25 novembre 2007

L"ASU PIGGHIATUTTU"? 'U 'MBINTARU A CATANZARO

Cu 'na facci di 'mpigna da competizione, i catanzarisi continuano a iucari a "l'asu pigghiatuttu".
Non sunnu ancora sazi dopo l'abbuffata iniziata da trentasette anni, durante i quali si cugghiru capoluogo e relativi assessorati regionali, l'aeroporto internazionale (che, non avendu largu nte cimi ri muntagni aundi sunnu, hanno dirottato a Lamezia, nto chianu), ecc., ecc.
Ora si pigghiaru, trionfanti, puru la sede regionale dell'Agenzia delle Dogane. Panza mei, fatti catoiu!

Una sentenza del Tar del Lazio ha infatti annullato la determinazione della stessa Agenzia del 26 settembre 2007 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre), con la quale veniva istituita la Direzione Regionale a Reggio Calabria, con sede nell'area del porto riggitano.
La cosa però pare malamente motivata dai giudici e lascia qualche spiranzella, poiché un articolo del regolamento dell'Agenzia, pur stabilendo che la sede deve essere nei capoluoghi di regione, ha trovato già un'eccezione, quella di Bolzano che è stata "equiordinata a Trento in quanto sede del consiglio e degli uffici della Regione" [da "Gazzetta del Sud" di ieri].
Ma scusati, il Consiglio Regionale della Calabria non si riunisce forse a Reggio Calabria, nella sede di palazzo Campanella?
Se siamo in Italia e la legge è (dovrebbe essere) uguale per tutti, pirchì a Bolzano sì e a Riggiu no?

E' noto che per conoscere un popolo se ne deve conoscere la storia. Ripercorriamola, allora, la storia di Catanzaro.
Secondo la leggenda, era Skilletion, (la latina Scolacium), un'antica colonia greca, fondata sul mare (dov'è l'odierna Catanzaro Lido), da Ulisse di passaggio dalla terra dei Feaci, nel VI secolo a.C..
Ma sicundu vui, Ulissi aviva 'u tempu per fondare una città?
E poi, stando alle ultime ricerche, la terra dei Feaci, pare fosse la Sardegna!

Presi di schiantu dagli arabi Saracini, gli abitanti, virendula curta e malapavata, si ndi fuiru verso l'entroterra, guidati da due soldati greci: Cataro e Zaro.
Girovagarono per le colline, propriu comu e' zingari (senz'offesa), finché solo nel 793 si rigittarono e, chitandusi i sensi, vi impiantarono quattru casi pi parti, su tre distinti cocuzzoli, previa approvazione del progetto fatta direttamente dall'imperatore di Costantinopoli, mica da una soprintendenza qualsiasi, chi vi cririti!
Nacque accussì 'na cosa nova, che in onore dei due "capozingari", fu battiata Catanzaro, ma vista la posizione geografica, l'etimologia potrebbe significare "'insediamento sorto al di là del fiume", cioè lo Zaro (oggi chiamato Fiumarella). E se già 'u nomu indica un "insediamento" e non una città, ci sarà un motivo!

Reggio invece vanta una storia che si perde davvero nella notte dei tempi, ma la sua fondazione viene fatta risalire a una data certa: 14 luglio del 730 a.C.
Sin da allora, l'antica colonia dei Calcidesi ha rappresentato sempre la città principale della Calabria e almeno da un punto di vista storico, può esserne considerata la "capitale".

Lasciando da parte le considerazioni politiche, è innegabile che tra le due città non c'è paragone.

Riggiu è piana, squatrata, ha il chilometro più bello d'Italia (è veru, mica a gnattu!), non ti puoi perdere mancu se 'u fai apposta. E' città di mari, è provincia di mari, lo tocchi, lo senti, lo respiri.
C'è 'u portu (i Gioia Tauro), l'aeroportu (chi funziona e non funziona). E' città -e provincia intera- con sicuramente il più alto movimento di merci in tutta la Calabria.
E' qui che ha senso che esista una sede dell'Agenzia delle Dogane (cioè l'Ufficio deputato a riscuotere le tasse sugli scambi commerciali).


Provate ad andare a Catanzaro. Io ci ho vissuto (costretto dalla Patria) per quasi un anno (e menu mali chi non fu un annu sanu!)

