tag:blogger.com,1999:blog-158927642024-03-07T19:20:56.264+01:00'U NONNUNews, pensieri e parole (non di Battisti) dallo Scigghio calabrese.
‘Chi non vive per servire, non serve per vivere’u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.comBlogger461125tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-64152666518643100582024-02-15T23:13:00.010+01:002024-02-15T23:32:08.999+01:00VOLI NUOVI, MERAVIGLIA VECCHIA<p><span style="font-size: large;"> Oggi, leggendo la notizia principale che campeggiava su qualche sito locale, mi è tornata in mente una storiella che raccontava mio padre. Lui, che aveva frequentato le superiori a Palmi, narrava che all'epoca in cui il treno arrivò per la prima volta nella Piana di Gioia Tauro (parliamo di circa centodieci anni fa, più o meno), la comparsa del rivoluzionario mezzo di trasporto venne così raccontata, con tono di assoluta meraviglia, da un contadino ai suoi compaesani:</span></p><p><span style="font-size: large;"><<i><Oh, criritimi, non sapiti ca vitti! Nc'era 'na carrozza senza cavai, ca faciva "Patapum! Patapum!</i>">> -traduzione: <<Oh, credetemi, non sapete cos'ho visto! C'era una carrozza senza cavalli, che faceva "Patapum! Patapum!">></span></p><p><span style="font-size: large;">A quanto pare, la storia e, con lei, la meraviglia, ritorna: oggi, all'aeroporto della città dello Stretto, c'erano telecamere a iosa e gente che fotografava l'arrivo di un aereo. Era l'aereo della Ryan Air e a bordo c'era il numero uno della compagnia, tale Eddie Wilson.<br /></span></p><p><span style="font-size: large;">Ora, come dicevano i conduttori radiofonici, è mai possibile che due decenni e passa dopo il duemila, ci si debba ancora meravigliare dell'arrivo di un aereo? Sì, a Reggio -e provincia- sì, è possibile.</span></p><p><span style="font-size: large;">Già questo dovrebbe essere sufficiente ad indicare quale grado di assuefazione al meno peggio, all'arte quotidiana di arrangiarsi, abbiano raggiunto i calabresi, e i reggini in particolare. Ma basta questo? No.</span></p><p><span style="font-size: large;">Ovviamente, a far da cornice all'arrivo del gran capo della compagnia irlandese, non poteva mancare il grande capo della Regione Calabria, l'ineffabile Occhiuto.</span></p><p><span style="font-size: large;">E dove lo si poteva portare, il buon Wilson, se non a visitare la più bella delle cartoline che la Calabria possa offrire a chi non la conosce? Così, con tanto di codazzo di auto al seguito, con adeguato contorno di forze dell'ordine -come riferiscono testimoni oculari- il gran capo regionale, supportato dai maggiorenti del suo partito, hanno accompagnato l'ospite venuto dalla verde Irlanda, a visitare l'incantevole cartolina dello <i>Scigghiu</i>, con tanto di vista panoramica dello Stretto, direttamente<i> ru 'ffacciaturi</i> di Piazza San Rocco. Ciò che accadde in era mitologica ed è accaduto in passato, continua ad accadere ancora oggi: l'ospite venuto dall'antica Scotia Maior, è rimasto vittima dell'incantesimo della Maga Circe, pietrificato dallo stupore nell'ammirare la bellezza di questo angolo di paradiso e si è innamorato di Scilla.</span></p><p><span style="font-size: large;">Se il fascino immortale di Scilla ha fulminato il buon Wilson, lo stesso effetto non ha prodotto sul gran capo calabrese.</span></p><p><span style="font-size: large;">Occhiuto ha continuato l'opera di spoliazione continua, lenta ma inesorabile subita dalla comunità scillese. Prima fra tutti, l'emblematica vicenda dell'ex ospedale "Scillesi d'America", simbolo dello scempio sanitario calabro.<br />Per parte sua, da quando è alla Cittadella di Germaneto, Occhiuto non risponde alle domande sul destino dell'ex Ospedale di Scilla; non risponde su quale sarà il futuro di una struttura sanitaria della quale si prevede la demolizione e per la quale la Regione ha fatto intendere in modo chiaro che non vuole spendere un euro, pur se qualche maggiorente al governo calabro si era impegnato a trovare un paio di milioni, che avrebbero consentito di realizzare una nuova struttura degna -quanto meno- di un servizio sanitario moderno. La Regione di Occhiuto ha detto no perché, solo questa è la verità -e i fatti finora lo dimostrano, di Scilla non gliene frega una beneamata…<br />Oggi, dobbiamo suonargli la fanfara perché è venuto ad annunciare i meraviglianti (più che mervigliosi) nuovi voli?! Anche no.</span></p><p><span style="font-size: large;">Si vogliono incrementare le presenze turistiche? Bene, è una cosa positiva, senz'altro. Ma se questo maggior flusso di persone, a parte i ristoranti, i panini col pescespada, le passeggiate ed escursioni su e giù per i sentieri delle nostre colline,... se a parte queste poche cose, il territorio scillese non può contare su servizi pubblici efficienti -trasporti, logistica, eventi culturali, ecc.- e quindi anche su quelli sanitari, cosa li facciamo venire a fare? <i>Pi fari malaviruta</i>!</span></p><p><span style="font-size: large;">In campo sanitario, gli aerei non serviranno ai turisti, serviranno solo ai calabresi, ai reggini, agli scillesi, per andare a curarsi altrove, perché è stato tolto loro il diritto di curarsi in Calabria.</span></p><p><span style="font-size: large;">L'ineffabile Occhiuto e sodali questo lo sanno benissimo, ma, come già chi li ha preceduti sulle stesse poltrone, tacciono e non se ne vergognano, perché <i>non hannu russuri nda facci, comu riciva me' nonna</i>!</span></p><p><span style="font-size: large;">Loro non se ne preoccupano, tanto, a Scilla hanno preso e continueranno a prendere migliaia di voti. La proverbiale <i>stortìa ri scigghitani </i>non si smentisce mai, siamo sempre
gli eredi di coloro che facevano parte di un carico di stupidi da eliminare, caduti
qui da un sacco che si era spaccato durante il trasporto: più ci tolgono, più li premiamo.</span></p><p><span style="font-size: large;">Continuate a votarli, mi raccomando, e a ogni <i>piritu tundu chi fannu</i>,<i> battintici 'i mani </i>giubilanti di meraviglia e timorosamente proni davanti al potere, in una brutta copia di ciò che accadeva oltre un secolo fa ai contadini della Piana di cui raccontava mio padre, timorosi, ma perché ignoranti, di fronte al progresso te<i>cnologico.</i></span></p><p><span style="font-size: large;">Qualche aereo in più non è progresso tecnologico, è una buona cosa, ma dovrebbe essere la normalità per un territorio che vuole vivere di turismo. Invece...</span></p><p><span style="font-size: large;"><br /><br /> </span></p><p><span style="font-size: large;"><br /></span></p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-83079604171149504442023-10-13T23:13:00.005+02:002023-10-13T23:27:46.317+02:00CIAO, ZIO ROCCO<p><span style="font-family: verdana;"> </span>
</p><p style="font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">Ciao zio Rocco,</span></p>
<p style="font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">sei stato un uomo
forte, determinato. Il tuo carattere fermo ma estremamente pratico ti ha
consentito di attraversare le difficoltà che la vita ti ha posto davanti. L'hai
fatto fino alla fine, mantenendo la lucidità di pensiero e la capacità di
comunicare anche solo con uno sguardo. </span></p>
<p style="font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">Tante sono le
somiglianze con mio padre, che in te ho rivisto sempre ed in particolare in questi
ultimi sei anni. Vi ha accomunato l'amore per la famiglia, l'impegno sociale,
politico, nell'ambito associazionistico e in tante e tante attività, alle quali
avete sempre attivamente partecipato, nell'interesse esclusivo della comunità,
con la serietà, la riservatezza, la discrezione, la puntualità e la precisione
che ciascun impegno richiedeva. L'avete fatto con l'umiltà che vi era naturale, facendo apparire semplici -ai miei occhi di bambino- anche le situazioni più complicate. </span></p><p style="font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">Come dissi a mio padre, anche se rinascessi
altre tre o quattro volte, non sarei capace di fare quanto tu e papà avete
fatto nella vostra vita, della vostra vita.</span></p>
<p style="font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">Mi hai trasmesso la
passione per la storia del nostro paese, fatta delle tante storie degli
uomini che, nel tuo tempo,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l'hanno popolato e che ci raccontavi sempre con sfumature simpatiche</span><span style="font-family: verdana;">;
mi hai trasmesso l'amore per il nostro dialetto, per le sue espressioni uniche
ed efficaci, patrimonio da custodire e valorizzare perché non vada perduto; mi
hai trasmesso il piacere di raccontare fatti e persone di questi tempi recenti,
sempre con il sorriso, l'ironia e la battuta pronta a sdrammatizzare anche le situazioni
più difficili, dono che credo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>provenga
dai nostri avi napoletani, della cui origine sei stato orgoglioso custode.</span></p>
<p style="font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">Per questi motivi sei stato e continuerai ad essere una memoria storica della nostra Scilla, per la nostra Scilla, per il suo futuro. </span></p><p style="font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">Oggi, perciò, ci
tengo a salutarti e ringraziarti anche da qui, da questo piccolo spazio il cui
nome -'U Nonnu- è un omaggio alla saggezza di un tempo, la saggezza dei nonni. Quella saggezza che hai
incarnato nel modo migliore, trasmettendo ai tuoi figli e ai tuoi nipoti un
patrimonio prezioso, fatto di saldi rapporti familiari, amore per il proprio lavoro,
piacere nel servizio attivo per il prossimo e per il proprio paese. </span></p>
<p style="font-family: Calibri; font-size: 11pt; margin: 0in;"><span style="font-family: verdana;">Con affettuosa riconoscenza, ti dico "Grazie, zio Rocco!",
riposa in pace. </span></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-22852806197675342342023-09-23T20:00:00.000+02:002023-09-24T00:26:39.035+02:00L'OSPEDALE DEGLI SCILLESI E LA RABBIA DELLA MEMORIA<p><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzDHGtaanDt4LSjri84MM2-iKRZ5XmYfodbyDo_y_h6wvCW-gbxWvaS2Ftk2uq4zIGdiFZM3Ti6AlleRv08MN2krB45-m88EmFjkczRQraMGnef6iV7m0FKGMni5N-Uxd_LZE-0OQqkxoVM_kPU0D8qLRN49MLBy-lNwoFUErbZZ2fgzMjSw8/s602/Scilla_mensile.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="602" data-original-width="439" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzDHGtaanDt4LSjri84MM2-iKRZ5XmYfodbyDo_y_h6wvCW-gbxWvaS2Ftk2uq4zIGdiFZM3Ti6AlleRv08MN2krB45-m88EmFjkczRQraMGnef6iV7m0FKGMni5N-Uxd_LZE-0OQqkxoVM_kPU0D8qLRN49MLBy-lNwoFUErbZZ2fgzMjSw8/s320/Scilla_mensile.jpg" width="233" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;">E' incredibile come "i piani che non dipendono da noi" -per riprendere una felice espressione del mio amico Giovanni Panuccio- si intreccino di continuo in concatenazioni e collegamenti del tutto inaspettati, ma che -in quanto pianificati- non sono casuali seppur indipendenti dalla nostra volontà.</span><p></p><p><span style="font-family: verdana;">Se avrete la pazienza di proseguire la lettura, credo che ne resterete colpiti anche voi. Vengo e mi spiego.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">La lettera con la quale ASP di Reggio Calabria ha disposto la chiusura della parte di più recente costruzione del presidio sanitario "Scillesi d'America" porta la data del 21/09/2022.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Lo stesso giorno, a un anno di distanza, per gli insondabili disegni di chi regola ciò che accade in questo nostro mondo indipendentemente dalla volontà nostra, si sono svolti i funerali dell'amico Pietro Bellantoni. <i>Cu Petruzzu -</i>così lo chiamavo affettuosamente ogni volta che lo incontravo o ci sentivamo telefonicamente- avevo collaborato nell'ormai lontano novembre 2011 quando, sul mensile "Scilla" di cui era direttore, rendemmo pubblica ad una più vasta platea la clamorosa vicenda della proprietà della struttura sanitaria scillese, nodo che a tanti anni di distanza rimane a tutt'oggi ancora irrisolto. Credo sia stato uno dei suoi primi scoop giornalistici. </span></p><p><span style="font-family: verdana;">Ricordo con inevitabile commozione la sua meticolosità nel voler approfondire i come e i perché di una vicenda che è davvero ai limiti dell'umana sopportazione burocratica. Mi rimproverava -lui che della sintesi era maestro- di essere troppo lungo nell'esposizione (e sono certo che mi rimprovererebbe anche per la lunghezza di questo post), ma i fatti da raccontare erano tanti. </span><span style="font-family: verdana;">Così, alla fine,</span><span style="font-family: verdana;"> </span><span style="font-family: verdana;">sulla "storiaccia burocratica" dell'<b>Ospedale degli scillesi</b>, ne scrivemmo altri di articoli, ripromettendoci, magari, un giorno, di farne un libro. Purtroppo non ne abbiamo avuto il tempo, anche perché la burocrazia è continuata, imperterrita.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Il 23/09/2022 è la data dalla quale nella parte "nuova" dello "Scillesi d'America" sono cessate <<<i>...le azioni sanitarie ivi erogate</i>>>, come recita il provvedimento ufficiale. </span></p><p><span style="font-family: verdana;">Lo stesso giorno di cinque anni prima, nel 2017, morì mio padre, che le azioni sanitarie dell'ambulatorio di oncologia -allora operativo presso la struttura scillese- le vide cessare quando, un anno e mezzo prima, avrebbe dovuto iniziare la terapia che i medici avevano intenzione di somministrargli. </span></p><p><span style="font-family: verdana;">Quello stesso ospedale i cui medici lo avevano accolto e salvato </span><span style="font-family: verdana;">quarantacinque anni prima</span><span style="font-family: verdana;"> per un'altra patologia, quel giorno gli chiuse le porte solo ed esclusivamente per colpa delle ottuse volontà dei decisori politici e degli attuatori amministrativi della "moderna" sanità calabrese.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Successe, infatti, che quella stessa mattina l'ambulatorio di oncologia operativo presso la struttura sanitaria di Scilla, fu chiuso. I medici che vi lavoravano furono trasferiti a Melito Porto Salvo. Fu solo grazie alla sensibilità umana -prima ancora che professionale- di uno degli oncologi che subirono quel trasferimento a sorpresa, mio padre ebbe la possibilità di potersi curare presso l'allora "Riuniti". Ricordo le parole che, mortificato per quanto era avvenuto, l'oncologo disse a mio padre, <<</span><i style="font-family: verdana;">...nelle sue condizioni non me la sento di farla viaggiare avanti e indietro, da Scilla a Melito, per la terapia. Parlerò con i colleghi di Reggio, la prenderà in cura uno di loro</i><span style="font-family: verdana;">.>></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Così fu. Mio padre fu curato a Reggio per quasi due anni nel migliore dei modi possibili, grazie alle capacità e sensibilità di un reparto, quello di oncologia, davvero valido, pur tra mille difficoltà operative. A quei medici e a quegli infermieri, a ciascuno di loro, andrà sempre la mia riconoscenza. </span></p><p><span style="font-family: verdana;">In quel periodo, finché le forze glielo consentirono, mio padre prese più volte carta e penna per testimoniare pubblicamente, tramite qualche quotidiano locale, ciò che stava vivendo sulla propria pelle. Conservo ancora quegli articoli.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Oggi, mentre scrivo, è ancora il 23 settembre, ma del 2023. Il giorno dell'anniversario -il sesto- della morte di mio padre; il giorno in cui i social, insensibili e incuranti di ciò che accade alle umane genti, mi ricorda -beffardo!- che avremmo dovuto festeggiare il compleanno dell'amico Pietro Bellantoni. Sorrido, commosso e triste, nel vedere il suo numero nella mia rubrica: l'avevo memorizzato come "Pietro IV Bellantoni". Non era per un suo vezzo regale, non era da lui. Era solo per ricordarmi del suo simpatico ed autoironico modo di rivendicare con fierezza</span><span style="font-family: verdana;">, e con il suo bellissimo sorriso,</span><span style="font-family: verdana;"> </span><span style="font-family: verdana;">l'appartenenza ad una folta stirpe paterna. Questo era </span><i style="font-family: verdana;">Petruzzu</i><span style="font-family: verdana;">.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">E' anche il giorno del primo anniversario della chiusura <<<i>...di tutti i corpi </i>[di fabbrica, n.d.r.] <i>denominati "nuovo ospedale" e di immediato trasferimento di tutte le attività ivi erogate in altri siti</i>>>, come è stato premurosamente vergato nero su bianco dai vertici dell'ASP reggina. Ho scritto "primo anniversario", sì, poiché credo che -ahinoi!