15 aprile 2009

ELETTRODOTTO: LAVORI PRONTI A PARTIRE

Pi scigghitani, dall'ovu di Pasca è nisciuta 'a sorpresa: l'elettrodotto “Sorgente-Scilla-Rizziconi” si farà!

A comunicarlo è la stessa Società TERNA Spa sul B.U.R.C. n. 13 -Parte III del 27 Marzo scorso.

Nell'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio -avvenuta con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico n. 239/EL-76/82/2009 del 20.2.2009- viene ricostruito tutto il complicato iter burocratico, avviato fin dal 20.12.2006, con la presentazione del progetto presso i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente, fino al provvedimento finale.

Nel ripercorrere i passi salienti, viene preliminarmente ricordato che “Sono pervenute osservazioni da parte di un proprietario di aree interessate dalle opere di cui trattasi, nonché del Gruppo Consiliare del Comune di Scilla “Uniti per Rinnovare”, di Italia Nostra Onlus –Associazione MAN e del WWF.”

Nonostante ciò, la macchina tritatutto della Terna non si è fermata, anzi, considerato che -per legge- per i tratti aerei è necessario procedere alla Valutazione di Impatto Ambientale che è tuttora in corso, per non restare a “girarsi i pollici”, già il 19.10.2007 “nel segnalare l’urgenza di assicurare, sia pure in via transitoria e con esercizio a tensione ridotta, un minimo potenziamento dell’interconnessione tra la Sicilia e il Continente, ha chiesto, nelle more della definizione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, di anticipare l’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio del tratto Villafranca Tirrena-Scilla”, prevedendo l'esecuzione di tutte le opere aventi per oggetto quindi i 38 km di cavo sottomarino fino all'approdo a Favazzina, la costruzione della galleria fino alla centrale elettrica di Melia e, infine, una nuova sezione della stessa centrale.

Con due successive note -del 14.2 e 14.3 dello scorso anno- la Terna faceva presente altresì che “il tratto di elettrodotto «Villafranca Tirrena-Scilla» è funzionalmente indipendente nell’ambito del progetto complessivo ed è idoneo a garantire un minimo, indispensabile collegamento tra la Sicilia e il Continente.”. Funzionalmente indipendente sì, ma, soprattutto, fondamentale!

Dopo la terza (e fin qui ultima) Conferenza dei Servizi del 30 luglio dell'anno scorso, la Regione Calabria ha espresso parere favorevole con prescrizioni con decreto n. 13617 del 25 settembre 2008 (pubblicato sul B.U.R.C.il 1.12.2008)

In detto Decreto, viene allegata la valutazione di impatto ambientale svolta dalla Regione Calabria. In essa, viene ricordato il sopralluogo svolto il 26.4.2007 con alcuni rappresentanti dei cittadini di Favazzina e la richiesta di spostare più a Sud -in località Truna o Condoleo- l'approdo dei cavi.

Lo studio di un possibile spostamento è stato effettuato dalla Terna che, il 30.7.2007 conferma “che il sito “Favazzina” è l'unico ove è fattibile approdare con i cavi marini provenienti dalla Sicilia”. Ma va?

La Terna specifica infatti di aver già valutato in sede di progetto tale possibilità di spostamento che <<...pur comportando la realizzazione di una galleria di lunghezza inferiore a quella del sito “Favazzina”, -(1780 mt o 1900 mt, a fronte dei 3,1 km della soluzione adottata)- oltre agli attraversamenti dei due metanodotti di proprietà Snam Rete Gas...sarebbe stato...necessario verificare la fattibilità tecnica dell'attraversamento degli ulteriori 5 metanodotti di proprietà Snam Rete Gas, afferenti all'impianto di Favazzina, provenienti da Mortelle, nonché la disponibilità da parte del proprietario ad autorizzare tali attraversamenti.>>

A parte il fatto che per i due metanodotti interessati, con la Snam è stato acquisito solo un misero “parere di massima favorevole”, poiché la Terna scrive che “sarebbe stato...necessario verificare la fattibilità tecnica dell'attraversamento degli ulteriori 5 metanodotti...”, ne desumo che tale verifica non è stata fatta. Allora mi chiedo: in cosa diavolo è consistito questo famoso “studio”?

