26 novembre 2005

A IERACARI CON.... L'ELICOTTERO? -Parte III

Breaking news dallo Scigghio.
Oggi pomeriggio si è svolta una riunione tra i cittadini di Ieracari, il comitato che li rappresenta e il Sindaco, durante la quale è stato illustrato lo stato di fatto attuale della questione “strada che non c’è”.
Ebbene, figghioli, c’è da mettersi le mani nei capelli !(per chi ancora ce n’ha, jeu i finìa). Cercherò di riassumere in breve:
SINTITI SINTITI!

  1. Dopo numerosi incontri tra Anas, comuni interessati e Ministero, è stato approvato un progetto che sembrerebbe essere quello definitivo, sulla base del quale sono stati eseguiti gli espropri (anche se ancora non si ha notizia quello esecutivo). A quanto pare, l’Anas non vuole discostarsi molto da detto progetto poiché esso ha già ottenuto tutte le autorizzazioni e i nulla-osta necessari, compreso quello paesaggistico-ambientale (per il quale ci sono voluti circa due anni!).
  2. In questo progetto, di cui al Comune esistono non meglio precisati “disegni” sono riportati solo la disposizione e l’ingombro della nuova sede autostradale, ricalcando, suppongo, in tutto e per tutto, i limiti degli espropri eseguiti (senza, naturalmente, alcuna traccia di collegamento tra Ieracari e San Giorgio). In esso, sono state individuate delle aree da utilizzare come “discarica” del materiale di risulta (tra demolizioni e scavi) dei lavori da eseguire. Non ci crederete ma come discarica, è stata indicata, tra le altre, la zona di Monte Scrisi.
    Ebbene, in base alle direttive comunitarie denominate “Uccelli” (Direttiva 79/409/CEE) e “Habitat” (Direttiva 92/43/CEE), che risalgono rispettivamente al 1979 e al 1992, Monte Scrisi è stato incluso nella lista dei Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.), esattamente il sito codice IT9350177 della superficie di 296 Ha., all’interno del Piano di Sviluppo rurale della Regione Calabria per il periodo 2000-2006 (vedi foto).


Sempre secondo le stesse direttive, recepite dalle legislazioni nazionale (Legge n° 357/97 e seguenti) e regionali (D.G.R. N° 607 del 27.06.2005), lo stesso sito è inoltre incluso nel sistema regionale delle ZPS (Zone di Protezione Speciale), all’interno della zona denominata “Costa Viola”.


MI DOMANDO: COME E’ STATO POSSIBILE OTTENERE IL NULLA-OSTA PAESAGGISTICO-AMBIENTALE PER UN PROGETTO CHE TRASFORMA IN DISCARICA UN SITO DI INTERESSE COMUNITARIO, PER DI PIU’ SITUATO ALL’INTERNO DI UNA ZONA A PROTEZIONE SPECIALE?
Come se ciò non bastasse a far rivedere il progetto nella sua interezza, durante la fase dei sondaggi geologici, si è venuto a sapere che tutta la montagna, che dovrebbe essere perforata onde consentire la realizzazione di una galleria unica da Monacena a Santa Trada, è in zona a rischio frane, già inclusa ed indicata nel PAI (Piano di Assetto Idrogeologico).
Lo stesso dicasi per il vallone dell’Annunziata, classificata come zona a rischio medio-alto. Il che fa porre grosse perplessità circa la fattibilità pratica della preventivata idea di un riempimento di tale vallone con parte del materiale di risulta proveniente dai lavori in progetto, come in un primo tempo richiesto dal nostro comune.

Per quanto concerne poi l’andamento definitivo di quello che dovrebbe essere il nuovo svincolo, alla luce di quanto sopra, tutto è stato rimesso in discussione (e ci credo!), poiché a questo punto mi sa che i signori dell’Anas (o chi per loro), dovranno ripartire quasi da zero.
In ogni caso, autostrada o non autostrada, bisogna comunque trovare il modo di migliorare la viabilità esistente a Ieracari, creando una sorta di anello, in modo da consentire dei collegamenti alternativi, anche e soprattutto per scongiurare un eventuale tutt’oggi possibile isolamento del quartiere in caso di interruzioni o problemi alla strada esistente. Da qui la necessità di elaborare uno o più progetti (alcuni dei quali sembra giacciano nei cassetti del comune oramai da anni, anche all’insaputa del sindaco, per sua stessa ammissione!).
Una cosa è certa. Secondo me, a prescindere dai progetti che l’Amministrazione del nostro paese –quella in carica o le successive- ritenesse opportuno elaborare per risolvere il problema (per la qual cosa il sindaco si è impegnato a prevedere nel bilancio del prossimo anno una somma adeguata), oggi deve essere solo ed esclusivamente l’Anas a proporre, finanziare e mettere in atto –naturalmente di concerto e secondo le indicazioni dell’amministrazione del nostro comune- una soluzione di viabilità alternativa a quella esistente, al fine di consentire l’accesso a Ieracari e la comunicazione tra lo stesso quartiere e il resto del paese.
Questo perché altrimenti il comune verrebbe privato della possibilità di esercitare i suoi diritti su una porzione di territorio. E questo non sarebbe proprio accettabile.
Per intenderci, sarebbe come se da una proprietà privata venisse espropriata la parte da cui si accede, e tale accesso (seppur spostato o modificato rispetto a quello originario) non venisse più ricostituito, per consentire al proprietario la fruibilità della parte di proprietà rimanente.
Visto come si sono messe le cose, credo sia meglio cominciare a contattare qualche ditta produttrice di elicotteri e farsi mandare i relativi cataloghi, dopodichè occorrerà trovare una buona scuola di volo per il relativo brevetto. Fateci un pensierino!