- ce ne saranno altri prima che su questa storia dello "Scillesi d'America" venga scritta la parola "fine".</span></p><p><span style="font-family: verdana;">E questo 23 settembre è anche il "giorno dopo" di una grande, manifestazione di popolo -come a Scilla non se ne vedevano da tempo- organizzata dal "Comitato Pro Casa della Salute di Scilla", alla quale hanno preso parte in maniera del tutto civile alcune centinaia di persone.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">E' stata l'esternazione composta di una rabbia interiore che non è solo di chi ha manifestato pacificamente ma, ne sono convinto, di una intera collettività della Costa Viola e dei paesi pre-aspromontani che gravitano attorno alla struttura sanitaria scillese da decenni.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">E' una rabbia scaturita dalla impossibilità di comprendere le scelte di una politica cieca, sorda e assente (anche ieri sera non c'era nessun politico politicante) nel dare risposte a tutela del diritto alla salute di quei cittadini dei quali, invece, stando alla Carta Costituzionale, dovrebbe essere serva.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">E' una rabbia che nasce e sgorga inevitabilmente, in chi ha visto una sanità umana nei suoi attori in prima linea (medici, infermieri, operatori sanitari) ed è cresciuto fin da bambino, con i racconti dei propri nonni, dei propri zii, dei propri genitori, di come -in quel tempo fatto da uomini e donne che usarono la propria concreta intelligenza per fare del bene ad una comunità provata da guerra e fame- a Scilla si poté realizzare qualcosa che non ha avuto emuli in terra calabra: la costruzione dello "Scillesi d'America". </span></p><p><span style="font-family: verdana;">Dall'America, oggi, purtroppo, abbiamo preso ad esempio soltanto un modello di sanità che la prova dei fatti ha dimostrato essere fallimentare, dimenticandoci colpevolmente di quanti dall'America hanno covato, alimentato un sogno e poi lo hanno concretizzato.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">E' una rabbia che dobbiamo tenere viva, perché costituisca fuoco che alimenti la nostra forza nel denunciare le illogicità di scelte che, invece, ci vogliono imporre senza fornircene le reali motivazioni. </span></p><p><span style="font-family: verdana;">Deve essere rabbia viva ma feconda, nel segno della riconoscenza. Personalmente, mi sento di doverlo alla memoria degli scillesi d'America, alla loro voglia di crederci fino in fondo; alla memoria del mio amico <i>Petruzzu </i>Bellantoni, alla sua voglia di </span><span style="font-family: verdana;">cercare risposte, di capire; </span><span style="font-family: verdana;">alla memoria di mio padre, che non ha mai smesso di indignarsi per le ingiustizie. </span></p><p><span style="font-family: verdana;">Sono certo che non sono e non sarò solo.</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-39426956721929904432023-08-20T23:30:00.030+02:002023-08-21T18:20:29.231+02:00Festa di San Rocco 2023. Appunti dalla processione -2<p><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><br /></span></p><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><br /> </span>
<p style="margin: 0in;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgAbxqAHHzDwcJnODz2HnAQYhSengjTOq_-Li_Yu-KUcBGLxr5xy-H4-1Ec72ftkK1NGDxw_wrsMJBjYOW-76psVchPWWq2blJy5gvYu_VZAWYDsGJlVM87dy_meX6komi37uE-Nl7wX_K5KskMpUCmX-RYkAiouWzYt8TxiDJIwHjoK7nPPw/s1280/photo_2023-08-21_14-25-33.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="784" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgAbxqAHHzDwcJnODz2HnAQYhSengjTOq_-Li_Yu-KUcBGLxr5xy-H4-1Ec72ftkK1NGDxw_wrsMJBjYOW-76psVchPWWq2blJy5gvYu_VZAWYDsGJlVM87dy_meX6komi37uE-Nl7wX_K5KskMpUCmX-RYkAiouWzYt8TxiDJIwHjoK7nPPw/s320/photo_2023-08-21_14-25-33.jpg" width="196" /></a></span></div><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><br />Seconda
giornata di processione, per le strade de quartiere San Giorgio, come da
tradizione. Tre i momenti significativi che ho annotato nella memoria.</span><p></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"> </span></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">La
sosta davanti al nostro ex ospedale "Scillesi d'America". Un'accorata
preghiera perché ci si adoperi a far tornare le strutture disponibili alla
piena fruibilità non solo degli scillesi ma dei tanti abitanti del comprensorio
che gravitano attorno a questa struttura da ormai sessant'anni.</span></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Durante
la sosta, riflettevo sul fatto che noi scillesi siamo predisposti all'aiuto e
all'accoglienza, al prestare soccorso in genere. A questa particolare natura,
ho fondato motivo di credere -e mii piace farlo- che molto abbia influito su
ogni scillese l'esempio del nostro Santo Patrono. Il passo del Vangelo di
Matteo (25,35-44) <span style="font-style: italic;">"Perché io ho avuto fame
e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero
forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete
visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi…" </span>che viene citato in
occasione della festa liturgica, il 16 agosto, e in ogni celebrazione durante
la festa, è quello che ogni scillese ha ascoltato fin da bambino guardando la
potente espressione della statua lignea di San Rocco e che, per questo, ha ben
impressa nella propria mente e nel proprio cuore.</span></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8HEIyCpadrVmLdZElvyVSM7djboCx1uxDuyED6MUd-d5ifjy3PO3Dx4qyWFxaX5E29WgU9LHHQi-aSCrARO6pYXSxg1HXoCb3PZD1Cj23V88dgqhwClpxBf8U0V2xVeHamztmZJFT4RUAdcvJV0VS44y8e_bsZd4OvW1nbU1eRI1d7qvUTvJH/s1080/photo_2023-08-21_18-02-42.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="828" data-original-width="1080" height="245" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8HEIyCpadrVmLdZElvyVSM7djboCx1uxDuyED6MUd-d5ifjy3PO3Dx4qyWFxaX5E29WgU9LHHQi-aSCrARO6pYXSxg1HXoCb3PZD1Cj23V88dgqhwClpxBf8U0V2xVeHamztmZJFT4RUAdcvJV0VS44y8e_bsZd4OvW1nbU1eRI1d7qvUTvJH/s320/photo_2023-08-21_18-02-42.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><br />Vedersi
privati di una struttura attraverso la quale, per oltre sessant'anni, si sono
date cura ed assistenza ad una moltitudine di persone, genera nello scillese,
proprio in quanto devoto al Santo taumaturgo di Montpellier, un naturale
sentimento di opposizione, di ribellione contro decisioni (siano esse
politiche, aziendali o di altra genesi) che hanno annullato la dignità dei
malati e hanno fiaccato quel bisogno di umanità che, invece, è oggi sempre più
fondamentale.</span><p></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"> </span></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">La
sosta davanti a' Cresiola, a pochi metri dalla villetta comunale, luogo di
svago per giovani e meno giovani. Per i giovani che la frequentano, in cerca a
volte non di semplici momentanee e sane distrazioni dallo studio o dalle
proprie<span> </span>attività, ma in cerca di
soluzioni alternative per raggiungere l'indipendenza economica o, peggio, la
ricchezza, in maniera del tutto apatica e sfruttando le debolezze dei propri
coetanei. </span></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Che
l'esempio di San Rocco, che ha abbandonato ogni privilegio ed ogni ricchezza,
possa essere d'aiuto a comprendere la ricchezza e la bellezza del sacrificio,
del sudore della propria fronte, dell'aiuto -attraverso le proprie capacità-
dell'intera collettività di<span> </span>cui si fa
parte.</span></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"> </span></p>
<p style="margin: 0in;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFieN_PfgaAEvogla46pABs1ywYxofDdOr5Lr-7UQe7RkFnnzBhuiXa5U0zw_AGg8t-KyA9HpvnVUJT69Vrs2714T2dPxWzHvw_Eg50PysRg7ikMZ2E5UPb7h2uZSIIevOEZrd33j6_fIOkvbt8uKlhe03FbFcWmLbsHafQeMpA4uGKYLw4xT3/s1770/369116530_3519086888349684_7270295072525029161_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1770" data-original-width="1290" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFieN_PfgaAEvogla46pABs1ywYxofDdOr5Lr-7UQe7RkFnnzBhuiXa5U0zw_AGg8t-KyA9HpvnVUJT69Vrs2714T2dPxWzHvw_Eg50PysRg7ikMZ2E5UPb7h2uZSIIevOEZrd33j6_fIOkvbt8uKlhe03FbFcWmLbsHafQeMpA4uGKYLw4xT3/s320/369116530_3519086888349684_7270295072525029161_n.jpg" width="233" /></a></span></div><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><br />Il
trionfino. Momento culminante della festa. E' la corsa che, in pochi secondi,
raffigura il trionfo di San Rocco sul morbo della peste, il fuoco del suo
tempo. E' una corsa che si conclude simbolicamente davanti alla chiesa, come a
voler rappresentare il suo andare incontro al Signore, che ha voluto che questo
uomo, pellegrino della carità, fosse elevato alla gloria degli altari della Sua
Chiesa, quale umana incarnazione delle sue parole, come il versetto ricordato
in precedenza.</span><p></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Il
contorno di fuochi pirotecnici che fa seguito alla corsa, ti toglie il fiato;
il rumore dei colpi fa quasi tremare piazza San Rocco, ti rimbomba dentro, e ti
costringe a respirare a bocca aperta. In quei pochi minuti non esiste altro:
tutti i pensieri, le preoccupazioni, svaniscono, sei come anestetizzato dalla
realtà che ti circonda. Alla fine della cassa infernale, un urlo gioioso di
liberazione unisce la piazza: Viva San Rocco!</span></p>
<p style="margin: 0in;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Sono
ancora stordito dal crepitio e dai colori dei fuochi d'artificio, mentre mi
avvio a far ritorno verso casa, attraversando a fatica, seppur a piedi, gli
ingorghi di un traffico le cui luci e i cui rumori, però, per la paterna
intercessione di San Rocco, sono stasera più sopportabili.</span></p>
<p style="margin: 0in;"><span data-darkreader-inline-bgcolor="" data-darkreader-inline-color="" style="--darkreader-inline-bgcolor: #181a1b; --darkreader-inline-color: #d3cfc9; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #222222; display: inline; float: none; font-family: Special Elite; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </span></p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; margin: 0in;"><span data-darkreader-inline-bgcolor="" data-darkreader-inline-color="" style="--darkreader-inline-bgcolor: #181a1b; --darkreader-inline-color: #d3cfc9; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #222222; display: inline; float: none; font-family: Special Elite; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">n.b.: foto tratte dalla <a href="https://www.facebook.com/pasquale.arbitrio.52" target="_blank">pagina Facebook di Pasquale Arbitrio</a></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"> </span><br /></span></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-18463204818852702772023-08-19T23:30:00.017+02:002023-08-21T18:11:01.450+02:00Festa di San Rocco 2023. Appunti dalla processione -1
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheRiGCupjps2ICFO24HiCal9MMF4LKq0RxWEjkvtkjL3Orl5kq2wZFdEN8IchfdLE0sjOlrR2I-t9AM2B0OtOVPsZYasyeCUNwpEBMGbInDXat5Wvn1C0G9uIwL717FUdBBwEMwVpg_dxgGPyR7bhkDFNdEIpS1ikxLBwn1GSy6-Pw2YOZSMHO/s2048/369020118_3518456868412686_6467919421940480844_n.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1152" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheRiGCupjps2ICFO24HiCal9MMF4LKq0RxWEjkvtkjL3Orl5kq2wZFdEN8IchfdLE0sjOlrR2I-t9AM2B0OtOVPsZYasyeCUNwpEBMGbInDXat5Wvn1C0G9uIwL717FUdBBwEMwVpg_dxgGPyR7bhkDFNdEIpS1ikxLBwn1GSy6-Pw2YOZSMHO/s320/369020118_3518456868412686_6467919421940480844_n.jpg" width="180" /></a></div><br /> <p></p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Che
senso ha festeggiare il Santo Patrono?</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">E' la
domanda che mi ha assillato durante tutto il percorso della processione per le
vie di Chianalea e Marina Grande.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ovunque
guardi, vedo gente disinteressata, come se la processione fosse un corteo che
porta in giro un semplice pezzo di legno.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Guardo
le foto di un tempo, e vedo tutti gli uomini in pantaloni lunghi, col vestito
buono della festa. Oggi, per le strade attraversate e dietro il Santo, vedo
gente in pantaloncini corti, in costume o mezza nuda.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Avventori
seduti ai tavolini di un locale, che battono le mani ritmicamente, ad
accompagnare la marcia suonata dalla banda. Tutti rigorosamente seduti al
passaggio della croce e della statua.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ragazzini
che, con il Santo a poco più di venti metri di distanza, bestemmiano Dio con la
stessa facilità con cui respirano aria.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Nessun
componente della Commissione Straordinaria presente, hanno solo mandato una
delegata, che nessuno conosce o sa chi sia, ma che personalmente ringrazio.
Essendo in tre, i Commissari avrebbero potuto fare uno sforzo.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Gente
in processione, che guarda la partita di calcio sul telefonino: è iniziato il
campionato.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Sulla
via del ritorno verso la Piazza, inatteso, anzi, improvviso spettacolo di
fuochi d'artificio, predisposti su due balconi ed accesi senza alcun segnale:
processione tagliata in due per quasi tutta la strada Nazionale.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Davanti
al Comune -rigorosamente chiuso- i portatori sollevano sulla sola forza delle
loro braccia la statua del Santo, in segno di particolare protezione e
benedizione per un Ente che sta attraversando un periodo terribile. E', senza
dubbio, l'immagine più forte che mi resta di questa giornata.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Vedere
il Palazzo Comunale chiuso al passaggio del Santo Patrono, però, è qualcosa che
stona, tantissimo. Certo, ci vorrebbe qualcuno che, per pochi minuti, si
incaricasse di aprire il portone e le luci, in segno di rispetto, saluto e
festa. Lo fanno a Reggio e in altri paesi. Da noi, invece, niente: porta chiusa
e buio.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">A mia
memoria, nessuna Amministrazione ha mai pensato di aprire le porte al suo
Patrono. Sarebbe ora di farlo.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Davanti
a tutto questo, che senso ha festeggiare il Santo Patrono?</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">La
risposta a questa domanda è una risposta non detta: nessuna preghiera al microfono a
scandire le varie soste. Non è un segno di resa, al contrario. Chi ha voluto pregare, l'ha fatto assieme, con il tradizionale rosario devozionale, o più intimamente, nel proprio cuore. E' stato, dunque, un silenzio pubblico forte, che a tanti non dirà nulla, ma
che per la coscienza di ciascuno di noi significa tanto, tutto.</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">n.b.: foto tratta dalla <a href="https://www.facebook.com/pasquale.arbitrio.52" target="_blank">pagina Facebook di Pasquale Arbitrio</a> <br /></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-77684067204080536892023-08-10T22:51:00.002+02:002023-08-10T22:53:33.765+02:00CALABRIA, TERRA INTERROTTA<p><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">La Calabria è terra interrotta.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Dal punto di vista geografico, prima di
tutto, separata dalla Sicilia da un vuoto riempito di mare, che
appare impossibile da collegare con mezzi diverse da barche o navi, a
dispetto di ciò che possano pensare qualche ministro e chi gli tiene
il sacco.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">E' terra interrotta nelle sue parti
pianeggianti, poche, che presto s'impennano su per colline e montagne
ripide, maestose, dure, che nascondono segreti.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">E' terra interrotta nella sua storia:
l'ha interrotta chi è venuto a dominarci e poi è scappato, scalzato
da un nuovo dominatore; l'hanno interrotta i molti -troppi- che qui
non hanno trovato futuro e la loro storia personale se la sono dovuta
costruire altrove, in posti lontani. Se poi le sommi, le storie
personali, diventano la storia di un'intera comunità, di intere
comunità.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">La Calabria è terra interrotta nei
rapporti interni tra queste comunità, chiuse, arroccate su queste
colline e queste montagne messe in mezzo a separare l'Est dall'Ovest.
