Dopo aver letto l'analisi fatta nell'articolo "Facce da Bronzi" di Claudio Cordova su ‘Il Dispaccio’–che condivido in pieno, non posso non rilevare che anche in questa occasione abbiamo avuto la conferma di due cose:
1) Il reggino non si tira mai indietro quando ha l'opportunità di usufruire di qualcosa gratis. Che si tratti della sagra del "pani cu l'ogghiu e cu rriniu", della "frittolata di Natali o capudannu" o dei bronzi di Riace, non fa alcuna differenza: si partecipa. Ma solo per poter dire agli amici: "Ancora n'e viristi i bronzi?....Ah, ieu ia quandu non si pavava, e chi su' fissa?"
Potrò sembrare brutale, ma questo non significa fare cultura ma continuare a giocare a "futtiri cumpagnu".
2) Che i mestieranti della politica parlino di una rinascita non stupisce, ma tutti sappiamo che una città non è né un gatto né una fenice.
Forse a loro (ai mestieranti intendo), basterà avere i titoli sui giornali locali o nei tg nazionali; basteranno le inquadrature di quelle che non sono code per la cultura ma banali code del gratis -come davanti ai negozi quand' è tempo di saldi. E' solo fumosa propaganda.
La verità è che, se proprio vogliamo essere buoni, Reggio ha confermato di essere una città turistica buona da visitare o da gustare (vedi l'ennesima riapertura del Cilea) per un solo giorno.
Dalla cultura vera, fatta di teatri e musei che siano anche fonte di ricchezza e di risorsa economica reale, siamo -ahinoi!- ancora molto lontani.
*N.B: foto tratta da http://www.ildispaccio.it/
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