07 marzo 2007

A TAVULA CUNZATA

Grande stupore, misto a rabbia e poi fermento (tardivo?), ha suscitato la notizia secondo la quale, il territorio del nostro Comune verrà interessato dall'attraversamento di un nuovo elettrodotto.
Si tratta dell'elettrodotto (a 380.000 V) che da Rizziconi porterà la corrente in Sicilia, precisamente fino a Milazzo.
In particolare, grazie alla parte di percorso che più c'interessa, proprio il nostro Scigghio farà da trait d'union tra la Trinacria e il continente europeo. Infatti, i cavi che si dipartiranno dalla centrale elettrica di Sorgente (nei pressi di Milazzo), attraverseranno i fondali dello Stretto di Messina e, dopo questa bella 'nnatata in apnea, rivedranno la luce del sole e si poseranno sulla terraferma (o quasi), indovinate un po' dove? A Favazzina!
Eh sì, proprio a Favazzina. Per l'esattezza, giusto nei pressi del metanodotto gestito dalla S.N.A.M. .
La società che costruirà l'elettrodotto è la TERNA, nata dalla fusione con la GRTN [vedasi interrogazione parlamentare e rapporto relativo agli anni 2004-2005], una società che -stando sempre allo stesso rapporto 2004/05- gestisce i 2/3 del mercato nazionale dell'energia, per un giro d'affari -senti e trema!- di circa 12 miliardi di Euro [quasi 1/3 dell'ultima manovra finanziaria].
In sostanza, i suddetti cavi dovrebbero sbarcare sulla spiaggia di Favazzina, quindi verrebbero “intubati” in galleria -praticamente parallela a quella già esistente per il metanodotto- e condotti alla centrale elettrica di Melia. Da qui, si dipartirebbe quindi il tratto aereo -costituito da fili sospesi su tralicci alti 11,5 mt. dal suolo (quasi 'na casa a quattro piani)- che attraversando sia la stessa Melia che Solano Superiore, proseguirebbe poi verso Nord, fino a Rizziconi. Da Rizziconi, 'sti famosi cavi raggiungeranno prima Feroleto e poi, infine, il paese di Laino.
Per quanto rilevabile dagli atti ufficiali è indubbio che l'opera rivesta una grossa importanza sotto tutti i punti di vista. Inoltre -secondo quanto afferma la stessa società esecutrice nell'illustrare il metodo di lavoro- dovremmo pensare che siano state ben valutati tutti gli aspetti inerenti la conformazione idrogeologica e l'assetto urbanistico e
generale del territorio, le infrastrutture e gli impianti ivi già presenti.
Saremmo portati a pensare che questo progetto -che nonostante la storia alquanto travagliata [vedi interrogazione parlamentare da pag. 5] sia il frutto di "...processi di concertazione e collaborazione preventivi..." che "... hanno permesso di raggiungere soluzioni di sviluppo concordate con gli Enti Locali...", successivamente sfociate: prima nell'Accordo di Programma con la Regione Calabria del 2004 (per l'applicazione del metodo di Valutazione Ambientale Strategica, in ogni caso propedeutica alla Valutazione d'Impatto Ambientale); poi nel protocollo d'intesa siglato tra la società TERNA, la stessa Regione, la Provincia di Reggio Calabria e i Comuni interessati (otto, tra i quali Scilla), sottoscritto nel 2006.
Detto protocollo d'intesa è stato quindi approvato dal Consiglio Comunale del nostro Comune con Delibera n° 4 del 26.01.2007.
Leggendo la delibera consiliare [vedi allegato], nell'art. 4 del protocollo d'intesa viene definita la cosiddetta “fascia di fattibilità” del tracciato:
"Tale fascia rappresenta la soluzione condivisa tra gli Enti firmatari del presente Protocollo di intesa per la localizzazione dell'opera in programma. Essa costituisce pertanto presupposto ed indirizzo nello Studio di Impatto Ambientale, per l'individuazione di diversi tracciati alternativi, in accordo con il D.P.C.M. 27.12.1988 e per la progettazione delle opere.
La localizzazione dell'opera all'interno della fascia di fattibilità condivisa tra gli Enti firmatari del presente Protocollo di intesa, sempreché ritenuta compatibile dagli organi statali competetenti, potrà subire lievi modifiche in relazione ad eventuali specifiche esigenze di natura tecnica che potranno emergere nel corso dell'iter autorizzativo."

Nel successivo art. 5, si afferma poi:
"TERNA si impegna a garantire il rispetto della localizzazione delle opere, così come condivise con il presente Protocollo di intesa, nonché il rispetto delle eventuali prescrizioni che dovessero emergere nell'ambito dell'iter autorizzativo."
Da quanto sopra, si evince dunque che eventuali modifiche al percorso -salvo future prescrizioni in sede di V.I.A.- potranno essere apportate solo ed esclusivamente all'interno della fascia già individuata [vedi grafico dell'area].
La stessa società TERNA, nel tempo massimo di due anni dall'entrata in funzione della nuova linea, s'impegna comunque a dismettere le vecchie reti a 150 kV che attualmente “infestano” Melia portando l'energia elettrica fino a Villa San Giovanni.
Questa, fino a oggi, è la situazione.
All'inizio parlavamo di stupore, rabbia e fermento. Non si può non rimanere stupiti nel venire a conoscenza di un progetto così importante a circa due anni e mezzo di distanza dal primo -vincolante- accordo che lo riguardava.
Non si può non mettere in evidenza che tutte le belle parole scritte, i "4 principi di base che il GRTN si impegna a perseguire con le controparti nella concertazione ...condivisione, partecipazione, ripercorribilità e trasparenza..." sono stati mandati nascostamente a farsi strabenedire.
La popolazione scillese è stata messa davanti al fatto già compiuto, come se tutto ciò fosse accaduto di notte e perciò non si vitti.
In poche parole, è come se lo scigghitano sia tornato a casa e abbia trovato seduti nella propria stanza da pranzo degli ignoti benestanti commensali che -in cambio di un pasto abbondante con cui farlo rimpinzare a sazietà- gli hanno fatto trovare la tavola bell' e cunzata!
Di questa “concertazione” -che pure, stando sempre agli atti ufficiali, è oramai formalmente avvenuta- il cittadino comune non ha potuto sentire proprio niente, in quanto le sale dove è stata suonata questa musica erano evidentemente ben insonorizzate.
L'uomo della strada, proprio perché sulla strada, ne ha potuto così captare giusto qualche ultima nota, per di più abbastanza stonata. Ecco perché la rabbia.
In ultimo, il fermento. Anche se i termini e le modalità d'esecuzione del progetto sono stati oramai ampiamente fissati, numerosi sono i punti da chiarire e possibilmente da ridiscutere, se possibile, tra istituzioni e cittadinanza tutta.
E' quello che ci si auspica avvenga, in primo luogo nel prossimo consiglio comunale -la cui convocazione è stata chiesta dalla minoranza perché avvenga in seduta pubblica- che dovrebbe svolgersi entro i prossimi 15 giorni.

P.S. : PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI E ALLEGATI VEDI SU www.malanova.it

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