Si sono chiuse per difendersi, per difendere un'identità che oggi
appare perdersi nella disgregazione continua delle risorse umane che
quelle comunità costituiscono, fenomeno che dura da quasi un secolo.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"> E' terra interrotta nella cultura, la
Calabria. Di ciascuno dei popoli che l'hanno dominata o che vi sono
stati ospitati nei secoli, restano poche tracce, per lo più ignote
agli stessi calabresi, ancora oggi. Quel che rimane sono le lingue
(come il greco antico parlato nella Bovesìa o l'arbëreshë</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">sulle colline del crotonese o nella
parte settentrionale della regione) o parti di esse, che sopravvivono
in qualche termine dei nostri dialetti. Fatta eccezione per quelle
religiose, che ancora resistono, si fa sempre più fatica a mantenere
le nostre tradizioni, i nostri usi, i nostri costumi. “La cultura
pesa!” era solita dire una mia professoressa. E' un peso che in
Calabria è sempre più pesante.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">E' terra interrotta, troppo spesso,
nell'esercizio della democrazia da una legge ingiusta, che mette
tutti nello stesso sacco, senza distinzioni, senza controllare prima
la qualità umana di un cittadino, di una persona.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Per un insieme di ragioni geografiche e
antropologiche, la Calabria è terra interrotta nel sociale. Quante
associazioni hanno visto la luce, animate dagli scopi più nobili,
che si sono dissolte, evaporate in tempi brevissimi o, nella migliore
delle ipotesi, sopravvivono solo formalmente, come anestetizzate, per
mancanza di risorse umane prima ancora che economiche.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">E' una terra, la Calabria, che non ha
mai consentito lo sviluppo di uno spirito cooperativistico. Ci si è
sempre affidati al singolo o a un gruppetto sparuto di persone e ogni
iniziativa o attività sociale è durata fin tanto che quel singolo o
quei pochi hanno potuto farcela con le loro forze.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Ricordiamoci sempre che, come diceva
Nicola Giunta, la Calabria, e Reggio e la sua provincia in
particolare, è “'<i>u paisi 'i scindi e falla tu</i>!” Ovvero, è
il paese in cui a fare le cose deve essere sempre qualcun altro
rispetto a colui che si lamenta perché le cose non si fanno.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Ma la società e la cultura che essa
esprime è anche memoria, e la memoria non può permettersi di essere
interrotta, perché altrimenti scompare essa stessa.</span></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-17049214918985943052023-04-25T18:49:00.002+02:002023-04-25T18:50:10.219+02:00LA DISABITUDINE<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtffN85Xh5ZGQeFRmYh-UxgXnovSGivhyFDcoe_tpXcx2BF7lNtNXVt97kSie_IIq9vMeNgibGuqRlMn5Vo27yW8vSEo1qWmeVoJ3eUZfJn2-zCmOxdEm01vgIYrhM68kHYHbgu8m40Wue6RX2fz3woU044ahAPgpIjIqMnBxln-Ilh5OOJQ/s960/1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="513" data-original-width="960" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtffN85Xh5ZGQeFRmYh-UxgXnovSGivhyFDcoe_tpXcx2BF7lNtNXVt97kSie_IIq9vMeNgibGuqRlMn5Vo27yW8vSEo1qWmeVoJ3eUZfJn2-zCmOxdEm01vgIYrhM68kHYHbgu8m40Wue6RX2fz3woU044ahAPgpIjIqMnBxln-Ilh5OOJQ/s320/1.jpg" width="320" /></a></div><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtgzxA8WkMVbnu6H63qzU6Czla_Ufx52s-qPLxB2o5onksB1EOQvf085CGS1I3ftpx7ncnNQz17WL5FwDdiegqGJOTBpVw6OX7rJkdUQyw511PPB0LhMub5n_YTyszxQf_AIkUANrVFlFmyF9o_ciplRmOa9Cmj3GDlYF0QHt79OsUvlmISA/s2048/2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1310" data-original-width="2048" height="205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtgzxA8WkMVbnu6H63qzU6Czla_Ufx52s-qPLxB2o5onksB1EOQvf085CGS1I3ftpx7ncnNQz17WL5FwDdiegqGJOTBpVw6OX7rJkdUQyw511PPB0LhMub5n_YTyszxQf_AIkUANrVFlFmyF9o_ciplRmOa9Cmj3GDlYF0QHt79OsUvlmISA/s320/2.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p>
</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ogni
25 Aprile si ripropongono interpretazioni di parte che, da sole, bastano a
rendere vana ogni celebrazione di questa data, che è simbolo vivo della
nostra libertà.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">E' una
libertà -come dimostra la lettera che riporto sopra, pubblicata sul proprio
profilo twitter dalla giornalista Francesca Mannocchi-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>conquistata da chi ha fatto una scelta:
ragazzi e ragazze, donne e uomini, perfino bambini e bambine. Erano oppressi,
perseguitati, uccisi, annientati, da un regime dittatoriale contro il quale
dopo venti lunghi anni, hanno trovato la forza e il coraggio necessario per
ribellarsi, aiutati in questo scopo dall'intervento militare degli Alleati.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Fu la
Resistenza di questi Partigiani -cioè di coloro che scelsero la parte della
libertà- a regalarci la nostra Costituzione, il faro che illumina tutti i
nostri diritti, che ci richiama ai nostri doveri. Non importa di quale colore
fossero questi partigiani: se rossi, bianchi, gialli o verdi. Davvero, non
importa. Ciò che importa è che ebbero la capacità di unirsi insieme per
combattere un nemico comune: il fascismo e la sua dittatura.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Oggi,
dopo quasi ottant'anni, stiamo via via perdendo la voglia di scegliere: non
andiamo più a votare, rinunciamo ad esercitare il massimo diritto di scelta che
ci è concesso per continuare a sentirci liberi.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Rinunciare
a questo diritto ha contribuito a condurci, a Scilla, nelle condizioni in cui
ci troviamo: senza rappresentanti democraticamente eletti -per motivi mafiosi
per due volte negli ultimi cinque anni; senza quasi più servizi sanitari; con
un tessuto economico deficitario sotto molti aspetti (ad esclusione del
comparto della ristorazione); con un'offerta turistica varia, diffusa, frutto
dell'iniziativa singola, ma del tutto scoordinata e, perciò, priva di forza
contrattuale nel rapporto con le istituzioni e con la comunità stessa; senza
luoghi di confronto e di dibattito dove proporre idee nuove.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">A ben
vedere, Scilla vive, anzi sarebbe più appropriato scrivere sopravvive, in uno
stato di libertà relativa, condizionata. Ed è uno stato di cose che si registra
oramai da tempo e al quale ci siamo quasi assuefatti. E' la cosa più grave
quella di essersi quasi disabituati alla democrazia, alla libertà che può darci
solo il pieno esercizio dei diritti che ci sono garantiti.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Disabituarsi
alla libertà è pericoloso, molto pericoloso. Lo vediamo ovunque nel mondo non
vi sia libertà: in tutti i regimi dittatoriali o nelle dittature mascherate, le
democrature; in tutti i paesi che sono in guerra.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">La
disabitudine alla libertà è il peggior torto che possiamo fare a tutti coloro
che hanno sacrificato la propria vita per conquistarla, mantenerla e
regalarcela fino ad oggi.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ecco
l'importanza del 25 aprile. Da più parti (non ancora da tutte, purtroppo) si
grida: "Viva il 25 aprile!", "Viva la libertà!". Non
leggiamoli solo come esclamazioni. "Viva!" non va inteso come grido
di giubilo, di gioia. "Viva!" va inteso come voce del verbo
"Vivere". Perciò dico: che viva il 25 aprile! Che viva la libertà!</p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-62615064854080791762023-03-11T20:13:00.002+01:002023-03-11T20:20:00.219+01:00LA STORIA CHE SI RIPETE DEGLI INEDUCATI<p>
</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN1QckOE0h0CbOGmJsGAnlb1eOyaR6t5DJ3ApljsOgVY8ZHltJRLLcTR7EY6dWyWpIDVIfEBKtwJRXJJBj3CioprSuPLRhaMOjGs6IIIkSJTJfChRjYHnWFqKHo_obtvW_E8ClCcBzJXiCcXCmX6bm6PySejsT-fe_xf0YebMN6tumTOF4LQ/s3066/BalBoDAnnunzio.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3066" data-original-width="2813" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN1QckOE0h0CbOGmJsGAnlb1eOyaR6t5DJ3ApljsOgVY8ZHltJRLLcTR7EY6dWyWpIDVIfEBKtwJRXJJBj3CioprSuPLRhaMOjGs6IIIkSJTJfChRjYHnWFqKHo_obtvW_E8ClCcBzJXiCcXCmX6bm6PySejsT-fe_xf0YebMN6tumTOF4LQ/s320/BalBoDAnnunzio.jpg" width="294" /></a></div><br /> <p></p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">E'
cosa nota che la storia si ripete. </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ora, è
stato annunciato che il Governo intende condurre una campagna informativa nei
Paesi di provenienza delle persone che arrivano con ogni mezzo in grado di
galleggiare, pure a stento, sulle onde del Mediterraneo. Il fatto è che si
tratta di Paesi del mondo terracqueo come la Siria, semidistrutta da oltre
dieci anni di guerra interna e occasionali bombardamenti israeliani (di cui il
mondo terracqueo non ha mai trovato l'occasione per indignarsi); l'Afghanistan,
dal quale siamo scappati <span style="font-style: italic;">a' scarpa a' zoccula</span>
in un non-sogno (purtroppo!) di mezza estate, un paio d'anni fa, e che adesso è
presidiato da quei simpaticoni barbuti che si dicono studenti del Corano ma lo
applicano in maniera tutta loro, negando ogni diritto possibile e immaginabile
-tranne quello di starsene a casa- alle loro donne; Egitto e Tunisia, paesi nei
quali il sogno della primavera araba è stato spezzato da dittature e governi
incapaci; paesi del corno d'Africa e dell'Africa subsahariana nei quali guerre
e siccità hanno reso impossibile la vita per uomini, animali e piante.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ma
siccome la storia si ripete, considerato che le nostre ambasciate in quegli
stessi paesi faranno una fatica boia (senza chi molla) ad instaurare rapporti
bilaterali ufficiali con i loro omologhi, la campagna informativa sarà
probabilmente condotta con appositi aeroplani pilotati dagli eredi di Gabriele
D'Annunzio e Italo Balbo, che provvederanno ad inondare di volantini il suolo
di queste terre costellate di macerie ed aride, o anche le tende e i tuguri dei
campi profughi dei milioni di sfollati tra Siria e Turchia. I volantini saranno
del seguente tenore: <span style="font-style: italic;">non venite in Italia, ché
il mare è brutto, ci sono gli scogli e finisce male. E dite ai vostri scafisti
che abbiamo inasprito le pene e che abbiamo introdotto un nuovo reato nel
codice penale della nazione italica (che noi di codice penale ce ne intendiamo,
visto che quello in vigore l'abbiamo fatto noi 92 anni fa, ed è fatto talmente
bene che sempre quello è), per il quale si rischiano trent'anni di carcere</span>.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Altro
annuncio, a tipu Papa, ma non all'urbi et all'orbi, ma -<span style="font-style: italic;">sintiti! Sintiti!</span>- ancora di più: <<<i>Questo Governo andrà a
cercare gli scafisti, lungo tutto il globo terracqueo!</i>>>, Giorgiuzza dixit.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ora,
due cose mi vengono in mente.</p>
<ol style="direction: ltr; font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0in; margin-left: 0.375in; margin-top: 0in; unicode-bidi: embed;" type="1"><li style="margin-bottom: 0px; margin-top: 0px; vertical-align: middle;" value="1"><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal;">Il
globo, in quanto tale, non è in 2D ma in 3D, perciò non è solo lungo ma è
anche largo ed alto. Pertanto, occorrerà cercare non solo in lunghezza ma
lungo tutte e tre le direzioni. Occorrerà, cioè, per capirci meglio,
Giorgiuzza, uno sforzo triplice <i>(chi a tia, 'u sacciu, 'sta parola ti piaci</i>).</span></li><li style="margin-bottom: 0px; margin-top: 0px; vertical-align: middle;"><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt;">Sempre per il
fatto che la storia si ripete, ricordo che l'ultima volta che qualcuno si
definì "</span><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; font-style: italic;">poliziotto del mondo</span><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt;">" fu più di vent'anni fa,
dopo la strage del 11 settembre 2001. Fu Jorge Bush a giurare vendetta a
Osama Bin Laden, promettendogli che gli avrebbe dato la caccia in tutto il
mondo. Altrettanto promise ai talebani, nell'intento di ripristinare la
democrazia. La promessa faceva parte di un intento ancora maggiore:
esportare la democrazia in tutto il mondo e farsene garante, a dispetto di
tutto e di tutti. Tutti sappiamo come è andta a finire: a parte Osama, </span><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; font-style: italic;">chi
muriu 'mmazzatu</span><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt;">, i talebani sono ancora in Afghanistan e la democrazia
mondiale è sempre più in crisi. E' evidente anche un bimbo innocente che
l'Italia non ha né gli uomini né i mezzi né, soprattutto, il diritto di
andare, di sua spontanea volontà, a rompere i </span><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; font-style: italic;">cabasisi</span><span style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt;"> all'Africa
intera o all'Afghanistan. Con quale mandato internazionale? A nome di chi?
Non è dato sapere.</span></li></ol>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ultima
annotazione: dopo aver accuratamente disertato i luoghi del luttuoso naufragio
di Cutro ed aver, con altrettanta occuratezza, evitato di incontrare i parenti
delle vittime, Giorgiuzza nostra, pensando di fare<span style="font-style: italic;">
'na cosa 'ngarbata</span>, ha invitato i parenti delle vittime a Roma, a
Palazzo Chigi, in un estremo tentativo di riparare alle mancanze di questi
giorni.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">La
maggior parte dei parenti delle vittime ha rifiutato l'invito. E si capisce!</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">
</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Quando
muore qualcuno, educazione vuole che per rispetto verso il morto e verso la sua
famiglia, si vada al lutto a casa del morto o nel luogo presso il quale è
temporaneamente custodita la salma. La visita a casa è un semplice omaggio alla
persona deceduta. In Calabria è spesso accompagnata da semplici omaggi
materiali,<span style="font-style: italic;"> tipu 'n paccu 'i zzuccuru o 'i cafè,
'na guantera 'i pastetti </span>(ché il dolce aiuta a sopportare il dolore)<span style="font-style: italic;"> o 'na buttigghia 'i Tombolini</span>. I parenti
stretti, invece, sono soliti offrire colazione, pranzo o cena nei giorni del
lutto, secondo il grado di parentale vicinanza. Ciò perché quando sei colpito
da un lutto, <span style="font-style: italic;">a tuttu pensi</span> meno che alle
cose di tutti i giorni, mangiare compreso.</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ora, <span style="font-style: italic;">non dicu</span> che Giorgiuzza doveva portare a
Crotone pacchi di<span style="font-style: italic;"> zzuccuru, cafè o di buttigghi
'i Tombolini</span>, né <span style="font-style: italic;">tantu menu</span>
vassoi e teglie con colazione, pranzo e cena, <span style="font-style: italic;">cumbigghiati
ca stagnola</span>. No, a questo ci hanno pensato già le comunità di Cutro e di
Crotone, senza alcuna ostentazione.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Però,
invitare i parenti dei morti di Cutro a Palazzo Chigi è come invitarli a casa
propria, per di più dopo non essere andati a manifestare il rispetto dovuto a
tutti i morti. Che senso ha?! Nessuno. E' solo un altro segno, l'ennesimo, che
manifesta una diffusa ineducazione istituzionale, che poi si traduce in
ineducazione a governare.</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">*N.B.: nella foto, tratta da www.raicultura.it, Italo Balbo con Gabriele D'Annunzio <br /></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-41503698291408954592023-03-08T23:58:00.004+01:002023-03-09T00:05:24.874+01:00La Calabria e il calore del suo cuore<p>
</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv6YDUBJ7-ajskwb-R2uhdPnVCZaoZ4KAV8MygoR-_APr7-0GPzA9Rjsb3PveVaRNBOPGSFpySmdA9YQaUGo8-X5rvy9ewguD1dL2xlki3upm_HKXe1XcvQ1rS0W9Mf8ZCxeE7rWn_lyHc5wWCI7sKZbWHzIpDU_2vxNPncHRFcsV9A1Z-7g/s1700/naufragio-cutro-e1677863809682.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="944" data-original-width="1700" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv6YDUBJ7-ajskwb-R2uhdPnVCZaoZ4KAV8MygoR-_APr7-0GPzA9Rjsb3PveVaRNBOPGSFpySmdA9YQaUGo8-X5rvy9ewguD1dL2xlki3upm_HKXe1XcvQ1rS0W9Mf8ZCxeE7rWn_lyHc5wWCI7sKZbWHzIpDU_2vxNPncHRFcsV9A1Z-7g/s320/naufragio-cutro-e1677863809682.jpeg" width="320" /></a></div>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Dopo
ciò che è accaduto a Cutro la notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi, in molti
si sono quasi meravigliati della straordinaria ondata emotiva che ha
coinvolto in primo luogo le comunità di Cutro e Crotone e la Calabria intera. </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Mi ha
colpito, in questa dolorosa vicenda, il forte contrasto tra la reazione del popolo di
Calabria e il totale disinteresse del Governo. Pur comprendendo che i suoi
membri -la presidente in primis- erano in altre faccende affaccendate per
impegni precedentemente assunti, ciò che non capisco e non giustifico è che
nessuno, tra i governanti, abbia ritenuto giusto (prima ancora che opportuno)
di dover inviare all'estrema frontiera continentale Sud non dico un ministro,
ma nemmeno un sottosegretario (e ce ne sono pure calabresi), manco l'usciere di
Palazzo Chigi!</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">E'
oltremodo evidente che c'è un problema: o il destino dell'umanità disperata non
è una priorità dei nostri rappresentanti governativi, oppure il pensiero
prioritario c'è, ma i medesimi impegnatissimi onorevoli non sono neanche in
grado di ammettere i loro errori. <br /></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Sì,
perché di errori da parte delle autorità italiche nella gestione del tragico
naufragio dello scalcagnato caicco schiantatosi sulle rive di Cutro, ce ne sono
stati parecchi e non ci si può certo nascondere dietro il dito di Frontex.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">A
lenire la vergogna di uomini e donne di buona volontà ci ha dovuto pensare il
Presidente Mattarella, che di educazione, signorilità e senso dello Stato e
delle sue istituzioni è maestro ed esempio vivente. Come un nonno severo, ha
mostrato ai responsabili di governo come ci si comporta in occasione di certi
eventi, al di là di ogni idea o appartenenza politica. Nel silenzioso omaggio
reso alle vittime, c'era un grido forte e chiaro: l'umanità viene prima di ogni
altra cosa!</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Un
altro fatto, però, mi ha colpito ancora di più: gli sguardi attoniti, sconvolti, gli occhi
spalancati, fissi nel vuoto, terrorizzati, dei superstiti, avvolti nelle
coperte termiche con le quali le mani pietose dei volontari hanno cercato di
riscaldarli, per sottrarre dai loro corpi il freddo del mare in tempesta, del
vento impetuoso che soffiava quella notte sulle coste calabresi, il freddo
della morte che hanno schivato tra le onde.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Si sa,
la lingua è il primo elemento attraverso cui si espirme la cultura, il modo di
essere di un popolo. Ebbene, ai non indigeni che si imbatteranno in queste
righe, dico che il verbo "riscaldare", nel nostro dialetto <span style="font-style: italic;">scigghitanu</span>, si traduce con "<span style="font-style: italic;">caddìari</span>". </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">E',
evidentemente, una deformazione di "<span style="font-style: italic;">cardhiare</span>",
come dicono nella parte ionica della provincia di Reggio che costituisce
l'area grecanica. E, come scrive Gioacchino Criaco nel suo prezioso libro
"Il custode delle parole", la radice del verbo "<span style="font-style: italic;">cardhiare</span>" è "<span style="font-style: italic;">cardhia</span>", cioè cuore.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Dunque,
nella lingua di Calabria -terra impregnata di grecità- "riscaldare"
si traduce letteralmente con "avvolgere con il calore del cuore".</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">E'
quello che hanno fatto in questa ennesima tragedia del mare le genti di Cutro e
Crotone e tutte le persone di questa terra di frontiera, capaci di dimostrare
ai propri governanti e al mondo intero la propria umanità.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">*n.b.:
foto tratta da: <a href="http://www.lanotiziagiornale.it">www.lanotiziagiornale.it</a>
</p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-79019808207774675872023-01-22T00:11:00.000+01:002023-01-22T00:11:21.845+01:00UN ESSERE DA DIMENTICARE<p>
</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Non è
passata ancora neanche una settimana e sappiamo quasi tutto. In cinque giorni
hanno trovato tre covi -che poi, uno era casa sua- ci hanno raccontato della
madre, della sorella, della figlia, del cugino, dell'autista, del medico. Di
colui che gli ha "prestato" l'identità ci hanno fatto vedere in primo
piano, sul supermegaschermo, la carta d'identità: altezza, colore degli occhi e
dei capelli, segni particolari e stato civile. Hanno nascosto solo l'indirizzo,
salvo rivelarlo all'urbe e all'orbi due secondi più tardi, con tanto di nome
della via, numero civico, numero dell'interno dell'appartamento, colore della
facciata e inquadratura in primo piano. Oggi, ci hanno mostrato la macchina,
desolatamente rimasta nel parcheggio, preda degli uomini del RIS.</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Tutte
informazioni non richieste, di cui personalmente faccio volentieri a meno.<br /></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Al
momento, manca solo una cosa che non si sa di lui: a che ora andava in
bagno. La mattina presto, dopo pranzo o dopo cena? I segugi di tutte le testate
sono già a caccia.<span style="mso-spacerun: yes;"> Per quelli che stanno lì, in trepidante attesa, t</span>ranquilli, manca
poco, un po' di pazienza e ve lo faranno sapere: ce lo spiattelleranno con tre
o quattro collegamenti in un quarto d'ora, a pranzo o prima di cena. </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Questo
essere è un delinquente della peggior specie, che non si è mai pentito di
quello che ha fatto nella sua vita e della sua vita, né mostra di avere voglia
di farlo; per più di trent'anni ha vissuto nell'ombra, portando il buio, il suo buio, nella vita di tanti. L'ha fatto non visto né sentito da
tutti coloro che non dovevano e/o volevano né vederlo né sentirlo.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">In
cinque giorni, adesso, i mezzi d'informazione -tutti, nessuno escluso- lo hanno portato
alla ribalta manco fosse il più grande benefattore al mondo. Gli hanno
regalato decine di troni sui social, il monopolio delle notizie in tv e in radio e
paginate e paginate di giornali, che quasi inchiostro non ce n'è più. Basta, piantatela!</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Che se
ne stia dove sta adesso, finalmente. Quello è il suo posto. Per ora e per tutto
il tempo in cui riterrà di rimanere quello che è stato finora: un essere da