Sottolineo tre aspetti:


  1. L'area di approdo dei cavi, ad Est del Metanodotto, è classificata dal P.R.G. Come area di espansione “di rafforzamento e specializzazione di ricettività turistica”.

Ebbene, le prescrizioni del Nucleo VIA della Regione Calabria datate 6.8.2008 (quindi successive al documento di Terna del luglio 2007), al punto b), così recitano: “...TERNA prima della realizzazione esecutiva dovrà verificare puntualmente la direzione dei tracciati in maniera che la stessa non interferisca con zone di espansione urbanistiche o centri abitati onde evitare le problematiche sorte nella realizzazione dell'elettrodotto “Laino-Rizziconi”.” Tradotto, significa: viriti non mi 'nzurtati i cristiani nta casa. Cu' si vardau, si sarbau.

E lo stesso concetto viene ribadito alla succesiva lettera m): “...Considerato che l'area in località Favazzina risulta vincolata....ed atteso, altresì, che le previsioni dello strumento urbanistico...individua la zona dell'approdo dei cavi marini come zona di espansione turistica, valuti, comunque, la possibilità dello spostamento a Sud dell'approdo dei cavi marini previsto a Favazzina.

La Terna ha ottemperato -a loro parere- a tale prescrizione e il 17.2.2009 ha comunicato l'impossibilità di tale spostamento, praticamente sulla base delle considerazioni già fatte due anni prima.

Risultato finale, nonostante quanto sopra affermato dagli stessi tecnici regionali: il tracciato autorizzato è quello già indicato negli elaborati di progetto originari, che risalgono al novembre 2006! [vedi art. 1 del Decreto di autorizzazione]


  1. Per ciò che concerne gli aspetti idrogeologici, il Piano di Assetto Idrogeologico considerano il vallone denominato “Fosso di Favagreca” come “zona di attenzione”.

Il Nucleo VIA della Regione Calabria specifica che per tali zone “...è prevista la possibilità, -da parte di chi ha interesse- di condurre studi volti alla classificazione della pericolosità delle aree di attenzione....In mancanza di studi di dettaglio, ...valgono le stesse prescrizioni vigenti per le aree a rischio R4.

Significa che, poiché non risulta che la Terna abbia effettuato tali studi (e ti pariva!), devono applicarsi le prescrizioni in vigore per le zone a rischio inondazione molto elevato.

Le Norme di Attuazione e misure di salvaguardia del P.A.I. della Regione Calabria, all'art. 21 stabiliscono che tranne interventi di manutenzione e conservazione, sono vietate “tutte le attività di trasformazione dello stato dei luoghi” ad eccezione -tra l'altro- della sola “realizzazione di nuove infrastrutture lineari o a rete non altrimenti realizzabili, compresi i manufatti funzionalmente connessi...[lettera g] .

Tradotto in italiano, vuol dire che è possibile realizzare solo linee elettriche compresi i tralicci (manufatti funzionalmente connessi)

    Il che significa che quanto è possibile realizzare è cosa ben diversa dallo scavare una galleria di più di 3 km di lunghezza, con un tunnel verticale finale di circa 300 mt., tipu puzzu!

    A parte questo, non può inoltre non tornare in mente che il Fosso di Favagreca, come lo chiamano i tecnici, non è altro che lo stesso posto dove qualche anno fa si è riversata la frana -originata, per la verità, molto più a monte, sotto Piano Aquile- che ha causato il deragliamento di un treno e parecchi altri problemi che non sto qui a ricordare.

    Nelle conclusioni però, i tecnici della Regione affermano che “[per] la realizzazione dell'opera non si prevedono impatti significativi per l'assetto geologico e geomorfologico....Per quanto riguarda le possibili interazioni con i dissesti di versante, l'esame delle aree critiche attraversate dall'opera mette in evidenza la presenza di alcuni dissesti superficiali, interessanti la coltre detritica, che in genere non ricadono lungo il tracciato della linea. In ogni caso, al fine di salvaguardare l'integrità dell'opera, il posizionamento dei sostegni e delle opere provvisorie di cantiere eviterà ogni area potenzialmente instabile”.

