Oggi pomeriggio si è svolta una riunione tra i cittadini di Ieracari, il comitato che li rappresenta e il Sindaco, durante la quale è stato illustrato lo stato di fatto attuale della questione “strada che non c’è”.
Ebbene, figghioli, c’è da mettersi le mani nei capelli !(per chi ancora ce n’ha, jeu i finìa). Cercherò di riassumere in breve:
SINTITI SINTITI!
- Dopo numerosi incontri tra Anas, comuni interessati e Ministero, è stato approvato un progetto che sembrerebbe essere quello definitivo, sulla base del quale sono stati eseguiti gli espropri (anche se ancora non si ha notizia quello esecutivo). A quanto pare, l’Anas non vuole discostarsi molto da detto progetto poiché esso ha già ottenuto tutte le autorizzazioni e i nulla-osta necessari, compreso quello paesaggistico-ambientale (per il quale ci sono voluti circa due anni!).
- In questo progetto, di cui al Comune esistono non meglio precisati “disegni” sono riportati solo la disposizione e l’ingombro della nuova sede autostradale, ricalcando, suppongo, in tutto e per tutto, i limiti degli espropri eseguiti (senza, naturalmente, alcuna traccia di collegamento tra Ieracari e San Giorgio). In esso, sono state individuate delle aree da utilizzare come “discarica” del materiale di risulta (tra demolizioni e scavi) dei lavori da eseguire. Non ci crederete ma come discarica, è stata indicata, tra le altre, la zona di Monte Scrisi.
Ebbene, in base alle direttive comunitarie denominate “Uccelli” (Direttiva 79/409/CEE) e “Habitat” (Direttiva 92/43/CEE), che risalgono rispettivamente al 1979 e al 1992, Monte Scrisi è stato incluso nella lista dei Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.), esattamente il sito codice IT9350177 della superficie di 296 Ha., all’interno del Piano di Sviluppo rurale della Regione Calabria per il periodo 2000-2006 (vedi foto).
Sempre secondo le stesse direttive, recepite dalle legislazioni nazionale (Legge n° 357/97 e seguenti) e regionali (D.G.R. N° 607 del 27.06.2005), lo stesso sito è inoltre incluso nel sistema regionale delle ZPS (Zone di Protezione Speciale), all’interno della zona denominata “Costa Viola”.
MI DOMANDO: COME E’ STATO POSSIBILE OTTENERE IL NULLA-OSTA PAESAGGISTICO-AMBIENTALE PER UN PROGETTO CHE TRASFORMA IN DISCARICA UN SITO DI INTERESSE COMUNITARIO, PER DI PIU’ SITUATO ALL’INTERNO DI UNA ZONA A PROTEZIONE SPECIALE?
Come se ciò non bastasse a far rivedere il progetto nella sua interezza, durante la fase dei sondaggi geologici, si è venuto a sapere che tutta la montagna, che dovrebbe essere perforata onde consentire la realizzazione di una galleria unica da Monacena a Santa Trada, è in zona a rischio frane, già inclusa ed indicata nel PAI (Piano di Assetto Idrogeologico).
Lo stesso dicasi per il vallone dell’Annunziata, classificata come zona a rischio medio-alto. Il che fa porre grosse perplessità circa la fattibilità pratica della preventivata idea di un riempimento di tale vallone con parte del materiale di risulta proveniente dai lavori in progetto, come in un primo tempo richiesto dal nostro comune.
Per quanto concerne poi l’andamento definitivo di quello che dovrebbe essere il nuovo svincolo, alla luce di quanto sopra, tutto è stato rimesso in discussione (e ci credo!), poiché a questo punto mi sa che i signori dell’Anas (o chi per loro), dovranno ripartire quasi da zero.
In ogni caso, autostrada o non autostrada, bisogna comunque trovare il modo di migliorare la viabilità esistente a Ieracari, creando una sorta di anello, in modo da consentire dei collegamenti alternativi, anche e soprattutto per scongiurare un eventuale tutt’oggi possibile isolamento del quartiere in caso di interruzioni o problemi alla strada esistente. Da qui la necessità di elaborare uno o più progetti (alcuni dei quali sembra giacciano nei cassetti del comune oramai da anni, anche all’insaputa del sindaco, per sua stessa ammissione!).
Una cosa è certa. Secondo me, a prescindere dai progetti che l’Amministrazione del nostro paese –quella in carica o le successive- ritenesse opportuno elaborare per risolvere il problema (per la qual cosa il sindaco si è impegnato a prevedere nel bilancio del prossimo anno una somma adeguata), oggi deve essere solo ed esclusivamente l’Anas a proporre, finanziare e mettere in atto –naturalmente di concerto e secondo le indicazioni dell’amministrazione del nostro comune- una soluzione di viabilità alternativa a quella esistente, al fine di consentire l’accesso a Ieracari e la comunicazione tra lo stesso quartiere e il resto del paese.
Questo perché altrimenti il comune verrebbe privato della possibilità di esercitare i suoi diritti su una porzione di territorio. E questo non sarebbe proprio accettabile.
Per intenderci, sarebbe come se da una proprietà privata venisse espropriata la parte da cui si accede, e tale accesso (seppur spostato o modificato rispetto a quello originario) non venisse più ricostituito, per consentire al proprietario la fruibilità della parte di proprietà rimanente.
Visto come si sono messe le cose, credo sia meglio cominciare a contattare qualche ditta produttrice di elicotteri e farsi mandare i relativi cataloghi, dopodichè occorrerà trovare una buona scuola di volo per il relativo brevetto. Fateci un pensierino!
To be continued…
propongo mi ndi catenamu o comuni a nura assieme a mico il pazzo finchè la questione non verrà risolta, la burocrazia è una brutta bestia....russigghiamundi e calamundi i cazi!!! Forza chi catanazzi, ordina 10 metri i catini chi candu calu agimu!!
RispondiElimina...ma cumpari..facimu u sciopiru ri bumbuni! A Capurannu nenti botti!..a aprti i scherzi..sunnu cosi ri pacci..u bruttu chi i pacci simu nui!!
RispondiEliminaTato
...ma cumpari..facimu u sciopiru ri bumbuni! A Capurannu nenti botti!..a aprti i scherzi..sunnu cosi ri pacci..u bruttu chi i pacci simu nui!!
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...ma cumpari..facimu u sciopiru ri bumbuni! A Capurannu nenti botti!..a aprti i scherzi..sunnu cosi ri pacci..u bruttu chi i pacci simu nui!!
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