25 dicembre 2006

AFRICA NIRA BLUES

Africa nira, Africa nira,
terra di suli e di spazi ‘perti,
tuttu a la storta a tia ti gira,
luntana si’, oltri mari e deserti.
Africa nira, Africa nira,
terra ‘sì grandi, cusì serbaggia,
aundi pisanti è l’aria chi tira,
c’è disperazioni e tanta raggia.
Africa nira, Africa nira,
terra ‘sì china d’umana ricchizza,
tu chi pigghiata fusti di mira,
ciristi viatu pa to’ debulizza.
Africa nira, Africa nira,
terra ch’è ‘a culla ra civiltà,
senza cchiù sciatu, chianu suspira,
‘chì fu ‘bbandunata dall’umanità.

Africa nira, Africa nira,
terra malata, su’ pocu li sani,
povira genti chi di fami grira
e mori, sì ma cu mitra nte mani.

Africa nira, Africa nira,
terra pricchia di acqua e di sciuri
'u generali o’ cumandu aspira,
ra so’ stessa genti è dittaturi.
Africa nira, Africa nira,
terra di pisti, di stritti sinteri,
cu l’occhi schiantati ognunu s’aggira,
‘ill’ennesima verra si fui tutti a peri.
Africa nira, Africa nira,
terra oggetto di vani cunquisti,
mamma d’atleti ch’ u mundu ammira,
‘i torti ru mundu tu li subisti.
Africa nira, Africa nira,
terra da sempri umana tragedia,
senza mercatu no, non attira
tutti lu sannu ma nuddhu rimedia.

Africa nira, Africa nira,
terra ch’è ancora in cerca di pani,
spirduta genti chi di fami grira
e mori, sì, ma cu mitra nte mani.

Africa nira, Africa nira,
terra di zebri, ghepardi e giraffi,
aundi ‘u liuni all’umbra si stira,
su tutti regna, ddhiccandusi ‘i baffi.
Africa nira, Africa nira,
terra ch’è casa di sofferenza,
mandamu aiuti e ‘ncacchi lira,
tinimu a bada la nostra cuscenza.
Africa nira, Africa nira,
terra ch’è ‘n puzzu, sì senza fundu
pu riccu ‘mbrugghiuni –comu si fira?-
chi ad arti ti chiama ancor Terzu Mundu.
Africa nira, Africa nira,
terra chi cerchi simenza e cuncimi,
ch’aspetti mi cangia stu ventu chi spira,
‘u iornu ch’i terzi sarannu li primi.

Africa nira, Africa nira,
terra ‘i tribù e di saggi sciamani,
povira genti chi di fami grira
e mori, sì ma cu mitra nte mani.

Africa nira, Africa nira,
terra di virdi quasi spugghiata,
si’ comu a ‘na candila di cira,
chi chianu si stuta, tutta squagghiata.
Africa nira, Africa nira,
terra mischina, subisti ‘n dispettu:
li to’ mari figghi, quandu fa sira,
mancu la pagghia hannu pi lettu.
Africa nira, Africa nira,
terra sberleffu ra "gran società",
ma cu ti rispetta, certu s’adira
‘chì ra to’ genti sa la dignità.
Africa nira, Africa nira,
terra da Diu ‘sì mal trattata
pirchì ‘a genti chi ccà sa tira
sappia ch’è stata assai furtunata.

Africa nira, Africa nira,
terra i cu’ campa peggiu ri cani,
spirduta genti chi mancu cchiù grira,
'chì di fami mori, cu mitra nte mani.

    24 dicembre 2006

    BUON NATALE

    In una fredda notte stellata
    ov'è silente, fiduciosa l'attesa,
    una speranza è nel caldo riflesso
    della debole luce d'una fiaccola accesa.

    Poi in una grotta a stento scaldata,
    quel silenzio di speme è rotto d'incanto:
    povero e nudo un bimbo v'è nato,
    segno di vita, gioioso è il suo pianto.

    E quella notte nel tempo lontana,
    in cui venne al mondo Gesù Bambino,
    ancor si ricorda 'ché per noi rinasce
    colui ch'è la luce del nostro cammino.

    In questa notte di festa e speranza,
    di gioia pura nel senso più vero,
    quest'augurio di buon Natale,
    giunga agli amici e al mondo intero.

      05 novembre 2006

      FUMO NEL VENTO

      • E' ancora estate e l'aria della notte
      • entra silenziosa nella stanza,
      • con il vento lieve, leggera avanza.
      • E portato dal vento all'orecchio mi giunge
      • l'eco sinistro di uno scoppio improvviso:
      • un colpo forte, come un pugno, preciso.
      • Una colonna di fumo in alto si alza
      • da una strada in paese, poco distante:
      • ma il danno è lieve, non è cosa importante.
      • No, niente paura né preoccupazione,
      • è solo un piccolo, isolato spavento
      • che nella notte si perde, come fumo nel vento.

      • Altri giorni, altre ore, la vita continua:
      • sì, c'è chi lavora e non si rassegna,
      • c'è chi cieco per l'odio a far male s'ingegna.
      • Così, dove riposano i giganti d'acciaio,
      • che strade e montagne modellan di giorno
      • di notte, qualcuno, ha levato di torno.
      • Tra le alte fiamme si contorcono, muti,
      • si piegano inermi, resiston per poco
      • alla calda morsa mortale del fuoco.
      • La loro forza e la loro potenza,
      • son di colpo svanite senza un lamento,
      • nella notte di perdon, come fumo nel vento.

      • Passano i giorni, la gente dimentica,
      • si scaccia il ricordo, si tocca legno,
      • come per allontanar un brutto sogno.
      • Ma ci pensa qualcuno a ricordarci
      • che quell'incubo che di notte ci assale
      • sì, fa male dirlo, è più che reale.
      • Delle nostre rinunce, di sogni e sacrifici
      • in modo subdolo, amaro, vigliacco,
      • i prepotenti e spavaldi ne fanno un bivacco.
      • Sdegno e poi confusione, bisogna reagire
      • dicono tutti, un coro, un commento
      • ma le parole si perdon, come fumo nel vento.

      • "Mai più guerra" dicon le Forze Armate,
      • combattuta in cielo, in terra e nel mare,
      • ma ahimè ‘sta guerra deve continuare.
      • Contro il diritto che diventa favore,
      • contro chi sfrutta l’indifferenza
      • e l'ignoranza, madre di prepotenza.
      • Tutti, di certo, ne siam consapevoli:
      • c'è chi ha famiglia, perciò si spaventa;
      • chi invece urla di rabbia e così si lamenta.
      • Un grido ch'è un attimo, lampo di sirena,
      • che tra i vetri rotti avanza lento,
      • mentre l'urlo si perde come fumo nel vento.

      28 ottobre 2006

      DEI GIOIELLI DELLA TECNICA E DI ... ALTRI GIOIELLI

      Proprio oggi ho letto su ''Gazzetta del Sud'', in un articolo firmato Pasquale Pellicone, che l'aula magna della facoltà di ingegneria dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria ha ospitato un covegno dal titolo:''La nuova era delle comunicazioni multimediali su terminali mobili o del wireless''-senza fili per i non_english-. Tra gli interventi, quelli del preside della facoltà, prof. Morabito (qualcuno dei miei amici ingegneri -o quasi- lo conosce, esti i Villa): "E' un' innovazione di grande valore scientifico, ormai indispensabile per il progresso dell'industria". Caspita! Poi è stato il turno dell'ing. Antonio Iera, ordinario di Telecomunicazioni (sempre gli stessi amici ingegneri -o quasi- lo conosceranno di sicuro), che ha concluso il suo intervento così: "Ovunque ci si trovi, basta avere un cellulare o un pc per raggiungere ogni angolo del mondo". Caspita! A chiudere i lavori, il prof. Giorgio Franceschetti (i miei amici di cui sopra non lo conoscono), docente all'Università Federico II di Napoli, nonché autore premiato per la pubblicazione di un libro dal titolo lunghissimo che comunque parla delle applicazioni e del controllo dei collegamenti senza fili. Dice il prof. Franceschetti:"Il wireless ci vizia con le sue comodità..." ma (perché c'è sempre un ma) "...L'avvento del digitale ha però un prezzo. Le antenne che permettono la diffusione delle onde magnetiche hanno un impatto che deturpa l'ambiente e spaventa le persone. In molti, alla visione di quei "mostri" temono di ammalarsi. E' bene perciò fare chiarezza. In teoria, ma solo in teoria,l'esposizione al campo magnetico potrebbe essere cancerogena. I bambini, se irradiati, rischiano la leucemia. Ma la legge garantisce severe misure di controllo. Quindi non mi sento di definire il wireless pericoloso". Ah, meno male!

      Passano poche ore e ricevo una mail da mio cugino (grazie, Carmelo), con allegato un file il cui testo, ripropongo per intero.

      Necessitiamo: 1 uovo fresco 2 cellulari; 65 minuti per chiamare da un telefono all’altro (meglio se con un contratto che permetta le chiamate gratis tipo You and Me).
      Montiamo tutti gli elementi come nell’immagine sottostante

      (foto n° 1):








      Iniziamo la chiamata tra i due cellulari e laportiamo avanti per circa 65 minuti...
      I primi 15 minuti non succede nulla......
      a 25 minuti l’uovo comincia a scaldarsi.... a
      45 minuti è molto caldo..... e
      a 65 minuti è cotto! (foto n° 2)


      Conclusioni: le radiazioni emesse per i cellulari sono capaci di modificare le proteine dell’uovo... immaginate quello che può accadere alle proteine del nostro cervello quando abusiamo del cellulare e non cambiamo orecchio ogni 5 minuti. Immaginate cosa può succedere alle proteine dei vostri genitali quando tenete il telefono in tasca e parlate con l’auricolare sicuri di stare preservando il cervello. MINCHIA!


      Caro prof. Franceschetti, dopo aver letto (e anche visto) i risultati dell'esperimento scientifico, dal...basso delle mie modeste conoscenze in campo fisico (ai miei tempi, nell'esame di fisica diciamo che il professore è stato molto...comprensivo poiché ero "reduce" dal servizio militare), visto che la prova pratica ha contraddetto la teoria, cioè, comu riciva me nonnu:"' 'A pratica rumpi 'a grammatica", a preoccuparmi non è la sorte di quei gioielli della tecnica moderna che sono le antenne, bensì la sorte di altri...gioielli, molto più preziosi e indispensabili.


