26 febbraio 2007

CACCIA AGLI ECOMOSTRI: A SCILLA, UNA FALSA PARTENZA

  • In un post di un mesetto fa, avevo parlato del famoso ecomostro scillese, lo Scoglio d'Ulisse, che scherzosamente avevo paragonato al mamao del nuovo millennio.
  • Ebbene, sul tema, sabato scorso al Palasport di Pentimele a Reggio Calabria, si è svolto un incontro pubblico, denominato "Open Space Technology", promosso dall'Assessorato regionale all'urbanistica, che ha visto la partecipazione di circa 500 persone.
  • Due le domande di fondo, sulle quali si sono sviluppati i lavori:
  • -1) Come individuare un ecomostro?
  • -2) Quali interventi programmare per valorizzare il territorio?
  • L'incontro rientra nel più ampio programma "Paesaggi & Identità" -secondo quanto si legge nella relazione dello stesso assessorato (del luglio 2006), dal titolo "Quindici mesi di governo regionale, la primavera dell'urbanistica e del governo del territorio in Calabria"- per mezzo del quale la Regione Calabria si propone di "...cominciare a mettere un freno serio e definitivo alla speculazione edilizia attraverso il progetto: "rottamare gli ecomostri", che arricchiscono pochi ed impoveriscono l'intera comunità.....si tratta di un'iniziativa coraggiosa, che colpisce rendite e interessi anche della 'ndrangheta attraverso un piano organico...di intervento sugli immobili e sulle opere che deturpano il paesaggio: dalla demolizione alla ristrutturazione, al riuso. La Calabria, che ha sofferto di più per il cattivo uso del territorio, adesso fa dunque da battistrada per rispondere all'aggressione dell'edilizia selvaggia e dello scempio."
  • Nello stesso documento, si afferma che un apposito gruppo di lavoro "definirà scientificamente il concetto di "ecomostro" e in seguito la Regione avvierà la bonifica o la "rottamazione" delle opere. Per iniziare sono stati già stanziati 5 milioni di euro, oltre al finanziamento (con 380.000 euro) del progetto "paesaggi & Identità che servirà allo studio e alla mappatura degli "ecomostri".-"
  • Beh, non v'è dubbio che l'iniziativa sia positiva e lodevole nel suo intento, ma bisogna stare attenti a saper distinguere bene le cose.
  • Se per ecomostro bisogna intendere un immobile che possieda i requisiti esposti nella citata relazione, nel caso specifico dello scoglio d'Ulisse, è fuori di dubbio che esso -a parte il fatto che è ridotto in condizioni di conservazione...i pietose- non lo sia affatto.
  • -La sua presenza, non ha arricchito né la 'ndrangheta, né nessun altro;
  • -E' certo e sicuro che la sua mancata manutenzione (protrattasi per quasi quarant'anni) abbia privato la comunità scillese di poter usufruire -nei limiti consentiti dalla legge, in quanto la struttura è proprietà militare- di un punto molto particolare e caratteristico del proprio territorio.
  • -Se adeguatamente ristrutturato e tenuto in normali condizioni di conservazione e agibilità -da parte del proprietario, che, lo ribadisco, è lo stesso Stato- non mi pare che possa deturpare il paesaggio o farne scempio. Dirò di più: considerato che è in avanzata fase di progettazione l'allungamento del molo del porto, perché non prevedere un recupero totale dell'intero sito “Scoglio d'Ulisse”?
  • Allora, considerato che le cifre impegnate nel progetto sono di una certa rilevanza (€ 5.380.000 non sono mica pochi), sarebbe opportuno procedere a una valutazione attenta e precisa degli interventi che s'intendono attuare, evitando di ridurre il tutto a una semplice operazione propagandistica, piena di belle parole e/o intenzioni (pur se pienamente condivisibili) e, soprattutto, evitando inutili sprechi di denaro pubblico, che la Calabria non è in grado di permettersi.
  • Certamente, siamo ancora all'inizio e, come ha dichiarato agli intervenuti lo stesso assessore "Vogliamo scrivere un libro con tutti voi, con le vostre idee, con il vostro contributo. Oggi io ho solo la copertina. Spero che domani possiamo riempire tutte le pagine."
  • Raccogliendo l'invito lanciato pubblicamente dalla Regione, questa è la mia idea.
  • Cerchiamo di riempirle le pagine di questo libro, ma con parole sensate. A quanto sembra però, l'inizio non è stato dei migliori, poiché -a mio modestissimo avviso- l'impostazione -almeno per ciò che riguarda direttamente il caso di Scilla-è stata clamorosamente sbagliata.
  • Forse c'è ancora tempo per cancellare queste prime righe, che dal punto di vista puramente applicativo costituiscono una vera e propria falsa partenza, per cominciare a riscrivere la pagina relativa all'ecomostro scillese, poiché si sa che chi ben comincia...

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