dimenticare.</p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-28543668150083385442023-01-01T19:51:00.000+01:002023-01-01T19:51:12.537+01:00Buon anno, Iran!<p> Buon anno!<br />"Non butterò via la mia occasione!<br />Non butterò via la mia occasione!<br />hey yo io sono proprio come il mio paese<br />Sono giovane, determinato e affamato.<br />E non butterò via la mia occasione!<br />….<br />Devo urlare per essere ascoltato.<br />….<br />Sono un diamante grezzo, un ardente pezzo di carbone<br />Cerco di raggiungere il mio obiettivo. Il potere del mio discorso è indiscutibile.<br />Ho solo diciannove anni ma la mia mente è più grande.<br />Queste strade di New York City stanno diventando più fredde, lo porto con me<br />Qualsiasi peso, qualsiasi difetto<br />Ho imparato a cavarmela, non ho una pistola da mostrare<br />Cammino per queste strade affamato.<br />Il piano è trasformare questa scintilla in un incendio.<br />….<br />Non essere scioccato quando i tuoi libri di storia mi menzionano.<br />Se ci libererà, darò la mia vita<br />…..<br />Ma non saremo mai veramente liberi<br />Affinché chi è in catene abbia diritti come noi,<br />Fai qualcosa o muori<br />…..<br />Quali sono le possibilità che gli dei ci mettano tutti in un posto,<br />Dicendo parole di saggezza, piaccia o no,<br />Un gruppo di antiquati rivoluzionari?<br />…..<br />Non butterò via la mia occasione!<br />Non butterò via la mia occasione!<br />hey yo io sono proprio come il mio paese<br />Sono giovane, determinato e affamato.<br />E non sprecherò la mia occasione!" </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/NwlBxYyjrqM" width="320" youtube-src-id="NwlBxYyjrqM"></iframe></div><br /><p>Questo è il testo di "Shot Me", la terza canzone del musical "Hamilton", che racconta la storia di Alexander Hamilton, un orfano naufrago che divenne il primo Segretario al Tesoro d'America e lo fu. Dalle menti più brillanti dei rivoluzionari, più che lottare con l'Inghilterra conquistando l'indipendenza.<br />Queste parole sono del tutto coerenti con quanto sta accadendo in Iran. Se sostituisci le strade di New York City con le strade di Teheran o di qualsiasi città iraniana, te ne accorgerai.<br />I giovani iraniani - uomini e donne - che portano avanti una rivoluzione pacifica sono i diamanti che brillano nell'oscurità del regime teocratico. Sono il pezzo di carbone ardente, il carburante che alimenta la rivoluzione. Hanno una mente più vecchia della loro età perché sono più saggi a causa dei sacrifici e delle privazioni a cui il regime li ha sottoposti. Loro, i giovani dell'Iran, sono stati in grado di trasformare la scintilla di Mehsa Amini nel fuoco ardente di una rivoluzione pacifica. Sono stati messi da Dio o dagli Dei tutti nello stesso posto e allo stesso tempo, e mostrano molta più saggezza degli Ayatollah che indossano il turbante per portare a termine una rivoluzione che distruggerà per sempre la teocrazia in Iran.<br />Sono giovani, determinati e assetati di libertà, non buttano via le loro possibilità!<br />A loro, ai giovani iraniani, auguro un felice anno nuovo affinché il 2023 sia testimone della loro vittoria. Auguro a noi, che stiamo guardando da lontano, di trovare sempre la forza per ribellarci alle storture del nostro tempo. Buon anno!</p><p>=========================================================</p><div><span></span></div><div class="XL3Kf"><div class="a8FIud X0rvP L6rCcb"><div data-anchor-corner="bottom-end" data-append-to-body="false" data-enable-skip-handler="false" data-popup-corner="top-end" data-propagate-tooltip-mouseover-events="true" data-show-delay-ms="250"></div></div></div><p><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"></span></span></span></p><div><span></span></div><div class="XL3Kf"><div class="a8FIud X0rvP L6rCcb"><div data-anchor-corner="bottom-end" data-append-to-body="false" data-enable-skip-handler="false" data-popup-corner="top-end" data-propagate-tooltip-mouseover-events="true" data-show-delay-ms="250"></div></div></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">سال نو مبارک</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من شانسم را دور نمی اندازم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من شانسم را دور نمی اندازم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">هی یو من درست مثل کشورم هستم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من جوان، مصمم و گرسنه هستم.</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">و من شانس خود را دور نمی اندازم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">….</span></span><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb"> .</span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">برای شنیدن باید فریاد بزنم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb"> </span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">….</span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></div><div style="text-align: left;"> <span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من الماسی در خشن هستم، توده ای زغال سنگ سوزان</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">سعی می کنم به هدفم برسم.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">قدرت گفتار من غیر قابل انکار است.</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من فقط نوزده سال دارم اما ذهنم بزرگتر است.</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">این خیابان های شهر نیویورک سردتر می شوند، من آن را با خودم می</span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">برم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">هر وزنی، هر نقصی</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من یاد گرفته ام که از پس آن بر بیایم، تفنگی برای نشان دادن ندارم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">گرسنه در این خیابان ها قدم می زنم.</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">برنامه این است که این جرقه به آتش تبدیل شود.</span></span><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb"> </span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">….</span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">وقتی کتاب های تاریخی شما از من نام می برند، شوکه نشوید</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">اگر ما را آزاد کند، جانم را خواهم داد</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">…..</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">اما ما هرگز واقعاً آزاد نخواهیم بود</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">تا آنهایی که در زنجیر هستند مانند ما حقوقی داشته باشند،</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">کاری بکن یا بمیر</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">چه شانسی وجود دارد که خدایان همه ما را در یک مکان قرار دهند،</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">گفتن کلمات حکیمانه، چه بخواهی چه نخواهی</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">گروهی از انقلابیون کهنه کار؟</span></span><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb">
</span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">…..</span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من شانسم را دور نمی اندازم!</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من شانسم را دور نمی اندازم!</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">هی یو من درست مثل کشورم هستم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من جوان، مصمم و گرسنه هستم</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">و من شانسم را از دست نمی دهم!</span></span></span></div><p><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></p><p><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">اینها اشعار «به من شلیک کرد»، سومین آهنگ موزیکال «همیلتون» است که داستان الکساندر همیلتون، یک یتیم کشتی غرق شده را روایت می کند که اولین وزیر خزانه داری آمریکا شد.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">از درخشان ترین افکار انقلابیون، بیش از جنگیدن با انگلستان برای به دست آوردن استقلال.</span></span><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb">
</span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">این سخنان کاملاً با آنچه در ایران اتفاق می افتد مطابقت دارد.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">اگر خیابان های شهر نیویورک را با خیابان های تهران یا هر شهر ایرانی جایگزین کنید، متوجه خواهید شد.</span></span><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb">
</span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">جوانان ایرانی - زن و مرد - که انقلابی مسالمت آمیز انجام می دهند، الماس هایی هستند که در تاریکی رژیم دین سالار می درخشند.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">من توده زغال سنگ سوزان هستم، سوختی که به انقلاب دامن می زند.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">آنها ذهنی بزرگتر از سن خود دارند، زیرا به دلیل فداکاری ها و محرومیت هایی که رژیم در معرض آنها قرار داده، عاقل تر هستند.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">آنها جوانان ایران زمین توانستند جرقه مهسا امینی را به آتش فروزان یک انقلاب مسالمت آمیز تبدیل کنند.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">آنها توسط خدا یا خدایان همه در یک مکان در یک زمان قرار گرفته اند و حکمت بسیار بیشتری از آیت الله های عمامه پوش برای انجام انقلابی که حکومت دینی در ایران را برای همیشه نابود خواهد کرد، نشان می دهند.</span></span><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb">
</span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">آنها جوان، مصمم و تشنه آزادی هستند، شانس خود را دور نمی اندازند!</span></span><span class="jCAhz"><span class="ryNqvb">
</span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">برای آنها، برای جوانان ایرانی، سال نو را تبریک می گویم تا سال 2023 شاهد پیروزی آنها باشد.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">برای ما که از دور نظاره گر هستیم آرزو می کنم همیشه قدرت عصیان در برابر انحرافات زمانه خود را پیدا کنیم.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">سال نو مبارک</span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span><span class="HwtZe" lang="fa"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> </span></span></span></p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-90698302904156571692022-08-20T23:00:00.001+02:002022-08-21T11:41:02.327+02:00L'OCCHI 'I SANT'A' RROCCU<p><span style="font-family: Special Elite;"> </span></p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Special Elite;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rLhSMAtTHvFclPO_gTYT4C4bCpV7I0pJfiMmtZerzIAz-spgZNjXw8AJRUY9Bu0O8O0fotlAopq6n5AD8ywx26FimPElBiWiDFEITqkcMu9g-fk-5b8HcywICiEd8Way9WAOZXIO-_TuUq2m4acjCN02WqE50QIsEYWVyxzPI5XYvuWSTA/s620/san_rocco_scilla.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="465" data-original-width="620" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rLhSMAtTHvFclPO_gTYT4C4bCpV7I0pJfiMmtZerzIAz-spgZNjXw8AJRUY9Bu0O8O0fotlAopq6n5AD8ywx26FimPElBiWiDFEITqkcMu9g-fk-5b8HcywICiEd8Way9WAOZXIO-_TuUq2m4acjCN02WqE50QIsEYWVyxzPI5XYvuWSTA/w261-h196/san_rocco_scilla.jpg" width="261" /></a></span></div><span style="font-family: Special Elite;">San Rocco è
tornato a percorrere le stradine di Chianalea e Marina Grande. Dopo la pausa
forzata dovuta al Covid, gli scillesi si sono riversati in massa, a salutare il
passaggio della venerata statua del loro Santo Patrono. Sì, perché noi <i>scigghitani,
simu cusì: a Sant'à Rroccu, l'aimu a viriri, l'avimu a vardari nda l'occhi</i>.<o:p></o:p></span><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;">
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Quegli occhi
rivolti al cielo, estatici, che affidano a Dio le proprie sofferenze terrene e
la propria preghiera, sono un ammonimento, un severo monito.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Troppo spesso,
ormai, noi gli occhi li abbiamo abbassati, per non vedere, per non guardare ciò
che non ci piace, che ci infastidisce, fino a sconfinare spesso e volentieri
nell'indifferenza, fino a divenire impermeabili, non alla pioggia o alle
intemperie, ma a chi è accanto a noi, a chi ci è prossimo.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Altre volte,
sempre più spesso e per lo più secondo personali convenienze, gli occhi li
alziamo, ma ad altezza-uomo, a chiedere favori, a "supplicare" la
soluzione di problemi. Piuttosto che tendere a essere uomini santi, abbiamo
deificato gli uomini.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Sia nel primo
che nel secondo caso, non sono comportamenti da cristiani. Lo sappiamo bene,
perché al catechismo ci siamo andati (quasi) tutti, eppure, perseveriamo.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Ecco perché
abbiamo bisogno di San Rocco, del suo severo richiamo.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: 11pt;">Papa Francesco
ci ricorda che <<<i>Essere santi non è un privilegio di pochi, come se
qualcuno avesse avuto una grossa eredità; tutti noi nel Battesimo abbiamo
l’eredità di poter diventare santi. La santità è una vocazione per tutti. Tutti
perciò siamo chiamati a camminare sulla via della santità, e questa via ha un
nome, un volto: il volto di Gesù Cristo.</i>>></span><span style="font-size: 11pt;"> </span></span></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Special Elite;"><br /></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikRGMomLKpGhIc6lEOLhLuIa-_pg_tO8Crh9aaPutvAcZDtvEQZG3grRBUKEJnxhvQts-TzHLj1kvFqsSI4ajlso_M9S_d0f1nfglIdrC7Joc1RFFQlu6_BaO6sTB0nSXjYp9pyG7VrOEVDGawzft1bBDj2nykoxuEZ-lemtPwaBX5drdDsQ/s800/curiosita%20sanrocco8.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikRGMomLKpGhIc6lEOLhLuIa-_pg_tO8Crh9aaPutvAcZDtvEQZG3grRBUKEJnxhvQts-TzHLj1kvFqsSI4ajlso_M9S_d0f1nfglIdrC7Joc1RFFQlu6_BaO6sTB0nSXjYp9pyG7VrOEVDGawzft1bBDj2nykoxuEZ-lemtPwaBX5drdDsQ/s320/curiosita%20sanrocco8.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;">Gli occhi di
San Rocco cercano proprio Lui, Gesù, e lo hanno trovato.</span></div><o:p></o:p></span><p></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Ecco, prego San
Rocco perché tutti noi riusciamo a trovare la forza per essere capaci di
percorrere le vie del paese in processione, non con gli occhi ad altezza-uomo,
in cerca di dei terreni o desiderosi di sapere cosa bolle nelle pentole delle
case altrui; non con gli occhi bassi sul cellulare, che alziamo in alto come
moderno simulacro. Prego San Rocco perché possiamo seguire il Suo esempio ed
alzare gli occhi e, con la Sua intercessione, cercare il volto di Gesù,
percorrendo le strade di Scilla seguendo la processione non come evento mondano
ma come via di santità. Viva San Rocco!<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p><span style="font-family: Special Elite;"> </span></o:p></p></div><span style="font-family: Special Elite;"><br /><br /></span></div><p><br /></p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-35621937386495854692022-08-12T20:00:00.147+02:002022-08-13T13:14:03.457+02:00'U TERRABILIU DEL TORRENTE "LI URNI"<p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"> Stamattina, poco prima delle 7,00, si è scatenato su Scilla un violento nubifragio che in poco più di un'ora ha riversato per le strade, le scalinate e i torrenti una quantità d'acqua che non si vedeva da qualche tempo.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">La quantità di pioggia misurata, secondo le notizie diffuse dagli organi d'iformazione, è stata pari a circa 85 mm, il che significa che su ogni metro quadrato di superficie sono caduti 85 litri d'acqua. Considerato che in un metro quadrato ci stanno quattro persone, è come se sulla testa di un individuo siano caduti oltre 20 litri d'acqua.<br /></span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">A seguito dell'evento atmosferisco, si sono instaurati fenomeni franosi nella zona collinare, la cui entità è ancora tutta da accertare. Inoltre, danni evidenti si sono verificati nella zona del torrente "<i>Li Urni</i>" (nome terribilmente italianizzato in "Livorno"). Non è una novità. Come già accaduto a luglio del 2017, anche oggi il torrente ha portato fin sulla spiaggia, invadendo il lungomare, una enorme quantità di materiale vario: canne, di quelle che non si fumano ma si usano per <i>'ttaccari 'u pomaroru</i>; pietre e <i>mazzacani </i>di <i>armacie </i>dei vigneti incolti, evidentemente travolte a monte; pietre, mattoni e <i>cacinazzi</i> cementati, (evidentemente risultanti da lavori edilizi di vario genere), che purtroppo sono divenuti parte integrante dell'ecosistema moderno.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">La furia dell'acqua, agevolata ed incrementata dalla ridotta sezione del torrente nel suo tratto finale, nonché dal fatto che, nello stesso tratto, gli argini sono stati ridotti o eliminati -come era stato accertato nel 2017- e, ancora, dal fatto che vi è una pavimentazione in bitume, ha travolto diverse automobili che erano parcheggiate praticamente nel letto naturale del torrente o nelle sue immediate vicinanze.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">Ora, a fenomeni naturali come quello verificatosi stamattina, che negli ultimi anni ci si affanna a spiegare con varie teorie scientifiche, i nostri antichi davano un nome specifico che, da solo, bastava a dare l'idea di ciò che era accaduto: <i>'u terrabiliu</i>.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><i>'U terrabiliu</i>, deriva dall'unione di due termini: terra + ribellione. <i>'U terrabiliu</i>, dunque, è riferito ad ogni fenomeno attraverso cui la terra -inteso come pianeta- si ribella ai soprausi e alle prepotenze subite per mano dell'uomo o della noncuranza da lui dimostrata nei di lei confronti. La noncuranza porta a dimenticare. </span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">Solo pochi giorni fa era stato reso nuovamente fruibile il sentiero "Le Urne", che da piazza San Rocco, percorrendo Via Canalello, porta giù fino al torrente il cui nome dialettale originario era "<i>Li Urni</i>" -ovvero "Le Urne", intese come le urne d'acqua che il torrente forma nel suo percorso fino al mare. Lo stesso torrente, che da questa sua caratteristica ha preso il nome, alimentava anche la zona lato Est (lato castello) rispetto alla foce, tanto che la parte di Marina Grande compresa tra la piazzetta Spirito Santo e il Largo San Nicola è noto come Rione Gornelle -in dialetto "Urneddhi", ovvero "piccole urne" d'acqua. <br /></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">Sarebbe, però, opportuno riportare l'originario nome dialettale, ovviamente tradotto anche in italiano.</span></span> Ciò perché il ripristino del sentiero, oltre che opera che dimostra rispetto verso questi luoghi che la Natura ci ha donato è, nel contempo, recupero della memoria storica. <br /></span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">Quella memoria storica che come collettività scillese abbiamo perso per noncuranza. <br />Il fatto di aver modificato i nomi della toponomastica, da "Li Urni" a "Livorno", dunque, ha contribuito in maniera decisiva alla perdita della memoria collettiva circa il fatto che quella parte del oggi asfaltata e percorribile con le auto è, in realtà, la naturale sede di passaggio dell'acqua del torrente.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">Il "Li Urni" ce lo ha ricordato nuovamente, a distanza di cinque anni. Tutti ci auguriamo che non sia necessario '<i>n'atru terrabiliu.</i></span></span></p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-29184283293206091902022-06-13T11:57:00.000+02:002022-08-13T13:07:15.854+02:00ADESSO PROVIAMO PURE A RESUSCITARE I MORTI<p> <span style="font-family: Special Elite;">La tecnologia moderna è in grado di "resuscitare" anche i morti. Dopo i duetti con gli ologrammi degli artisti che hanno lasciato questo mondo e che rimangono patrimonio di tutti, ognuno di noi potrà "resuscitare" i propri morti.</span></p><p><span style="font-family: Special Elite;">Ebbene sì, a quanto pare, Google, evidentemente sentendosi l'onnipotente tecnologico del nostro tempo, ha annunciato che il dispositivo Alexa, che sempre più gente può utilizzare per chiedere qualunque fesseria ma mai le cose più importanti, tipo <i>Dove ho dimenticato il cervello?</i>, potrà essere in grado di riprodurre la voce di persone a noi care, semplicemente da una qualunque registrazione.</span></p><p><span style="font-family: Special Elite;">Personalmente, la cosa mi disturba non poco. </span></p><p><span style="font-family: Special Elite;">Ho riascoltato la voce di mio padre dopo un anno dalla sua morte. Ero negli Stati Uniti, e la sua voce stanca e affaticata dalla malattia che lo ha consumato, ma sempre gentile, premurosa e ironica, era rimasta registrata nella segreteria telefonica di una mia carissima cugina, con la quale mio padre si sentiva molto spesso. Confesso che risentire la sua voce è stata un'emozione intensissima, tanto che non sono riuscito a trattenere le lacrime. Il dolore, dopo poco più di anno, era ancora troppo fresco.</span></p><p><span style="font-family: Special Elite;">A dire il vero, ora che di anni ne sono passati quasi cinque, pur se diminuito d'intensità perché in qualche modo curato dal tempo che passa, quel dolore è ancora presente, così come la voce, gli occhi di mio padre, che sono con me ogni giorno. Lo sono, </span><span style="font-family: "Special Elite";">in primis,</span><span style="font-family: "Special Elite";"> attraverso mia madre, mia sorella (che ha i suoi stessi occhi irrequieti), e poi attraverso mio zio (suo fratello, che tanto gli somiglia) e i miei cugini, i suoi amici e conoscenti.</span></p><p><span style="font-family: "Special Elite";">Non lo sogno spesso, mio padre, perché i padri hanno più confidenza con le figlie femmine anche nei sogni. Quelle poche volte che è capitato, è stato solo per ricevere, anche da lì, ovunque egli si trovi oggi, un rimprovero per qualcosa che avevo dimenticato di fare o, peggio, avevo fatto male.</span></p><p><span style="font-family: "Special Elite";">Non tengo nessuna foto di mio padre, appesa alle pareti dello studio. Perché è lì, nell'archivio che da solo, fino a che ha potuto, ha tenuto sempre in ordine; è lì, nelle pratiche che testimoniano tutti gli anni del suo lavoro; è lì, nei suoi dattiloscritti con la Olivetti "Lettera 42", macchina che ancora conservo gelosamente. Scritti che tanto mi hanno aiutato agli inizi della professione; è lì nei suoi appunti scritti a mano, con la sua calligrafia che "<i>bbuccava</i>" costantemente verso destra (retaggio degli insegnamenti delle scuole elementari, credo), non particolarmente chiara, ma che riuscivo a decifrare tranquillamente.</span></p><p><span style="font-family: "Special Elite";">La sua voce e il suo viso sorridente, pur se stanco per la fatica, la sento e lo vedo a Melia, la sua Melia, il suo verde ordinato, con piante per ogni stagione, lì dove torno sempre meno di quanto vorrei.</span></p><p><span style="font-family: Special Elite;">E' questa la memoria di mio padre che intendo conservare, non mi serve "resuscitare" la sua voce attraverso un marchingegno elettronico, sa di presuntuoso e, soprattutto, di innaturale, considerato che appartengo alla natura umana.</span></p><p><span style="font-family: Special Elite;">I morti hanno diritto a riposare in pace, non a essere "resuscitati" in terra. Noi, invece, abbiamo il diritto di conservarne la memoria con le voci irripetibili dei nostri ricordi.</span></p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-18082828589688271932022-05-22T12:53:00.000+02:002022-05-22T12:53:16.208+02:00I SACRIFICATI<p><span style="font-family: Special Elite;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Special Elite;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Sul tavolo del salotto di casa mia, c'è una
teiera con un paio di tazzine, tutte in porcellana fine di colore bianco e
rosso. Era il "servizio buono" di mia nonna Angela. Raccontava, la
mia nonna paterna, di averlo salvato durante la Seconda Guerra Mondiale.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Sotto la minaccia dei bombardamenti che
colpirono parte del centro abitato di Scilla e zone limitrofe, tutta la
famiglia di mio padre -marito, moglie e tre bambini piccoli (il maggiore dei
quali aveva quasi dieci anni, il più piccolo, mio padre, solo sei)- scappò, a
piedi, e salì a Melia, percorrendo la vecchia strada comunale ( circa dieci
chilometri), fino a raggiungere la vallata di Pannato.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;"> Qui vi
rimasero fino all'arrivo degli Alleati, ospitati da una famiglia di
"sangiu'anni", con i quali condivisero praticamente tutto, nutrendosi
di ciò che offriva loro terra che coltivavano e dormendo in un fienile, su
"brande" di paglia.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Tra le poche cose che riuscirono a portare
con loro, c'erano: i materassi, qualche piccolo gioiello di mia nonna e il
"servizio buono" in porcellana, che mia nonna non voleva venisse
rubato qualora i soldati fossero entrati nella casa che furono costretti ad
abbandonare per via della guerra.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;"> <o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Ho pensato al "servizio buono" di
mia nonna, ieri sera, mentre vedevo scorrere in TV le immagini provenienti
dall'Ucraina assediata dai russi da circa tre mesi ormai.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;"> <o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Nelle immagini della coraggiosa reporter
Francesca Mannocchi, si vedeva una bimba costretta ad abbandonare casa sua per
colpa della guerra, ma contenta di aver potuto salvare i suoi conigli, chiusi
in delle scatole di cartone con delle piccole feritoie per l'aria.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;"> Si
vedevano i palazzi bombardati, anneriti dal fumo, all'interno dei quali vivono
ancora delle persone. Sì, in quelle case sventrate, semidistrutte e pericolanti,
è rimasto anche chi non ha la forza di scappare perché costretto a letto da una
malattia; chi ha scelto di sacrificarsi, preferendo essere lasciato solo dai
propri familiari, lì, a morire, pur di sapere salvo il resto della famiglia.
