26 gennaio 2020

LE ELEZIONI E I POLITICI IN COMIZIO PERMANENTE EFFETTIVO

Oggi si vota in Calabria ed Emilia Romagna. I media hanno dato risalto per il 95% del loro tempo a quello che succede in Emilia Romagna, regione storicamente "rossa", che rischia di registrare un clamoroso ribaltone da parte della Lega, anche se lì ci saranno le Sardine a provare a mettere il sale sulla coda di Salvini.
In Calabria, invece, di salato c'è sulu 'u mari. Per ammissione degli osservatori più attenti, siamo la regione meno considerata d'Italia, ultima in quasi tutte le classifiche, tranne quella della criminalità: possiamo "vantare" l'organizzazione criminale più pericolosa al mondo.
I giornali si interrogano sulla violazione del silenzio elettorale nella giornata che precede il voto (violato da Salvini con un tweet). La legge attuale sanziona solo le violazioni fatte via radio o in tv, non quello via internet, sui social. Il fatto è che la legge è vecchia e nessuno dei nostri politici ha mai pensato di aggiornarla per un semplice motivo: la campagna elettorale via internet, sui social che pesano sempre di più nella formazione del pensiero degli elettori, è del tutto gratuita.
Se l'attenzione della stampa nazionale è stata rivolta soltanto al Nord (tanto che per qualche emittente straniera si vota solo in Emilia Romagna) è anche e soprattutto per la battaglia quotidiana che si registra sui social network, Twitter in testa. Sul microblog più famoso del mondo, ciascuno di noi può seguire i personaggi (politici e dello spettacolo) o i mezzi d'informazione che più gli aggradano, che sono più in sintonia col suo modo di pensare. Pochi, i più intelligenti, seguono anche chi la pensa diversamente.
Così, quasi senza accorgercene, segui uno oggi e l'altro domani, siamo arrivati ad avere la nostra personale parrocchietta, sì, un luogo dove ognuno...si senti a so' missa.
Questo modo (si potrebbe anche dire questa moda) di seguire ciò che avviene, mostra con ancora maggior evidenza i suoi limiti nel campo della politica e della relativa propaganda. Siamo passati dai politici di lungo corso, in  SPE -"Servizio Permnente Effettivo- della Prima Repubblica, ai politici di oggi, che dimostrano di essere in CPE, "Comizio Permanente Effettivo". Un bombardamento quotidiano che ha prodotto come risultato il rincretinimento generale e l'atrofizzazione delle capacità cerebrali di organizzare il pensiero in ognuno di noi (o quasi).
Una volta, in occasione delle elezioni di qualunque livello, i comizi si facevano sui palchi nelle piazze, che conservavano, pertanto, la loro storica funzione sociale. Era un bene, poiché chi era interessato aveva modo di ascoltare le proposte di tutti, per poi decidere secondo i propri principi, la propria coscienza.
Oggi no, i comizi in piazza sono finiti, sostituiti da quelli su Twitter o Facebook giorno dopo giorno, senza soluzione di continuità. Ti vengono recapitati inviti ad incontri con il politico di turno direttamente sul telefono. Sono incontri che si svolgono in luoghi chiusi, generalmente di capienza limitata, che hanno la sola funzione di far verificare al politico di turno la consistenza numerica della propria parrocchietta, del proprio sostegno servile.
E' la politica moderna, si dirà. A me non piace. Non ci si può fare un'idea se si ascolta solo chi ci dirà le cose che ci piace sentirci dire; non puoi decidere se la verità te la raccontano solo da una parte; non saprai mai cosa accade davvero, qual è la verità vera.
Così, andiamo a votare "forti" della nostra verità, convinti -tutti- di fare la scelta giusta. Beh, se si guarda la Calabria negli ultimi quindici anni, non credo di poter dire che abbiamo scelto bene, che abbiamo avuto ragione ad agire così.

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