26 ottobre 2005

LA VITTORIA DI PIRROBUSH

La guerra in Iraq sembra non fare più notizia. Si parla sì di una nuova costituzione; di una nuova democrazia che, purtroppo, nasce (?) tra un'autobomba e l'altra; di etnie o fazioni politiche diverse che, dimentiche della funesta dittatura di Saddam, non fanno altro che cercare di dimostrare chi sia tra loro la più potente, la più seguita dal popolo, quella che ha più diritto rispetto alle altre.
Non si parla più della guerra in corso, intesa dal punto di vista militare. Soprattutto, non si parla più (peggio ancora, si fa passare la cosa sotto silenzio), di coloro che la guerra la fanno, o meglio, sono chiamati a farla in nome di altri (ed alti) potentati:i soldati.
Anche se la televisione, la radio e la maggior parte dei giornali non sembrano molto interessati al riguardo, giovani militari (la maggior parte tra i 18 e i 30 anni, in prevalenza americani), continuano a morire giorno dopo giorno, ad un ritmo impressionante.
Dall'inizio del conflitto in Iraq (marzo 2003), i soldati americani che hanno pagato con la vita il loro servizio reso alla Patria per la causa irachena sono più di 2000, nonostante il presidente Bush abbia trionfalmente dichiarato (con tanto di atterraggio del suo elicottero su una delle portaerei USA), la fine della guerra e la "vittoria" delle forze occidentali già a maggio del 2003.
E dopo? Come sono morti tutti gli altri soldati? Portando la pace e la democrazia? No.
In realtà la guerra non è ancora finita ma si è solo trasformata, assumendo una forma più insidiosa, subdola, difficile, incontrollabile: la guerriglia.
Questa parola, nella mente di ogni americano e di ogni giovane della mia generazione evoca -oltre ai purtroppo "soliti" scenari africani o centroamericani- quella che è stata la più devastante guerra combattuta dagli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale: il Vietnam.
Per fortuna, non si è ancora raggiunto (e mi auguro non lo si raggiunga mai più) il numero di morti del Vietnam, anche se, ahimé, sembra siamo già oggi al livello immediatamente inferiore.
Geoge W. Bush ha gioito ed ha già cantato vittoria. Il resto degli Stati Uniti, continua a soffrire e a piangere giovani vite spezzate, continua a rendere loro rispettoso e doveroso ricordo ed omaggio. Lo fa anche per mezzo di giornali come il New York Times, tra i pochi che continuano i loro reportage raccontando il dramma delle famiglie dei militari caduti e che continuano a tenere il macabro conteggio dei morti:per data, per nome, per stato di provenienza, per età.
Sono oltre 2000, quelli di cui l'unica cosa che resta (oltre al ricordo di chi li ha conosciuti), è una foto. (http://www.nytimes.com/2005/10/26/national/IRAQDEATHS_GRAPHIC.html?th&emc=th)
Già, una foto. Proprio come quelle che compaiono su tutti i giornali e che ritraggono "The Commander in Chief" sorridente e sicuro (?) di sè, mentre afferma:"We'll win!" -Vinceremo.
Ma, non aveva già vinto due anni e mezzo fa? No, era solo la vittoria di PirroBush.

20 ottobre 2005

NON POTRANNO UCCIDERCI TUTTI!