I tre cocuzzoli e il quartiere marinaro sono legati tra loro, letteralmente avvolti da una serie di ponti chi mancu Los Angeles, vi pigghia 'u friddu sulu m' i viriti. La strada principale, Corso Mazzini, è 'i calata; la piazza principale, Piazza Matteotti, è 'i calata, per giunta sovrastata da un monumento alquanto enigmatico, che Vittorio Sgarbi ha classificato tra i più brutti d'Italia. E 'u mari? Si viri dai tre cocuzzoli, sì, ma sulu cu binoculu!

Come fare dunque per non restare chiusi tra le montagne, isolati dal mondo, dopo che era stato scongiurato il pericolo Saraceno?
Hanno dovuto aspettare un bel po', ma poi, trentasette anni fa, ecco la loro grande occasione: la nascita della Regione Calabria.
Fu accussì chi quel qualcosa chi non era 'na città, non era 'n paisi, non era nenti, è diventato capoluogo di regione, alla faccia 'i ddhi fissa i nu' autri riggitani (provincia compresa).


Da allora però, non si sono più fermati. Mi viene il sospetto che questa bramosia, derivi dagli avi dei catanzarisi di oggi, abituati a "zingariari" peri peri e ad accasarsi dove gli conveniva, prendendosi tutto, anche quello che non gli apparteneva. Ah, le colpe della storia!
Vo viriri chi "l'asu pigghiatuttu" l'hanno inventato i vecchi abitanti di Scolacium, per passare il tempo tra 'na zingariata e l'autra!?

Ma turnamu a nui. Ci siamo dimostrati ancora una volta un populu di fissa, sì, "cchiù fissa ra funtana 'i Riggiu", come diceva il grande Nicola Giunta.
Fissa (
inteso come "non furbi", nell'accezione moderna del termine), perché memori della civiltà che ci siamo portati dietro dalla Grecia, speriamo sempre nella Legge, perché vogliamo fare sempre le cose per bene -come la famosa ditta di latticini- salvo poi rimanere...cu 'na manu davanti e una d'arretu!

Adesso, per risolvere la "questione Dogane", il Comune di Reggio, per valere quei diritti che ha maturato con la sua storia, dovrà presentare ricorso al Consiglio di Stato, fondando tutto sul precedente bolzanino.
L'unica differenza è che il Trentino Alto Adige è una Regione a statuto speciale e quindi alcune "deroghe" -diciamo così- alla legge se le può permettere. La Calabria no. Come fare?

Un'idea ce l'avrei. All'epoca della rivolta del 1970 era stato promosso un referendum per costituire la "Regione della Calabria del Sud" e, solo a Reggio erano state raccolte 65.000 firme [da "La rivolta di Reggio Calabria -tra cronaca e mass media" di Francesco Scarpino -pag. 71]

Ora, visto chi 'na sula provincia non poti fari 'na regione, la soluzione ideale sarebbe quella di chiedere l'annessione alla Sicilia, con la quale abbiamo profondi legami culturali, economici, perfino di criminalità. Cosa vogliamo di più?
Così facendo, ci pareremmo anche il...le spalle contro eventuali altre sorprese di questo genere, in quanto anche la Sicilia è regione a statuto speciale, come il Trentino.

L'idea, secondo me, non è poi così peregrina. E' da quando sono nato che sento parlare di conurbazione Reggio-Messina. In fondo, se nci pinzati, siamo una cosa sola, con un braccio di mare in mezzo. Provate per un attimo a far finta che il mare non ci sia...
Sì, proprio come ha fatto ieri il vento che, futtendusini di Nettuno, ha trasportato la cinniri dell'Etna fin dentro le case dello Scigghio!

15 novembre 2007

'U 'SPITALI CHIURI E 'I SCIGGHITANI? AMBATULA NCI FRISCHI

Ripetute segnalazioni, interventi, forum, dossier, lettere di denuncia. Nenti, non c'è nenti 'i fari. 'U scigghitanu non di mangia e non ndi 'mbivi.
E -cu rispettu parrandu
e senza offesa per nessuno- è risaputu chi quandu 'u sceccu non voli 'mbiviri, ambatula nci frischi.

