23 febbraio 2007

QUELLI CHE CHIUDONO I CANI...SUI BALCONI

  • Curiosando nella rete, mentre molti 'ccuminciaru già mi nci tenunu 'u puzu questa a dir poco travagliata legislatura, in attesa chi stiri l'anchi, mi sono imbattuto in qualcosa di veramente singolare, che rende certamente l'idea della super attività del Parlamento nonché dello "spessore" di alcune discussioni affrontate con estrema serietà dai nostri (?) autorevoli (??) rappresentanti.
  • Non mi dilungo oltre e lascio la..scrittura...agli atti ufficiali.
  • Trattasi di un'interrogazione presentata dall'onorevole Lucchese, con relativa risposta scritta, di cui riporto il testo.
  • LUCCHESE. — Al Ministro dell’interno, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio.
  • — Per sapere – premesso che: alcuni cani chiusi sui balconi abbaiano in continuazione, provocando nei vicini un vero tormento spesso anche di notte; malgrado gli episodi giornalieri di cronaca, molte persone lasciano i cani liberi per strada addirittura senza guinzaglio, oltreche´ sprovvisti di museruola e tutto cio` atterrisce i bambini e i loro genitori –:
  • se intendano adottare iniziative volte a far rispettare il divieto di suoni molesti e l’abbaiare dei cani, che costituiscono il tormento di chi abita in condominio;
  • se intendano adoperarsi affinche` i commissariati di polizia ed i carabinieri intervengano in modo piu` rapido ed efficace, se chiamati dai cittadini, ed elevino forti contravvenzioni, garantendo cosi` maggiore vigilanza e rigore.
  • RISPOSTA. — Non vi e`, da parte delle Forze di polizia, alcuna disattenzione rispetto a quei comportamenti che, pur non rivestendo connotazioni criminali, sono comunque suscettibili di turbare la serena e civile convivenza e, anzi, in taluni casi, possono originare illeciti piu` gravi, mettendo a rischio anche la sicurezza pubblica.
  • A questo riguardo, gli interventi degli operatori di polizia per risolvere pacificamente dissidi tra privati, prevenendo conseguenze ulteriori, o per sanzionare illeciti lesivi di diritti e liberta` altrui, costituiscono
    una parte importante dell’attivita` istituzionale delle Forze dell’ordine e sono piuttosto frequenti, benche´ la loro stessa natura ne impedisca una rilevazione statistica.
  • Rientrano in questo contesto, ove non si tratti di questioni di competenza delle guardie zoofile, anche gli interventi relativi alle fattispecie cui fa riferimento l’interrogante, specie quando esse integrino ipotesi di
    reato, quali, ad esempio, la contravvenzione prevista dall’articolo 659 del codice penale (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) o quella prevista dall’articolo 727 dello stesso codice (abbandono di animali).
  • Per quanto concerne i profili legati alla cura dei cani e degli altri animali "di affezione", si ricorda che la legge quadro n. 281 del 1991 affida alle competenze delle Regioni e degli enti locali la programmazione
    e l’attuazione degli interventi volti a prevenire il fenomeno del randagismo e dell’abbandono degli stessi animali da parte dei loro proprietari.
  • Il Viceministro dell’interno: Marco Minniti.
  • Tratto da: Atti Parlamentari — Camera dei Deputati
  • XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 LUGLIO 2006
  • Non so a voi, ma l'interrogazione dell'onorevole Lucchese mi ricorda tanto le incredibili arringhe di un personaggio della nota trasmissione di Fiorello e Baldini "Viva Radio 2": l'avvocato Messina. Il quale avrebbe sicuramente esclamato: "E che dobbiamo dire allora, di quelli che abbandonano i cani in autostrada!?"

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