01 aprile 2024

SOLDATINI IN UNA SCACCHIERA

 Netanyahu sta ripetendo a Gaza ciò che Sharon aveva fatto con l'OLP. All'epoca, però, il popolo palestinese, i giovani palestinesi reagirono tutti insieme e fu Intifada, ovvero Rivolta.
Ne parlò il poeta palestinese Mahmud Darwish in un colloquio con la traduttrice e editrice israeliana Helit Yeshurun, tenutosi ad Amman nel febbraio del 1996 e che trovate per intero nel libro "Con la lingua dell'altro".

Ne riporto qualche stralcio.

 
"Io sono il risultato di tutte le culture che sono passate su questa terra: quella greca, romana, persiana, ebraica, ottomana. Tutte contribuiscono a fare l'essenza della mia lingua. Ogni cultura forte è passata da qui e ha lasciato qualcosa. Io sono figlio di tutti questi padri ma appartengo a una sola madre. Questo fa di mia madre una prostituta? Mia madre è questa terra che ha accolto tutti e che di tutti è stata testimone e vittima. Sono figlio anche della cultura ebraica che era in Palestina... Però la tensione politica ci impone di credere che se Israele esiste i palestinesi devono sparire, e se i palestinesi sono qui, è Israele a dover scomparire. È a causa di questa tensione che non abbiamo ancora accettato di essere figli di una stessa condizione, ed è per tale motivo che esiste una "competizione" a chi sia più vittima."
"È con la forza del fucile che avete vinto, ed è con la forza delle pietre che anche i palestinesi sono riusciti ad affermare la loro presenza."
"Abbiamo la sfortuna di avere come nemico Israele, che ha così tanti sostenitori nel mondo, e abbiamo la fortuna di avere come nemico Israele perché gli ebrei sono il centro del mondo. Ci avete donato sconfitta, debolezza e popolarità."
"Aspirate al ruolo di vittima. Adorate essere vittime. Siete gelosi di chiunque, a livello mondiale, sia riconosciuto come tale. Credete che lo status di vittima sia un monopolio ebraico...Tra noi c'è una competizione a chi è più vittima."
"Noi siamo i due popoli più stupidi del mondo. Siamo così piccoli, bistrattati, come due "Giuseppe" che odiano i loro stessi fratelli. L'ideologia dello Stato e delle carte di identità è ciò che ha creato il conflitto.
Siamo dei popoli nati per essere soggetti poetici. Giunti al gioco politico, abbiamo iniziato a litigare. Quando faremo pace, rideremo di tutto questo, ma fino ad allora c'è una questione che mi preoccupa: noi, siamo veramente noi? Siamo liberi di fare guerre indipendenti e di siglare una pace indipendente, o siamo soldatini in una scacchiera?"
"... Proviamo invece a essere normali, è così necessario, per ognuno di noi, andare oltre alle varie storie e ai miti, altrimenti questo luogo finirà per inghiottirci."

Lo perquisirono - trovarono un cuore
perquisirono il cuore - trovarono un luogo
perquisirono la sua voce -trovarono un dolore
perquisirono il dolore - trovarono un esilio
perquisirono l'esilio - trovarono se stessi.
[da "La terra",
Mahmud Darwish, 1976]

15 febbraio 2024

VOLI NUOVI, MERAVIGLIA VECCHIA

 Oggi, leggendo la notizia principale che campeggiava su qualche sito locale, mi è tornata in mente una storiella che raccontava mio padre. Lui, che aveva frequentato le superiori a Palmi, narrava che all'epoca in cui il treno arrivò per la prima volta nella Piana di Gioia Tauro (parliamo di circa centodieci anni fa, più o meno), la comparsa del rivoluzionario mezzo di trasporto venne così raccontata, con tono di assoluta meraviglia, da un contadino ai suoi compaesani:

<<Oh, criritimi, non sapiti ca vitti! Nc'era 'na carrozza senza cavai, ca faciva "Patapum! Patapum!">> -traduzione: <<Oh, credetemi, non sapete cos'ho visto! C'era una carrozza senza cavalli, che faceva "Patapum! Patapum!">>

A quanto pare, la storia e, con lei, la meraviglia, ritorna: oggi, all'aeroporto della città dello Stretto, c'erano telecamere a iosa e gente che fotografava l'arrivo di un aereo. Era l'aereo della Ryan Air e a bordo c'era il numero uno della compagnia, tale Eddie Wilson.

