01 giugno 2010

BINIRITTI 'I PATEDDHI!

L'appetito dei buongustai calabrisi è a luttu.
Da oggi, primo giugno, nenti cchiù fracaglia.
Il prelibato pisciceddhu che affolla il nostro mare e delizia i palati più fini nonché i ventri scifeschi più capienti, è quasi destinato a scomparire. Sì, dalle nostre tavole.
Entra in vigore anche in Italia il regolamento europeo che ne limita la pesca. E a fare compagnia alla fracaglia, ci saranno le smirineddhe, i calamaretti, le seppioline e, sintiti sintiti, ‘a ciciareddha e la nnannata! Chi duluri ‘i cori!

Chi ci ridarà mai ddha bella fracaglia cadda cadda, appena sculata dall’ogghiu, di cui, qualche anno fa, in una mitica sirata d’agosto, con il mari in burrasca forza 10, ne abbiamo ugualmente cunsumatu senza limiti?
Chi ci ridarà l’inimitabile nnannata al peperoncino, prelibatezza del cosentino, chi ai tempi del militari, imbottiva letteralmente l’armadio della fureria, naturalmenti e unitamenti o’ pani ‘i ‘ranu, sul quale veniva spalmata a mo’ di nutella?
Chi ci ridarà i calamaretti ‘ndorati e fritti, gustosi ma spietati stimolatori naturali dei nostri colesteroli? Ma, dite la verità: quanti di voi, davanti ai calamaretti caddi caddi, non si è sentito come il Savino nell’ultima scena di “Spaghetti a mezzanotte”?

Chi ci ridarà la fantastica ciciareddha, priparata dalla mamma con agghiuzzu, putrusinu, peperoncino in polvere, annegata al limuni ‘i Favazzina?
Basta, non voglio infierire oltre sulla vostra ‘ngulìa.
Lo so, sarà veramente dura, non solo pi mammi ‘i famigghia, ma anche per i pescivendoli e i ristoratori, costretti a modificare i loro menù.
A quanto si apprende, la parte d’Italia più colpita sarà l’Adriatico e la Liguria, i cui fondali sono sabbiosi. Fiiuuu!
Scilla e la Costa Viola, forse, si sarbunu, in virtù del fatto che dalle nostre parti, la roccia ‘rriva finu a mari, tanto da dargli anche il colore.
Ed è grazie alle particolarità della nostra costa se il boccone che dobbiamo ingoiare è un po’ meno amaro.
Eh già, al contrario dei nostri connazionali a Riccione, Rimini o Alassio, almenu a Scilla ndi sarbamu, grazie a una preziosa, e mai tanto biniritta, risorsa alternativa: ’i pateddhi ‘i Trunca!

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