Queste anime fragili sono coloro che la reporter ha giustamente definito
"i Sacrificati", in quanto hanno rinunciato a salvarsi per il bene
altrui, per non essere di peso agli altri della famiglia.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;"> <o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Ecco, ho pensato, ottant'anni fa, pur
nell'orrore di cinque anni di guerra, la famiglia di mio padre fu fortunata,
riuscendo a sopravvivere e mia nonna riuscì a salvare perfino il suo
"servizio buono" che, ad eccezione di alcuni pezzi che si ruppero
durante il trasporto, non fu sacrificato.<o:p></o:p></span></span></p>
<p style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Special Elite;">Nella guerra in corso in Ucraina, invece, a
essere sacrificati non sono solo le cose, ma gli esseri umani, i più indifesi,
le anime fragili. A prima vista, la loro vita vale meno dei conigli di quella
bimba o del "servizio buono" di mia nonna Angela. In realtà, a ben
vedere, la loro vita non vale meno di quella di un soldato che combatte al
fronte, solo il coraggio e la forza sono diversi: il soldato ha il coraggio e
la forza di imbracciare un fucile o un missile anticarro; i Sacrificati hanno
il coraggio e la forza di offrire per gli altri la loro fragilità.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><o:p><span style="font-family: Special Elite;"> </span></o:p></p></div><p></p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-47334872209777316172022-04-10T10:52:00.003+02:002022-04-10T10:52:51.216+02:00L'AGENZIA DELLE ENTRATE? E' COM' O' BROCCULARU<p>
</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">A
prima vista può sembrare la sceneggiatura di un film. Se lo fosse, sarebbe un
fil del Neorealismo, perché è tutto vero.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Scena
1 -Negozio di ortofrutta, esterno, giorno</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">L'altro
giorno sono andato a comprare la verdura, broccoli per l'esattezza. Dei
broccoli, si sa, ci sono diverse parti: <span style="font-style: italic;">'u
giumbu</span>, <span style="font-style: italic;">'u trussu</span>, <span style="font-style: italic;">'i fogghi</span>.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">E'
cosa nota che la maggior parte del peso è costituito <span style="font-style: italic;">ru trussu</span> (ovvero il gambo, come dicono quelli che sanno parlare
il 'taliano); in misura minore, ma non tanto, incidono le foglie, che, di
solito, la maggior parte si <span style="font-style: italic;">spinnunu e si
iettunu</span>. Il broccolo vero e proprio, ovvero 'u giumbu, pisa pocu e
nenti.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Quando
vai a pagare, però, il commerciante che li vende, <span style="font-style: italic;">'u
broccularu</span>, non fa differenza. Se, putacaso, provi a fargli notare che,
beh, ti potrebbe fare una "carezza" perché le foglie sembrano le
orecchie di Dumbo sotto forma vegetale e -non <span style="font-style: italic;">avendu
'a crapa</span>- per il 90% andranno a finire nel secchio dell'umido, il
suddetto commerciante precisa subito: <<<span style="font-style: italic;">'I
fogghi vannu cu vui!</span>>> e, quindi, si paga <span style="font-style: italic;">trussu</span>, <span style="font-style: italic;">giumbu</span> e <span style="font-style: italic;">puru 'i fogghi</span>. </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Scena
2 -Sede dell'Agenzia delle Entrate, interno, giorno.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Devo
procedere alla registrazione di un atto -da consegnare in due copie- e oltre ai
diritti fissi (€ 200,00 sicchi, senza leggiri né scriviri), si devono pagare
anche le marche da bollo: una ogni 100 righe.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Ora,
100 righe corrispondono a quattro facciate di un foglio protocollo <span style="font-style: italic;">'i 'na vota</span>, quello coi margini.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Il
problema è che, usualmente, l'atto viene dattiloscritto al computer su un
foglio A4 normale, le cui righe sono più di 25. Per fortuna, i programmi di
scrittura facilitano le cose, ma ci sono quelli che, avendo tempo da perdere,
le righe se le contano foglio per foglio.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Naturalmente,
le marche devono essere conteggiate per entrambe le copie del documento.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Altro
problema: nell'atto ci sono delle tabelle e, manco a dirlo, ogni riga della
tabella, pure se occupa meno di un quarto della larghezza del foglio, l'Agenzia
delle Entrate ti dice che deve essere conteggiata come riga intera.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Pur di
guadagnare qualche marca da bollo in più, l'Agenzia delle Entrate si rivela
essere <span style="font-style: italic;">com' o' broccularu, chi ri brocculi ti
vindi puru 'i fogghi.</span></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-73342736736663061552022-03-27T20:08:00.001+02:002022-03-27T20:08:12.683+02:00DOPO UN MESE DI GUERRA NEL CUORE DELL'EUROPA<p>
</p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">E' già
passato un mese dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. In tutto questo
tempo non ho voluto scrivere più. Cosa c'è di più insensato della guerra? Non
ha senso scrivere di qualcosa che non ha senso, sarebbero parole inutili.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Di
parole, bastano quelle dei resoconti di guerra quotidiani degli inviati dei
giornali e/o di radio e tv, a raccontare frammenti di esistenza rubati alla
vita di gente che si è dovuta rintanare negli scantinati o nella metropolitana;
di gente, quella di Mariupol (città nel sud dell'Ucraina, meta
turistico-balneare dei ricchi russi), si è ridotta a bere l'acqua dei
termosifoni, in attesa di un corridoio utile per riuscire a lasciare quel
mucchio di macerie che prima erano la sua città.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">I
russi, da parte loro, continuano a morire come mosche. In un mese di guerra,
secondo le stime più prudenti e al netto della propaganda dei due contendenti,
sono morti quasi la metà dei soldati morti in vent'anni di occupazione in
Afghanistan.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Hanno
la "Z" stampata sui carri armati e sui mezzi di trasporto. Non è una
lettera dell'alfabeto cirillico, la "Z" era il simbolo della 4a
Divisione Granatieri Panzer della Polizia delle SS. </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Un
certo Vladlen Tatarsky ha scritto sul canale Telegram della Guardia Nazionale
russa: </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"><<<span style="font-style: italic;">Rappresento una delle istituzioni di esperti forensi
in Russia, mi occupo del profilo del contrasto all'estremismo (soprattutto
radicale di destra) e al terrorismo. Vedo che nella zona dell'operazione
speciale sono rilevanti le misure di filtrazione relative all'ispezione per la
presenza di simboli nazisti. Apparentemente, i riservisti del NM DPR potrebbero
avere difficoltà oggettive nell'identificare i simboli nazisti, che potrebbero
influire negativamente sul risultato. In qualità di esperto in questo campo,
sono pronto a fornire qualsiasi consulenza e assistenza metodologica a distanza
completa in materia di denazificazione e riconoscimento delle manifestazioni
corrispondenti. Chiedo che i canali di comunicazione disponibili portino
all'attenzione del personale addetto alle misure di filtrazione e all'ispezione
visiva delle persone questa tabella di simboli delle divisioni SS </span>[la "Z" è il quarto simbolo da sinistra -n.d.r.]<span style="font-style: italic;"><br /></span></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7F2ikNpkmreyHUNnHa0UpL1_6ME_pxRa5atiWVuV2zp9JiJE9FeBXi3IqgIDfDxOnzsY9J25vm9CWw4m-0ClD9N6We_P-C__4i40-6Yi9_AbLgnPNrbxr2YlLBJtQRavHwl0GuN2dtRCdDgfLggG5VOpQhoJ0rANSkAm6TL5WfIan1GqI-Q/s512/Immagine%20senza%20nome.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="512" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7F2ikNpkmreyHUNnHa0UpL1_6ME_pxRa5atiWVuV2zp9JiJE9FeBXi3IqgIDfDxOnzsY9J25vm9CWw4m-0ClD9N6We_P-C__4i40-6Yi9_AbLgnPNrbxr2YlLBJtQRavHwl0GuN2dtRCdDgfLggG5VOpQhoJ0rANSkAm6TL5WfIan1GqI-Q/s320/Immagine%20senza%20nome.png" width="320" /></a></div><br /><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"><span style="font-style: italic;">nel formato più conciso (su 1 foglio, conveniente per
la distribuzione). La stragrande maggioranza dei simboli è usata dai
battaglioni nazionali</span>.>> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Per la
propaganda putiniana, è un'operazione speciale per denazificare l'Ucraina. Per
farlo, le sue truppe -composte in gran numero da giovani militari di leva
portati in suolo ucraino con l'inganno- utilizzano il simbolo e i sistemi
-stando alle testimonianze di diverse fonti sul campo- della polizia delle SS.
Danno la caccia ai nazisti, mostrandosi e comportandosi da nazisti, bombardando
i sacrari eretti in memoria delle vittime del nazismo.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">La
ragione della guerra, in verità, è essenzialmente la stupidità di Putin, come
ha detto il filosofo israeliano Yuval Noah Harari:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><<Il regime di Putin usa la ricchezza
del suo paese per finanziare la sua macchina da guerra, non il benessere del
suo popolo. E' una cosa stupida.>></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">"<span style="font-style: italic;">Luntanu ri storti!</span>", diceva sempre mia
nonna. Lo avranno detto anche le nonne dei tanti, giornalisti, informatici, ma
anche tecnocrati e militari, che in questi giorni stanno lasciando la Russia.
Lo avranno detto anche le nonne di quei soldati russi che in Ucraina hanno
ucciso il loro comandante, reo di mandarli incontro a morte sicura.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Dall'altro
lato l'Ucraina, tra i primi paesi d'Europa dal punto di vista economico per la
produzione agricola, anch'essa messa in serio pericolo dal conflitto in corso.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Lo ha
raccontato in modo mirabile lo scrittore e giornalista triestino Paolo Rumiz,
narrando dell'anima contadina e della forza delle donne dell'Est, in un
bellissimo articolo pubblicato sul numero di Robinson di ieri, che invito tutti
a leggere.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Scrive
Rumiz. <<<span style="font-style: italic;">E' come se i viaggi a Est
fossero soprattutto viaggi nel tempo. Non in un mondo "altro", ma
alle fondamenta del nostro, un'escursione onirica nelle radici contadine
perdute della nostra parte d'Europa. Luoghi dove gli occhi e le rughe raccontano
ancora storie e le facce non sono ancora spianate dal benessere</span>.>></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Putin,
aggiunge Rumiz <<<span style="font-style: italic;">….rischia di portare il
suo paese alla rovina finale con una guerra che non gli ridarà affatto Kiev, la
città-madre dove mille anni fa nacque la Russia cristiana, ma la allontanerà
definitivamente da sé. Farà come il serbo Milosevic che, attaccando la Croazia,
l'ha legittimata come nazione. Peggio, finirà per farsi battere dal
protagonista di una serie tv. E io non vorrei essere un Putin sconfitto a quel
modo, seduto sulla sua valigetta dell'atomica, solo con i suoi pretoriani in un
paese immenso e spopolato, che il formicaio cinese non vede l'ora di far suo.</span></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"><span style="font-style: italic;">Se ciò accadrà, ci accorgeremo troppo tardi che
eravamo figli della stessa madre e che la Russia era Europa a tutti gli
effetti. Parte di un'Europa che, anche nel mito greco, è fino a prova contraria
una donna che viene da Est. I Greci chiamavano "Europa" lo spazio a
Nord dell'Egeo e poi i Latini estesero il concetto a tutto il nord del
Mediterraneo</span>.>></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Rumiz
conclude: <<<span style="font-style: italic;">Se avessimo dei leader capaci
di intendere questa fratellanza e se l'Unione stellata avesse un soprassalto
identitario all'altezza dei padri fondatori, capiremmo che è proprio questa
l'ultima occasione per incontrare…la parte migliore di uno smisurato paese che
ha sofferto come pochi e oggi rischia di ricadere nel gelo stalinista,
infliggendo sofferenza ai fratelli slavi e al mondo intero. Che l'Europa sia
consapevole delle sue origini, e si comporti come tale.</span>>> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">Il problema è che non sappiamo fino a che punto ne sia consapevole anche Putin.<br /></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;"> </p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-5939983540148355462022-02-20T17:49:00.006+01:002022-02-20T17:52:07.374+01:00KILLERS INCONSAPEVOLI<p>
</p><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgj3CEfhy1gfpw3qR3e3SASpm_dC2If5q1rCHNX3DZpGxVKF2ETAB-6srMCpcrpwOckiPb_RFwJAkpacXzVDX4lWtHuE_RUWz7KBQr7ZqJgr_x0_atha8gblrZoparON56E_NPFZ_qboyeNlw_Du8Dwx2s9G1Q8yylxcjzwgySj4mVoNeYhlw=s591" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="236" data-original-width="591" height="83" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgj3CEfhy1gfpw3qR3e3SASpm_dC2If5q1rCHNX3DZpGxVKF2ETAB-6srMCpcrpwOckiPb_RFwJAkpacXzVDX4lWtHuE_RUWz7KBQr7ZqJgr_x0_atha8gblrZoparON56E_NPFZ_qboyeNlw_Du8Dwx2s9G1Q8yylxcjzwgySj4mVoNeYhlw=w200-h83" width="200" /></a></div><p><br /><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Basta. Non ce la
faccio più a sentire sempre: dove.... dove... dove... dove...<br />Non
c'è frase di senso compiuto (ma spesso anche senza senso) nella quale non venga usata, per lo più
a sproposito, la parola "dove".<br /> Particolarmente
irritante è l'abuso di "dove" al posto di "in cui",
"nel quale", "nella quale".<br /> A voi, abusivi del
"dove", dico una semplice cosa: mi smuovete la nervatura e
mi fate attorcigliare stomaco e viscere in un tutt'uno
indistinto.<br /> Ogni volta che usate "dove" al posto di "in
cui", "nel quale", "nella quale", date una
coltellata fatale a quello che è rimasto di italiano nella nostra
lingua, della quale siete gli inconsapevoli killers.<br /> E con
l'italiano, muoio un po' anch'io assieme a tutti coloro i quali, come
me, ne hanno imparato la grammatica, perché non c'è rimedio
farmaceutico all'attorcigliamento gastro-intestinale continuato.<br /> Perciò,
non avete sulla coscienza solo la morte linguistica dell'italiano ma,
con esso, anche la morte di quegli italiani (pochi ormai) che, come me,
non usano il "dove" <i>com' o' putrusinu</i>, mettendolo in ognidove.