      01 ottobre 2006

      A RRIGGIU

      • Mi truvava aieri a Rriggiu,
      • in pienu centru, oh chi misteru!
      • Sì, chì ‘i Roma pari peggiu,
      • puru senza ‘n Ministeru.
      • Nta ‘stu paisi sbinturatu,
      • ch’i città pari ‘na speci,
      • ogni purtusu era ‘ntasatu,
      • ma eran circa…quasi ‘i reci.
      • Vardu avanti, in luntananza,
      • c’è ‘na machina chi sbanda:
      • non v’è dubbiu di faglianza,
      • è l’onnipresenti Panda!
      • Sugnu arretu, è longa ‘a fila,
      • centu metri nta menz’ura
      • e cu’ poti si la spila,
      • tagghia dalla ‘ccurciatura.
      • Cusì recupiru ‘u svantaggiu,
      • a pocu a pocu m’avvicinu.
      • Sugnu calmu, non m’arraggiu,
      • di pacenzia sugnu chinu.
      • Viru ‘a Panda ch’è guidata
      • da ‘na ‘gnura di bon pisu,
      • chi ri pulici è pigghiata,
      • nisciu paccia all’improvvisu.
      • Nto sedili non sta’ para,
      • mentr’ ‘a ggenti arretu ‘spetta,
      • si vota e gira, oh sciumara!
      • comu a ‘na cutuletta.
      • Ieu ‘a viru ru specchiettu
      • e non mi teni la natura
      • sì, ‘u sacciu, è un me’ difettu,
      • già mi smovi ‘a nerbatura.
      • Schiccia, ferma, poi riparti,
      • par’ ch’ ‘a Panda avi ‘a tussi
      • e a sparti, non cuntenta,
      • blocca puru l’autobussi.
      • Varda supra e varda sutta,
      • non si sapi chi pirdiu
      • e poi nta facci quant’ è brutta!
      • fatti ‘i latu, Santu Diu!
      • E’ propriu ‘na mala iurnata
      • pi cu’ è arretu di ‘sta Panda:
      • sentu allur ‘na gran sunata,
      • nu cuncertu senza banda!
      • Ma poi si cheta, ‘a prisuntusa,
      • ‘u so’ pulicìu sbenta,
      • com’ ‘i ‘na figghia dispittusa
      • quandu ‘a mamma l’accuntenta.
      • ‘N saccu ‘i traficu pi nenti
      • e infin la ‘gnura vulinteri,
      • surda a tutti li lamenti,
      • si cacciau a menz’ e’ peri.
      • ‘A scustumata si ndi iau
      • e di nenti fici finta,
      • mancu scusa ndi circau,
      • facci tosta, brutta e tinta!

      23 settembre 2006

      E A TYSON ….NCI RUMPIRU I DENTI!









      Cari amici, come volevasi dimostrare, è successo quello che tutti temevano: a Tyson, nci rumpiru i denti!
      I risultati sono sotto i vostri occhi.















      Ricordate i "cotti" che ricoprono da qualche mese le ex aiuole della Via Marina, simili alla dentatura del famoso pugile, di cui avevamo parlato prima dell’estate?
      A pochi mesi di distanza, un buon numero di essi è ridotto letteralmente…a pezzi!
      Come potete vedere direttamente dalle foto, qualche solito ‘ntelligente (e dalle nostre parti abbondano) ha pensato bene di testare a modo suo la tenuta del cemento, nonché le caratteristiche di resistenza del laterizio in questione.
      C’è chi ha tirato via il "dente" lasciandolo intatto e, gentilmente, lo ha riposto poi a lato; chi invece ha dato una limatina alle parti più sporgenti e appuntite; chi se n’è portato via uno "spicchio" (forsi aiva fami e nci pariva ‘na fetta i parmiggianu?).
      Visto che ormai Tyson sembra sia caduto a mbascia furtuna, speriamo solo che non debba combattere molto per racimolare i soldi in modo da poter andare al più presto….dal dentista!

      21 settembre 2006

      OGNI LIMITE HA UNA PAZIENZA





      Oggi finisce l’estate. Come tutti, anche per il blog c’è stata una pausa, pur se più lunga del previsto a causa di motivi tecnici.
      La bella stagione finisce solo oggi (stando al calendario) ma a Scilla essa ha chiuso i battenti con oltre venti giorni d’anticipo, quasi un mese esatto. Infatti, come ogni anno, dopo ‘a botta o’ scuru della notte di San Rocco, è stato il solito susseguirsi di saluti e abbracci con parenti e amici, i quali per "cause di lavoro maggiore" sono ritornati ai loro abituali domicili. Prossimo appuntamento nello Scigghio, a Natale (salvo qualche "raid" fuori ordinanza). Fino a Natale occorre…pazienza!
      Finito il tran tran estivo, chi rimane in riva allo Stretto si chiede: com’è andata? I turisti? Le attrazioni? Le serate? Le cose che non hanno funzionato?
      Cominciamo col dire, anzi, col dare atto che dal punto di vista degli spettacoli, quest’anno si è saliti leggermente sopra la media dell’ultimo quinquennio. Nomi come quelli di Ruggeri, Barbarossa e –seppur "fuori stagione"- Locasciulli, certamente hanno costituito delle piacevoli novità, rispetto al livello mediocre del passato e hanno rappresentato sicuramente la nota più positiva della stagione scillese.
      Per il resto, ahimè, c’è stato poco di cui rallegrarsi.
      In primo luogo, abbiamo assistito a forti polemiche in merito alla decisione di protrarre l’orario dei parcheggi a pagamento fino a mezzanotte, con lamentele varie, in special modo da parte dei ristoratori.
      L’intento di questa variazione era quello di "selezionare" la clientela. Selezione intesa ed attuata non certo con finalità discriminatorie ma, diciamo così, di distinzione del vero turista dal visitatore abituale, proveniente dai paesi limitrofi.
      Pur non avendo a disposizione dati ufficiali, a giudicare dai vuoti o comunque dalle difficoltà di "riempire" i famosi parcheggi tra le strisce blu, si può dedurre che questo tipo di politica adottata non abbia in realtà avuto gli effetti positivi che si erano previsti. Pazienza!
      Altro aspetto da considerare (che, purtroppo, finisce sempre col passare in secondo piano) è quello relativo alla particolare situazione vengono a trovarsi coloro che a Scilla risiedono stabilmente. Gli antichi –che di sicuro non parlavano mai a sproposito- ci hanno tramandato un vecchio detto che recita: ‘i scecchi si sciarriunu e ‘i barriddhi levunu ‘a furia.
      Sì, perché, incastrati nella strenua lotta tra "turisti professionali" e "turisti limitrofi", gli scigghitani sono venuti a trovarsi in questa situazione.
      Quelli di Marina Grande o Chianalea, han dovuto prestare attenzione anche all’ora in cui andare a far la spesa (preferibilmente di prima mattina, quando ancora i nottambuli erano immersi nel sonno ristoratore) o ad ingegnarsi, inventando i metodi più strani e fantasiosi –ma efficaci- per mantenere libero il posto auto di competenza e/o l’uscio di casa. E ch’aimu a fari: pacenzia!
      Non parliamo poi dei Sangiorgiari o di coloro residenti sulla un tempo verde collina periferica di Ieracari.
      Per poter scendere in riva al mare a passare alcune ore in compagnia degli amici o, in generale, per sbrigare le incombenze quotidiane hanno dovuto ricorrere a ogni tipo di stratagemma o di parcheggio simil-temporaneo, con automobili parcheggiate in "regolare" ma inevitabile divieto di sosta.
      Per ovviare a questo improvviso espandersi dell’istinto cittadino alla trasgressione delle norme del Codice della Strada, i nostri vigili urbani –con molta accondiscendenza e comprensione- hanno cercato (ove possibile) di far finta di non vedere o comunque hanno seguito le parole del sommo poeta: <>.
      Meno male che non hanno fatto come a Reggio, dove nei quattro giorni di festa in onore della Madonna della Consolazione, per di più in coincidenza con la "notte bianca", il Comune pare abbia incassato qualcosa come 35.000 euro di sole multe, cioè elevando ben 250 multe al giorno. Iarmiti ‘i pacenzia e pava!
      Se a Reggio ha avuto luogo una "notte bianca" che ha suscitato molte polemiche, (di cui riferirò in una prossima occasione) a Scilla, come ogni anno, l’abbiamo anticipata: tra domenica e lunedi di San Rocco.
      Una buona affluenza di pubblico si è registrata in occasione dell’ormai tradizionale esibizione dei nostri amici: i fratelli Chiarenza. Folla sì, ma in diminuzione rispetto a uno o due anni fa. Effetto Reggio? Forse, pazienza.
      Puntuali ed immancabili come i fuochi, sono spuntati i soliti chioschetti fatti ‘i prescia, cu 4 tavuli ‘i carpenteria, ‘nchiuvati alla bell’ e meglio, con il piano coperto di panini "preconzati" –tipu chiddhi ri stazioni- e iarmati di ravigghia d’ordinanza sulla quale si vutavunu e giravunu una buona scorta di satizzi, pronte a far scoppiare lo stomaco e a far gridare il fegato gli imperterriti avventori. ‘A fami è fami: a dar l’assalto non erano certo i turisti esteri (del Nord), ma quelli nostrani, paisani per i quali, parafrasando un noto spot si potrebbe dire: no paninu ca satizza, no festa ‘i Sant’a Roccu! Alla faccia di transaminasi e trigliceridi vari, con buona pace dei dietologi. Pacenzia.
      E, consapevoli di questo "rito" pagano alternativo che accompagna la festa, i venditori ambulanti (professionisti, o improvvisati di giornata), hanno fatto a gara per accaparrarsi ‘u megghiu postu per avere maggiore visibilità agli occhi dei potenziali clienti.
      Il primo premio di quest’anno è certamente da assegnare a un ambulante che è riuscito a parcheggiare il suo camioncino-bar-pizzeria-ristorante letteralmente sul marciapiede! E’ lui ad aver battuto tutti gli altri "bugigattoli" nonché le altre bancarelle che oramai da anni caratterizzano stabilmente la nostra via Marina nei mesi estivi. Complimentoni!
      A proposito di costoro. E’ oramai divenuta cronica la perdurante assenza di una soluzione invocata da tempo che regolarizzi la presenza di questi esercizi ambulanti. Siamo convinti che se organizzati in modo più ordinato e secondo la normativa del commercio vigente in Italia, essi possano davvero costituire un’attrazione turistica e non un semplice "mercatino" selvaggio!
      Così, per l’ennesima volta, hanno resistito impassibili e completamente insensibili ai controlli (??) operati (???) dai vigili urbani, offrendo un vasto campionario di merce: dai tappeti, all’abbigliamento, ai giocattoli per bambini, all’artigianato, ad articoli d’arredamento, ecc. generosamente esposti fino a ridurre il marciapiede –in origine largo ben 5 mt.- a ‘na mulattera, anzi che dico, a ‘nu violu ‘i campagna, mancu fussimu a’ Carcara!
      Ora, senza voler fare polemica o essere tacciati di razzismo (comu putimu? Simu già calabrisi nui e ndi basta!), sarebbe bello sapere se questi commercianti sono dotati di regolare autorizzazione da parte del demanio –considerato che ancora l’intera via Marina (strada e marciapiede) sono di proprietà dello Stato e non del Comune, come pensano molti- così come lo sono –per legge- quelli dei vari lidi balneari.
      Ci piacerebbe sapere se e quante tasse pagano per quello che guadagnano; ci piacerebbe non vederli essere costretti a dormire sotto le loro "postazioni", sdraiati su un semplice foglio di cartone; ci piacerebbe non vederli costretti a lavarsi e fare i loro comodi nel greto di un torrente. Ci piacerebbe, sì, però la realtà è diversa, pazienza.
      Ci piacerebbe non dover assistere a scene come quelle che abbiamo visto a fine stagione, dopo i giorni della festa (vedi foto). Pazienza.
      Infine, ci piacerebbe non dover assistere a cacce all’uomo da parte delle forze dell’ordine, come quella verificatasi alcuni giorni dopo la festa, a stagione quasi finita, quando uno degli ambulanti ha indirizzato le sue attenzioni su una bambina e si sono potute evitare conseguenze più spiacevoli solo per puro caso.
      La mattina seguente, come per incanto, niente più bancarelle, niente più "mercateddhu". Si è dovuto superare il limite ma, come diceva il grande Totò, "ogni limite ha una pazienza!". Loro se ne sono resi conto. E noi?