16 Ottobre. E' domenica pomeriggio. Si discute serenamente in famiglia: di amenità varie, della bella vittoria della Reggina, delle primarie del centro sinistra.
Poi, all'improvviso, il vibrare del telefonino: è un messaggio. Non è la solita pubblicità idiota. L'inizio ti incuriosisce, invitandoti a continuare la lettura: "Calabria: Vice Presidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno..." cambio schermata: "ASSASSINATO....".
Per un attimo il respiro si blocca, non riesci a capire nemmeno quello che è lì, drammaticamente ed in maniera impietosa stampato sotto i tuoi occhi. Immediatamente quella parola ti rimbomba nelle orecchie, nello stomaco, fin nelle viscere. Non riesci a proseguire.
Poi eccola che arriva: la rabbia, forte, che ti scuote l'anima. Accompagnata però da una sensazione altrettanto forte, beffarda e, per questo, ancora più atroce: l'impotenza. Ti senti come se fossi letteralmente vuoto, senza forza, inerme.
Ma come? Perchè? Mille domande che -per l'ennesima volta, purtroppo- si rincorrono nella mente, senza trovare una via d'uscita, una risposta logica. Niente può essere logico quando accadono queste cose.
Poi, la solita, lunga, penosa, inutile sfilza di commenti politici. Luoghi comuni e frasi di circostanza di cui, sinceramente, non se ne può davvero più.
Ci si appella alla presenza dello Stato nella sua forma più "militaresca". Chi invoca la magistratura, chi le forze dell'ordine, chi l'esercito. Qualsiasi proposta appare però inefficace.
Poi i funerali, il lutto dei familiari, di una città, di una regione intera. Le lacrime della sua gente, almeno di quella gente che ha un cuore, che ha dimostrato di essere sempre pronta a spendersi per gli altri, per chi ha bisogno, per chi sta peggio.
Poi, la consolazione, che viene sì dalla religione (per chi è credente) ma soprattutto dalla consapevolezza che così non possiamo continuare. Bisogna cambiare!
Non servono né esercito, né forze di polizia. Lo Stato sarà presente se noi -cittadini calabresi- saremo presenti: con le nostre capacità professionali, con la nostra intelligenza, con la nostra testardaggine. Solo noi possiamo cambiare la nostra mentalità, questo stato di cose ancora oggi inaccettabile.
Non piangendoci addosso, bensì cercando, pur nel nostro piccolo, di cambiare il modo di pensare di chi si crede più furbo, di chi si crede in diritto di agire secondo la propria legge personale e non secondo le regole del normale vivere civile. Dobbiamo farlo, anche e soprattutto a partire dalle cose più piccole, che possono magari sembrare insignificanti, nel nostro vivere quotidiano.
Solo così onoreremo al meglio chi ha pagato con la vita il suo sforzo di comportarsi seriamente, correttamente, onestamente. In una parola: civilmente. Solo così NON POTRANNO UCCIDERCI TUTTI!