</span></span></p><p></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-9096850046647381272022-02-04T22:25:00.009+01:002022-11-13T00:33:19.889+01:00"FOSS'ANCHE UN ROMANZO", DI LETIZIA CUZZOLA. UN MOSAICO DI EMOZIONI.<p>
</p><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter;"><span style="font-size: x-small;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Bohemian typewriter;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg3oLuYYGAm3lDbiZFIGRFrnJy2I7x3PrsPSS5V3-tVAVPD4HUl4iVZ6ZcpDpfE3-jhqQ98kjBAO7Gr5NPofg6b8ausHZdhJ1I3yhe5QFowyINtsKGzNbMFxOZrl7qi4fL_f6jDr4DKblutNmTnY-zRVQyigpOUDMRqh1_v6k_7NfP042a0zw=s887" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="887" data-original-width="536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg3oLuYYGAm3lDbiZFIGRFrnJy2I7x3PrsPSS5V3-tVAVPD4HUl4iVZ6ZcpDpfE3-jhqQ98kjBAO7Gr5NPofg6b8ausHZdhJ1I3yhe5QFowyINtsKGzNbMFxOZrl7qi4fL_f6jDr4DKblutNmTnY-zRVQyigpOUDMRqh1_v6k_7NfP042a0zw=s320" width="193" /></a></span></span></div><p></p><p>
</p><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>"Foss'anche un romanzo" è l'opera prima di Letizia Cuzzola, "mina vagante" frutto di una particolare miscela siculo-reggina. E' editorialista e critica letteraria per il blog <i>Letto, riletto, recensito</i>, si autodefinisce traslocatrice di punti e virgole per professione, divagatrice seriale per natura, amante dei sogni barocchi apparentemente irrealizzabili, attualmente impegnata a riscrivere la sua vita. </span></span></p><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>Il libro è l'inizio -quello pubblico, </span></span><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>almeno</span></span>- della sua opera di riscrittura.<br /></span></span></p><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span> Quelli
scritti da Letizia sono frammenti di emozioni, sensazioni,
sentimenti, piccole istantanee di vita racchiuse in preziose tessere
di un mosaico, che vanno a comporre una parte, anzi, la parte
sicuramente più difficile della sua esistenza.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>Le
parole sono come frutti, vogliono il loro tempo per crescere e
maturare per poi essere raccolte. Ci sono circostanze, come quelle
vissute da Letizia, che accelerano la loro maturazione e, quindi, il
loro raccolto.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>Queste
parole Letizia le ha raccolte in presa diretta man mano che
maturavano, per poi travasarle tutte in questo libro, senza filtri. </span></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>Così
come ogni frutto ha il suo profumo, così ogni parola scritta
trasmette intatta, in maniera palpabile e pulsante, la moltitudine di
sensazioni, emozioni e sentimenti vissuti dall'autrice in una
drammatica vicenda personale.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>E
chi ha avuto la sventura di viverle, quelle stesse sensazioni, non
può che ritrovarsi nelle sue parole: le crepe della fragilità umana
nella sua più nuda evidenza; il senso di inadeguatezza; la
sensazione di essere finiti nella centrifuga di una lavatrice,
stritolati da un universo sanitario fatto di lucertole, personaggi
infernali, sosia di cantanti, che con un camice bianco addosso si
illudono di assumere sembianze di medici; la dignità del malato
calpestata dalle storture di una sanità che non valorizza i tanti
talenti professionali che la compongono, quei medici -che per fortuna
esistono- che non hanno bisogno di un camice o di un turno in reparto
per dimostrare umanità verso chi è sofferente.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>Sono
tutte tessere di un mosaico, nelle quali sono incastonate vere e
proprie perle linguistiche, che efficacemente descrivono il
contesto sociale e urbano in cui tutto accade. </span></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>Un
mosaico che, nella sua preziosità, alla fine disegna una via
d'uscita che fa tramutare il dolore prima in forza sovrumana -ché
per nostra umana natura "<i>non è vero che siamo fort</i>i"-
e poi in calma soprannaturale, inspiegabile e sorprendente agli occhi
degli altri.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>E'
la via che conduce a una nuova consapevolezza: di non essere più
figli ma uomini e donne adulti, che devono percorrere la loro di
strada, armati di tanto cuore -"</span></span><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span><i>un'arma
impropria</i></span></span><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>"-
e della definitiva certezza che </span></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Bohemian typewriter; font-size: medium;"><span>"l<i>a
Morte non esiste. Esiste ciò che resta in noi di chi ci ha preceduto
e ciò che ne facciamo</i>". Un patrimonio che non dobbiamo
sprecare.</span></span></p>
<p>
</p>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-4447427172683875422022-01-11T23:05:00.005+01:002022-01-11T23:09:10.938+01:00DEMOCRAZIA VUOL DIRE FIDUCIA<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj4mDZRDMplUBEFWJkmMKdWpsKKpvrDaNRsU8yFwlVxmJ0fFL1Fcte7wuSmOCPDci2PgEbdNOiIg6dF3g6BgMVOzUhhGuRuAl9cSMlJBoYcxfdOA7T8sU-PBcXLegKBwZEXNVICX8-ehW0hwdA1NMoInbZiPQ-5_0_c2uupFyMcOUwDQbCj0g=s768" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="531" data-original-width="768" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj4mDZRDMplUBEFWJkmMKdWpsKKpvrDaNRsU8yFwlVxmJ0fFL1Fcte7wuSmOCPDci2PgEbdNOiIg6dF3g6BgMVOzUhhGuRuAl9cSMlJBoYcxfdOA7T8sU-PBcXLegKBwZEXNVICX8-ehW0hwdA1NMoInbZiPQ-5_0_c2uupFyMcOUwDQbCj0g=s320" width="320" /></a></div><br />
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Dopo l'undici settembre, l'undici gennaio è un'altra data
nera.</p>
<p></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Ventitré anni fa come oggi, ci lasciava Fabrizio De Andrè,
artista unico, poeta e cantore dell'Italia degli ultimi, dei messi da parte; di
un Paese dalla democrazia malata, nel quale la malavita prende il posto delle
istituzioni nel farsi carico -non per servizio ma per il proprio tornaconto-
dei problemi della povera gente.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Per uno strano caso del destino, oggi, stesso giorno, ci ha
improvvisamente lasciato David Sassoli, giornalista prima, volto notissimo del tg1 che gli ha
dedicato tutte le sue edizioni, politico dopo, Presidente del Parlamento
Europeo dal 2019. La commozione dei suoi colleghi, giornalisti e politici, è la
commozione di tutti gli italiani che vogliono bene a questo Paese.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">A contrassegnare questa mesta giornata, il dolore della sua
famiglia, la commozione dei suoi amici e quella dei molti, come me, che l'hanno
conosciuto soltanto attraverso lo schermo della tv, che "bucava" come
pochi.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Era una persona buona David, lo capivi da quella sua
espressione semplice, dolce, dal sorriso sincero, contagioso. Aveva la faccia
da bravo ragazzo, al quale avresti affidato senza problemi le chiavi di casa,
sapendo che erano in buone mani.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">In un suo discorso al Parlamento Europeo,
affermò:<br />
"<span style="font-style: italic;">È molto difficile costruire la
democrazia, ma è anche facile perderla se non ce ne prendiamo cura. La natura
della democrazia si fonda essenzialmente sulla fiducia dei cittadini nelle
proprie istituzioni. Questa fiducia deve essere rinnovata ogni giorno, fatta
crescere come un capitale e curata come il miglior investimento</span>".</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Non è stato un caso che tanti cittadini, prima italiani e poi di
tutta Europa, gli abbiano affidato la carica più alta nella massima assemblea
rappresentativa continentale. L'hanno fatto perché si fidavano di lui, delle
sue capacità, della sua competenza, fermezza e determinazione nel prendersi
cura della democrazia, ponendo all'attenzione del mondo i problemi degli
ultimi, di quelli che si rifugiano nelle fredde foreste dell'Est Europa per
poter riassaporare la libertà o di quelli ingiustamente detenuti e privati
dello stesso diritto.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">E' stato un esempio David, ha incarnato l'istituzione nella
maniera più alta, quella della politica fatta per servire, parlando in modo
chiaro, diretto, semplice. E' questo che l'ha fatto arrivare sempre alla gente,
senza filtri. Dovremo sforzarci, noi italiani per primi, per non dimenticarlo.<br /></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;"> </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Tra pochi giorni il Parlamento italiano voterà per eleggere
il successore del Presidente Mattarella. Avremo bisogno di un uomo altrettanto
forte, deciso, equilibrato, di cui potersi fidare. Avremo bisogno di un uomo a
cui affidare la custodia della nostra democrazia. </p><p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Penso che David Sassoli
sarebbe stato certamente in grado di assolvere a tale alto compito, perché era
un uomo che ispirava fiducia. Aveva già annunciato di non voler proseguire il
suo mandato come Presidente del Parlamento Europeo e sono convinto che molti
tra i Grandi Elettori sarebbero stati pronti ad affidargli la guida del nostro
Paese. Senza di lui, scegliere il nuovo Presidente della Repubblica sarà ancora
più difficile.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; line-height: 19pt; margin: 0in;">Ciao David, riposa in pace.</p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-16787250696641909602022-01-04T23:31:00.001+01:002022-01-04T23:32:11.270+01:00RIPORTIAMO IN CHIESA LA STATUA DI SAN ROCCO<p>
</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi5r9Yewdg0JjIYVJPkBWWP31Q179yUP2y8V_Zqpk9HwRBXJIHD10LnLKOGDVZLRhIyXTRr-HrsFwRLGIQ1HS3lMcgPZ1AmAsfOYx-qzWY6Iy_Vnl8YM1gU2qVmYQgm47yNnIuQdQQssjr9efSAAPua1azKWwNTYNRspJqt38k_YnYYmMIv9Q=s800" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi5r9Yewdg0JjIYVJPkBWWP31Q179yUP2y8V_Zqpk9HwRBXJIHD10LnLKOGDVZLRhIyXTRr-HrsFwRLGIQ1HS3lMcgPZ1AmAsfOYx-qzWY6Iy_Vnl8YM1gU2qVmYQgm47yNnIuQdQQssjr9efSAAPua1azKWwNTYNRspJqt38k_YnYYmMIv9Q=s320" width="240" /></a></div><br />
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">35
ordinanze di quarantena nell'ultima settimana; 69 casi attivi ad oggi.</p>
<p></p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Sono i
dati impressionanti -rilevati sul sito istituzionale del Comune e sull'Albo
Pretorio- che registriamo a Scilla da dopo Natale.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">La
voglia di stare insieme, di condividere questo tempo di festa, ha avuto la
meglio sulla mancata prudenza e sul mancato uso dell'intelligenza.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">La
variante Omicron -così è stata ribattezzata la quarta ondata del virus in due
anni- sta colpendo Scilla con una diffusione mai registrata prima.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Nel
momento di maggior bisogno, però, ci ritroviamo con il centro tamponi presso la
Casa della Saluto clamorosamente chiuso causa pensionamento dell'operatore
sanitario addetto.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Per
eseguire i tamponi gli scillesi dovrebbero recarsi a Reggio, presso il Grande
Ospedale Metropolitano, nome un po' troppo altisonante per una struttura che ha
più volte di mostrato di non poter servire l'intera popolazione della Città
Metropolitana, alias provincia, di Reggio Calabria. Il problema è che il G.O.M.
sta letteralmente scoppiando e non può ricevere quasi più nessuno.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Così,
per eseguire i tamponi è stato istituito un così detto
"drive-through" a Bagnara Calabra, ma credo sarà una soluzione
temporanea, anche se è notorio che dalle nostre parti non c'è niente di più definitivo della temporaneità.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Alcuni
lo chiamano "Drive-in", <span style="font-style: italic;">a tipu cinima</span>
o forse per qualche reminiscenza cerebrale dettata da un vecchio programma
comico degli anni '80. Purtroppo, però, non c'è niente da ridere.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">L'ultima
domenica dello scorso settembre, la statua lignea di San Rocco è stata riposta
nello "Stipu", la piccola cappelletta ove per tradizione rimane nel
periodo ottobre/giugno.<br />
Proprio per "<span style="font-style: italic;">affidarsi…alla sua protezione
taumaturgica in questo tempo di epidemia</span>", il Parroco di Scilla
decise di esporre in chiesa la statua di San Rocco nel mese di maggio del 2020,
con largo anticipo rispetto alla tradizionale prima domenica di luglio.</p>
<p style="font-family: Calibri; font-size: 11pt; margin: 0in;"> </p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Dopo
oltre un anno di permanenza in chiesa, periodo durante il quale a Scilla il
Covid non aveva creato particolari problemi, si era pensato di poter
ripristinare la normalità della tradizione.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Ma
questo tempo normale non è. Dovremo convivere con questo virus e con le sue
pericolose ondate.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Così,
in questo tempo di mancanze, c'è solo una cosa che non può non deve mancare: la
fede in Dio.</p>
<p style="font-family: "Bohemian typewriter"; font-size: 11pt; margin: 0in;">Credo
sarebbe un bellissimo esercizio di fede, vista la situazione attuale, quello di
riportare in chiesa la statua del nostro Santo Patrono. Costituirebbe -come già
accaduto nella nostra storia e nel nostro più recente passato- un importante
monito, forse il più importante, per tutti gli scillesi, perché adottino
comportamenti responsabili e non si facciano trasportare da emozioni
simil-natalizie.</p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-48911582521953374812021-12-26T13:01:00.002+01:002021-12-26T19:06:03.848+01:00TEMPO DI REGALI E REGALI DI UN TEMPO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh0Pu3UYqqk-k_PGNU23Ak4HM8bN7WD973ui-KBJXz_swA5B0vFUHMeOoMgL189e58Mgteqhv_oKR-5nhd0og7GJnzy8A5eiuqU04w1w4ucuEOx6l8FLOGuCI0iWc9kbmT5sD41JpqN3_-yXBr0fqN9PF4EVkUHNHh17kZu5p50ZUPJDZs7mw=s2560" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="2560" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh0Pu3UYqqk-k_PGNU23Ak4HM8bN7WD973ui-KBJXz_swA5B0vFUHMeOoMgL189e58Mgteqhv_oKR-5nhd0og7GJnzy8A5eiuqU04w1w4ucuEOx6l8FLOGuCI0iWc9kbmT5sD41JpqN3_-yXBr0fqN9PF4EVkUHNHh17kZu5p50ZUPJDZs7mw=w320-h199" width="320" /></a></div><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Natale,
tempo di regali. Ogni anno, è il rito pagano che affianca -e spesso
supera, fino a sopraffarlo- quello religioso.</span>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Si
fa a gara a chi ne riceve di più e di più belli, nelle case si
fatica a trovare loro il posto, perché sono troppi per stare nel
paniere posto strategicamente sotto l'albero. Ci vorrebbe un
contenitore più capace, <i>a tipu</i> <i>'n cofunu</i> o <i>'na
cufunetta</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Per
chi non li conoscesse, sono i contenitori che si usano durante la
vendemmia, per raccogliere temporaneamente l'uva che viene poi
trasportata -oggi su mezzi motorizzati, una volta a piedi, in
equilibrio sulla testa di donne esperte- verso il palmento per la
successiva pigiatura.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Sono
cesti a forma di tronco di cono, fatti di stretti fasci di legno
sapientemente intrecciati, con apposite maniglie per agevolarne la
presa e si differenziano tra loro per diametro e altezza. <i>'U
cofunu</i> raggiunge i 60-70 cm di altezza, mentre <i>'a cufunetta</i><span style="font-style: normal;">,
più piccola,</span> si ferma a circa 40-50 cm.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Parlando
di regali, <i>cofunu</i> e <i>cufunetti</i>, mi è tornata in mente
una storia di regali di un tempo, raccontatami qualche giorno fa. </span>
</p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">C'era
una volta (non è una fiaba ma una storia vera, però mi piace
iniziare così) un padre, grande lavoratore, che ogni anno portava
avanti la sua attività anche durante i caldi giorni dell'estate
scillese. Da quando aveva iniziato a lavorare, fin da giovanissimo, e
pure in seguito, dopo il matrimonio e la nascita dei figli, non aveva
mai preso una settimana di ferie.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Un'estate,
però, quando i figli erano abbastanza grandicelli per poter
viaggiare con una certa serenità, decise che era giunto il tempo per
loro di conoscere le bellezze della nostra meravigliosa Italia. Fu
così che, finalmente, prese una settimana di riposo dal lavoro e
insieme alla famiglia fece un rapido giro della penisola italica: i
freschi paesaggi montani del Trentino, per riprendersi dalla calura
<i>scigghitana</i>; poi Venezia,la Chianalea del nord; continuando a
scendere, fu la volta di Firenze, coi suoi tetti tutti uguali e,
infine, la capitale Roma, ché, si sa, le strade tutte lì portano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Per
i figli, che non si erano mai allontanati troppo da Scilla fino ad
allora, fu un'esperienza bellissima, tanto che ancora oggi, a tanti
anni di distanza, la ricordano con dovizia di particolari.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Un
episodio, però, rimase impresso nella loro mente più degli altri.
