01 aprile 2007

OCCHIU NON VIRI....CORI NON DOLI

Dopo il rinvio della settimana scorsa, si è finalmente svolto l'atteso incontro relativo alla discussione sulle “Tematiche di Favazzina”.

Il Sindaco -accompagnato dai consiglieri di maggioranza Fava e Arbitrio, dal dott. Surace nonché...dai carabinieri- si è scusato per aver dovuto rinviare l'incontro fissato per sabato scorso (24) a causa di impegni di partito a livello provinciale. A chiarimento del perché la riunione sia stata convocata in una sede così poco istituzionale (il bar), lo stesso Sindaco ha precisato che la discussione sulle “tematiche” favazzinesi era stata programmata poiché -a detta dello stesso Sindaco- la sua “latitanza” dalla piccola frazione (cui è particolarmente vicino, essendo letteralmente di casa), durava da più di un anno (cioè da dopo le elezioni).Ciò era avvenuto prima di ricevere la lettera firmata da più di un centinaio di cittadini (132, per la precisione, contando anche le firme raccolte tramite il nostro sito), con la quale venivano chiesti chiarimenti in merito alla ormai famosa questione “elettrodotto”.

Il primo cittadino ha quindi passato in rassegna tutta la vicenda -avviatasi nel 2004- illustrando i vari aspetti esaminati, discussi poi -in alcuni momenti anche in modo animato- con i presenti.

MOTIVI TECNICI”- Numerosi sono stati gli incontri avuti dal nostro primo cittadino con i tecnici della Terna -in particolare con l'ing. Fiorentini- al fine di pervenire a una soluzione che potesse essere accettabile. In origine, l'approdo dei cavi era stato previsto in località “San Gregorio”-”Costa Viola”, in territorio di Villa San Giovanni. Dopo il rifiuto del comune villese -supportato da motivazioni di ordine tecnico- si è quindi optato per la soluzione Favazzina.
Tutte le ipotesi prospettate, relativamente a una diversa ubicazione (Vallone Condoleo, in zona disabitata -di recente proposta pure dalla minoranza; posizionamento dalla parte opposta rispetto all'impianto della SNAM -lato Scilla), sono state scartate dalla stessa Terna, la quale ha addotto motivazioni di ordine tecnico legate ora alle correnti marine, ora all'angolazione d'approdo dei cavi, ora alla presenza della sede ferroviaria difficilmente superabile, in considerazione dello spazio necessario per il passaggio dei cavi. In conclusione, per la Terna, l'unica soluzione accettabile è quella oggi proposta nel progetto di massima.

LE “CONCESSIONI” OTTENUTE DAL COMUNE -Davanti a cotante motivazioni tecniche, il Comune di Scilla è comunque riuscito a far accogliere alla società costruttrice due cose:

- che la zona d'approdo fosse spostata il più possibile all'esterno dell'abitato e quindi verso l'impianto della SNAM;

- che il tratto di collegamento dall'approdo sulla spiaggia di Favazzina fino alla centrale di Melia sia realizzato in galleria, a una profondità che compresa tra 9-12 mt. Megghiu 'i nenti è.

TEMATICA INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO - Il fatto che i cavi arriveranno già a un'adeguata profondità in mare e proseguiranno in galleria fino a Melia è tranquillizzante (a parere del Sindaco), poiché comunque si limita al massimo l'effetto delle onde elettromagnetiche.
Come già sapevamo, non vi sono studi scientifici che abbiano dimostrato un legame diretto tra l'esposizione ai campi elettromagnetici e l0'aumento di malattie particolari. In più, anche la legislazione è incompleta: pur fissando i limiti di esposizione a detti campi, non vi è nessuna norma che stabilisca in funzione di cosa e come calcolare l'ampiezza delle così dette “fasce di rispetto”. Attualmente -per stessa ammissione della Terna- il calcolo è stato effettuato sulla base di indicazioni fornite dal Ministero con una semplice lettera. Per ora, pur essendo l'aspetto più importante, è il comunque il più incerto e meno attaccabile. Niente di nuovo.