Nonostante tutto però, da puro testa 'i 'ncunia di calabrisi chi sugnu e siccomu 'a Natura non mi teni,continuo a parlarvi del Piano Sanitario Regionale,
Venerdi scorso, come preannunciato, la Giunta regionale ha approvato il discutibilissimo Piano Sanitario Regionale, che prevede la chiusura dell'ospedale "Scillesi d'America". Regione-Scilla 1-0 e palla o' centru.
Il documento dovrà ora passare all'esame del Consiglio Regionale e, stando alle reazioni registrate in questi giorni, forse ci sono ancora flebili spiragli per arrivare a un compromesso tra le preterse di razionalizzazione portate avanti dalla Regione e le esigenze di 50.000 cittadini, scigghitani in primis.

"Infattamente" (come direbbe il noto Laqualunque), anche l'ex assessore De Gaetano -dimessosi dall'incarico soltanto da poche settimane- ha lanciato l'allarme contro la chiusura dello "Scillesi d'America", dichiarandosi contrario alla decisione assunta dalla Giunta di cui faceva parte.
Niente di personale contro l'ex assessore De Gaetano, fin da ragazzo, tra l'altro, assiduo frequentatore estivo del nostro paese.
Mi chiedo soltanto:
aund'era iddhu
quando Loiero, la Lo Moro e il resto della Giunta discutevano dell'assetto che avrebbe dovuto avere il P.S.R.?

Sono seguite diverse dichiarazioni politiche, a sostegno del Piano Sanitario approvato.
Al mio occhio, di semplice cittadino, esse appaiono essere oltre che "di parte" anche palesemente contraddittorie, fino a sfiorare il tragicomico.
Di seguito, ve ne offro un esempio, tratto dal documento diffuso dall'area Salute dell'Ulivo e riportato dall'agenzia ASCA, che potete leggere sul malaforum, nel post pubblicato dal nostro GMV -sezione "MALUSPITALI:ORE DECISIVE"
.

"...Rappresenta uno strumento di equilibrio territoriale della sanita'...."
E' equilibrato costringere a spostarsi a Reggio circa 50.000 persone puru pi 'na pungitura? Credo proprio di no, a meno che non s'indenda rivoluzionare le leggi della statica.
Un tale spostamento, provocherà, al contrario, uno squilibrio. E se la "macchina sanitaria" perde l'equilibrio, va' a finiri chi 'ncappotta.

"...Non si sono effettuati tagli, non si sono chiusi ospedali ma, per alcuni, se ne e' modificata la funzione in modo integrato..."
Ah no? A Scilla 'u 'spitali 'u chiuriru per fare posto a un centro di ricerca. Con quale altra struttura si dovrebbe integrare questo nuovo centro, se la più vicina è sempri a Riggiu, a 25 km di distanza?

"...Obiettivi primari del Piano sono: la riduzione della mobilita' passiva e delle liste d'attesa...l'equa distribuzione delle risorse su tutto il territorio regionale...".
Ah sì? Ma se un medico di famiglia può avere al massimo 1500 pazienti, com'è chi nu mericu ru 'spitali 'i Riggiu, oltre a quelli assistiti attualmente, dovrà prendersi cura di altri 50.000 pazienti.
Me li vedo già: 50.000 cristianeddhi -cu' zoppu, cu' sciancatu, cu' asmaticu,cu' malatu 'i cori ecc.- a fare file interminabili pirchì costretti mi vannu tutti nta nu 'mericu. Pazienti sì, ma chi pacenzia nci voli?!
Sicuramente poi, avranno poco spazio per muoversi -considerato l'affollamento. Inoltre, visto e considerato com'è ridotta la sanità calabrese, per scrivere il loro nome sulle lunghissime liste d'attesa, dovranno utilizzare la regale carta igienica di una nota pubblicità che attualmente imperversa in tv.

"...L'indirizzo assunto dal Piano di spostare l'asse dell'assistenza sanitaria verso il territorio...".
Sì, quello del Comune di Reggio Calabria. Si sposta l'asse? Ma comu? e lo "strumento di equilibrio territoriale" di cui si è parlato qualche riga prima? Niente paura: va solo a farsi strabenedire.

"...L'area di criticita' maggiore che interessa il sistema Welfare riguarda prevalentemente le azioni socio assistenziali''
Eh già, mai affermazione fu più veritiera. Ma che efficacia potrà avere l'azione socio-assistenziale di un solo ospedale nei confronti di un numero spropositato e irragionevole di richieste di prestazioni, cui dovranno far fronte medici e infermieri già sul piede di guerra, perché preoccupati da un futuro prossimo a dir poco incerto?

