Oggi, leggendo la notizia principale che campeggiava su qualche sito locale, mi è tornata in mente una storiella che raccontava mio padre. Lui, che aveva frequentato le superiori a Palmi, narrava che all'epoca in cui il treno arrivò per la prima volta nella Piana di Gioia Tauro (parliamo di circa centodieci anni fa, più o meno), la comparsa del rivoluzionario mezzo di trasporto venne così raccontata, con tono di assoluta meraviglia, da un contadino ai suoi compaesani:
<<Oh, criritimi, non sapiti ca vitti! Nc'era 'na carrozza senza cavai, ca faciva "Patapum! Patapum!">> -traduzione: <<Oh, credetemi, non sapete cos'ho visto! C'era una carrozza senza cavalli, che faceva "Patapum! Patapum!">>
A quanto pare, la storia e, con lei, la meraviglia, ritorna: oggi, all'aeroporto della città dello Stretto, c'erano telecamere a iosa e gente che fotografava l'arrivo di un aereo. Era l'aereo della Ryan Air e a bordo c'era il numero uno della compagnia, tale Eddie Wilson.
Ora, come dicevano i conduttori radiofonici, è mai possibile che due decenni e passa dopo il duemila, ci si debba ancora meravigliare dell'arrivo di un aereo? Sì, a Reggio -e provincia- sì, è possibile.
Già questo dovrebbe essere sufficiente ad indicare quale grado di assuefazione al meno peggio, all'arte quotidiana di arrangiarsi, abbiano raggiunto i calabresi, e i reggini in particolare. Ma basta questo? No.
Ovviamente, a far da cornice all'arrivo del gran capo della compagnia irlandese, non poteva mancare il grande capo della Regione Calabria, l'ineffabile Occhiuto.
E dove lo si poteva portare, il buon Wilson, se non a visitare la più bella delle cartoline che la Calabria possa offrire a chi non la conosce? Così, con tanto di codazzo di auto al seguito, con adeguato contorno di forze dell'ordine -come riferiscono testimoni oculari- il gran capo regionale, supportato dai maggiorenti del suo partito, hanno accompagnato l'ospite venuto dalla verde Irlanda, a visitare l'incantevole cartolina dello Scigghiu, con tanto di vista panoramica dello Stretto, direttamente ru 'ffacciaturi di Piazza San Rocco. Ciò che accadde in era mitologica ed è accaduto in passato, continua ad accadere ancora oggi: l'ospite venuto dall'antica Scotia Maior, è rimasto vittima dell'incantesimo della Maga Circe, pietrificato dallo stupore nell'ammirare la bellezza di questo angolo di paradiso e si è innamorato di Scilla.
Se il fascino immortale di Scilla ha fulminato il buon Wilson, lo stesso effetto non ha prodotto sul gran capo calabrese.
Occhiuto ha continuato l'opera di spoliazione continua, lenta ma inesorabile subita dalla comunità scillese. Prima fra tutti, l'emblematica vicenda dell'ex ospedale "Scillesi d'America", simbolo dello scempio sanitario calabro.
Per parte sua, da quando è alla Cittadella di Germaneto, Occhiuto non risponde alle domande sul destino dell'ex Ospedale di Scilla; non risponde su quale sarà il futuro di una struttura sanitaria della quale si prevede la demolizione e per la quale la Regione ha fatto intendere in modo chiaro che non vuole spendere un euro, pur se qualche maggiorente al governo calabro si era impegnato a trovare un paio di milioni, che avrebbero consentito di realizzare una nuova struttura degna -quanto meno- di un servizio sanitario moderno. La Regione di Occhiuto ha detto no perché, solo questa è la verità -e i fatti finora lo dimostrano, di Scilla non gliene frega una beneamata…
Oggi, dobbiamo suonargli la fanfara perché è venuto ad annunciare i meraviglianti (più che mervigliosi) nuovi voli?! Anche no.
Si vogliono incrementare le presenze turistiche? Bene, è una cosa positiva, senz'altro. Ma se questo maggior flusso di persone, a parte i ristoranti, i panini col pescespada, le passeggiate ed escursioni su e giù per i sentieri delle nostre colline,... se a parte queste poche cose, il territorio scillese non può contare su servizi pubblici efficienti -trasporti, logistica, eventi culturali, ecc.- e quindi anche su quelli sanitari, cosa li facciamo venire a fare? Pi fari malaviruta!
In campo sanitario, gli aerei non serviranno ai turisti, serviranno solo ai calabresi, ai reggini, agli scillesi, per andare a curarsi altrove, perché è stato tolto loro il diritto di curarsi in Calabria.
L'ineffabile Occhiuto e sodali questo lo sanno benissimo, ma, come già chi li ha preceduti sulle stesse poltrone, tacciono e non se ne vergognano, perché non hannu russuri nda facci, comu riciva me' nonna!
Loro non se ne preoccupano, tanto, a Scilla hanno preso e continueranno a prendere migliaia di voti. La proverbiale stortìa ri scigghitani non si smentisce mai, siamo sempre gli eredi di coloro che facevano parte di un carico di stupidi da eliminare, caduti qui da un sacco che si era spaccato durante il trasporto: più ci tolgono, più li premiamo.
Continuate a votarli, mi raccomando, e a ogni piritu tundu chi fannu, battintici 'i mani giubilanti di meraviglia e timorosamente proni davanti al potere, in una brutta copia di ciò che accadeva oltre un secolo fa ai contadini della Piana di cui raccontava mio padre, timorosi, ma perché ignoranti, di fronte al progresso tecnologico.
Qualche aereo in più non è progresso tecnologico, è una buona cosa, ma dovrebbe essere la normalità per un territorio che vuole vivere di turismo. Invece...