TEMATICA IMPLICAZIONI URBANISTICHE – Se a Favazzina l'impatto sul territorio è stato in qualche modo minimizzato, non così accade per Melia e Solano. A Melia, la soluzione -definita dal Sindaco “meno dolorosa”- prevede che la nuova linea, dalla centrale fino alla provinciale, corra in parte sul tracciato oggi esistente, con l'aggravante però che la fascia di rispetto verrà ampliata rispetto all'attuale, stante l'aumento di voltaggio che si realizzerà (da 150 kV a 380 kV). Simile (se non peggiore) è la situazione a Solano.
Conseguenza diretta è che i terreni interessati dal passaggio della linea verranno penalizzati ancora di più, in quanto sarà maggiore la superficie sulla quale vigerà il divieto assoluto all'edificazione. La restante parte, in direzione Solano, dovrebbe snodarsi in posizione decentrata rispetto all'agglomerato urbano. Verranno smantellate solo le vecchie linee che arrivano fino a Villa e Reggio e che interessano la zona di contrada “Boccata”.

TEMATICA IDROGEOLOGICA - La montagna che dovrebbe essere “scalata” dalla galleria del nuovo elettrodotto, secondo gli studi fatti, sarebbe geologicamente sana. Le frane cui assistiamo con frequenza preoccupante, sono dovute solo ed esclusivamente a scorrimenti superficiali del terreno, causati da una mancata o non corretta regimentazione delle acque da parte della SNAM quando ha eseguito i lavori per il metanodotto. Se questa motivazione appare verosimile -tant'è che sono numerosi i giudizi in corso, promossi contro l'Ente metanifero dai proprietari danneggiati- è altresì vero che l'intero vallone “Favagreca” è classificato nel P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico, recepito dal Piano Regolatore vigente) come “zona di attenzione”. In più, l'intera zona adiacente alla statale 18 è considerata “zona a stabilità incerta”. Il Sindaco, per ora, è tranquillo: sull'aspetto idrogeologico -dice- si esprimeranno i competenti organi regionali e statali.

TEMATICA ECONOMICA -Per l'attraversamento del proprio territorio comunale, il Comune di Scilla avrà diritto -a titolo di compensazione- a una somma che per la precisione è di € 1.380.000. Tale cifra dovrà essere utilizzata per l'esecuzione di opere e strutture solo nelle zone interessate dal passaggio dell'elettrodotto: Favazzina, Melia, Solano. Il Sindaco si è impegnato -avendo particolarmente a cuore le sorti della piccola frazione- a impiegare il 65% di detta cifra (quindi quasi € 900.000) per l'esecuzione di opere collegate al famoso progetto della Via Marina di Favazzina.

Alla fine dell'incontro, preso atto del forte interesse che gli intervenuti hanno dimostrato, nonché della “fame” di notizie in merito, il Sindaco, seppur a denti stretti, lamentando “polveroni” e manovre strumentali messe in atto dall'opposizione, ha ammesso: “Sì, forse ho sbagliato” a non rendere partecipi i cittadini della complessa vicenda durante l'evolversi della stessa.

I DUBBI RIMANGONO – In virtù della situazione attuale e considerato che si è ancora (per poco) in fase di definizione del progetto di massima, poiché l'elettrodotto – come dice giustamente il Sindaco- verrebbe realizzato ugualmente e se ci si opponesse aprioristicamente non si risolverebbe niente, anzi si riceverebbe ancora più danno, appare comunque importante sottolineare quelli che sono gli aspetti meritevoli di ulteriore approfondimento da parte del Comune.

  • Perché i più volte citati “motivi tecnici”, addotti dalla Terna a giustificazione delle scelte operate, non sono stati verificati ma -a quanto sembra- presi semplicemente per buoni? Possibile che tutte le altre soluzioni alternative prospettate non siano praticabili?