E come gli operatori sanitari, anche la sezione AVIS di Scilla è preoccupata [vedi lettera]. Noi di www.malanova.it siamo preoccupati, ogni giorno di più.

'U scigghitanu no, campa tranquillu, è pigghiatu 'i "rassimi stari", come quel personaggio di Rocco Barbaro, si ndi futti.
Aspetta, per risvegliarsi, solo l'occasione propizia per fare pettegolezzo spicciolo, cattivo, fine a se stesso e perciò inconcludente. O mi sbaglio? Lo spero proprio.

08 novembre 2007

P.AISANI S.CIGGHITANI, R.USSIGGHIAMUNDI!

P.AISANI S.CIGGHITANI, R.USSIGGHIAMUNDI!

Come potete leggere anche sul malaforum, si avvicina la decisione finale in merito all'approvazione del Piano Sanitario Regionale (P.S.R.).

La seduta della Giunta Regionale che si è svolta lunedi scorso, non è bastata a decidere, signu chi evidentemente nc'è 'n cacch' cosa (e cchiù di una, a diri 'a virità) chi non quatra nemmeno a quei ciriveddhi curiusi dei nostri amministratori regionali.

A quanto pare, la discussione piuttosto animata si è incentrata sulla prevista chiusura di alcuni ospedali, tra cui quelli di Siderno, Paola e lo scigghitano "Scillesi d'America" e la decisione finale è stata rimandata a venerdi 9.11.2007 (dopodomani), quando si procederà a una riunione a oltranza -con tanto di supplementari e rigori, se necessario- nella quale oltre all'approvazione del Piano, verranno stabiliti anche i nomi dei cinque nuovi (lo saranno davvero?) Direttori che guideranno i carrozzoni...ehm...le nuove (come ambito territoriale) Aziende Sanitarie Provinciali.
Non voglio pensare male ma mi chiedo: più che sulla chiusura di un ospedale in più o in meno, non sarà su quei nomi chi 'mpunta 'u carru?
Comunque sia, considerato chi ancora alla Regione stannu 'nnacandu 'u pecuru, sarebbe opportuno approfittarne. Ma come?

A Scilla, del tema 'spitali si è parlato pocu e nenti. Dopo un primo fumoso incontro al castello, l'unica vera assemblea popolare è stata convocata 'i nu furisteri (a Scilla amiamo i furisteri, a patto però che non siano turisti), sindacalista e consigliere comunale a Reggio Calabria. E' stata questa l'unica opportunità che gli scillesi hanno avuto per illustrare le loro ragioni, le loro preoccupazioni e manifestare la loro contrarietà alla paventata chiusura dell'ospedale dello Scigghio.

Poi, solo pochi e sporadici interventi di qualche consigliere regionale (riportato anche questo nel nostro forum) e altre due sottospecie di "riunioni tecniche", alle quali hanno presenziato soltanto quelle che gli scigghitani hanno ribattezzato "veline".
A seguire, il nulla. Che sia la quiete che annuncia la tempesta?

I primi lampi -per così dire- li abbiamo registrati appena varata la proposta di P.S.R., con il dossier che potete ancora leggere cliccando sul link presente nella
homepage.
Ora però, sio cuminciunu a sintiri puru 'i trona.

Anche l'AVIS, dopo aver letteralmente "buttato sangue" per la costituzione di una sezione nel nostro Scigghiuzzo (evitando quindi ai donatori di andare fino a Reggio) ha dovuto subire un clamoroso affronto.

Secondo fonti attendibili, sembra che già l'ASL si sia rifiutata di provvedere al trasporto del sangue donato -com'era consuetudine dalla nascita della sezione scillese- e pirciò i donatori non hanno potuto far altro che tornarsene a casa.
Speriamu che sia stato solo a causa di un contrattempo (non avivunu 'i soldi mi pavunu 'a benzina, tipu 'i machini ra Polizia?), anche se, considerato l'approssimarsi dei malitempi di cui sopra, mi sembra piuttosto improbabile.
Su questo spiacevole episodio cercheremo comunque di avere altre notizie.

Chiudo con un'ultima annotazione. Dice un detto scigghitanu: "'U tempu passa, 'a cira squagghia ma 'u Santu non camina!"