      04 agosto 2006

      Le supale marine di Chianalea, e i parcheggi "alternativi" della Spiaggia delle Sirene

      SENZA PAROLE...MA CU' TANTU SCHIATTAFICUTU!


      I fiori all'occhiello della "Perla" scigghitana:

      Chianalea..paesaggio agreste e selvaggio del bellissimo borgo dei pescatori...di Supale/Chiapperare!!






      E a Marina Grande sono arrivate le gondole. Come? scegliete voi:

      1. roccaru per errata manovra di ormeggio;
      2. roccaru causa bassa..bassissima marea;
      3. pi non pavari 1 € l'ura ca machina, c'è cu vinni via mari e, pi dispettu,''parcheggiau'' puru in doppia fila














      03 agosto 2006

      DAYS OF WAR

      • Days of war, time for pain,
      • poor dead children, they can’t complain.
      • The men of terror are rockets throwin’,
      • an’ war planes answer with carpet bombin’.

      • The fightin’ sides tell they’re both right,
      • they blame each other, no peace in sight.
      • Our useless talks won’t persuade,
      • the end of war just seems to fade.

      • Time goes on, things don’t change,
      • the word I hear? Just one: revenge!
      • The rich men dwellin’ across the ocean?
      • They watch and wait for more…distruction.

      • So people’s starvin’, all skin and bones
      • the world’s attendin’ makin’ war loans.
      • Now a free nation it’s in a rage
      • Yeah, they’ve been trapped, mice in the cage.

      • They count each hour with a sure blast
      • and nobody knows how long it’ll last.
      • Many crossed talks, they wrote some files
      • then shook their hands but with fake smiles.

      • As the real reasons remain untold,
      • there bodies lie, all dead and cold.
      • The mothers cry, death all around,
      • young boys and girls rest on the ground.

      • It’s a heavy burden no one can bear,
      • as all our words just took nowhere.
      • They’re deaf and sneer to mournin’ an’ sob
      • and armed with blinkers, they’ll end the "job".

      • But my heart grieves over one question:
      • who’ll avail of this unfair aggression?
      • No matters what or who’s to blame:
      • God, stop the war, their cruel game!


      To the innocent people
      dead in Lebanon and Israel

      02 agosto 2006

      Rifacimento via Sinuria..non jabbu e non maravigghia!!

      ..come promesso.. eccovi le Proule!









      ..chicane formato ciaocream !!













      ..murata panoramica in pura fibbra di carbonio "albina"; riflettente e fosforescente x risparmiare ... corrente!


















      ..non vi pare la pista di Gambarii innevata?!?!?

      ..però sa' spirdiru a seggiovia..ma tantu, non funziona mai!!!

      29 luglio 2006

      I "cotti" a luce alterna e... i denti di Tyson

      Cari amici che vi accingete a far ritorno al paese natìo, vi aspetta una novità ...tipicamente scillese.
      Dopo anni e anni di discussione sulla loro valenza architettonica ed artistica e dopo altrettanti anni passati a trovare una giustificazione alla loro utilità pratica, finalmente abbiamo la soluzione del mistero che ha finora circondato le famose ''aiuole'' della nostra via Marina.
      E sì, figghioleddhi belli, incredibile a dirsi, grazie a recenti lavori di restyling (oggi pare si dica così), le vecchie ''cannate'', i vecchi ''cacaturi'' o come li avete chiamati sin qui, quelle piccole colate ci cemento che tanto dolore hanno provocato ai nostri posteriori, hanno assunto una sembianza ben definita: adesso sono dei veri e propri sedili.
      Beh, non che ci sia voluto poi molto per questa trasformazione. E’ bastato soltanto ''adornarli'' nella parte superiore con dei mattoni in cotto (rigorosamente non fiorentino) o simile, così da costituire un piano d’appoggio più confortevole ai loro tanti (si spera) fruitori estivi. La stessa cosa dicasi per la rotonda, privata però della classica palma ormai sicca e decrepita, che è stata rimossa, lasciando in bella vista un bel muntarozzo di terra smuvuta. Eh, l’igiene!
      L’idea in sé non è affatto male, anzi, era proprio ora!
      Ciò che lascia letteralmente sconcertati e a bocca aperta non solo gli esperti del settore ma anche gli amanti del bello, gli esteti e, più in generale, il cittadino comune, è il modo in cui queste mattonelle in cotto sono state poste in opera e, naturalmente, la mancata vigilanza per una corretta esecuzione dei lavori.
      Non so da dove cominciare.

      • La loro lunghezza non è uniforme, quali è cchiù longa, quali cchiù curta.
      • Queste differenze, oltre a essere poco belle esteticamente, possono rappresenrtare un pericolo, a causa della loro sporgenza irregolare.
      • La forma un po’ particolare delle aiuole (dotate di una leggera curvatura, con la concavità verso la strada), avrebbe suggerito una disposizione tipo mosaico, cioè preventivamente studiata, magari anche numerata dei vari pezzi, i quali poi avrebbero potuto essere messi in opera in modo semplice.
        Niente di tutto questo. A ben vedere, le diverse tessere di cotto sono state tagliate lì sul posto, al momento con misurazioni effettuate sicuramente a occhiu!
        Le ''fughe'' tra i vari pezzi non sono uniformi e regolari ma variano da un minimo di zero a un massimo di cinque-sei millimetri! Eh, mastru!
        La logica conseguenza di questa manodopera a dir poco scarsa è che le diverse mattonelle, viste dall’alto, sembrano proprio come i denti di Mike Tyson: l’aviti presenti?
        Queste poche note certamente non riusciranno a farvi comprendere il "colpo d(nell)’occhio" offerto da queste nuove opere d’arte, perciò in allegato potete vedere direttamente qualche testimonianza fotografica di quanto sopra.
        Per chiudere in bellezza, aggiungo che a partire da mezzanotte, i lampioni che illuminano il lungomare funzionano "a luci alterne", nel senso che: unu ddhuma e unu no. Conseguenza? Se non fosse per le (sempre più numerose) bancarelle, dotate di gruppi elettrogeni da far invidia all’Enel, si camminerebbe se non o' scuru, quantomeno nella penombra.
        Poiché per tutto c’è una spiegazione, mi chiedo:
      • il Comune lo fa per "creare un’atmosfera" (tipu Vecchia Romagna) più soft, rilassante e allo stesso tempo intrigante, particolarmente adatta nel periodo estivo? Originale!
      • Il Comune lo fa per risparmiare? Il dubbio è fondato, avendo dovuto pagare di recente all’Enel una somma consistente (che ammonta ad oltre un paio di centinaia di migliaia di euro) a titolo di arretrati per forniture di energia elettrica.
      • Il Comune lo fa per mascherare la ''bruttura dentistica'' di nuova realizzazione?…Sì, pirché se Tyson si accorge che abbiamo battuto -in bruttezza- la sua caratteristica dentatura da guinness dei primati, allura sì chi simu ''cotti''!

      Per la serie: La terza che hai detto!!!

      Di seguito, nell'ordine: Scagghiuni sx, Scagghiuni dx e dentatura anoMalamente 'ondivaga' della "Rotonda" ex 'palmata'!!

      22 luglio 2006

      PROGETTO A.L.B.A. -La concezione copernicana dell'individuo

      Ieri sera, presso la "Rotonda" della Via Marina scillese, in collaborazione con il Comitato ANFFAS "Giovanni Paolo II" e l’associazione IRC –Insieme per Riaprire la Città- di Bagnara Calabra, i Giovani in Movimento di Scilla (aggregazione giovanile nata nel recente periodo pre-elezioni), hanno promosso una serata di sensibilizzazione sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, nell’ambito del progetto A.L.B.A. (Abbatti Le Barriere Architettoniche).
      E’ stato allestito uno stand informativo, per mezzo del quale oltre ad illustrare la normativa vigente in materia, si è voluto fornire uno strumento semplice, diretto e immediato per consentire a quanti hanno voluto, di esprimere la loro opinione, in maniera tale da mettere in evidenza le difficoltà ed i ritardi nell’applicazione della stessa normativa.
      Nel corso della manifestazione, oltre a raccogliere i vari punti di vista –per mezzo di semplici domande a risposta libera, in forma anonima- sono state trasmesse le immagini di "prove pratiche" fatte nei giorni scorsi, in occasione della prima tappa del progetto svoltasi a Bagnara. Per coloro che hanno voluto provarle direttamente, sono state poi messe a disposizione in prova gratuita delle carrozzine.
      La serata si è quindi conclusa con un piccolo spettacolo musicale improvvisato da alcuni degli stessi organizzatori, i quali, in maniera simbolica quanto efficace e simpatica al tempo stesso, hanno intrattenuto il pubblico suonando e cantando "comodamente" seduti proprio su alcune carrozzine.
      Stilando un bilancio a caldo, si può dire che l’iniziativa ha avuto un buon seguito e pertanto si è riusciti nell’intento di sollevare il problema.
      Un problema che a Scilla si manifesta in modo piuttosto evidente. Infatti, nonostante la normativa in materia sia abbastanza datata (la prima Legge nazionale risale al 1989), gli edifici pubblici (uffici e, soprattutto, attività commerciali) e anche gli spazi aperti, sono ancora quasi impraticabili o comunque accessibili con difficoltà.
      Come si affermava nel volantino distribuito durante la serata, ci si augura di aver portato un contributo pratico –per quanto ancora piccolo- affinché venga in primo luogo abbattuta la barriera più difficile: l’indifferenza.
      Quell’indifferenza che, purtroppo, sembra caratterizzare la società attuale, sempre più spesso fondata –paradossalmente, a ben vedere- su quella che definirei una distorta "concezione copernicana dell’individuo", dove ognuno, ritenendosi superiore agli altri si autoconvince di essere il centro di tutto e di poter inglobare (e quindi condizionare) ogni cosa nella sua orbita personale ma in realtà finisce con l’isolarsi.
      Questa visione distorta, a mio modesto avviso, finisce col generare solo frustrazione, gelosia ed invidia che oggi costituiscono le patologie più gravi in campo sociologico, le quali possono risultare ancora più gravi per chi si trova in particolari condizioni.
      Ecco perché, parafrasando Dostoevskij, quasi tutti gli uomini che hanno delle cosiddette "disabilità" temono di essere ridicoli e, per questo, sono infelici.
      No, non è così. Nella mia "concezione copernicana", l’Essere superiore è solo uno e sta al di sopra di tutti. Ciascuno di noi è "solo" una piccola stella. Una stella che brilla con la luce delle sue idee, con l’intensità dei suoi sentimenti, a prescindere dal fatto se stia in una posizione fissa o si muova. E tante piccole stelle, ciascuna con la propria luce, contribuiscono infine a costituire, tutte insieme, i gruppi, le associazioni, la società che è l’unico strumento, il faro che ci può consentire un’esistenza illuminata dalla libertà, dalla serenità, dalla felicità.
      Per questo mi auguro che quello di ieri sera sia solo il passo iniziale, la scintilla, che dia la scossa necessaria per far sì che una problematica seria ed importante come quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche venga approfondita anche nelle sedi competenti.
      Personalmente mi auguro -e con me, ne sono certo, tutti gli altri amici- che la manifestazione di ieri a Scilla –in un certo senso "figlia" e quindi prosecuzione di quella svoltasi a Bagnara- segni l’inizio della fine di quell’indifferenza diffusa e rappresenti davvero l’A.L.B.A. di una nuova mentalità, più consona a una società che vuole compiutamente essere civile.