  • Il fatto che una montagna -come detto zona a stabilità incerta, cui si pone particolare attenzione- debba essere interessata da movimenti terra di migliaia di metri cubi, quali riflessi potrà avere sulla sua stabilità complessiva, già duramente messa alla prova?

    Sarebbe opportuno che in sede di rilascio del parere urbanistico, poiché il P.A.I. Fa parte del vigente P.R.G., fosse il Comune già ad indicare che il sito prescelto presenta caratteristiche piuttosto delicate. Tale indicazione potrebbe poi essere confermata dagli ulteriori pareri che dovranno esprimere gli organi regionali a ciò preposti.

  • Considerato che scontiamo oggi problemi derivanti da una poco attenta esecuzione dei lavori a suo tempo effettuati dalla SNAM, quali garanzie offre la Terna perché la stessa cosa non si ripeta dopo la costruzione della prevista galleria?

  • In merito all'ubicazione dell'approdo dei a pochi metri da un gasdotto, quali garanzie ci sono che il connubio elettro-metanodotto non possa essere potenzialmente dannoso?

Una risposta a queste domande potrà essere fornita solo da tecnici esperti in materia, magari attraverso opportuni studi o consulenze. Finora l'Amministrazione non ha ritenuto opportuno consultare nessuno, e ritenendosi tranquillo e soddisfatto delle concessioni ottenute, ha approvato quella bozza di protocollo d'intesa che una volta firmato, impegnerebbe il Sindaco a “dire di sì” al progetto definitivo, concedendo le autorizzazioni di propria competenza, senza alcuna possibilità di replica.
Perciò, preso atto della mobilitazione dei cittadini presenti, al Sindaco non è rimasto altro che dichiararsi “aperto” a ricevere e tutti i suggerimenti che dovessero pervenire dai tecnici esperti, alla cui “caccia” dovranno però andare gli stessi cittadini!

Vorrei infine far presente al nostro Sindaco che, pur comprendendo la sua “predilezione” per Favazzina (più volte ribadita durante l'incontro), sarebbe più “democratico” che la generosa cifra offerta a titolo di compensazione, venisse ripartita tra le frazioni interessate con lo stesso metodo che ha applicato (in entrambi i mandati ricevuti dagli scillesi) per l'assegnazione degli assessorati. Il che significa, destinare più fondi per Melia e Solano che non a Favazzina, come invece è sua intenzione.
Sì, perché, da quanto ha esposto, appare evidente che -restando così le cose- le due frazioni montane sarebbero le più danneggiate perché interessate dalla linea aerea. Favazzina, invece, può ritenersi soddisfatta (come dice il Sindaco), dovendo “sacrificare” poco più di 50 mt. di spiaggia (sulla quale vi sarebbe solo un cartello di avvertimento) , il che non pregiudicherebbe le potenzialità turistiche della zona, con buona pace però di coloro facilmente impressionabili dalla tematica elettromagnetica, i quali potranno liberamente andarsene altrove.
A noi dovrebbe bastare il fatto che il paesaggio costiero verrebbe salvaguardato, poiché -dice il Sindaco- “...dell'elettrodotto non si vedrà niente...”[a parte il cartello di cui sopra].
Affermazioni come questa non sono per niente soddisfacenti. Di certo il Sindaco non ha ficcato la testa sotto la sabbia (anchi pirchì passunu 'i cavi!) e di questo ce ne siamo resi conto tutti. Ma non può liquidare la questione dicendo praticamente occhiu non viri, cori non doli.

Non resta dunque che mobilitarsi per tempo, per non fare la fine di altre parti d'Italia (e sono numerose), che hanno già subito in maniera pesante l'”invasione TERNAna” [per una verifica, basta andare su www.blogger.com e digitare la parola magica, “elettrodotto”]. Chi fa da sé, fa per tre.

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