Beh, passau tuttu 'stu tempu e 'a cira oramai si squagghiau quasi tutta, miei cari paisani.
'Na cosa però è sicura: se nessuno si mobilita seriamente, corriamo il rischio chi 'a prossima vota chi nu Santu passa in prucissioni davanti o' 'spitali non si ferma, ma camina di sicuru, pirchì fermarsi sarà inutile:ad aspettarlo non troverà ammalati da consolare o medici e infermieri da sostenere nel loro lavoro.
Troverà solo porte chiuse.

Ricordate dunque questa sigla, che però è anche un monito-invito: P.S.R.

P.AISANI S.CIGGHITANI, R.USSIGGHIAMUNDI!

04 novembre 2007

I 10 ESPERIMENTI SCIENTIFICI PIU' STRAMBI DI TUTTI I TEMPI

Nei giorni scorsi, numerose polemiche ha suscitato la strana visione dell'arte di uno spagnolo, di cui non ricordo nemmeno il nome, il quale non ha pensato di meglio che di tener legato un cane e lasciarlo morire di fame, sotto gli occhi dei visitatori (?) della sua stupida mostra.
E' di ieri la notizia del cosiddetto topo-bionico, capace di firriare avanti e indietro per diverse ore, senza fermarsi, alla faccia di una nota marca di batterie.
Ma se questi due esperimenti vi sembrano strani, cosa dire di quelli che riporto di seguito? A voi il giudizio.

La rivista New Scientist magazine ha pubblicato la lista dei dieci esperimenti scientifici (?) più strambi [secondo me] di tutti i tempi, condotti su animali ma anche su persone, a cura di Alex Boase. Eccola, come riportata dal sito www.timesonline.co.uk .

1) Elefanti fatti d'acido

Esperimento condotto per curiosità nel 1962 da Warren Thomas. Ha iniettato 297 milligrammi di LSD (3000 volte superiore a quella usata da un essere umano), per vedere cosa sarebbe successo, nell'intento di determinare se gli allucinogeni inducono negli esemplari maschi uno stato di pazzia temporanea che li fa diventare aggressivi.
Il povero elefante morì, lasciando nello sconforto due degli scienziati autori dell'esperimento (dichiararono che non se lo aspettavano), i quali si erano imbottiti di acido a loro volta .

2) Terrore nei cieli

Altro esperimento degli anni '60. A dieci soldati in volo di addestramento venne comunicato dal pilota che l'areo stava precipitando nell'oceano per un guasto al pilota automatico. Prima che l'aereo si schiantasse, venne loro richiesto di compilare un modulo per l'assicurazione, in modo da sollevare l'esercito da qualsiasi responsabilità finanziaria per eventuali morti o feriti.
In realtà avevano coinvolto gli inconsapevoli partecipanti in un esperimento: l'aereo non aveva alcun problema. Il risultato, rivelò che la paura di un incidente imminente aveva fatto fare ai soldati molti più errori del solito nella compilaziione dei moduli.

3) Fare il solletico

Negli anni '30, Clarence Yeuba, un professore di psicologia all' Antioch College in Ohio, formulò l'ipotesi che le persone imparano a ridere quando viene fatto loro il solle e che la risposta non è congenita. Lo provò su suo figlio -alla famiglia venne proibito di ridere se solleticata quando lui era presente.
La moglie del professore comunque, fu sorpresa mesi dopo mentre faceva saltellare il ragazzo sulle ginocchia mentre rideva dicendo: "Saltella, saltella." A quiel tempo il bambino aveva sette anni, rideva quando gli veniva fatto il solletico -ma ciò non fermò il professore nel riprovare l'esperimento, stavolta su sua figlia.

4) Topi senza testa e facce dipinte

Nel 1924 Carney Landis, dell'Università del Minnesota, si mise a investigare le espressioni delklviso legate al disgusto. Disegnò delle linee sulle facce dei volontari con del sughero bruciato, prima di chieder loro di odorare l'ammoniaca, ascoltare il jazz, guardare un film porno o mettere le mani in un secchio di rane.
Poi chiese a ciascuno dei volontari di decapitare un topo bianco. Mentre tutti esitavano, e alcuni sudavano o urlavano, molti lo fecero normalmente -dimostrando la calma con cui molte persone si piegano all'autorità. Le foto comunque, asppaiono piuttosto bizzarre. “Sembrano membri di uno strano culto che si preparano a offrire un sacrificio al Grande Dio dell'Esperimento,” scrisse il Sig. Boese.