Mentre si trovavano a Venezia, il padre volle portare la famiglia a
visitare la cattedrale di San Marco e, quindi, l'omonima piazza
antistante. Una volta completata la visita, poiché era ora di
pranzo, il padre volle offrire a moglie e figli il privilegio di
pranzare in un noto ristorante di piazza San Marco. La moglie fece
qualche obiezione, ma alla fine fu d'accordo col marito: i propri
figli avrebbero ricordato di essere stati, proprio lì, in quel
posto esclusivo al mondo, ogni volta che avrebbero avuto occasione,
in futuro, di tornare nella Serenissima.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Entrati
nel ristorante, i figli restarono subito colpiti e affascinati
dall'arredamento ricercato del locale e dall'eleganza dei camerieri,
in livrea e guanti bianchi. Preso posto a un tavolo già
apparecchiato di tutto punto, un cameriere si avvicinò e riempì
d'acqua i loro bicchieri. Quindi, prese le ordinazioni. Dovendo
proseguire il giro turistico, decisero di evitare di '<i>mpanzarsi</i>,
così ordinarono un secondo: cotolette.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Mentre
aspettavano che arrivassero le pietanze ordinate, ingannando l'attesa
in una tranquilla conversazione familiare, sorseggiavano l'acqua e
ogni volta che il bicchiere si svuotava, il cameriere provvedeva
sollecitamente a versarne dell'altra. Ciò attirò l'attenzione dei
bambini e una di loro si domandò: <i>Ma chistu</i> -cioè il
cameriere- <i>pirchì continua mi ndi inchi 'i biccheri, se nui
mbivimmu ora-ora!?</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Finalmente,
arrivarono le cotolette: una ciascuno e manco molto grande, al
contrario di come siamo abituati nelle case calabresi. La famiglia
consumò il pasto, serena e tranquilla, godendosi quel momento di
riposo e spensieratezza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Finito
il pranzo, arrivò il momento di pagare il conto. Il padre andò a
pagare e tornò al tavolo. La moglie, in quanto <i>fimmina</i> e
madre <i>risparmiatura calabrisi scigghitana</i>, non resistette alla
curiosità di chiedere al marito quanto avessero pagato. </span>
</p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Il
marito, in quanto <i>masculu</i> e padre orgoglioso lavoratore
<i>calabrisi scigghitanu</i>, rispose: <i>Pavammu, iamanindi</i>. </span>
</p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Secondo
voi, la moglie si accontentò di quella risposta? Certo che no! In
maniera risoluta, come solo le mamme calabresi sanno esserlo, disse
subitanea al marito: <i>E no, ' u vogghiu sapiri</i>!</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Ora,
poiché l'amore, tra le tante sue forme, spesso assume quella del
compromesso, il marito decise di rivelarglielo, ma in modo discreto e
strettamente confidenziale: per non svelare ai bambini quell'aspetto
materiale che avrebbe spezzato la magia di quel giorno particolare
per loro, sussurrò il totale del conto all'orecchio della consorte.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Una
volta usciti dal ristorante, la madre, che dentro il locale era
rimasta impassibile dopo aver udito il sussurro numerico-economico
del marito, si fermò, lo guardò dritto negli occhi ed esclamò
perentoria e definitiva: <i>Oh figghiu! Cu chiddhu chi spindimmu, ndi
faciva 'na cufunettata 'i cutuletti!!</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Oggi,
nel ricordare a distanza di tanti anni quell'episodio, quei figli
rinnovano -pure nell'espressione del volto e degli occhi che
accompagna il loro racconto- la gratitudine e la riconoscenza verso i
sacrifici fatti dai propri genitori, perché consapevoli del dono
ricevuto anche con quella vacanza per loro inaspettata. </span>
</p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Victoria Typewriter, monospace;">Ah,
un'ultima cosa: non seppero mai quale fosse stata la cifra pagata in
quel ristorante di Piazza San Marco. Non ha importanza, perché
l'amore di un padre e di una madre non hanno prezzo.</span></p>
u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-27738975528671571402021-11-21T13:01:00.004+01:002021-11-21T13:02:11.394+01:00LE TENEBRE DELL'IGNORANZA<p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"> Il
più sacro dei punti del fiume Gange si trova “in corrispondenza
della larga curva che il fiume sacro degli indù disegna
attraversando la città di Benares (conosciuta anche come Varanasi),
nell'Uttar Pradesh (stato dell'Est dell'India, sotto la catena
Himalayana). “<i>E' qui che, per migliaia di anni, gli indù sono
venuti a bagnarsi nelle sue acque sacre, a berle, a implorare il
favore degli dèi capricciosi</i>.”<sup>*</sup></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">All'alba
del 15 agosto 1947, il giorno in cui venne proclamata l'indipendenza
dell'India dalla corona inglese, in onore della (allora) più giovane
nazione del mondo “<i>le file silenziose scendevano per i ghat, le
larghe scalinate che conducono al fiume; ognuno dei pellegrini recava
una piccola lampada a burro fuso o a olio di canfora, simbolo della
luce che scaccia le tenebre dell'ignoranza</i>.”<sup>*</sup></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">In
un piccolo paese della Calabria sulle rive dello Stretto di Messina,
a poco meno di 7.900 km di distanza da Benares, da due settimane un
gruppo numericamente inferiore alle folle indiane del 1947 ma non
meno determinato, ogni lunedì sera si reca in pellegrinaggio verso
la struttura dell'ex Ospedale “Scillesi d'America”. E' un
pellegrinaggio il loro, un viaggio poiché condotto verso un luogo
che in un certo qual modo possiede una sua sacralità antropologica
per gli scillesi che, seppur residenti, sono pur sempre pellegrini
poiché costretti a condizioni di civilizzazione ridotta. Sì, perché
là dove non si riesce a garantire un diritto costituzionalmente
sancito come il diritto alla salute, quella società vive in
condizioni di civilizzazione ridotta.</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">I
pellegrini scillesi non hanno “<i>lampada
a burro fuso o a olio di canfora”, </i><span style="font-style: normal;">ma
moderne torce a batteria, “</span><i>per simboleggiare una
luce di speranza in una terra dove le speranze vengono
quotidianamente uccise</i><span style="font-style: normal;">”,
afferma chi l'ha organizzato.</span></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-style: normal;">La
speranza è un concetto che appartiene più all'aspetto
filosofico-religioso e, in particolare, cristiano. Trattandosi di un
pellegrinaggio laico, però, mi piace pensare che quelle luci
servano, come in India, a scacciare soprattutto le tenebre
dell'ignoranza, che hanno reso orbi politici, commissari,
sub-commissari e chiunque abbia guidata la sanità regionale almeno
nel corso degli ultimi quindici anni.</span></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-style: normal;">In
tutto questo tempo, si è voluto ignorare tutti gli appelli, le
manifestazioni, gli articoli di giornale che cercavano di dimostrare
-numeri alla mano- che il disegno della sanità regionale non
corrispondeva né con quelle che erano le potenzialità delle
strutture sanitarie presenti sul territorio né, soprattutto, con
l'effettiva domanda sanitaria da parte della popolazione.</span></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-style: normal;">Già
nel Piano Sanitario Regionale del 2007/2009 erano chiare le
deficienze della rete sanitaria, dovute a un motivo semplice: era
stata dimensionata esclusivamente sulla base del numero di residenti,
senza tener conto di come la popolazione calabrese fosse distribuita
sul territorio. Il risultato fu che l'offerta sanitaria di quel Piano
era inferiore del 31% rispetto alle reali necessità dei residenti,
tenendo conto di come essi fossero distribuiti sul territorio
regionale, cioè secondo il parametro della densità di popolazione,
l'unico che avrebbe consentito di realizzare una rete con strutture
sanitarie presenti lì dove servono, ovvero dove ci sono agglomerati
urbani di 40-50.000 persone.</span></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-style: normal;">Dal
2010 in avanti, le tenebre della voluta ignoranza dei decisori
politici hanno nascosto il più grande danno fatto alla salute dei
calabresi, che ha comportato, di fatto, la pesantissima limitazione
del primario diritto di ogni individuo, quello alla salute,
sacrificato sull'altare del dio denaro, nella falsa convinzione che
si sarebbe rientrati dall'enorme disavanzo di bilancio chiudendo gran
parte delle strutture presenti sul territorio, tra le quali lo
storico nosocomio scillese.</span></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-style: normal;">I
fatti, a dieci anni di distanza, hanno dimostrato la non veridicità
di quanto ci hanno propinato: gli ospedali sono stati chiusi e la
loro parziale riconversione non è ancora stata attuata; i debiti
rimangono, pesantissimi e, di fatto, inestinguibili se non per mezzo
di un “provvedimento di clemenza” da parte del governo nazionale;
dei responsabili di questi debiti multimilionari, solo pochissimi
sono stati tuttora individuati e condannati.</span></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-style: normal;">Davanti
a questa che è ormai la storia, non resta che prendere un'altra
strada, ripensare totalmente, una volta azzerato il debito, la rete
sanitaria regionale in maniera da garantire la presenza di buone
strutture sanitarie lì dove le persone vivono, dimensionando il loro
numero e le loro funzioni in base alla densità di popolazione. </span></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-style: normal;">In
caso contrario, i problemi attuali continueranno a perpetuarsi nel
tempo, resteremo sempre nel buio attuale e alle torce che oggi provano a squarciare queste tenebre,
chissà quante volte ci toccherà cambiare le batterie.</span></span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span><p style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">*N.B.:
Brani tratti da “Stanotte la libertà”, di Dominique Lapierre e
Larry Collins</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Special Elite;">
</span></span>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-22571186674571060992021-10-24T19:29:00.001+02:002021-10-24T19:29:40.882+02:00APPELLO PER L'ISTRUZIONE DELLE DONNE IN AFGHANISTAN<p> <span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Nei
giorni in cui l'Afghanistan, che è oramai sparito dalle prime pagine
dei giornali italiani, fa parlare nuovamente di sè per le macabre e
barbare esecuzioni ad opera dei talebani, finalmente una voce si leva
a sostegno delle donne afghane che con coraggio reclamano i loro
diritti contro il nuovo regime oppressivo. </span></span>
</p><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Attraverso
Twitter, Fatima Ayub, direttrice di Crisis
Action - Coordinamento di campagne internazionali contro i conflitti
e per la protezione dei civili, ci fa sapere di un'iniziativa
straordinaria: un gruppo di studiosi islamici ed attivitsti afghani ha
lanciato un appello "<i>sul sacro dovere di educare le ragazze</i>". </span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Il
documento (oltre dieci pagine), scritto in cinque lingue (inglese,
arabo, persiano, pashto e turco), le lingue del mondo islamico,
ripercorre i fondamenti dell'Islam, tra i quali vi è l'istruzione, e
pone l'accento sul fatto che nel Corano sono molteplici gli episodi
narrati, nei quali le donne hanno assunto ruoli di primo piano.</span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Quello
di cui riporto di seguito ampi stralci è un documento importante,
perché consente anche a chi non è musulmano di comprendere come, in
realtà, tutta la propaganda talebana non è altro che una falsa
applicazione dei precetti islamici. </span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b> </b></span></span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Imperativo islamico per
l'educazione delle donne in Afghanistan </b></span></span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></div><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><<Nel
Nome di Allah, il Misericordioso, il Donatore di Misericordia - La
pace sia su tutti i profeti, maestri dell'umanità, fino all'ultimo
di loro, Maometto...
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">A
causa dei recenti cambiamenti nel governo dell'Afghanistan derivanti
da una guerra di lotta contro l'influenza straniera e da una
soluzione politica non trasparente tra gli afghani con il precedente
regime, l'idea che l'Emirato islamico dell'Afghanistan mirerà a
implementare un sistema di governo islamico porta in prima linea il
momento in cui ci sia più discussione tra studiosi musulmani,
politici, accademici e specialisti sulla definizione dei valori e
delle politiche fondamentali islamici che un governo islamico
aspirerà a governare. Sono in corso molte conversazioni su una serie
di questioni che abbracciano ogni aspetto della società e della
governance ed è necessario un ulteriore dialogo per definire i
dettagli di tali conversazioni. I dettagli della politica e
dell'applicazione della legge sono solo un aspetto. Le questioni che
riguardano la struttura sociale della società sono un'altra. Una di
queste discussioni critiche è la questione dell'istruzione delle
donne e delle ragazze in Afghanistan. A causa di quanto fatto dai
talebani negli anni '90, l'attuale natura ambigua delle politiche
sull'istruzione annunciate dall'attuale governo e la paura della
violazione da parte degli stranieri dei valori di un sistema
educativo che riflette i valori islamici, è fondamentale chiarire
l'insegnamento dell'Islam sull'istruzione delle donne per promuovere
tale dialogo.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">La
posizione dell'Islam sull'istruzione è inequivocabilmente uno dei
fondamenti più importanti della fede. L'intero obiettivo della
rivelazione da Dio all'umanità era rimuovere l'oscurità
dell'ignoranza con l'illuminazione della conoscenza.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b> </b></span><span style="font-size: medium;">“<span lang="it-IT"><i>Alif-Lam-Ra.
Questo è˺ un Libro che ti abbiamo rivelato O Profeta˺ affinché tu
possa condurre le persone fuori dalle tenebre e alla luce, per
Volontà del loro Signore, sul Sentiero dell'Onnipotente, del Degno
di Lode</i></span><span lang="it-IT"> —” Corano 14:1 </span></span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">La
rivelazione all'umanità di Adam [Adamo), Nuh (Noè), Ibrahim
(Abramo), Musa (Mosè), 'Isa (Gesù) e Muhammad (Maometto) (la pace
sia su tutti loro) è stata fondata sull'istruzione e sulla
diffusione della conoscenza. La prima rivelazione del Corano fu
un'istruzione da leggere, recitare, a una società araba che aveva
l'analfabetismo di massa.</span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">“<span lang="it-IT"><i>Nel nome del tuo Signore che ha creato -
creato umani da un grumo appiccicoso</i></span><i> .E il tuo Signore è il Generosissimo, Che
ha insegnato con la penna -</i><span lang="it-IT"><i>ha
insegnato all'umanità ciò che non sapeva</i></span><span lang="it-IT">”
Corano 96:1–5 </span></span></span></div><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">
</span></span></div><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">È
stato citato dagli storici che il compagno Umar ibn Al Khattab (Allah
sia soddisfatto di lui) era una delle sole diciassette persone in
tutta la Mecca all'epoca in grado di leggere e scrivere.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">L'Islam
infatti è venuto a portare l'alfabetizzazione ed è stato al centro
della preparazione dell'istruzione per uomini e donne.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">Il
Profeta Maometto (la pace sia su di lui) disse: "</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Cercare
la conoscenza è un obbligo per ogni musulmano</span></i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">"
(Narrato dall'Imam Muslim nel suo Sahih). Un'aggiunta che è debole
afferma che abbia detto "</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>su ogni
uomo e donna musulmana</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">". Eppure,
l'Imam Al Nawawi ha detto, "</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>anche
se questa</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> (parte del) </span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>hadith
è debole, il suo significato è corretto</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">".
</span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Mentre la conoscenza menzionata in questo hadith si riferisce
principalmente alla conoscenza sacra che collega una persona
all'Onnipotente quale guida sacra per ogni aspetto della vita, non si
limita ad essa e comprende tutta la conoscenza. Gli studiosi
dell'Islam non solo hanno discusso ampiamente nel merito i diversi
rami della conoscenza, ma hanno partecipato attivamente alle scienze,
alla matematica, alla poesia e alle arti, alle arti liberali e altro
ancora.</span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">...I musulmani avanzarono in ogni campo del sapere e ne divennero il
baluardo per secoli.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">George
Saliba nel suo libro, </span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>Islamic Science
and Making of the European Renaissance [Scienza islamica e creazione
del Rinascimento europeo)</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">, discute di
come l'Islam sia stato la fonte delle innovazioni nelle scienze e in
tutti i rami della conoscenza che hanno avuto un impatto sull'Europa
e sul mondo per questi motivi. L'Islam ha incoraggiato l'istruzione
ed essa è stata la base dello stato musulmano per istituire scuole
in sistemi educativi localizzati nelle moschee, il che ha poi portato
alla creazione di scuole formalizzate nelle moschee e poi in altre al
di fuori delle moschee. Non solo le discipline islamiche, ma anche
tutte le branche del sapere e delle scienze venivano insegnate in
queste istituzioni basate sulle masjid. Saliba afferma inoltre che
“</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i><u>il paradigma europeo del conflitto
tra religione e scienza non si applica realmente al mondo islamico.
La religione dell'Islam incoraggia l'indagine razionale e
scientifica. Pertanto, i musulmani non vedono contraddizioni
insormontabili tra la loro fede e le leggi naturali. Quindi, studiare
la religione e studiare le scienze naturali non crea un conflitto per
i musulmani</u></i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">” (Nuh Aydin, Fountain
Magazine). Gli studiosi islamici hanno basato tale ricerca di tutta
la conoscenza sul principio che lo studio della scienza non
contraddirà mai la rivelazione di Dio che ha creato l'universo
naturale e ne ha determinato la perfetta funzione. </span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"> </div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">La
parola che indica la conoscenza ('ilm) in arabo è definita come
"</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>l'inverso dell'ignoranza</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">"
(Ibn Mandhur). </span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">Tra
le prime istituzioni stabilite dal Profeta, pace su di lui, c'è
l'istituzione educativa. Non solo il masjid del Profeta era un centro
di apprendimento, ma il Profeta diede indicazioni alle persone di
imparare nelle istituzioni di apprendimento della comunità
conosciute come </span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>Bayt Al Midras</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">.
</span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">I precetti e la norma del profeta Maometto dimostrano che il bisogno
di istruzione è un diritto delle persone che deve essere garantito
da ogni governo islamico.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">La Dichiarazione islamica universale dei diritti dell'uomo (UIDHR),
adottata dal Consiglio islamico d'Europa il 19 settembre 1981/21 Dhul
Qaidah 1401 H, afferma:
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
“XII. Diritto alla libertà di credo, pensiero e parola
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
… b) La ricerca della conoscenza e la ricerca della verità non
sono solo un diritto, ma un dovere di ogni musulmano”.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">È
stato purtroppo un segno dell'ignoranza globale della storia
islamica, sia da parte di musulmani che di non musulmani, del ruolo
collettivo e del contributo delle donne in ogni aspetto
dell'istruzione e della società musulmana nella tradizione islamica.
Le donne sono state una fonte di istruzione e saggezza tramite le
storie delle donne menzionate come esempi per tutta l'umanità nel
Corano: la servitù di Maryam (Maria), la perseveranza sulla verità
di Asiyah (moglie di Faraone), l'istituzione della giustizia della
Regina di Saba, la madre e la sorella di Musa (Mosè) sono esempi di
fiducia in Dio, la menzione delle madri dei credenti, le mogli del
profeta Maometto e le sue figlie che sono diventate alcune delle più
grandi fonti di erudizione islamica nella storia. Sua moglie Khadijah
è stata la prima credente nella fede e uno dei più importanti
sostenitori e consiglieri per lui. Era una donna d'affari di successo
e ben nota alla Mecca che gli fu proposta per l'affidabilità e la
lealtà che gli testimoniò come suo datore di lavoro. </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">Le sue mogli
come 'Aishah e Umm Salmah, fecero spedizioni con il Profeta e in
seguito, dietro i veli, insegnarono, consigliarono e furono alcuni
dei più importanti consiglieri politici del califfato. Sono
conosciute come alcuni dei più grandi studiosi della storia
islamica. Alcune compagne hanno combattuto in una battaglia fisica e
una donna è tra le uniche persone conosciute sulla terra che hanno
salvato fisicamente la vita del profeta Maometto, la pace sia su di
lui, prendendo più colpi al corpo mentre combatteva contro un
aggressore in battaglia, Umm 'Ammarah Nusaybah bint Ka'b. Oltre al
fatto che il Profeta (la pace sia su di lui) ha attivamente
consultato le donne in questioni governative e politiche, tra i più
importanti momenti di coinvolgimento politico nella storia dell'Islam
vi è stata la partecipazione delle donne tra coloro che hanno
firmato un accordo e un impegno ad Aqabah. L'impegno di 'Aqabah era
un impegno politico del popolo di Medina che offriva sicurezza,
protezione e fedeltà al profeta Maometto (la pace sia su di lui) e
ha segnato uno dei momenti più integrali nello stabilire il governo
islamico. Due donne erano tra i settantadue che si promisero al
profeta Maometto (la pace sia su di lui) in questo vitale accordo
politico. Erano Nusaybah bin Ka'b e Asma bint 'Amr. Questo è solo un
esempio degli altri molti impegni politici e alleanze in cui il
Profeta Maometto (pace su di lui) non solo cercò un attivo consiglio
dalle donne, ma furono attivamente coinvolte e annoverate tra coloro
che stabilirono la priorità politica per la loro istituzione. </span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">Il
Profeta Maometto ingiungeva alle donne di partecipare alla masjid e
comandò che non fosse loro impedito di partecipare dicendo "</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>non
impedire alle serve di Allah le masjid di Allah</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">"
(narrato in Sahih Al Bukhari and Muslim). </span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">Avrebbe
anche prestato particolare attenzione all'insegnamento di una classe
per sole donne in modo che desse accesso alla ricerca della
conoscenza, ascoltasse le loro lamentele e rispondesse alle loro
domande. </span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
Il Profeta ordinò alle donne di venire alla moschea e imparare. Le
visitava nei loro villaggi, insegnava e ascoltava le loro domande.
Avrebbe concesso loro di venire dai loro villaggi a Medina. Il suo
masjid si sarebbe riempito per un incontro educativo per sole donne e
avrebbe ascoltato e risposto alle loro domande.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
‘Aisha riferì: Una donna chiese al Messaggero di Allah (che la
pace sia su di lui) come lavarsi dopo le mestruazioni. Lei ha detto
che le ha insegnato a fare il bagno e poi le ha detto di prendere un
pezzo di cotone con muschio e purificarsi. Lei disse: Come dovrei
purificarmi con quello? Egli (il Santo Profeta) disse: Lode ad Allah,
purificati con esso e si coprì il volto (per timidezza). A'isha ha
riferito: L'ho trascinata al mio fianco perché avevo capito cosa
intendeva il Messaggero di Allah (che la pace sia su di lui)...
(Narrato in Sahih Muslim). Il profeta Maometto approvò tacitamente
che Aishah insegnasse alla donna. Il Profeta dedicò tempo anche alle
ragazze per far loro domande e dare loro tempo.>>
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">Dopo
aver ricordato "Le
storie di innumerevoli visionare e leader nella storia islamica",
l'appello prosegue ricordando le donne che nella storia afghana hanno
rivestito ruoli di primaria importanza:</span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><<</span><span style="font-size: medium;">Sono riconosciuti anche la storia, la tradizione delle donne afghane
e il contributo e l'impatto che hanno avuto nella società come
figure di governo, studiose. Gawhar Shad era una rinomata figura
politica durante la dinastia timuride nel XV secolo. Era sposata con
l'imperatore Shahrukh e oltre ad essere una regina, Gawhar Shad era
un ministro e una leader nella promozione delle arti e della cultura.