To be continued…

19 novembre 2005

VIA SINURIA: 'LLARGA E STRINGI

Cari amici,
continua il periodo nero per la viabilità dello Scigghio.
Dopo le già narrate "sviste" dell'Anas riguardo al collegamento per Ieracari (n.b.: si sono susseguiti alcuni incontri ma, finora, nessuna decisione), mio malgrado ve ne devo segnalare un'altra che ha veramente dell'INCREDIBULE! (come direbbe il grande Sasà Salvaggio, chiddhu i "Striscia"), riguardante l'allargamento dell'attuale Via Sinuria.
Pochi giorni fa, su richiesta avanzata da un comitato cittadino, si è svolta al Comune una riunione alla quale, oltre a Sindaco e assessore al ramo, hanno partecipato anche il Presidente della Provincia (nonché ingegnere), unitamente ai tecnici dello stesso Ente, che hanno redatto il progetto.
Dopo tante discussioni, gira, vota e firrìa, è venuto fuori che non sarà possibile allargare per intero la parte di strada lato mare, perché, (senti e trema),non c'è fisicamente il terreno dove affondare il sistema di palificazioni di sostegno previste nel progetto!!!!!!
MA COMU? E SE NE ACCORGONO SOLO ORA? CHI CARTI VARDARU?
Non c'è che dire, tra Provincia e Anas sembra stiano facendo a cu poti u cchiù!
Tale tratto di strada infatti è costituito da un ponte su arcate che è stato costruito nei primi anni del '900, proprio per attraversare una zona in cui vi è una depressione (nel senso di quota altimetrica) del terreno. Pertanto, il previsto sistema di sostegno (basato su una serie di palificazioni in cemento armato) non può essere realizzato! SAREBBE BASTATO UN SEMPLICE SOPRALLUOGO PER RENDERSI CONTO DELLA SITUAZIONE, MA (ALLA PROVA DEI FATTI) SEMBRA SIA STATO PIU' FACILE TIRARE LINEE SULLA CARTA, STANDOSENE COMODAMENTE SEDUTI IN UFFICIO.
Un risultato comunque è stato raggiunto: nella prossima settimana la strada dovrebbe essere parzialmente riaperta, seppure solo in un senso. I lavori, stando a quanto affermato dal Presidente Fuda (che a breve lascerà la guida della Provincia, passando ad altro schieramento politico), dovrebbero concludersi entro il mese di febbraio del prossimo anno.
Alla fine, dunque, l'unico "allargamento" conseguito sarà quello dei tempi di realizzazione, perché per completare l'opera secondo quello che era l'intendimento iniziale, dovrà essere redatto un nuovo progetto, si dovranno reperire nuovi fondi e...virendu, facendu!
Per ora, comunque, avremo solo una strada monca, che prima si allarga e poi si restringe:come il cuore degli scillesi, prima illuso dalla speranza (che qualcosa cambi) e poi deluso dall'apparentemente immutabile realtà. (to be continued...)

05 novembre 2005

A IERACARI CON ....L'ELICOTTERO? -Parte II

‘A STRATA CHI NON C’E’
(trasposizione Scigghitan-Iaracarota de “L’isola che non c’è” di E. Bennato)

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‘A sicunda a sinistra,/
‘nchianandu pa Mulia,/
poi ddrittu fin’ o’ cavalcavia,/
e quandu arrivi propria o’ cimiteru /
già ddha è cchiù largu lu sinteru.//

‘I Vaddhi r’Angilu finu nti Scaranu, /
‘a strata è ddritta, ma l’asfaltu non è sanu,/
poi non appena si passa sutt’ o’ ponti,/
Iaracari è ddha propria di fronti.//

Tra orti e vigni poi passati,/
standu sempri ch’i freni ‘mpizzati,/
pirchì ‘na vota chi ‘rrivati a la vutata /
stritta e longa è la calata.//

Tra camii, ruspi e atabussi,/
non si marcia ccà a singhiozzu,/
ma ri nerbi vi ‘nchiana sulu ‘a tussi./
E dopu ‘sta gran gimkana,/
tra li casi fitti fitti,/
ddha in fondu, c’è l’arrivu:/
spunta ‘u… /
campu sportivu.//

Eccu a vui la descrizioni /
fatta giustu di pochi paroli /
di chiddha chi oggi è la sula via /
ch’o’ paisi ‘i Iaracari ndi carria.//

Non c’è spaziu mi si fui,/
è ‘n chilomitru di focu,/
ma chi razza di strata è? /
Ma non vi preoccupati /
durerà ancor pi pocu,/
pirchì ‘a strata pari, cchiù non c’è,/
cchiù non c’è.//

E’ scrittu nta li carti,/
ch’andrà cangiatu /
di lu svinculu l’interu tracciatu /
ma ncacch’unu però sbagliau /
e ‘a nostra strata ‘a cancellau!/
E ti pigghiunu in giru /
‘chì nde carti n’ ‘a trovi /
Scigghitanu, ha ‘nsistiri puru tu /
chi non si’ ‘i Iaracari,/
mi nci rici nta facci /
a chiddhi ill’Anas chi scecchi chi su’!

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N.B.: Prima della lettura, si consiglia di inserire nel lettore il CD (se l'aviti) o scaricare il file mp3.