5) Resuscitare i morti

Robert Cornish, dell'Univwersità della California a Berkeley, credeva negli anni '30 di aver perfezionato un modo per risuscitare i morti. Lo sperimentò piazzando i cadaveri su un'altalenas per far circolare il sangue, mentre iniettava adrenalina e anticoagulanti.
Dopo esperimenti apparentemente riusciti su cani strangolati, trovò un prigioniero condannato, Thomas McMonigle, che era stato preparato a diventare un porcellino d'India umano. Lo Stato della California, comunque, non concesse il permesso, temendo che avrebbe dovuto rilasciare McMonigle se la tecnica avesse funzionato.

6) Imparare nel sonno

Nel 1942 Lawrence LeShan, del College of William and Mary di Williamsburg, Virginia, tentò d'influenzare in modo subliminale i ragazzi per fargli smettere di mangiarsi le unghie. Mentre dormivano, fece partire un disco con una voce registrata che diceva: “Le mie unghie hanno un gusto terribilmente amaro.” Quando il giradischi si ruppe, se ne stette in piedi nel dormitorio a ripetere la frase egli stesso.
Sembrava funzionare. Alla fine dell'estate, il 40% dei ragazzi aveva smesso di mangiarsi le unghie. Boese, comunque, ha un'altra spiegazione: "'Se smetto di mangiarmi le unghie,’ hanno probabilmente pensato, ‘lo strano uomo se ne andrà.’”

7) Tacchini eccitati

Martin Schein e Edgar Hale, della Pennsylvania State University, negli anni '60 si dedicarono a studiare il comportamento sessuale dei tacchini, e scoprirono che gli uccelli non sonopignoli Prendendo come modello una tacchina, ne rimossero progressivamente delle parti, finché i maschi persero interesse.
Anche quando tutto ciò che rimase fu una testa su un bastone, i maschi di tacchino rimasero eccitati.

8) Cani a due teste

Vladimir Demikhov, un chirurgo sovietico, rivelò la sua creazione per via chirurgica di un cane a due teste nel 1954. La testa di un cucciolo era stata messa sul collo di un pastore tedesco adulto. La seconda testa andava in cerca di latte anche se non aveva bisogno di nutrimento -e sebbene poi il latte gocciolasse lungo il collo dal suo esofago disconnesso. Entrambi gli animali morirono presto per via di un rigetto dei tessuti -ma questo non fermò Demikhov dal crearne altri 19 nei 15 anni seguenti.

9) Il dottore bevitore di vomito

Stubbins Ffirth, un dottore a Philadelphia durante l'800, formulò l'ipotesi che la febbre gialla non fosse una malattia infettiva, e procedette a testarla su se stesso. Prima versò del vomito infetto nelle ferite aperte, poi bevve il vomito. Non si ammalò -ma non perché la febbre gialla non sia infettiva. Fu scoperto più tardui che essa deve essere iniettata direttamente nella circolazione del sangue, tipicamente attraverso il morso di una zanzara.

10) Occhi aperti

Nel 1960 Ian Oswald, dell'Universià di Edimburgo, cercò di testare le condizioni estreme per addormentarsi. Fasciò gli occhi aperti dei volontari, mentre piazzava un banco di luci lampeggianti a 50 cm. di fronte a loro, e attaccò gli elettrodi alle loro gambe che amministrarono gli shock elettrici. Pompò anche mjusica ad alto volume nelle loro orecchie.
Tutti e tre i soggetti furono capaci di addormentarsi entro 12 minuti. Secondo Oswald la chiave era la natura monotona e regolare degli stimoli.

01 novembre 2007

'U NOVU CIMITERU? A PIRAMIDI!