    Riassunto: ma quali frani! Se cari, cari sulu 'n cacchi petruliddha. In ogni caso, visto che il Fosso di Favagreca è area da attenzionare, vi è la possibilità che si dimostri instabile vo, quanto meno, parzialmente instabile. Il che significa che occorrerà tenere gli occhi aperti quando si andrà ad installare il cantiere per la realizzazione del tratto in galleria.


  1. Dopo le promesse preventive, il 16.10.2007, sul sito internet della TERNA, veniva sbandierato un “accordo di collaborazione ad elevato contenuto ambientale” tra la stessa società, la Provincia di Reggio Calabria, il Comune di Scilla e ARPA Calabria. Detto accordo prevedeva che “I materiali prodotti per l’interramento di una tratta del nuovo elettrodotto a 380 KV “Sorgente-Rizziconi saranno utilizzati per la ricostruzione e la protezione del litorale di Favazzina.
    L’intesa prevede infatti l’uso di oltre 70.000 metri cubi di terre e rocce prodotte nello scavo della galleria dedicata alla posa dei cavi, per la risistemazione del litorale e la costruzione di una barriera frangiflutti di fronte alla nota località balneare.

    Nelle prescrizioni obbligatorie dettate dalla Regione Calabria poco più di un anno dopo, dell'accordo di cui sopra non si fa menzione alcuna, tutt'altro. Al punto d) delle prescrizioni, infatti, si legge:

    Il materiale di risulta degli scavi dovrà essere riutilizzato per la copertura della trincea ed eventuali materiali di risulta non riutilizzabili nell'ambito dei lavori dovranno essere smaltiti presso idonea discarica autorizzata”.

    Non viene quindi prevista alcuna eccezione. Pertanto, se ne deve dedurre che, non rientrando il ripascimento del litorale nell'ambito dei lavori autorizzati, l'accordo fatto a ottobre del 2007 va a farsi silenziosamente ed elegantemente strabenedire!


L'autorizzazione

L'autorizzazione rilasciata con il decreto ministeriale ha effetto di variante urbanistica e pertanto per tutti i terreni interessati dal progetto, scatteranno le misure di salvaguardia, il che significa che eventuali interventi edilizi e/o di altro tipo, dovranno tener conto anche della realizzazione dell'opera. Il Comune dovrà pertanto provvedere all'adeguamento dell'attuale Piano regolatore.

I lavori dovrebbero essere iniziati fin dal prossimo mese di giugno e le opere dovranno essere realizzate entro il 20.2.2014.

Contro l'autorizzazione concessa dal Ministero, è ammesso ricorso al TAR entro il 27.5.2009.


In conclusione, volete sapere come la penso? Beh, ho come l'impressione che tutti questi pareri, queste valutazioni e queste prescrizioni siano in più punti nettamente e marcatamente contraddittori, in quanto prima si esprime un dato di fatto oggettivo nonché normativo; poi però, "stranamente", si perviene a una conclusione contraria.


I LINKS UTILI


Per chi volesse dare un'occhiata ai documenti per eventuali approfondimenti:

DECRETO n. 13617 del 25 settembre 2008 [pag. 36259 e segg.]

http://www.burc.regione.calabria.it/2008/sups1_23.pdf

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

29 gennaio 2009, n. 36 [pag. 4103 e segg.]

http://www.burc.regione.calabria.it/2009/4_1.pdf

AUTORIZZAZIONE COSTRUZIONE ED ESERCIZIO

http://www.burc.regione.calabria.it/2009/13_3.pdf


Per chi volesse poi rinfrescarsi la memoria:

http://unonnu.blogspot.com/2007/04/occhiu-non-viricori-non-doli.html

http://unonnu.blogspot.com/2007/04/la-terna-e-larcobaleno.html

http://www.terna.it/default/Home/Terna_WebMagazine_1/Terna_WM_ambiente_territorio_18/tabid/1134/Default.aspx

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