15 ottobre 2005

TU VO’ FA’ L’AMERICANO…

Come forse saprete, domenica prossima si svolgeranno le primarie del centrosinistra (o centro-sinistra o Unione o…. fate un po’ voi, a piacere).
Dovendomi definire “comunista” –nell’accezione berlusconiana del termine, nel senso che chi è contro di lui è comunista o discendente dei comunisti cattivi chi si mangiavunu i figghioli- avendo un orientamento politico sinistrorso, in relazione all’attuale e particolare momento storico che stiamo vivendo (in cui abbondano querce, ulivi, sceccareddhi, elefanti, slogan da stadio, e via dicendo), dovrei essere interessato alle iniziative poste in essere dalla formazione (o forse sarebbe meglio definirla accozzaglia) politica che cerca di offrire un’alternativa valida da contrapporre all’ormai quinquennale ed incontrastato dominio del ben noto cavaliere.
In verità, NON MI PASSA MANCU PI L’ANTICAMIRA RU CIRIVEDDHU mi vaju mi votu chiazzi chiazzi, banchitti banchitti, circoli circuli o sezioni sezioni che siano. E se vuliti sapiri pirchì, eccovi serviti.
Hanno rimproverato –a ragione, secondo il sottoscritto- all’attuale capo del governo e alla maggioranza (parlamentare) che lo sostiene, di aver “drogato” la legislazione vigente, facendo approvare –in quantità tutt’altro che modica- delle leggi ad uso e consumo personale, spacciandole come utili all’intera comunità, nonché di aver poi contribuito ad avviare delle riforme discutibili che hanno interessato la sanità (ancora parzialmente) ed in maniera più profonda la scuola.
Il risultato, a quanto si è capito dalla lettura dei giornali, dagli scioperi continui degli studenti, dalla fuga dei nostri ricercatori, dal continuo passaggio delle medicine da una fascia all’altra (dalla A, alla C, poi alla B, poi di nuovo alla A. Mancu fussi ‘a Scillesi!), dai ticket che appaiono per poi scomparire il giorno dopo tipu Mandrake,…ecc. ecc., il risultato dicevo è stato quello di aver americanizzato sia la sanità che la scuola.
Ora, credo che tutti sappiano che tra le cose che non funzionano negli States (perché, nonostante siano la prima nazione al mondo, anche lì hanno i loro “trubili”, ovvero sia, troubles), ce ne sono tre che sono in cima alla lista:
-SANITA’: Se non hai un’adeguata copertura assicurativa neanche il più Ippocratiano dei medici ti potrà prestare le cure di cui hai bisogno. E siccome le assicurazioni costano (e anche tanto), il povero cristo senza casa che si ubriaca per scaldarsi dal freddo, rimediando magari solo una bella cirrosi, poti ittari sangu sulu, a menz’ ‘a strata e nuddhu ‘u bbara.
Il divo di Hollywood, bampatu a sordi, che magari guardandosi allo specchio nota una piccola ruga in più sul viso, può facilmente e comodamente cercare il più costoso chirurgo plastico di Beverly Hills per farsi riempire di Botox, silicone e quant’altro, facendo poi bella mostra di sé in televisione, e nui nci battimu puru ‘i mani!
-SCUOLA: E’ vero che gli studenti statunitensi si laureano e lavorano quasi subito dopo, a un’età media di 22-23 anni. E’ vero anche però che se chiedi loro dove si trova Pechino o, peggio ancora, qual’ è la capitale del loro stato, oppure chi era il presidente USA durante la seconda guerra mondiale, non ti sanno rispondere pirchì sunnu veri e propri “scecchi bardati”!
-SISTEMA ELETTORALE: E’ universalmente riconosciuto, dai più affermati studiosi in materia che quello in vigore negli Stati Uniti sia il sistema elettorale più lungo, contorto, farraginoso e bisognevole di snellimento procedurale tra quelli attualmente in vigore nelle democrazie occidentali.
Di recente, per evitare i brogli che si sono verificati in Florida nel 2000, hanno persino istituito una commissione parlamentare guidata da Jimmy Carter (ex presidente, democratico) e James Baker III (ex ministro degli esteri dell’amministrazione del presidente George Bush, repubblicano), per legiferare sull’adozione di un documento di riconoscimento in modo tale che chi si registra per votare, lo faccia una sola volta ed in un solo stato! A questo in Italia ci siamo arrivati ben 57 anni fa: la carta di identità!