La notizia -pubblicata da il giornale- è di qualche giorno fa, ma ho pensato di "tenerla in caldo" per una data più "appropriata".
Parliamo infatti dei cimiteri del futuro.
In un paese della ex Germania Est, le autorità hanno promosso un concorso internazionale tra architetti e 'ngigneri di fama mondiale per costruire un nuovo cimitero.
Fin qui niente di strano, se non fosse per il fatto che questo cimitero avrà una forma tutta particolare: sarà a piramide.
Che c'è di nuovo? direte voi, vistu chi già 'u ficiru l'egiziani un paio -e cchiù- di millenni fa.
Pur se l'idea non è nuova, la novità in effetti c'è: le antiche piramidi egiziane hanno ospitato solo il faraone, mentre nella futura piramide tedesca (iata la bellezza di 500 metri, praticamenti finu a' Mulìa), troveranno posto ben 5.000.000 di morticeddhi (solo già ridotti in... cenere e lapidi) e qualche centinaio (di vivi, però) s'è già prenotato, pagando. Cu' si vardau, si sarbau!
Al cimitero vero e proprio, verranno affiancati anche: alberghi, ristoranti, negozi, fiorai, uffici per le imprese funebri, chiese e, pi finiri, puru 'n aeroportu (ma sì, abbondiamo!)
Ma rassamu stari 'a Germania. Mi è vinuta una malapinzata: e se trasportassimo l'idea nel nostro piccolo paiseddho?
Dovete sapiri che nel cimitero scigghitano, non c'è cchiù postu mancu pi 'na spingula! Avogghia mi giriati tundu comu o' palorgiu: tutto esaurito!
La situazione ha raggiunto livelli critici e, se non si trova 'na soluzioni, non oso immaginare cosa potrà succedere in futuro.
Considerate che, nel cimitero attuale trovate queste situazioni: parecchie tombe di persone decedute alla fine dell'ottocento e i cui eredi sono oramai andati via da Scilla; concessioni cimiteriali risalenti pi ddaveru e' tempi ri canonici 'i lignu e che andrebbero tutte aggiornate a oggi e -se possibile- rese disponibili per nuove richieste; una grave disorganizzazione negli archivi (documenti e relative planimetrie), poiché fino a oggi per trovare una tomba anche di parenti o amici, avete due possibilità: firriare letteralmente a 'nduvina-'nduvinagghiu oppure affidarvi alla memoria storica del custode.
Secondo me, considerato che trovare altri spazi disponibili ove ubicare un nuovo cimitero, sembra essere un'impresa impossibile, non sarebbe male cominciare a pensare a un'idea simile a quella tedesca.
Ve l'immaginate 'na bella piramide, chiantata nto centru ru paisi e contornata da locali, ristoranti, alberghi, ecc.(rassamu stari l'arioportu)?
L'area a disposizione è abbastanza vasta, poiché l'attuale cimitero occupa una superficie di 10.580 mq. Inoltre, la possibilità di sviluppare la piramide in altezza -ben maggiore degli attuali due ripiani- consentirebbe di "ospitare" nel cimitero praticamenti tuttu 'u paisi e di inserire nello spazio che si risparmia, altre tipologie da destinare ad attività commerciali.
Inoltre, l'area (e tutto quello che ci andrebbe costruito sopra) è naturalmente di proprietà comunale, pirciò il Comune -che potrebbe trattenere per sè la sola area puramente cimiteriale- avrebbe a disposizione tali e tante possibilità di entrate (gestione diretta, concessione o vendita a privati), da poter risanare tutti i debiti attuali e...campari 'i rendita.
Infatti, se pensate che il posto già oggi viene a trovarsi in posizione centrale, che diventerà strategica una volta che sarà ultimato il nuovo svincolo autostradale (campa cavaddhu!), la nuova struttura potrebbe fungere (inteso non comu fungiu paratu addritta) da vera e propria attrattiva turistica, riqualificando nel contempo tutta la zona circostante.
In particolare, per coloro -comu a mia- chi calunu i Iaracari, non sarebbe male vedere 'na bella piramide, alberghi e ristoranti, invece di cipressi e "casciuni" letteralmente 'mpiccicati supr' o' muru 'i cinta.
Penso -con rispetto parlando- chi puru i nostri cari morti sarebbero più contenti.

Certo, tenendo presenti le opzioni possibili, la pinzata tedesca -opera di uno scrittore e di un economista, mica ddu' fissa!- non è poi da sottovalutare: avremmo a disposizione un cimitero e un'area intera davvero faraonici!


P.S.: Se casu mai qualche laureandu in architettura o qualche architettu o 'ngigneri già in attività dovesse leggere questo post, lo invito a pensarci.
Naturalmenti, se la cosa si farà, apoi spartimu.