22 luglio 2006

PROGETTO A.L.B.A. -La concezione copernicana dell'individuo

Ieri sera, presso la "Rotonda" della Via Marina scillese, in collaborazione con il Comitato ANFFAS "Giovanni Paolo II" e l’associazione IRC –Insieme per Riaprire la Città- di Bagnara Calabra, i Giovani in Movimento di Scilla (aggregazione giovanile nata nel recente periodo pre-elezioni), hanno promosso una serata di sensibilizzazione sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, nell’ambito del progetto A.L.B.A. (Abbatti Le Barriere Architettoniche).
E’ stato allestito uno stand informativo, per mezzo del quale oltre ad illustrare la normativa vigente in materia, si è voluto fornire uno strumento semplice, diretto e immediato per consentire a quanti hanno voluto, di esprimere la loro opinione, in maniera tale da mettere in evidenza le difficoltà ed i ritardi nell’applicazione della stessa normativa.
Nel corso della manifestazione, oltre a raccogliere i vari punti di vista –per mezzo di semplici domande a risposta libera, in forma anonima- sono state trasmesse le immagini di "prove pratiche" fatte nei giorni scorsi, in occasione della prima tappa del progetto svoltasi a Bagnara. Per coloro che hanno voluto provarle direttamente, sono state poi messe a disposizione in prova gratuita delle carrozzine.
La serata si è quindi conclusa con un piccolo spettacolo musicale improvvisato da alcuni degli stessi organizzatori, i quali, in maniera simbolica quanto efficace e simpatica al tempo stesso, hanno intrattenuto il pubblico suonando e cantando "comodamente" seduti proprio su alcune carrozzine.
Stilando un bilancio a caldo, si può dire che l’iniziativa ha avuto un buon seguito e pertanto si è riusciti nell’intento di sollevare il problema.
Un problema che a Scilla si manifesta in modo piuttosto evidente. Infatti, nonostante la normativa in materia sia abbastanza datata (la prima Legge nazionale risale al 1989), gli edifici pubblici (uffici e, soprattutto, attività commerciali) e anche gli spazi aperti, sono ancora quasi impraticabili o comunque accessibili con difficoltà.
Come si affermava nel volantino distribuito durante la serata, ci si augura di aver portato un contributo pratico –per quanto ancora piccolo- affinché venga in primo luogo abbattuta la barriera più difficile: l’indifferenza.
Quell’indifferenza che, purtroppo, sembra caratterizzare la società attuale, sempre più spesso fondata –paradossalmente, a ben vedere- su quella che definirei una distorta "concezione copernicana dell’individuo", dove ognuno, ritenendosi superiore agli altri si autoconvince di essere il centro di tutto e di poter inglobare (e quindi condizionare) ogni cosa nella sua orbita personale ma in realtà finisce con l’isolarsi.
Questa visione distorta, a mio modesto avviso, finisce col generare solo frustrazione, gelosia ed invidia che oggi costituiscono le patologie più gravi in campo sociologico, le quali possono risultare ancora più gravi per chi si trova in particolari condizioni.
Ecco perché, parafrasando Dostoevskij, quasi tutti gli uomini che hanno delle cosiddette "disabilità" temono di essere ridicoli e, per questo, sono infelici.
No, non è così. Nella mia "concezione copernicana", l’Essere superiore è solo uno e sta al di sopra di tutti. Ciascuno di noi è "solo" una piccola stella. Una stella che brilla con la luce delle sue idee, con l’intensità dei suoi sentimenti, a prescindere dal fatto se stia in una posizione fissa o si muova. E tante piccole stelle, ciascuna con la propria luce, contribuiscono infine a costituire, tutte insieme, i gruppi, le associazioni, la società che è l’unico strumento, il faro che ci può consentire un’esistenza illuminata dalla libertà, dalla serenità, dalla felicità.
Per questo mi auguro che quello di ieri sera sia solo il passo iniziale, la scintilla, che dia la scossa necessaria per far sì che una problematica seria ed importante come quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche venga approfondita anche nelle sedi competenti.
Personalmente mi auguro -e con me, ne sono certo, tutti gli altri amici- che la manifestazione di ieri a Scilla –in un certo senso "figlia" e quindi prosecuzione di quella svoltasi a Bagnara- segni l’inizio della fine di quell’indifferenza diffusa e rappresenti davvero l’A.L.B.A. di una nuova mentalità, più consona a una società che vuole compiutamente essere civile.

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