Se i primi due aspetti sono stati “scopiazzati” e per di più malamente dall’attuale governo, il terzo è stato “importato” in Italia -in maniera non ufficiale- dal centrosinistra, quando in Puglia hanno scelto il candidato da opporre allo schieramento avversario per le elezioni regionali.
Adesso, dato che il giochino è piaciuto, nonostante abbiano deciso da tempo che a guidare l’Unione debba essere Prodi –che infatti s’è messo a girare l’Italia su un camion giallo- a queste fantomatiche e carnascialesche primarie parteciperanno un po’ tutti i leader (ad eccezione, salvo ripensamenti, di Rutelli e Fassino), oltre a gente comune (manca sulu ‘u postinu ‘i Catafuriu, senza offesa).
Dall’altra parte (centrodestra), dopo aver passato l’intera estate a prendere in giro ddhi sbinturati “comunisti”, hanno evitato una crisi di governo concedendo un regalo alla forza politica che aveva osato mettere in dubbio l’autorità e la forza del nostro amato-odiato Presidente del Consiglio. Quale? Semplice: fare le primarie anche loro! E’ un modo –dicono- per dimostrare a tutti –avversari ed alleati capricciosi e biricchini- che per loro il Grande Capo è sempre e solo uno: il cavaliere brianzolo.
Ma, aggiungono nel centrodestra, le nostre primarie non sono quelle “populiste” di Prodi & C. Noi non chiamiamo chicchessia, ci sono sufficienti i nostri pezzi da 90, ovverosia, ‘i tri ra vineddhazza (senza offesa pa vineddha): Sirbiu, Gianfrancu e Pierferdi.
Quel che è certo, comunque, è che da entrambe le parti c’è grossa confusione su come queste primarie debbano svolgersi e ci si affanna a tirar fuori le soluzioni più disparate e, oserei dire, disperate:voto agli immigrati, conventions con ricchi premi e cotillons con tanto di contributo fisso pari a € 2,00, ecc.
Il tutto accade nel bel mezzo di un’altra –l’ennesima- riforma del sistema di voto: si incrementerebbe la quota proporzionale, pervenendo in pratica ad un sistema maggioritario ma a maggioranza proporzionale. Neanche Azzeccagarbugli riuscirebbe a far di meglio, complimentoni!
Perché dobbiamo complicarci la vita stravolgendo per l’ennesima volta quella carta costituzionale inviadataci da tutti e che è servita da esempio alle democrazie di mezzo mondo?
Perché aggraviamo ulteriormente le cose, ricorrendo a degli strumenti impropri che non sono regolamentati da nessuna legge dello Stato e, cosa ancora più grave, non fanno parte della nostra cultura e del nostro DNA politico-istituzionale che ritengo, senza paura di esagerare, sia di gran lunga superiore e più evoluto di quello statunitense o tedesco (cui tutti sembrano voler fare riferimento)?
Risposta: perché ci piace tutto ciò che viene dall’estero; perché soffriamo di un complesso di inferiorità tipicamente e solamente italiano, tanto da arrivare a credere che tutto quello che fanno gli altri sia migliore di ciò che riusciamo a fare noi.
Beh, che dire, è una cosa chi mi faci smoviri a nervatura!

Non andrò quindi a votare alle primarie del centrosinistra (né lo farei se fossi stato dall’altra parte). Bensì, da buon italiano (calabrese, per giunta), seguirò il proverbio che dice “Canta chi ti passa” e trascorrerò la domenica a cantare l’unica canzone appropriata per la circostanza: TU VO’ FA’ L’AMERICANO

06 ottobre 2005

A IERACARI CON....L'ELICOTTERO?

