05 agosto 2010

RACCONTI D’ESTATE: IL GIORNO CHE L’AMORE BUSSO’ ALLA MIA PORTA

b914fec7bc7b864f5acb90711d789e6a_0 In quel mondo virtuale di veri pacci che è facebook, è oramai solita ritrovarsi tutta la cittadinanza scigghitana sparsa ai quattro angoli arrotondati del mondo conosciuto.
In quella sede, dove se ne sentono e vedono di tutti i culuri, una scigghitana ha affermato: “Se un giorno l'amore busserà alla mia porta spero di essere in casa”
E poi, subito dopo, evidentemente pigghiata da repentino pintimento come per autorispondersi: “Se un giorno l'amore busserà alla mia porta… ditegli che sono uscita!
Si è scatinata tutta una filera delle più svariate risposte, chi mancu ‘a megghiu catina ‘i Sant’Antoni!
E allura, in questa estati avanzata, quando anche se ancora lavuri, ‘u ciriveddhu è già comunque in ferie da un pezzu, mi vinni mi pensu: e ieu? che cosa ho fatto nella stessa medesima circustanza?
Poi, subitaneo, nta ‘na botta, mi suvvinni cosa accaddi.
Il iorno che l’amore ha bussato alla mia porta, ieu ‘i iapriri, ‘a iaprìa ‘a porta, ma lui, Cupido, Eros (o chiamatilu comu vuliti) –la cui psiche non era ifattu prigioniera, ma evidentemente libera da ogni condizionamento- appena mi vitti, rivolto alle sue frecce, fece una Smorfia ed esclamò:

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