05 novembre 2017

OSPEDALE DI SCILLA: NELLA NOTTE DELLE STREGHE SI RIACCENDE LA SPERANZA



Ci sono fatti che, pur in questa epoca di ipercomunicazione, passano inosservati, solo perché non viene dato loro il risalto che meritano.
Uno di questi è la pubblicazione sull’Albo Pretorio del Comune di una Delibera della Giunta Comunale (la n° 165 del 30/10/2017) che potrebbe portare alla clamorosa (a questo punto, sì) riapertura dell’Ospedale “Scillesi d’America”.
In verità, lo diciamo da tempo, la riapertura dell’ex nosocomio scillese, oggi divenuto un amorfo poliambulatorio quasi del tutto anonimo, non sarebbe per niente clamorosa ma esclusivamente giusta. Sì, giusta, perché la disattivazione della struttura disposta dall’ex Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti (allora Commissario al Piano di Rientro sanitario regionale) con Decreto n° 92 del 18/6/2012, fu un atto illegittimo.
Difatti, il Piano Sanitario Regionale non prevedeva affatto la disattivazione dell’ospedale “Scillesi d’America” – dichiarata con Delibera n. 184 del 29 Marzo 2012 del Direttore generale dell'ASP di Reggio Calabria, di cui il citato Decreto ha preso atto- bensì la sua riconversione a “Casa della Salute”. [vedi link: http://www.malanova.it/2012/09/19/ospedale-di-scilla-il-consiglio-di-stato-ecco-la-chiave-per-riaprire-lospedale/]
Contro il Decreto 92/2012 il Comune di Scilla aveva fatto ricorso al TAR –presentato il 27/11/2012 al n° 658/2012, dopo che il Consiglio Comunale aveva appositamente deliberato ben due mesi prima- ma non era stata contestualmente presentata istanza di sospensiva del provvedimento impugnato, con la conseguenza che il Decreto ha prodotto i suoi effetti e, intanto, il ricorso è stato messo a dormire in un fascicolo.
Ma se ‘u santu (ricorsu) non camina, ‘a cira squagghia ‘u stessu pirchì ‘u tempu passa. E così, sono passati quasi cinque anni. Infatti, mancano solo una ventina di giorni prima che il ricorso vada in “perenzione”, tecnicamente definita come “L'estinzione del rapporto processuale amministrativo per il mancato espletamento ad opera della parte e per un certo tempo, di atti processuali di sua pertinenza.”
In poche e più povere parole, in quasi cinque anni il Comune di Scilla –attraverso il legale a suo tempo incaricato- non ha prodotto alcun altro atto aggiuntivo, il che dopo cinque anni fa "morire" la causa. 
Eppure, in tutto questo tempo di novità ce ne sono state parecchie.
Diversi sono stati i comuni calabresi che hanno impugnato il famigerato Decreto e, con motivazioni in parte diverse rispetto a ciò che è accaduto allo “Scillesi d’America”, hanno avuto ragione a farlo, dato che il Consiglio di Stato (massimo organo amministrativo) ha sentenziato la riapertura di diversi nosocomi che erano stati ridotti a CAPT in maniera non conforme alle previsioni del Piano di Rientro per quel che riguarda il mantenimento dei LEA (livelli essenziali di assistenza).
Adesso, finalmente!, in piena “zona Cesarini” si cerca di correre ai ripari. Con la recente Delibera, infatti, si è dato incarico a un nuovo legale –lo stesso che ha seguito la vicenda giudiziario-amministrativa che ha permesso di riaprire l’ospedale di Praia a Mare- perché “resusciti” il fascicolo dello “Scillesi d’America”.
Non usiamo il termine “resuscitare” a caso, vista l’attuale situazione sanitaria e visto che la Delibera n° 165 è del 30/10/2017 vigilia di Halloween, la notte delle streghe, ed è stata pubblicata all’Albo Pretorio il 02 Novembre, festa dei defunti. Ma lo "Scillesi d'America" è un morto che può tornare a nuova vita, alla faccia delle streghe e della "mavare"!
Metafore a parte, accogliamo con profondo piacere la notizia. Finalmente, in difesa dell’ospedale di Scilla è stato fatto un passo significativo, che potrebbe essere decisivo per un più tranquillo futuro sanitario della nostra comunità e di quelle alla nostra limitrofe.
E’ un atto che doveva e poteva, magari, essere fatto prima ma poco importa: meglio tardi che mai, guardiamo avanti con un po’ di fiducia in più che possa essere ripristinato un servizio sanitario degno di questo nome e che non può non includere un nome importante, quello dello “Scillesi d’America”, che racchiude in sé il nome dei tanti scillesi che sacrificando parte dei loro risparmi, donarono a Scilla il suo ospedale.