ULTIMISSIMA DALLO SCIGGHIO!
Per tutti gli abitanti di Ieracari (più di 150 famiglie ormai, dopo 20 anni e più di "colonizzazione") e per tutti i frequentatori del quartiere, per via di lavoro (imprese edili e di autotrasporto), attività sportive (campo sportivo –con una squadra in serie D; palestra, frequentata da mezzo paese o quasi) e agricole (poche, ma ce ne sono ancora), sembra sia arrivato il momento di cominciare a pensare a COMPRARE UN ELICOTTERO!
Tutti gli “scigghitani” sanno che nonostante la vorticosa espansione e crescita del nuovo quartiere, avviata un ventennio fa con la costruzione delle prime cooperative, l’unica via percorribile che consente ancora oggi il collegamento con il paese è costituita da una strada comunale, nata dall’allargamento di vecchi viottoli di campagna uniti sia alla strada che arriva al cimitero, sia alla vecchia strada (via Valle degli Angeli) che arriva in località “Carcara” (per intenderci, quella che passando a fianco del cavalcavia e a fianco il deposito degli autobus, sale da dietro Scarano, parallelamente all’autostrada attuale).
E’ un chilometro scarso di strada fino al centro del paese, percorso però quotidianamente da mezzi di ogni tipo, spesso più volte in un giorno solo, considerato che anche pi ‘na spingula si è “costretti” a scendere in paese, rigorosamente con la macchina.
Come sapete, sono in corso i lavori di ampliamento ed adeguamento dell’autostrada alla normativa europea. Il progetto prevede che il nuovo tracciato passi molto più a monte rispetto alla sede attuale, con le conseguenti grosse modifiche: chiusura delle gallerie attuali e demolizione dei viadotti; apertura di nuove gallerie (circa l’ 80 % del percorso da Gioia Tauro a Scilla sarà scavato dentro le nostre montagne!). Ad eseguirli è una società privata con sede a Napoli (e mi verrebbe voglia di dire ‘Ho detto tutto!’), per conto naturalmente dell’ANAS, o meglio, dell’ex ANAS, visto che è oramai diventata anch’essa una s.p.a. privata.
Dopo aver completato la prima fase delle espropriazioni relative al “V macrolotto” –il tratto da Gioia Tauro (svincolo escluso) a Scilla (svincolo escluso)- i tecnici della stessa società hanno avviato in questi giorni i sopralluoghi preliminari volti a risolvere le questioni tecniche relative agli espropri che riguardano i terreni interessati dalla modifica dell’attuale svincolo.
Non sto qui a descrivervi cosa prevederebbe il progetto (il condizionale è d’obbligo, visto che è stato modificato più e più volte). Vi basti sapere che l’attuale strada comunale dovrebbe essere completamente smantellata!
Ebbene, durante uno di questi sopralluoghi, consultando le carte alcuni proprietari hanno fatto notare a uno degli ingegneri (?) della stessa società che nel progetto NON E’ STATA PREVISTA ALCUNA VIA DI COLLEGAMENTO ALTERNATIVA RISPETTO A QUELLA ESISTENTE!
Vi assicuro che, a quanto hanno riferito fonti presenti sul posto, l’ingegnere di cui sopra è rimasto letteralmente di stucco. E ci credo!
Ora, com’è possibile che nessuno tra tecnici, sindaco, assessori, amministratori si sia accorto prima di una assurda ed inspiegabile...ops!.... "dimenticanza" (ed uso un eufemismo)???
Come si potrà ovviare a questa situazione tragicomica?
Beh, pensandoci, il Comune avrebbe tre possibilità per correre ai ripari:
a) Si potrebbe chiedere all’ANAS di costruire (finalmente) un piccolo, minuscolo, insignificante, banale viadotto (parliamo di meno di 150 mt., cioè meno del 4% della lunghezza totale del Ponte sullo Stretto!) che, scavalcando il vallone Annunziata si ricolleghi direttamente all’attuale strada cieca parallela alla via Cimitero.
Questa arteria è peraltro già prevista dall’adeguamento al P.R.G. che finalmente la Regione Calabria ha approvato ma che il Comune non ha ancora trovato il tempo di deliberare!! Quale migliore occasione, per vedere realizzata un’opera di importanza fondamentale, senza spendere praticamente un centesimo?
b) Costruire due o più funicolari Ieracari-‘Nunziata (Chianalea), con almeno quattro o cinque corse ogni ora. Il parcheggio di macchine, camion, autobus, betoniere, ecc. potrebbe essere ricavato nei pressi dell’Oliveto.
c) Cominciare a chiedere alla Cassa Depositi e Prestiti le modalità di accensione di un mutuo per l’acquisto di elicotteri (al posto delle auto) o di alcuni C130 (al posto di camion o autobus), con il quale effettuare il trasporto di uomini e mezzi da Ieracari al paese.
La pista d’atteraggio? La spiaggia (o, d’estate, il tetto del castello) e il campo sportivo (tanto ormai la Scillese gioca a Pietrastorta).