      13 luglio 2006

      PEGGIU RU BRASILI!

      Ancora una volta (l'ennesima) dobbiamo registrare una nuova alluvione -con annessa tromba d'aria- verificatasi in questi giorni (11-12 luglio).
      La furia del malutempu si è abbattuta anche sul nostro comune sbinturato, provocando ingenti danni soprattutto nelle camapagne.
      Inoltre, in particolare a Melia -zona "Boccata" -Villaggio del Pino, si sono registrati anche sdradicamenti di alberi di alto fusto che, dopo aver letteralmente firriato in aria, hanno finito con l'abbattersi anche su alcune abitazioni.
      Naturalmente non sono mancati smottamenti e franamenti vari -alcuni anche gravi- con la naturale chiusura (oramai quasi permanente) della S.S. 18 in direzione Bagnara.
      Che dire? Va bene che il clima è impazzito e si è trasformato in senso tropicale, tipu Brasili; va bene chi i notti o all'alba chiovi e spacca tutti cosi e poi a matina u suli nda rrusti; va bene che sono eventi eccezionali (?); va bene tutto quel che si vuole, ma è un dato di fatto che da almeno cinque anni a questa parte questo genere di episodi hanno assunto una cadenza regolare che deve far preoccupare.
      Di seguito, riporto uno stralcio di quanto è stato previsto dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri per fronteggiare gli eventi calamitosi verificatisi la settimana scorsa in provincia di Vibo Valentia:
      3.Il Commissario delegato (--il presidente della regione Calabria--ndr) in particolare provvede: a) alla puntuale ricognizione e quantificazione dei danni subitidalle infrastrutture e dai beni pubblici e privati; b) al ripristino, in condizioni di sicurezza, delle infrastrutture pubbliche danneggiate, alla pulizia ed allamanutenzione straordinaria della viabilita', degli alvei dei corsid'acqua ed alla stabilizzazione dei versanti, alla realizzazione diadeguati interventi ed opere di prevenzione dei rischi ed alla messain sicurezza dei luoghi, nonche' alla realizzazione di adeguatiinterventi, anche non infrastrutturali, di prevenzione dei rischi idrogeologici ed idraulici. c) all'individuazione di appositi siti di stoccaggio temporaneoove ubicare i fanghi i detriti e i materiali rivenienti dallasituazione emergenziale in atto, avvalendosi delle deroghe di cuiall'art. 6, definendo d'intesa con il Commissario delegato perl'emergenza rifiuti nella regione Calabria le modalita' per ildefinitivo smaltimento. 4. Il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e' autorizzato a ricevere risorse derivanti da donazioni ed atti di liberalita' da destinare per le finalita' di cui alla presente ordinanza da trasferire al Commissario delegato. 5. Il Commissario delegato provvede altresi' al rimborso dellespese sostenute dai comuni e dall'Ufficio territoriale del Governo di Vibo Valentia, nonche' da altri enti ed amministrazioni impegnatenelle fasi della prima emergenza.

      A questo punto mi sorgono due domande: perchè per effettuare gli interventi previsti dalle lettere a, b e c si deve ricorrere ad un'ordinanza eccezionale e non vengano disposti come interventi programmati, di normale manutenzione? Perchè bisogna ricorrere a ''donazioni ed atti di liberalita' '' e non si prevede -a livello regionale- un apposito fondo?
      Mi sa chi ndi stamu cumbinandu veramenti comu o Brasili. Anzi no, peggiu ru Brasili! Sì, perchè almeno là hanno la foresta amazzonica a fare da freno, mentre qui abbiamo solo castaniti bruciati!

      10 luglio 2006

      GERMANIA 2006: E' POKER MONDIALE!

      CAMPIONI DEL MONDO!CAMPIONI DEL MONDO!CAMPIONI DEL MONDO!CAMPIONI DEL MONDO!

      Sono le 3 di mattina e ancora non riesco a crederci! E' pokermondiale!
      Ho rivisto il rigore di Grosso almeno 15 volte di seguito e ogni volta è stato come un'emozione del tutto nuova. A Scilla sfilata con: megacamion chinu al limite della capienza i cristiani e banderuni tricolori; lapa con fisarmonica e tamburello a suon di tarantella. Figghioli, mammi e patri i famigghia letteralmente impazziti.
      Una parola sola: GRAZIE!!!!!
      • Grazie a Gigi Buffon: nu porteruni! u mmegghiu ru mundu!!!!!
      • Grazie a Gianluca Zambrotta: difensore, centrocampista e anche mezzo attaccante nonché goleador come pochi. Una garanzia!
      • Grazie a Fabio Grosso: la vera sorpresa del mondiale di Germania, come e meglio di Cabrini in Argentina nel 1978!
      • Grazie a Marco Materazzi: difende, imposta, segna satandu a 2,63 metri sopra il livello del campo e in più....provoca!
      • Grazie a Fabione Cannavaro, indomito capitano, nostro "muro di Berlino";
      • Grazie a Gennarino "ringhio" Gattuso: instacabile settepolmoni, fulgido esemplare di "testa i ncunia" calabrisi. Sei l'orgoglio di tutti noi!!!!
      • Grazie a Andrea Pirlo, detto ragioniere, geometra e professore -questo sì- del nostro centrocampo!
      • Grazie a Simone Perrotta -altro figlio di Calabria- che iau avanti e arretu com' a 'n pacciu!
      • Grazie a Mauro German Camoranesi: nu 'ndiginu!
      • Grazie a Francesco Totti: non era al meglio ma ci ha messo er core!
      • Grazie a Luca Toni: punto di riferimento continuo, torre-faro (non di Messina ma) del nostro attacco.
      • Grazie a Marcello Lippi: uno dei migliori e più grandi allenatori che abbiano attraversato la più che centenaria storia del calcio!
      • E poi ancora grazie a:
      • -Alessandro Del Piero: i suoi interventi sono stati pochi ma buoni, più che buoni. Il riconoscimento più bello per una grande carriera, chiusa vendicando l'europeo di sei anni fa.
      • -Daniele De Rossi: ha alzato un po' il gomito ma si è fatto ampiamente perdonare per il suo...rigore! Ne sentiremo ancora parlare...e parecchio anche.
      • -Vincenzo Iaquinta: terzo calabrese. Anche lui in gol, anche lui una bella sorpresa.
      • -Filippo "culo" Inzaghi: rinisciu mi signa puru in Germania, iucandu appena 20 minuti;
      • -Albero Gilardino: chi musica, ddhu violinu!;
      • -Alesssandro Nesta: lottau, stringiu i denti, ma s'aippi a fari 'i latu;
      • -Christian Zaccardo: l'unico a fare un (auto)gol a Buffon su azione!;
      • -Barone e Oddo: iucaru pocu ma bravi anche a loro;
      • -Peruzzi e Amelia: porteri i riserba. Utili per allenamenti e...traficu in panchina!

      G R A Z I E A Z Z U R R I!!!!



      30 giugno 2006

      RISULTATI REFERENDUM COSTITUZIONALE A SCILLA

      Eccovi le statistiche del referendum costituzionale:
      • Sezione 1 (San Giorgio): SI: 52 ; NO: 324; Votanti: 57,95%
      • Sezione 2 (San Giorgio-Ieracari): SI: 64 ; NO: 385; Votanti: 58,17%
      • Sezione 3 (Via Tripi-quarteri 'ndiginu-'Spitali): SI: 67 ; NO: 327; Votanti: 50,57%
      • Sezione 4 (Chianalea-Marina Grande): SI: 75 ; NO: 248; Votanti: 49,92%
      • Sezione 5 (Solano Sup.): SI: 43 ; NO: 97; Votanti: 24,30%
      • Sezione 6 (Favazzina): SI: 15 ; NO: 34; Votanti: 35,33%
      • Sezione 7 (Melia): SI: 34 ; NO: 168; Votanti: 38,63%
      • TOTALI: SI: 350 (18,11%); NO: 1583 (81,89%, media Calabria 82% ); VOTANTI: 47,11% -praticamenti: i menzi!!