Ora, come dicevano i conduttori radiofonici, è mai possibile che due decenni e passa dopo il duemila, ci si debba ancora meravigliare dell'arrivo di un aereo? Sì, a Reggio -e provincia- sì, è possibile.

Già questo dovrebbe essere sufficiente ad indicare quale grado di assuefazione al meno peggio, all'arte quotidiana di arrangiarsi, abbiano raggiunto i calabresi, e i reggini in particolare. Ma basta questo? No.

Ovviamente, a far da cornice all'arrivo del gran capo della compagnia irlandese, non poteva mancare il grande capo della Regione Calabria, l'ineffabile Occhiuto.

E dove lo si poteva portare, il buon Wilson, se non a visitare la più bella delle cartoline che la Calabria possa offrire a chi non la conosce? Così, con tanto di codazzo di auto al seguito, con adeguato contorno di forze dell'ordine -come riferiscono testimoni oculari- il gran capo regionale, supportato dai maggiorenti del suo partito, hanno accompagnato l'ospite venuto dalla verde Irlanda, a visitare l'incantevole cartolina dello Scigghiu, con tanto di vista panoramica dello Stretto, direttamente ru 'ffacciaturi di Piazza San Rocco. Ciò che  accadde in era mitologica ed è accaduto in passato, continua ad accadere ancora oggi: l'ospite venuto dall'antica Scotia Maior, è rimasto vittima dell'incantesimo della Maga Circe, pietrificato dallo stupore nell'ammirare la bellezza di questo angolo di paradiso e si è innamorato di Scilla.

Se il fascino immortale di Scilla ha fulminato il buon Wilson, lo stesso effetto non ha prodotto sul gran capo calabrese.

Occhiuto ha continuato l'opera di spoliazione continua, lenta ma inesorabile subita dalla comunità scillese. Prima fra tutti, l'emblematica vicenda dell'ex ospedale "Scillesi d'America", simbolo dello scempio sanitario calabro.
Per parte sua, da quando è alla Cittadella di Germaneto, Occhiuto non risponde alle domande sul destino dell'ex Ospedale di Scilla; non risponde su quale sarà il futuro di una struttura sanitaria della quale si prevede la demolizione e per la quale la Regione ha fatto intendere in modo chiaro che non vuole spendere un euro, pur se qualche maggiorente al governo calabro si era impegnato a trovare un paio di milioni, che avrebbero consentito di realizzare una nuova struttura degna -quanto meno- di un servizio sanitario moderno. La Regione di Occhiuto ha detto no perché, solo questa è la verità -e i fatti finora lo dimostrano, di Scilla non gliene frega una beneamata…
Oggi, dobbiamo suonargli la fanfara perché è venuto ad annunciare i meraviglianti (più che mervigliosi) nuovi voli?! Anche no.

Si vogliono incrementare le presenze turistiche? Bene, è una cosa positiva, senz'altro. Ma se questo maggior flusso di persone, a parte i ristoranti, i panini col pescespada, le passeggiate ed escursioni su e giù per i sentieri delle nostre colline,... se a parte queste poche cose, il territorio scillese non può contare su servizi pubblici efficienti -trasporti, logistica, eventi culturali, ecc.- e quindi anche su quelli sanitari, cosa li facciamo venire a fare? Pi fari malaviruta!

In campo sanitario, gli aerei non serviranno ai turisti, serviranno solo ai calabresi, ai reggini, agli scillesi, per andare a curarsi altrove, perché è stato tolto loro il diritto di curarsi in Calabria.

L'ineffabile Occhiuto e sodali questo lo sanno benissimo, ma, come già chi li ha preceduti sulle stesse poltrone, tacciono e non se ne vergognano, perché non hannu russuri nda facci, comu riciva me' nonna!

Loro non se ne preoccupano, tanto, a Scilla hanno preso e continueranno a prendere migliaia di voti. La proverbiale stortìa ri scigghitani non si smentisce mai, siamo sempre gli eredi di coloro che facevano parte di un carico di stupidi da eliminare, caduti qui da un sacco che si era spaccato durante il trasporto: più ci tolgono, più li premiamo.

Continuate a votarli, mi raccomando, e a ogni piritu tundu chi fannu, battintici 'i mani giubilanti di meraviglia e timorosamente proni davanti al potere, in una brutta copia di ciò che accadeva oltre un secolo fa ai contadini della Piana di cui raccontava mio padre, timorosi, ma perché ignoranti, di fronte al progresso tecnologico.

Qualche aereo in più non è progresso tecnologico, è una buona cosa, ma dovrebbe essere la normalità per un territorio che vuole vivere di turismo. Invece...