Da fonti attendibili, ho saputo che pare qualcosa stia bollendo in pentola, riguardo ad alcune iniziative politiche da mettere in atto.
Voi –scigghitani doc, scigghitani acquisiti, amici di scigghitani, gente di cultura e di coltura- pensateci e, magari, fate sentire la vostra voce sia con dei commenti, sia votando il sondaggio nell'apposita sezione del sito (non appena il Malanovamaster provvederà al riguardo).
Anzi, mi rivolgo direttamente al Malanovamaster, peraltro direttamente interessato alla facenna: che ne diresti di una bella malanova di petizione? Il titolo: NU MALANOVA I PONTI O….L’ELICOTTIRU?

05 ottobre 2005

CONSIGLI PER LA TV

In questo periodo passando forzatamente molto tempo davanti alla TV ho avuto modo di apprezzare alcune serie molto interessanti.
Non vi parlerò di "Desperate Housewives" perché è su tutti i giornali, con tanto di analisi sociologiche e bla bla bla... In Italia stanno trasmettendo la prima serie su Raidue (è già andata in onda fu FoxLife di Sky)

Vorrei invece segnalarvi:
  1. "Tutto in famiglia" (in America: my wife and the kids): sono considerati i Robinson del 2000 e, a quanto ho visto, direi che è vero. Si mori ri risi. Per chi volesse saperne di più, questi sono i personaggi: http://abc.go.com/primetime/mywifeandkids/bios/cast.html (attenzione al piccolo Noah:un fenomeno!)
  2. "Crossing Jordan". Jordan fa le autopsie ma tranquilli, niente di raccrapicciante. E' sostanzialmente un poliziesco che stimola l'intelligenza. Da vedere . www.nbc.com/Crossing_Jordan/ ; www.aetv.com/tv/shows/crossingjordan/ ; www.coffeerooms.com/forums/tv/jordan/ (per i fans). Attualmente è in onda la prima serie su LA7. La nuova serie è in onda su FoxLife.

Poi, due telefilm inglesi:

  1. "Coupling". Vi dico solo questo: è il "Friends" d'Europa! Date un'occhiata al sito http://www.bbc.co.uk/comedy/coupling/; oppure http://www.jimmy.tv/contenuti/serie/coupling/1
  2. "Shameless". E' appena iniziato, da approfondire. Si respira aria di Trainspotting. http://www.jimmy.tv/contenuti/serie/shameless/1; http://www.channel4.com/entertainment/tv/microsites/S/shameless/

Infine, un programma fuori dalla norma. Si chiama -non a caso- "Case da pazzi" (in America Monster House). Questo è il sito: http://dsc.discovery.com/fansites/monsterhouse/houses/houses_03.html. La prima serie è in onda su Discovery Channel.

Sono cinque pazzi scatenati (inventori, architetti, elettricisti, tuttofare) che -su segnalazione degli stessi proprietari- prendono una casa per cinque giorni, buttano fuori chi ci abita e la trasformano a modo loro, secondo le indicazioni e i desideri (anche i più impensabili) dei proprietari.

Nell'episodio che ho visto, hanno ristrutturato la casa di una coppia patita di automobili. Tutto l'occorrente l'hanno portato su un camion dello sfasciacarrozze (o ferru vecchiu, comu ricimu nui).

Il tavolo da pranzo (a scomparsa) era il cofano di una macchina girato al contrario, con tanto di cerniere modificate. Nella camera dei ragazzi, il divano era il bagagliaio della stessa auto (opportunamente modificato), completo di parafanghi e luci posteriori; il sedile degli sgabelli è stato ricavato dai cerchioni delle ruote della stessa macchina. L'impianto di aerazione era costituito da normali ventilatori che però erano tutti collegati meccanicamente tra loro con apposite cinghie. Il letto matrimoniale è stato modificato e dotato di sospensioni pneumatiche. Per finire, una normale poltrona è stata motorizzata -con comandi da apposito joystick- e gira casa casa facendo da 0 a 50 in soli 5 secondi!

Che dire? Credo proprio che 'stu programma 'u scrivi 'u Cutu McGiver! (Ciao, Luigi).