      29 giugno 2006

      ANARCHIA A ….PARKING CITY

      Cari paisani, amici, amiche e parenti –vicini e lontani- collegati in rete, eccovi un breve aggiornamento della situazione scigghitana.
      La temperatura ha raggiunto livelli impensabili, l’umidità è maggiore di quella esistente nto cori della foresta amazzonica e nelle ore diurne, per forza di cose, le attività intellettive praticamente sono ridotte al lumicino. Ecco quindi spiegato perché mi ritrovo a immettere in rete queste news ad ora così tarda.
      Da dove cominciare? Del referendum, il cui esito in Calabria è stato unanimemente (e giustamente, secondo il sottoiscritto) rivolto al NO, vi fornirò i dati ufficiali del Comune. Solo qualche ora di pacenzia.
      Per il resto, eccovi una breve panoramica:
      CONSIGLIO COMUNALE E…DINTORNI
      Si è insediato il nuovo Consiglio Comunale che, udite udite, si è riunito per ben tre volte nel breve arco di poco più di otto giorni.
      La prima seduta è stata dedicata al giuramento del Sindico ed alla proclamazione degli eletti. Il primo cittadino, evidentemente a causa della "troppa abitudine" a certe pratiche istituzionali, ha dimenticato di fare esporre nella sala sia la bandiera –davanti alla quale avrebbe dovuto giurare, come massimo emblema dello Stato- che il gonfalone del Comune. Fu così che la "forma" o il "protocollo" –chiamatelo come volete- è andata a farsi strabenedire. Tipica nonchalance scigghitana!!!
      Nella seconda seduta (il giorno seguente), il Consiglio è stato riunito a scarpa a zoccula in quanto si doveva deliberare in merito alla rinegoziazione di alcuni mutui contratti fino al 1996. In pratica, il comune dovrebbe così pagare di meno verso la banca e risparmiare ben 60-70.000 euro all’anno. Complimentoni!!
      Infine, la terza convocazione si è resa necessaria perché scadeva il termine per l’adesione a un bando relativo al recupero dei centri storici. Orbene, riguardo a Scilla sono stati presentati due progetti: il primo, relativo all’ormai mitico ascensore che dovrebbe collegare piazza San Rocco a Marina Grande. Il secondo è relativo invece alla galleria artificiale di Chianalea. L’importo complessivo dei lavori si aggira sui 3-4 milioni di euro. Piccolo particolare: della somma messa a disposizione dal bando –non ben specificata- già il 50% sarà destinato ai comuni della locride. Il che significa che agli altri –tra cui noi- toccherà dividersi l’altra metà che, comunque sarà ben lontana dal coprire l’intera spesa necessaria per la realizzazione delle due opere.
      Preso da questa iperattività consiliare, il Sindaco comunque, a distanza ormai di un mese dalle elezioni, non ha ancora assegnato ufficialmente le deleghe ai consiglieri della sua maggioranza. Ciò si traduce in una pressoché totale paralisi dell’attività amministrativa. Si aggiunga che, contemporaneamente, alcuni uffici chiave (vedi ufficio tecnico) sono attualmente soggetti a cambiamenti e/o ridefinizioni d’organico e di personale in tutto o in parte. Tale stato di cose, sicuramente senza pari negli altri comuni della provincia (per non andare troppo lontano), è definibile con una sola, sintetica, cruda, parola: anarchia.
      LAVORI IN CORSO
      Numerose le novità (o quasi).
      Sono in fase di ultimazione i lavori di completamento della nuova illuminazione della via Sinuria, con lampioni similpiazza. A dir la verità non è che ce ne fosse tanto bisogno, considerando la particolare luminosità fluorescente della pietra con la quale sono stati rivestiti i muri di sostegno e di cui ho già riferito a suo tempo.
      Nella via Fontana delle Grazie (per capirci, quella che dalla via Nazionale permette l’accesso alla Via Marina), dove erano stati abbattuti alcuni alberi che fungevano da spartitraffico, sono stati ora realizzati due ampi marciapiedi laterali della larghezza di circa 2,00 metri. Conseguenza: la strada, la cui larghezza era di circa 8-9 metri, si è ridotta a poco più della metà, praticamenti nu bureddhu, che dovrà "accogliere" i visitatori (chiamarli turisti sembra effettivamente eccessivo) provenienti sia da Nord (lato Bagnara) che da Sud (lato Villa).
      In più, sono stati ripresi e ammodernati alcuni marciapiedi esistenti e si è proceduto ad asfaltare parte della via Marina e zone limitrofe. Certo, non c’è che dire, sono lavori altamente indicati in questo periodo dell’anno! Per di più con temperature dell’aria vicine ai 40° nelle ore centrali della giornata (l’asfalto nuovo sfiorerà i 70°-80°, se non più). Nota a margine: il cantiere per l’esecuzione di questi lavori "essenziali" per la buona riuscita dell’estate scillese, è stato installato in largo San Nicola, alle spalle delle scuole elementari. Conseguenza: si è ridotto al lumicino l’unico spazio effettivamente utilizzabile per il parcheggio dei residenti. Mah!
      Altra opera in fase di avvio: la via De Zerbi (sempre per capirci: a scalunata chi vai ra Chiazza finu a Matrici, o viceversa). La scalinata dovrebbe essere completamente smantellata e ricostruita, completa d’impianto elettrico –sempre similpiazza- e di pavimentazione in pietra. Auguriamoci però che non sia come quella realizzata a Chianalea, dove –cosi ri pacci!- perfino i gatti (dopo turisti e visitatori vestiti in abito da cerimonia) evitano di camminare sui ciottoli appuntiti, vermanete spaccaita, e preferiscono percorrere –anche a senso alternato in caso di incroci- le piccole e strette strisce laterali.
      PARCHEGGI
      Oltre al ben noto progetto relativo a parcheggi multipiano (a Chianalea, Vallone Livorno e chissà dove altro ancora), fonti confidenziali del tutto ufficiose -ma ben informate- riferiscono che sarebbe in via di soluzione -e quindi di finanziamento- anche un altro progetto che prevede la realizzazione di un parcheggio... rintra o muru ra stazioni!
      Altro parcheggio, per il quale esiste anche un altro progetto già presentato -o comunque in corso di definizione- è quello che si dovrebbe realizzare in località "Pacì", sotto l'attuale acquedotto, quasi completamente inserito nella montagna soprastante e quindi quasi invisibile dall'esterno, tipu postazioni antiaerea ra sicunda verra mondiali, il che però non guasta dal punto di vista paesaggistico-ambientale (e menu mali!).
      Alla luce di tutto questo, propongo un referendum popolare: visto che facciamo parte dell'Europa, perché non aggiungere alla nostra Perla anche un nome inglese? Park(ing) City!!
      Alla prossima!

      16 giugno 2006

      LA DESERTIFICAZIONE DELLA CALABRIA

      Come avrete potuto leggere dalle cronache di questi ultimi giorni –riportate con risalto anche sulla home page del nostro sito- si moltiplicano in Calabria gli episodi di criminalità ai danni di operatori commerciali (che siano di piccole o grandi dimensioni poco importa).
      Un’altra incresciosa vicenda, che ha trovato ampio spazio su giornali e tv locali, un po’ meno sulla stampa nazionale, è quella relativa alla chiusura forzata di un altro noto locale nei pressi di Santa Trada, il ristorante "Al Valentine".
      Anche in questo caso, nonostante le segnalazioni alle autorità competenti (polizia, carabinieri, magistratura, ecc.) a seguito di attentati, o meglio "avvertimenti" sempre più pressanti, con intensità e pericolosità via via crescenti, i proprietari e gestori del locale, nella consapevolezza di non poter garantire l’incolumità della clientela, hanno dovuto preparare le valigie ed abbandonare la loro terra, dirigendosi verso la Francia.
      Lì, lontano dall’aria della provincia reggina -che diventa ogni giorno sempre meno respirabile- cercheranno di rifarsi una vita, sperando di poter sfruttare le loro capacità imprenditoriali nella sicurezza, nella pace e nella serenità che solo una società civile –prima delle forze dell’ordine e della magistratura- può garantire.
      Unico loro conforto (seppur praticamente inefficace), la solidarietà espressa dai ragazzi di Locri e da pochi altri.
      Hanno chiuso, hanno gettato la spugna in lacrime, addolorati, spaventosamente impotenti e –quel che fa più male- quasi fossero loro a doversi vergognare di quello che avevano fatto, a dover scappare di corsa, come ladri, per non essere acciuffati.
      Non dalla polizia, (che fatica ad acciuffare il 29° latitante più pericoloso, solo per far entrare nella famosa lista dei trenta colui che era al 31° posto), bensì dalla "pulizia" operata da quella gente che pensa di poter fare e disfare, creare e distruggere a proprio piacimento, senza alcun rispetto per la persona e la vita umana.
      E’ solo gente malata. Sì, malata dell’effimera illusione di essere onnipotente, dell’effimera illusione di poter gestire a proprio piacimento ogni attività economica, da cui succhiare come parassiti l’unica cosa che la fa sentire viva, che crede di possedere ma da cui, in realtà è posseduta: il denaro.
      Ma questa illusione durerà ancora per poco. Non perché le Autorità –e quindi lo Stato- riusciranno ad avere la meglio. Non perché ci sarà ancora qualcuno disposto a fare l’eroe, a sacrificare la propria vita per denunciare uno stato di cose di cui tutti noi siamo già perfettamente a conoscenza.
      Questa illusione durerà poco perché, continuando di questo passo, finirà con l’autodistruggersi. Come? Proseguendo in questa costante, imperterrita opera di desertificazione.
      Desertificazione del territorio, poiché proseguendo in quest’opera di far terra bruciata attorno a chi non è di loro gradimento, in Calabria finiranno col rimanerci solo loro: gli illusi schiavi del denaro.
      La gente onesta, che lavora, che si fa in quattro per guadagnarsi da vivere, che è disposta a mettere la propria intelligenza al servizio della collettività andrà –seppur certo a malincuore- a seminare il germe del progresso da un’altra parte.
      In Calabria resterà la terra nuda, spoglia di iniziative, di idee, di progetti, di vita. La terra, sola, dura come pietra.
      La pietra delle lapidi di cui gli onnipotenti dell’effimero hanno già lastricato gran parte del nostro territorio. La pietra di cui hanno rivestito il loro cuore e quello di coloro che supinamente, vigliaccamente, si adeguano, vittime (anche loro) di una progressiva, umanamente gravissima ed inaccettabile desertificazione delle coscienze.

      31 maggio 2006

      SCIGGHI(TI)TANI(C)

      (Trasposizione elettoral-dialettale di “Titanic” di F. De Gregori)

      • ‘A prima lista di voti è china,
      • ‘a sicunda nenti,
      • e ‘a terza mali forti si senti
      • e varda in giru mi trova cunfortu
      • pirchì iu tuttu stortu.
      • Sturiata e nta ‘n misi proposta,
      • pu scigghitanu chi cerca risposta,
      • a li domandi ch’ ‘a genti si faci
      • ma mi rispundi non fu capaci.
      • Sacciu sulu chi avi cinc’ anni
      • chi a Scilla cchiù nenti si movi,
      • ‘a genti è chiusa e voli parrari
      • sulu ru tempu, s’è bellu o se chiovi.
      • E intantu cu ha vintu festeggia,
      • sorispazioni chi mancu li cani,
      • a patraternu ognunu s’atteggia,
      • a tutti bacia, stringendu li mani.
      • I vincituri poi fuiunu abbasciu,
      • sì, brinda tutta ‘na tavulata,
      • pi ‘na vittoria chi fu bella pi iddhi
      • ma chi pi l’atri, ahi!, fu ‘na lignata.