È diventata uno dei leader più influenti del paese per decenni a
Herat, dove è sepolta. È solo un esempio di donne di grande impatto
nella storia dell'Afghanistan. Molte di queste donne sono state
pioniere nella costruzione di istituzioni educative nelle terre
musulmane, molte delle quali esistono ancora oggi come waqf (trust).
Questo in aggiunta alle migliaia di donne afgane che si sono laureate
e hanno studiato la shariah e fatto studi islamici presso istituti
didattici.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"> </span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><b>Non
c'è quindi alcun dubbio, e va da sé, che limitare l'istruzione
nelle capacità menzionate solo a uomini e ragazzi e non consentire a
donne e ragazze di studiare è contro gli insegnamenti dell'Islam</b>, i
precetti del Corano, contro la pratica del profeta Maometto, la pace
sia su di lui, e antitetico agli obiettivi e ai fondamenti
dell'Islam. </span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><u> </u></span></span></div><div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><u>Le
società musulmane odierne vantano persino il coinvolgimento attivo
delle donne in ogni aspetto dell'istruzione, del governo, della
politica e della società</u></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">. Alcuni paesi
musulmani hanno persino più donne che uomini nel mondo accademico e
nelle posizioni di governo. Tuttavia [ci sono -n.d.r.], sfide come
l'abuso, la violazione culturale piuttosto che la corretta
comprensione religiosa che toglie i diritti delle donne, la violenza
domestica, il diritto all'apprendimento e molte altre questioni che
le società musulmane devono affrontare attivamente e adoperarsi per
alleviare.</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
Deve essere coltivato un ambiente di accettazione dei commenti
critici e delle rivendicazioni. Il dialogo aperto con le donne, i
funzionari di governo e i responsabili politici, studiosi e
specialisti, deve essere la base di qualsiasi società islamica di
successo nel soddisfare le esigenze delle donne.</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><u>L'imperativo
islamico per l'istruzione delle donne è un diritto primario che deve
essere affermato.
</u></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b> </b></span></span></div><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Alla
luce della sharia e di quanto detto, chiediamo all'Emirato Islamico
dell'Afghanistan di:
</b></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><ul><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">ripristinare
senza ulteriori indugi l'istruzione per donne e ragazze a tutti i
livelli;</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">fornire
chiare delucidazioni su quali sono le sfide che impediscono
l'istituzione di programmi educativi per donne e ragazze in modo
che, se esistono problemi, possano essere risolti rapidamente:</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">consentire
apertamente il coinvolgimento di donne qualificate a tutti i livelli
ministeriali per il miglioramento del Paese;</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">consentire
alle donne in modo specifico il discorso sullo sviluppo del
curriculum dell'Afghanistan presso il Ministero dell'Istruzione;</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">istituire
conferenze che accolgano il dialogo sugli sviluppi educativi da
parte di specialisti e studiosi;</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">sviluppare
programmi di alfabetizzazione per le aree rurali e sviluppare centri
educativi come priorità per stabilire vantaggi per la società;</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">cercare
attivamente la consultazione di studiosi e specialisti
dell'educazione islamica di tutto il mondo per il miglioramento
della società e dell'istruzione afghane;</span></span></div><div>
</div></li><li><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">la
formazione di una Shura-e-Ulama (consiglio di studiosi) indipendente
per dialogare su questa e altre questioni religiose;</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">cercare
attivamente la consultazione delle organizzazioni educative
musulmane in tutto il mondo per contribuire a plasmare modelli di
buone pratiche;</span></span></div><div>
</div></li><li><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">consultare
altre società musulmane nel modellare i valori islamici, il
coinvolgimento di genere e di ruolo nella società e un vivace
curriculum e programmi di educazione islamica come: Qatar, Malesia,
Turchia, ecc.
</span></span></div><div>
</div></li></ul><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Speriamo
che questo venga preso sul serio poiché sono stati spesi milioni per
l'istruzione delle donne che possono essere capitalizzati
dall'attuale governo afghano. La corruzione, la cattiva gestione e la
violazione dei valori del passato possono essere risolte non
ignorando i terribili bisogni di oggi. Il governo deve agire ora.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">I
paesi del mondo, a cominciare dai paesi musulmani e vicini, devono
aiutare l'Afghanistan. Coloro che perpetuano politiche sconsiderate
di congelamento dei beni del governo ostacolano la capacità del
governo di servire le persone in questi campi critici e la comunità
internazionale deve fare del suo meglio per sostenere la società
afghana in ogni possibilità, economicamente e politicamente, e </span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><u>non
danneggiarla. È stato dimostrato che le sanzioni fanno più male che
bene e la diplomazia otterrà più risultati riguardo all'impatto
sociale su una popolazione che istituendo sanzioni su di essa</u></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">.
L'istruzione deve essere depoliticizzata e completamente finanziata.
Tutti gli impedimenti devono essere rimossi e tutte le vie per
consentire l'infrastruttura educativa devono essere sostenute per il
futuro delle donne e delle ragazze in Afghanistan. Tuttavia,
ricordiamo alla leadership del governo afghano che il danno fatto da
altri non li assolve dalla responsabilità nei confronti del proprio
popolo. </span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">In
conclusione, il profeta Maometto, la pace sia su di lui, disse:
"</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>Cerca di essere gentile con le
donne...</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">" (Narrato in Sahih Al
Bukhari e Muslim). Questo hadith del profeta Maometto, che la pace
sia su di lui, deve essere il principio assoluto in base al quale un
governo islamico si occupa delle questioni femminili. "</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>Cercare
di essere gentili</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">" è un precetto
diretto a soddisfare questi diritti e le esigenze attraverso la
governance per quanto riguarda la formulazione della politica, le
opportunità avanzate per le donne e anche nei modi e nella condotta
dei funzionari governativi al comportamento della polizia. La
gentilezza consiste nell'instaurare politiche sui problemi delle
donne a cui il mondo può guardare e non in qualcosa con cui il mondo
e i musulmani non sono d'accordo.</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">Il
profeta Maometto (la pace sia su di lui) ne fece persino un
indicatore e una condizione della migliore società, quella in cui le
persone sono le migliori con le loro donne. Ha detto: "</span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;"><i>i
migliori tra voi sono i migliori per le vostre donne</i></span><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">"
(Narrato da Ibn Majah nel suo Sunan, Ibn Hibban e Al Hakim).
L'indicatore dell'essere i migliori per le donne inizia con la
famiglia, poi la comunità, poi la governance e le politiche di una
nazione, e poi a livello globale. Possa l'Afghanistan essere un
indicatore di quella grandezza nell'attuazione di questo hadith come
principio nella governance e nelle politiche che riguardano le donne.
</span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Possa
Allah l'Onnipotente guidare tutti i leader musulmani, dare loro la
capacità di servire le persone verso cui hanno responsabilità e
soddisfare la fiducia di cui saranno ritenuti responsabili. Possa
Egli proteggere il mondo e l'Afghanistan dal male e dall'oppressione
dall'interno e dall'esterno.
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Incoraggiamo
la comunità musulmana globale e in particolare i suoi studiosi e
leader politici a sottoscrivere questo sostegno all'imperativo
islamico per l'educazione delle donne in Afghanistan.>>
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Firmato,
</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div style="line-height: 0.6cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span lang="it-IT" style="font-size: medium;">(I
firmatari sono in continuo aggiornamento: se desideri diventare
firmatario, compila il modulo seguente facendo </span><span style="font-size: medium;"><a href="https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScXa7aPcP-rNJNEr_dWQupwgb55uZZwsVeofpCio7EbgoCcFQ/viewform">clic
qui</a><span lang="it-IT">) </span></span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b><span lang="it-IT">Mi. Sh. Hasib Noor</span></b><span lang="it-IT">
— Fondatore e Direttore, </span><a href="http://legacy.institute/" target="_blank">The
Legacy Institute</a><span lang="it-IT"> </span><span>مؤسسة
التراث الإسلامي </span><span lang="it-IT">and </span><a href="https://twitter.com/FaithSpaceHQ" target="_blank">Faith.
Global</a></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Ustaza Fatima Gailani </b>—
Board Member of the Afghan Red Crescent Society (<span lang="it-IT">Membro
del consiglio di amministrazione della Mezzaluna rossa afgana)</span></span></span>
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Dr. Sha. Tamara Gray </b>—
Direttrice esecutiva di <a href="https://www.rabata.org/" target="_blank">Rabata</a>,
membro del <a href="https://fiqhcouncil.org/" target="_blank">Fiqh
council of North America</a>, Professoressa di studi islamici al
Ribaat Academic Institute, dello <a href="https://www.islamicseminary.us/" target="_blank">Islamic
Seminary of America</a>, and dello <a href="https://www.unitedseminary.edu/" target="_blank">United
Theological Seminary of the Twin Cities</a>.</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Mi. Sh. Mustafa Umar Nadwi</b> —
Nenbro esecutivo del <a href="https://fiqhcouncil.org/" target="_blank">Fiqh
Council of North America</a>, Fondatore e Presidente della <a href="https://www.calislamic.com/" target="_blank">California
Islamic University</a>, <span lang="it-IT">e Direttore
dell'Istruzione e della Divulgazione presso l'</span><a href="https://iioc.com/" target="_blank">Islamic
Institute of Orange County</a></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Sha. Zaynab Ansari</b> — <span lang="it-IT">Borsa
di studio per le donne -in sede</span>, <a href="https://www.tayseerseminary.org/" target="_blank">Tayseer
Seminary</a></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Mariam Wardak</b> — Fondatrice
di <a href="https://www.herafghanistan.com/" target="_blank">Her
Afghanistan</a></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Haroun Rahimi</b> — Professore
Assistente di Legge presso l'<span style="font-weight: normal;">American
University of Afghanistan</span></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Muska Dustageer</b> — <span lang="it-IT">Docente,
Scienze Politiche e Pubblica Amministrazione</span> presso l'<span style="font-weight: normal;">American
University of Afghanistan</span></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Masuda Sultan</b> —
Co-fondatrice di <a href="http://allinpeace.org/" target="_blank">All
in Peace</a></span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;"><b>Mohsin Amin </b>— Analista
Politico, Asian Development Bank</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">Testo originale:
https://medium.com/@JointStatementAfg/islamic-imperative-for-womens-education-in-afghanistan-616f7e04e8bd</span></span></div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div><span style="font-family: Special Elite;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15892764.post-57914476910970570642021-10-16T22:28:00.011+02:002021-10-16T22:38:08.671+02:00ECCO COS'ERA LA DITTATURA, QUELLA VERA: LA VITA INTERROTTA DEL GHETTO DI ROMA<p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"> <span>In una comunità nella quale la maggior parte dei suoi componenti è nata e cresciuta sotto l'ombrello protettivo della democrazia, ogni volta che particolari circostanze inducono i governi ad adottare leggi preventive, rispuntano i paragoni col nazi-fascismo<i>.</i> </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span>E' accaduto<i> </i></span>negli anni passati dopo l'entrata in vigore della legge sullo scioglimento delle amministrazioni locali in relazione al fenomeno delle infiltrazioni mafiose. Accade oggi con l'entrata in vigore del greenpass obbligatorio per i lavoratori.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">Si parla -a sproposito- di leggi razziali che, in Italia, furono applicate in forma leggera; si parla -a sproposito- di dittatura sanitaria; si paragona -a sproposito- Draghi a Hitler.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">La storia vera, la dittatura vera, ce l'hanno raccontata i nostri nonni. Ora, che non ci sono più, a quasi ott'antanni dalla fine della guerra, la raccontano i libri, le testimonianze scritte e orali -lasciate tramite la radio e la tv- di chi quella guerra e quel periodo di privazioni, di terrore e di morte, l'ha vissuto sulla propria pelle.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">In occasione del 78° anniversario del "Sabato nero" del ghetto di Roma, riporto per intero un lungo post pubblicato su Twitter dall'account <span>Johannes
Bückler (</span><a href="https://twitter.com/JohannesBuckler"><span>@JohannesBuckler</span></a><span>), nel quale quella tragica giornata viene narrata raccontando come la vita della famiglia di </span><span><span>Settimio
Calò fu sconvolta, </span></span></span><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><span><span><span><span style="font-family: Special Elite;"><span><span>bruscamente interrotta </span></span></span></span></span>dai nazi-fascisti.<i><br /></i></span></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"> ==========================================================</span>
</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>"Le
leggi razziali? Applicate all'acqua di rose". Che teneri.
L'acqua di rose è un'essenza che ha tra le sue caratteristiche la
delicatezza. Ti viene da pensare ai bambini. Forse per questo hanno
pensato bene di intitolare un parco giochi a lui. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>A
Filettino, infatti, c’è un parco giochi per bambini intitolato a
Rodolfo Graziani, il macellaio del Fezzan. Non è roba recente. Gli è
stato dedicato a nel 1938 dal podestà Domenico Pontesilli. Già. Un
parco giochi per bambini. E quell'anno. Il 1938. Un anno maledetto. </i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>
</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i> </i></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p><span style="font-size: medium;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNGrbIemHYxnXohyphenhyphenVJ0rgv9_Qofin_FOlma0hP8S3aoNQJjRbJSId6zi-b-kTUYhxhnt2n0V3Mwjeg2hF_LeTqT_Pxjq0x1okQYA4gTgChw1CG6e0Ukf3lCkgKY6eqHQcW_WI7/s680/Parco+Graziani.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="431" data-original-width="680" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNGrbIemHYxnXohyphenhyphenVJ0rgv9_Qofin_FOlma0hP8S3aoNQJjRbJSId6zi-b-kTUYhxhnt2n0V3Mwjeg2hF_LeTqT_Pxjq0x1okQYA4gTgChw1CG6e0Ukf3lCkgKY6eqHQcW_WI7/w400-h254/Parco+Graziani.jpg" width="400" /></a></i></span></p></div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Io
me lo ricordo bene quell’anno. Le leggi razziali contro noi ebrei.
Un parco giochi per bambini. Avete ancora un parco gioco per bambini
intitolato a un gerarca fascista. Qualcuno ha detto: "Le leggi
razziali? Applicate all'acqua di rose". </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Sul
Manifesto della razza in appoggio alle leggi razziali fasciste c’era
anche la sua firma, sapete? Chi sono? Mi chiamo Settimio Calò.
Condannato il 16 ottobre del 1943. Quale è stata mia condanna?
Costretto a sopravvivere. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Quel
16 ottobre 1943 abitavo a Roma in via del Portico D’Ottavia al
numero 49. Sì, nel ghetto ebraico. Quella notizia mi aveva riempito
di gioia. Da accanito fumatore avevo saputo che nella tabaccheria a
Monte Savello erano arrivate delle stecche di sigarette.</i></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Una
manna dal cielo vista la difficoltà dei rifornimenti. Per questo
uscii di casa all’alba. Per essere uno dei primi evitando così
eventuali code. Dormivano tutti quando richiusi la porta dietro di
me. A cominciare da mia moglie, Clelia Frascati. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Avevo
45 anni. Mi ero sposato molto giovane. Da quel matrimonio erano nati
i nostri gioielli. Dormivano anche loro quella mattina. Ester, 20
anni, Rosa di 18, Ines di 16, David di 13, Elena di 11, Angelo di 8,
Nella di 6, Raimondo di 4, Samuele 6 mesi ancora da compiere. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>C’era
anche mio nipote, figlio di una mia sorella, Settimio Caviglia, di 12
anni. Ho letto che qualcuno ha scritto ci fosse anche Bellina,
un’altra mia figlia. Non è così. Bellina era morta anni prima,
nel 1933. In casa moglie, 9 figli e un nipotino. E io a cercare
sigarette.</i></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>E
un po’ di fila la feci. E poi tornai a casa felice, dopo aver
recuperato qualche sigaretta. La salita delle scale, l’apertura
della porta. E quel silenzio. Un silenzio insolito a quell’ora.
Chiamai tutti per nome. Silenzio. Le stanze erano completamente
vuote. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Capii
all’istante quello che era successo. Mentre ero a comprare le
sigarette i tedeschi erano entrati in casa e avevano portato via
tutti. Sapevo cosa significava essere rastrellati dai nazi-fascisti.
Lo sapevo. Impazzire fu la logica conseguenza. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Uscii
di casa. Ricordo di avere corso. Corso, senza sapere dove. Qualcuno
mi disse che c’era gente radunata alla Lungara. Li raggiunsi e
urlai: “Aspettate, ci sono anch’io”. Volevo riunirmi alla mia
famiglia, ma un soldato italiano mi ricacciò indietro. Che sia
maledetto. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Continuavo
a piangere. Il 19 ottobre mia sorella Liliana andò alla stazione
della Tiburtina. Vide suo figlio, mio nipote, rannicchiato
all’interno di un vagone diretto in Polonia. “Vai a casa mamma,
abbi cura dei miei fratellini” le disse. Povero bambino. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>La
moglie, i nove figli e il nipotino di Settimio Calò furono tutti
uccisi appena arrivati ad Auschwitz-Birkenau. Come molti altri
bambini portati via ai loro genitori. Come i sei figli di Leone e
Virginia Bondi per esempio. Molte le famiglie distrutte.</i></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Settimio
Calò è morto cinquant’anni fa distrutto dal dolore. Aveva vissuto
il resto della vita nel rimorso per essere sopravvissuto. Una
famiglia, la sua, simbolo di tutte le famiglie distrutte dall’odio.
"Le leggi razziali? Applicate all'acqua di rose". </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>In
quel “sabato nero” tra le ore 05:30 e le ore 14:00 del 16 ottobre
1943 tra gli oltre mille ebrei deportati ad Auschwitz (ne torneranno
solo diciassette) c’erano 288 tra neonati, bambini e ragazzi fino
15 anni. "Le leggi razziali? Applicate all'acqua di rose".</i></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Dieci
ragazzi di 15 anni, quindici di 14, diciannove di 13, diciassette di
12, sedici di 11, diciassette di 10, dieci di 9, sedici di 8, sedici
di 7, ventitrè di 6, ventuno di 5, ventiquattro di 4, ventitrè di
3, venticinque di 2, tredici di 1. "Acqua di rose". </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Con
loro due neonati di 10 mesi, uno di 9 mesi, due di 8 mesi, due di 7
mesi, cinque di 6 mesi, due di 5 mesi, due di 4 mesi, tre di un mese,
1 di 15 giorni e uno, figlio di Marcella, nato al momento
dell’arresto. Più due bambini senza nome. "Acqua di rose".</i></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Di
tutti questo angeli si salvò solo Enzo Camerino di quindici anni,
figlio di Italo. Tutto gli altri passarono dal camino delle camere a
gas al loro arrivo ad Auschwitz-Birkenau. Nessun parco giochi è
dedicato quei bambini. </i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i>Fulvia
Ripa di Meana, che verrà decorata con croce di guerra al valor
militare per la sua attiva partecipazione alla resistenza contro i
nazi-fascisti a Roma, stava passando da via Fontanella Borghese
quando vide tre camion pieni di bambini. Questa la sua testimonianza.
</i></span></span>
</p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;"><span><i> </i></span></span>
</p><span style="font-family: Special Elite; font-size: medium;">
</span>u nonnuhttp://www.blogger.com/profile/06828242660242163239noreply@blogger.com0