      • Ma cu ‘u rissi chi ccà si sta mali,
      • chi ru paisi non c’è nenti ‘i pigghiari
      • 'imu ‘a Marina e ‘a Chianalea,
      • 'imu San Giorgiu e poi Iaracari.
      • Nto Scigghiu aimu la nominata,
      • chi propria ccà si spaccau lu saccu,
      • a cu ndu rici nci ramu ragiuni,
      • ndi difindimu, non iamu all’attaccu.
      • Ccà ‘u mari cangia mmilli culuri,
      • i quandu brisci fin’ a quandu fa sera
      • e ogni annu mi ndi fannu cuntenti
      • pi quant’è nettu purtamu ‘a bandera.
      • Simu nu vantu pi tutta ‘a Calabria e
      • ra Costa Viola la perla ‘nvidiata,
      • ma non facimu mai ‘n piritu tundu,
      • puh! fora iabbu, oh malachiamata!

      • ‘A cosa è seria e non è generica,
      • nc’è cu non voli sintiri ‘sta prerica,
      • nc’è cu rici "Vi salutu, figghioli,
      • ccà jeu non ci ‘a fazzu, ora partu pa ‘Merica."

      • O’ primu pianu ru vecchiu Palazzu
      • lu dadu è trattu nta tuttu ‘u Cumuni,
      • ma chi nci cunti? chi signi? chi spunti?
      • mancu ‘sta vota si cangia patruni.
      • Ora a cu’ ‘st’elezioni ‘i pirdiu
      • nci ‘oli nu pocu ‘a rraggia mi sbenta,
      • ma pi favuri, cu’ a iddhi scigliu
      • m’avi ‘a buntà non mi si lamenta.
      • E pi camora, dopu ‘sti votazioni,
      • aundi è sulu lu vecchiu ch’avanza,
      • megghiu far scorta di calamiddha,
      • sarannu forti ‘i duluri di panza.
      • Oh scigghitani, vuliti sapiri
      • mi staiu nto Scigghiu ora comu mi sentu?
      • Comu ‘n maritu cu ‘na bella mugghieri,
      • ch’ ‘a porta in giru, curnutu cuntentu!

      • E’ propriu ura mi si cangia, si spera
      • ma c’è cu non voli sintiri ‘sta prerica,
      • nc’è cu rici "Vi salutu, figghioli,
      • ccà non ci ‘a fazzu, ora partu pa ‘Merica."
      • Nc’è cu rici "Vi salutu, figghioli,
      • ccà non ci ‘a fazzu, ora partu pa ‘Merica."
      • Nc’è cu rici "Vi salutu, figghioli,
      • ccà non ci ‘a fazzu, jeu vaiu a’ ‘Merica."

      30 maggio 2006

      IL NUOVO (?) CONSIGLIO COMUNALE

      • SINDACO: avv. Gaetano Ciccone

      • CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA:
      • BELLANTONI Francesco Gabriele preferenze 179
      • VITA Antonino preferenze 169
      • PALADINO Girolamo preferenze 166
      • MOLLICA Domenico preferenze 152
      • COTRONEO Filippo preferenze 148
      • ARBITRIO Pasquale preferenze 119
      • DIANO Domenico preferenze 118
      • MANGERUCA Pietro preferenze 105
      • CAMBARERI Domenico preferenze 102
      • FAVA Francesco preferenze 97
      • FEDERICO Giuseppe preferenze 89

      • CONSIGLIERI DI MINORANZA:
      • BUETI Rocco –candidato a sindaco
      • PERINA Santo preferenze 144
      • CAMBARERI Antonio preferenze 139
      • PIRROTTA Antonio preferenze 121
      • GIORDANO Rocco –candidato a sindaco


        CURIOSITA':

      • Candidato più votato: Bellantoni Francesco Gabriele (lista n. 1): 179 preferenze

      • Candidato meno votato: D’Amico Giuseppe (lista n. 2): 0 preferenze*
        *Campagna elettorale fatta a suon di bigliettini che invitavano a votare liberamente, ma non per lui!

      ELEZIONI SCIGGHITANE: AUND’ERIMU, SIMU!

      Il risultato è definitivo ed ufficiale: ha vinto, andando oltre ogni più ottimistica previsione la lista n. 1 del Sindaco uscente, avv. Gaetano Ciccone e della sua amministrazione, confermata in blocco.
      Come facilmente pronosticato alla vigilia e come potrete leggere nelle tabelle allegate a giocare un ruolo decisivo, scavando un solco incolmabile con le altre due liste in corsa, sono state le frazioni, senza eccezione alcuna.
      La vera sorpresa è stata la netta affermazione anche nelle sezioni cittadine (soprattutto la n. 1!), fatta eccezione per la n. 2, dove il confronto tra la lista Ciccone e quella Bueti è stato maggiormente in equilibrio. Il distacco è stato minore –seppur di poco- se si considerano anche i voti dati alla sola lista, senza preferenza.
      Altro dato significativo è la buona affluenza alle urne, a dimostrazione del fatto che l’appuntamento elettorale era atteso dalla popolazione.
      Ma tale attesa non ha cambiato per niente le cose. Anzi, l’enorme divario venuto fuori dal risultato delle urne (seppur in parte giustificato dal fatto che i rapporti di parentela hanno la loro influenza nel decidere a chi assegnare la preferenza), a ben vedere non trova un effettivo ed oggettivo riscontro nella realtà quotidiana degli abitanti dello Sciglio, considerate le numerose lamentele e gli altrettanto numerosi mugugni liberamente espressi da diversi ambiti socio-culturali della popolazione nei cinque anni appena trascorsi.
      Perciò, dal punto di vista strettamente logico, appare a dir poco inspiegabile l’aver contribuito –di fatto- in maniera così massiccia all’ulteriore e per molti versi avvilente consolidamento di una situazione politica scigghitana che appare così completamente, pericolosamente e colpevolmente (per chi ha perso) cristallizzata. Figghioli, in pratica, aund’erimu, simu!
      Visto che il Giro d’Italia si è concluso da poco, possiamo dire che quella ottenuta dal Sindaco Ciccone più che una vittoria alla Coppi o alla Bartali, è stata una vittoria alla Eddy Merckx, detto "il cannibale".
      Chi ha perso, s’interroga, com’è giusto che sia, sui motivi di questo fallimento.
      Da un lato, la lista proposta da Rocco Giordano è stata il frutto di un’iniziativa personale, basata principalmente sul suo particolare "carisma" e sulla sua genuina simpatia, che non ha mancato di raccogliere consensi per alcune idee proposte dal "Bais", al quale, comunque, va senz’altro il primo premio per la campagna pubblicitaria, con cartelloni immortalati anche in numerose foto ricordo: eccezionale!
      Dall’altro, la lista che candidava Rocco Bueti. Era quella che dal punto di vista più strettamente politico avrebbe dovuto contrastare maggiormente la compagine "cicconiana".
      Visti i risultati però, c’è parecchio su cui riflettere e interrogarsi. In primo luogo, la tempistica nella formazione della lista. Considerata la particolare mentalità paesana –simu tutti testa dura, calabrisi!- si sarebbe dovuti partire con molto più anticipo nelle "consultazioni" preliminari, coinvolgendo maggiormente tutta quella parte di popolazione che ha espresso in tutti questi cinque anni un profondo disagio per la situazione economico-sociale in cui vive. E poi, ci si sarebbe dovuto ricordare del semplice ma detto: "A jatta prescialora, faci i jattareddhi orbi" !
      Il tempo -che come si sa, aggiusta ogni cosa- sarebbe servito anche a smussare e dirimere quelle reciproche riserve avanzate dalle diverse forze politiche interessate (tutte collocate all’interno del centrosinistra), le quali hanno purtroppo impedito di portare avanti un discorso unitario che poteva essere maggiormente apprezzato dagli scillesi.
      Infine, la propaganda. Non serve a niente affidarsi a volantini dell’ultim’ora, tipo strillo dei giornali. Non servono perché agli occhi del popolo –che deve poi giudicare- appaiono essere solo un gioco a rimpiattino, un <> <>, che alla fine risulta essere del tutto sterile e, peggio ancora, fuorviante.
      Per chi ha perso, ci sarà modo, comunque, di riparare, di far sciogliere questo pericoloso ghiaccio che tende a cristallizzarsi. Come?
      In primo luogo utilizzando lo strumento democratico costituito dalla presenza all’interno del futuro Consiglio Comunale. Una presenza che deve essere convinta e continua, non fantasma, come oramai da dieci anni a questa parte. Una presenza vigile, che tenga d’occhio l’operato della maggioranza, e metta al corrente la cittadinanza tutta di quel che avviene nella "stanza dei bottoni". Una presenza propositiva, nel senso di portare avanti le istanze provenienti dalla società scillese, di saper cogliere e segnalare a chi amministra quelle opportunità di risparmio per la collettività e di sviluppo sociale offerte dalla legislazione vigente e futura (nazionale ed europea, in particolare), che finora sono state sfruttate se non male, diciamo così, senz’altro ad intermittenza.
      In secondo luogo, avviando sin da domani una forma di dialogo e di coinvolgimento nell’azione politica che sia davvero continuo, quasi quotidiano, con tutte quelle parti della popolazione scillese –sicuramente in numero maggiore di quanto non abbiano detto i risultati finali- e soprattutto i giovani, che possono rappresentare quella scossa di cui la politica scigghitana denota avere estremo bisogno.
      I quali, da parte loro, non possono e non devono starsene alla finestra, fingendo che la politica sia un’entità astratta. Ma ai quali non bisogna ricorrere solo e soltanto per riempire qualche posto vuoto nella prossima lista.

      15 maggio 2006

      AUGURI, PRESIDENTE!

      Presterà giuramento oggi pomeriggio l’undicesimo Presidente della Repubblica Italiana: Giorgio Napolitano.
      Nonostante l’opposizione non abbia gradito il "metodo" con il quale si è proceduto all’elezione del Presidente –poiché il Suo nome non era stato preventivamente inserito nella "rosa" dei candidati- alla fine più di uno dei suoi esponenti di primo piano ha ammesso di aver commesso un errore.
      L’errore di non aver sostenuto con il proprio voto una personalità di cui tutti, alla fine, hanno riconosciuto pubblicamente il profilo morale e l’alta competenza istituzionale.
      Ciò per non turbare l’elettorato di centrodestra, al quale è stata propinata una campagna elettorale dominata da un unico tema portante: l’anticomunismo, nella sua forma più accesa, da anni ’50. Da qui il problema: come giustificare il voto dato proprio ad un "ex comunista"?
      A dire il vero, per quanto hanno riferito tutti i mezzi d’informazione, potremmo definire Giorgio Napolitano come il "meno comunista" tra i comunisti, nel senso che ha improntato tutta la sua attività all’interno del partito cercando il dialogo con le altre forze politiche, venendo in più di un’occasione "emarginato" dai suoi stessi compagni i quali però hanno poi riconosciuto la validità e la fondatezza delle sue posizioni, improntate verso un moderno socialismo riformista.
      Al di là di tutto ciò, credo comunque che davanti a personalità dello spessore e del carisma del Senatore Napolitano, proprio per la speciale carica di "Senatore a vita" che già rivestiva, i veti posti e le perplessità sollevate dal centrodestra sono del tutto infondate.
      Di sicuro, il neo Presidente Napolitano lo proverà, svolgendo la necessaria opera di mediazione all’interno di un clima politico surriscaldato dagli eccessi di personalismo. Lo proverà riportando al centro del dibattito "l’attualità" della nostra Costituzione, che deve essere sì adattata alle nuove esigenze di questo periodo storico ma che, non per questo, deve essere necessariamente stravolta nel suo impianto base. Un’impostazione conferitale dai Padri della Costituente, la cui lungimiranza nel prevedere già a quel tempo le soluzioni per i futuri possibili adeguamenti e miglioramenti, è stata subito sottolineata e messa in evidenza dal nuovo Presidente.
      Oggi, ventuno salve di cannone saluteranno la Sua elezione e l’inizio di un cammino nuovo della politica italiana. Un cammino fatto di dialogo tra gli schieramenti, di rispetto per le reciproche posizioni. Un cammino nel quale vengono messi da parte i poco comprensibili "odi" o le infondate "paure", retaggio di un passato che è ormai storia e che oggi può servire da utile insegnamento.
      Mi auguro che questi ventun colpi di cannone diano la "sveglia" a tutta la nostra classe politica (di governo e opposizione), che certamente potrà e dovrà fare tesoro dell’apporto fattivo, concreto e di sicuro al di sopra delle parti del neo eletto, Giorgio Napolitano. Auguri, Presidente!

      14 maggio 2006

      LA JUVENTUS E I MODERNI MANGIAFUOCO

      Piangeva Roberto Bettega domenica scorsa, sugli spalti del "Delle Alpi": la Juventus, la "sua" squadra, giocava l’ultima partita casalinga di un campionato che ha dominato, ma che l’ha vista arrivare al traguardo quasi senza fiato, stremata sia fisicamente che psicologicamente.
      E’ passata solo una settimana e quelle lacrime, quella stanchezza, trovano oggi tutt’altra spiegazione.
      Piangeva, "Penna Bianca", ma non per la gioia. Erano lacrime di amarezza, di sconforto, quasi di delusione. Sì, perché erano le lacrime d’addio al calcio di cui ha fatto parte, di cui è stato una delle tante (per fortuna) bandiere.
      Piangeva, e con lui tutti i veri tifosi, la fine di un’epoca. Di un’epoca in cui per rinnovare un contratto, bastava una stretta di mano tra giocatori e presidente, in cui per capirsi era sufficiente guardarsi negli occhi, senza bisogno né di intermediari/procuratori né di telefonini. Un’epoca in cui gli accordi venivano rispettati per tutta la durata concordata e non venivano disattesi dopo poco tempo, così, perché imposti dalle convenienze personali di qualcuno.
      Un’epoca in cui i calciatori erano ben consapevoli di essere dei "fortunati", dei privilegiati ma altresì rispettosi –con i loro sacrifici e il loro attaccamento alla maglia- del loro pubblico, quel pubblico che decretava poi i loro successi o i loro fallimenti.
      Mi vengono in mente nomi del passato quali Boniperti, Sivori, Charles o, in epoca più recente, quelli di Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Platini, Rossi, Boniek e poi, il grande e sempre più compianto Gaetano Scirea.
      Tutti loro hanno condiviso con Bettega quel modo di fare, quegli atteggiamenti, quella consapevolezza di persone dalle origini semplici, dotate di una particolare abilità nel dare calci ad un pallone e, per questo, capaci di regalare momenti di gioia e di speranza al loro pubblico, alla ricerca di quel sano divertimento che solo lo sport è in grado di offrire.
      Dietro di loro, dirigenti capaci, ricchi sì delle necessarie risorse economiche –seppur modeste se paragonate a quelle di oggi- ma, soprattutto di tanta umanità e rispetto per il lavoro dei loro particolari "dipendenti" e per i loro tifosi.
      Erano, sono stati grandi personaggi, in grado di fare visceralmente "innamorare" del gioco del calcio diverse generazioni di ragazzi. Grandi presidenti, grandi campioni, grandi uomini: uomini da serie A.
      Le lacrime di Bettega, sono la più incredibile ed impensabile testimonianza di quanto è stato doloroso il passaggio dal calcio "tradizionale" delle semplici società sportive, alle S.P.A., alle "aziende".
      E, si sa, l’azienda-calcio (come tutte le altre), deve far quadrare i conti. Ma per tenere alla pari i bilanci, alcuni maldestri burattinai hanno finito con l’inventarsi i metodi più impensabili, degni dei migliori equilibristi, finendo però col farle diventare delle splendide….scatole vuote.
      I moderni Mangiafuoco, privi di qualsiasi scrupolo, per il loro tornaconto personale, per le loro effimere manie di grandezza, non hanno esitato a calpestare la dignità di tutto il mondo del calcio e di tutti quelli che direttamente (calciatori, arbitri, addetti ai lavori) o indirettamente (tifosi, semplici appassionati) ne fanno parte.
      I Mangiafuoco dei nostri tempi avevano scritto e pianificato la loro "commedia", il loro spettacolo, a partire dai ruoli principali fino alle battute delle comparse. Ma è uno spettacolo squallido, che non ha niente di fiabesco, tutt’altro. Con la loro famelica ingordigia sono stati capaci di rovinare per sempre quella splendida fiaba –il calcio- con la quale siamo cresciuti, immaginando –per radio con Ameri e Ciotti- e poi vedendo –in TV con Martellini e Pizzul- le gesta di "Penna Bianca" e compagni.
      Ridateci il calcio di una volta:allegria, divertimento, competizione. SPORT!
      Restituiteci i campioni, gli uomini da Serie A da applaudire, incoraggiare, ammirare.
      Loro invece, i maldestri burattinai, i moderni squallidi Mangiafuoco, solo loro, se ne stiano in C……!

      29 aprile 2006

      SCIGGHITANI, ALLE URNE!

      Scigghitani, alle urne!
      Sono state presentate le liste dei candidati per l’elezione del nuovo (?) Consiglio Comunale e del nuovo (??) Sindaco. Si vota con il sistema maggioritario, che ancora è in vigore per Comuni e Provincie, il 28-29 maggio prossimi. Organizzatevi i ferii!!
      La prima novità rispetto alle elezioni del 2001 è la presenza di tre liste invece di due. Il che significa che ci sarà maggiore "dispersione" di voti, con margini che potrebbero essere davvero minimi. Vediamo un po’ più da vicino le tre liste.

      • Insieme per il Progresso
        E’ la lista del Sindaco uscente –avv. Gaetano Ciccone. Sostanzialmente immutata rispetto alle elezioni del 2001 nelle quali prevalse per un pugno….di voti. Da esperto "allenatore", l’avv. Ciccone ha dunque seguito l’antico motto che vale in ogni competizione: "squadra che vince non si cambia", nonostante qualche "scricchiolio" interno, evidentemente superato.
        Non ha un preciso riferimento politico a livello nazionale, poiché costituita in parte da DS, in parte da Socialisti e in parte da indipendenti. A sottolineare la "trasversalità" della compagine del Sindaco in carica, la vera novità (?!) è costituita dalla candidatura del neo coordinatore cittadino dell’Udeur. Altro elemento caratterizzante è la presenza di una forte rappresentanza delle frazioni (Melia, Solano e Favazzina), pari quasi al 40% dei candidati.
        Potrebbe essere un elemento decisivo, come già in passato!!
      • Forza Italia
        Il candidato a sindaco è Rocco Giordano –detto "U Bais"- noto imprenditore ed operatore commerciale cittadino, se non sbaglio, alla prima candidatura a sindaco, dopo diverse presenze (???) in Consiglio Comunale, sui banchi dell’opposizione.
        Il riferimento politico è netto ed inequivocabile. La lista è prevalentemente formata da imprenditori commerciali –oltre allo stesso candidato a sindaco- ed ha una forte presenza giovanile: è la lista con l’età media più bassa, 40 anni.
        Si punta a confermare il buon risultato ottenuto nelle recenti elezioni politiche, nelle quali Forza Italia è stato il primo partito a Scilla.
        Ma per le elezioni comunali, di solito, è tutta un’altra storia….
      • Uniti per Rinnovare
        Candidato a sindaco è Rocco Bueti, predecessore di Ciccone, avendo già ricoperto tale carica fino al 2001.
        Il riferimento politico è l’Unione, con prevalente presenza di Margherita, poi DS e Verdi. Mancano però uomini in quota a Rifondazione Comunista, a quanto risulta per via di non ancora sopiti "rancori" nei confronti di Bueti in occasione della sua prima esperienza come sindaco. In ogni caso, da parte dei Rifondatori -memori della tattica che ha comunque portato alla caduta del primo governo Prodi- dovrebbe essere assicurato il cosiddetto "appoggio esterno".
        Come detto poi, da parte dell’Udeur all’ultimo momento si è scelta un’altra strada, così che il progetto originario appare essersi –di fatto- dimezzato.
        E’ la lista con la più alta percentuale di rappresentanza femminile: più del 30%.
        Appare essere quella in grado di competere meglio nelle frazioni contro la lista del Sindaco uscente. A Scilla centro, come sempre, tutto si deciderà sul filo di lana.

      Che dire: i nomi sono lì, sotto gli occhi di tutti: www.malanova.it Bisogna scegliere. Ma deve essere una scelta ben ponderata. A parte le parentele da accontentare -inevitabili in un ambito limitato come Scilla- se vogliamo cambiare davvero mentalità, una cosa è certa: non dobbiamo pensare che il nostro cambiamento possa avvenire per ….favore ricevuto!!!

      18 aprile 2006

      PASCUNI A ......LIVORNU

      • Com' ogn' annu è tradizioni
      • ndi truvammu pa Pasquetta,
      • 'a matina nda passammu
      • nta nu bar, senza fretta.

      • Ma poi quandu 'a fami vinni,
      • 'n'ura ropu ru menziornu,
      • decidimmu all'intrasattu:
      • ndi 'nchianammu a....Livornu.

      • Ma pur se non è Toscana
      • (è 'na zona ccà vicina),
      • esti centu voti megghiu:
      • nu vaddhuni ra Marina!

      • Cunsumammu tutti cosi
      • e mangiammu com' e' pacci:
      • da la pasta, fatta o' furnu,
      • finu e' fungi nde bbuccacci.

      • Poi fu tempu di riposu,
      • longa 'a sosta, finu a sera,
      • ma, in casu di bisognu,
      • nc'era 'i scorta 'na pastera.

      • Cari amici oggi assenti,
      • vi salutu tutti quanti,
      • ccà nta l'aria c'è murfura
      • fu 'u suli latitanti.

      • Cusì a vui chi non ci siti,
      • jeu cu l'ecu ru vaddhuni,
      • dicu sulu: bonasira,
      • a vui tutti, bon Pascuni!

      09 aprile 2006

      LA VIA SINURIA E.... I MATTUNELLI RU BAGNU!

      Cari Scigghitani sparsi per il globo terracqueo, mi scuso innanzitutto per la latitanza di questi ultimi due mesi ma il lavoro e altro, mi hanno impedito di tenervi aggiornati sulla situazione.
      Nel mio ultimo messaggio riguardo i lavori in oggetto, vi avevo detto che la loro ultimazione era prevista per la fine di febbraio.
      Bene, vi sembrerà incredibbule, ma la strada è stata riaperta al transito con soli quindici giorni circa di ritardo! Voi direte, bbona i manu! Però ...(c'è sempre un però, altrimenti non saremmo in Calabria, e precisamente a Rriggiu...):
      - Binirizioni: negli ultimi giorni, il semaforo che avrebbe dovuto regolare il transito a senso alternato, funzionava solo da una parte -in piazza San Rocco. Quello a Piazza Matrice era lampeggiante. Risultato: gli automobilisti circolavano nei due sensi di marcia, facendo lo slalom tra: butuni ill'acqua, muntarozza i terra, birilli tipu gimkana, e via di seguito..., mandandosi binirizioni reciproche.
      - Aund' erimu, simu: come previsto e anticipato, la parte lato monte che è stata ampliata, viene quotidianamente utilizzata per il parcheggio delle automobili della zona. Risultato: aund' erimu, simu! La sede stradale infatti, almeno quella lato monte, è larga quanto in origine.
      -Llarga e stringi: l'ampliamento lato mare, realizzato solo parzialmente, vanifica, nella sostanza, tutto il lavoro fatto in quanto anzichè eliminare il pericolo rappresentato dalla larghezza limitata, lo ha aggravato. Infatti, poichè il primo tratto lato mare è stato allargato, chiunque si sentirà autorizzato (essendo calabrisi e rriggitanu) a procedere a velocità più sostenuta. Risultato: una volta arrivati all'altezza della curva d'imbocco alla galleria, aundi c'era a ficara, si entrerà "sparati" in un imbuto degno delle migliori chicane con tunnel -tipu Montecarlu!
      -"Ratimi aiutu, staju 'ncappottandu!" Restando in tema di gran premi di formula 1, all'altezza del tornante -che pare la curva del Loews, sempre di Montecarlo- per dare un tocco di verde e non passare per insensibili devastatori dell'ambiente, i progettisti -o chi per loro- han deciso di ricavare una piccola aiuola, così piccola, ma così piccola che la palma che vi è stata piantata all'interno sembra come il piede di King Kong dentro la scarpetta di Cenerentola, e la senti quasi gridare "Ratimi aiutu, staju 'ncappottandu" (il che, prevedo, succederà in tempi piuttosto brevi).
      LA "CHICCA" -Ma la vera "chicca", che è un vero e proprio pugno nell'occhio, chi quasi vi lori 'u stomucu quandu 'u vardati, è il rivestimento del muro di sostegno tra le due rampe.
      Invece di adottare un rivestimento in pietra simile a quella già esistente nel muro di sostegno della Via Zerbi -per intenderci, 'a scalunata ra Chiazza a' Matrici- o a quella usata nella galleria che permette il passaggio da Marina a Chianalea, sempre gli stessi progettisti, in barba a qualsiasi considerazione di impatto ambientale, hanno deciso di utilizzare una tipologia di pietra di color bianco smaltato.
      Ma è un bianco particolare che, parafrasando una delle battute migliori di un film comico di alcuni anni fa, potrei definire come: la più bianca pietra bianca che abbia mai visto in vita mia!!
      Ebbene sì, figghioli, ne parlavo oggi con due amici. Uno mi ha chiesto:"Ma, chi l'ha scelta quella pietra?"; l'altra amica: "A me, sembrano le piastrelle di una sala operatoria". Sì, a voler essere buoni, sembrano da sala operatoria, ma a me ricordano tanto, ma proprio tanto, 'i mattunelli 'i ceramica 20x20 ru bagnu 'i 'na casa i campagna!!!

      06 febbraio 2006

      XL SUPERBOWL NFL -PITTSBURGH CAMPIONE

      Mi scialaia!
      Si è da poco concluso il Superbowl numero XL, la finale del campionato di football americano. L'evento mediatico che monopolizza l'attenzione di un'intera nazione, la massima espressione dell'american way of life, dell'"americanità" più esasperata (ed esagerata) .
      Per la cronaca hanno vinto i Pittsburgh Steelers, battendo i Seattle Seahawks per 21 a 10.
      Qualche dato, tra i più interessanti.
      - L'incontro si è svolto a Detroit, in uno stadio coperto, con erba sintetica (come dovrebbero essere tutti i nostri campi da calcio, considerata la scarsa qualità dell'erba naturale e i relativi costi di gestione).
      - L'inno nazionale è stato cantato da Aretha Franklin (mitica!), accompagnata da alcuni musicisti di New Orleans, città la cui popolazione - ridotta ad un quarto di quella pre-Katrina - cerca di risollevarsi con l'aiuto di tutti, anche della NFL, la lega del football (bampata a sordi);
      - Pittsburgh è al suo quinto titolo -dopo averne vinti quattro negli ormai (ahimè) lontani anni '70- e, come dicono negli States, hanno raggiunto il pollice.
      Per comprendere il significato di questa espressione mi ci è voluto un po'. Alla fine ci sono arrivato. Dovete sapere che i 'mericani, oltre a parlare al contrario -nel senso di invertire il posto tra aggettivo e sostantivo- non cominciano a contare dal pollice (com'è naturale) bensì dal mignolo, così che il pollice è solamente il quinto delle dita della mano. Quindi, raggiungere il pollice significa arrivare al quinto oggetto di un'enumerazione (in questo caso i titoli del campionato NFL).
      - Seattle (patria dei Nirvana, dei Pearl Jam e della grunge-music) era invece alla sua prima apparizione in finale. Avevano in squadra il miglior giocatore dell'anno ma...sarà per un'altra volta.
      - E' la prima volta che una squadra (Pittsburgh) partita dall'ultima wild card (ultimo posto utile per entrare ai playoff, il che significa aver dovuto giocare tutte le partite decisive in trasferta) vince il Superowl.
      - L'allenatore dei nuovi campioni è quello che siede da più tempo su una stessa panchina, ben 14 anni. Un record (il secondo in ordine di durata, dopo quello del suo stesso predecessore), se si pensa che il football è uno sport in cui il ciclo di un allenatore dura in media tra i quattro-cinque anni.
      - Il tradizionale spettacolo tra il primo e il secondo tempo ha visto l'esibizione -con conseguente delirio dei presenti- dei mitici Rolling Stones, al loro quarantesimo anno di attività (guarda caso come le edizioni del Superbowl), con il solito Jagger: vecchio ma siccu siccu, bruttu e più tarantolato che mai. Satisfaction!
      -Per finire:spettatori negli States circa 149 milioni; nel mondo circa 1 miliardo; gli spot pubblicitari mandati in onda durante la partita sono costati solo.... 5 milioni di dollari al minuto!
      Inoltre, e questo lo potevano fare solo negli USA, qualora uno volesse, può rivedere tutti gli spot andati in onda durante il Superowl (!?, c'è chi lo fa? i 'mericani sì, evidentemente) e addirittura votare il miglior commercial di tutte le edizioni. Non ci credete? Date un'occhiata: http://www.superbowl.com/commercials

      19 gennaio 2006

      TURISTI A SCILLA!

      Heilà figghioli!
      Nonostante qualcuno intenda farci passare per "tropeani", ogni tanto si trova ancora qualcuno che apprezzi il nostro paesello.
      Date un'occhiata agli appunti di viaggio e al minivideofotomusicale preparato da un turista dello Scigghio, viaggiatore di professione:
      http://appuntidiviaggio.clarence.com/permalink/214310.html
      e a quest'altro, direttamente dalla Russia, che però ha imparato a conoscere le....MEDUSE!
      http://gerdas.livejournal.com/313126.html
      o quest'altra (anche se come fotografa non è un granchè)
      http://spaces.msn.com/members/eelisa/Blog/cns!1p9RUcJ0iKU7AY8p3M7J8m0A!746.entry
      mentre a quest'altro è piaciuto il castello:
      http://sundialcloister.blogspot.com/2006/01/castle-of-scilla.html
      e ancora...memorie di un pescatore:
      http://spaces.msn.com/members/jimi-s/Blog/cns!1pYDcr_FemRNSkadDU0e5usA!207.entry
      e poi..... ancora Chianalea: http://www.flickr.com/photos/95521613@N00/59984674/
      oppure quest'omaggio:
      http://spaces.msn.com/members/ray121/Blog/cns!1pRoA0UhYNCu4mBmKngnUxXQ!781.entry
      e chista cu è, me soru?
      http://spaces.msn.com/members/freyja27/Blog/cns!1pweDJtrhVn7BW5MiGJK-ISw!287.entry
      Infine, questo Bill dà..... i voti: Scilla-Bagnara 52-45 . In testa c'è Eraclea Minoa (aahhh?), in un parco nazionale vicino Sciacca. http://billives.typepad.com/portals_and_km/2005/07/rating_the_beac.html
      Questo il commento: Scilla is next to Bagnara and is mentioned in Homer. There is an old fort giving it a bit more ambiance than its neighbor but is otherwise similar. Water – 6, Sand – 5, Shade – 1, Bars – 7, Parking – 8, Crowds – 5, Natural Beauty – 10, Ambience – 10.

      01 gennaio 2006

      BUON 2006

      Nta la sira i San Silvestru,/
      dopu uri di mangiogna,/
      comu ‘rriva a’ menzanotti,/
      PUM! si stappa la sciampagna.//

      E dopu ‘n’ura ch’è di focu,/
      confusioni e gioia pazza,/
      ndi facimu l’auguri/
      cu l’amici a centru chiazza.//

      Poi iucamu in cumpagnia/
      e tiramu finu a tardu,/
      cu ‘n biccheri di liquori,/
      sì, a sordi, non d’azzardu.//

      Quando ancora ‘u suli dormi/
      ma la notti già è iata,/
      si va tutti quanti a Rriggiu,/
      supr’ o’ Corsu a passiata.//


      E a li cincu ra matina,/
      (‘a città già cangia aspettu),/
      c’è la prima colazioni:/
      cappuccinu + cornettu.//

      Si fa rotta versu casa,/
      tutti allegri e spinzirati,/
      chi ormai è iornu fattu,/
      simu tantu ‘nzonnacchiati.//

      Pochi l’uri di riposu/
      e poi senti: “Ciao, bongiornu”/
      ma ‘na cosa c’è di stranu:/
      veni da la pasta al fornu!//

      Simu comu rimbambiti,/
      già, si sà, amici mei,/
      pirciò sul bon annu dicu/
      a vui pi ‘stu 2006.