24 giugno 2007

LA MODERNITA'? E' BANALE!

Vi è mai capitato di parlare o ascoltare mentre parlano tra di loro gli ingegneri? A me sì, molto spesso e mi sono reso conto di una cosa: l'espressione che utilizzano di più è: "E' banale!".

Ho quindi cercato una spiegazione al perché dell'uso smodato (che a volte sconfina nell'abuso) di questa espressione.

Il fine ultimo dell'ingegneria è quello di pervenire alla rappresentazione della realtà mediante la costruzione di modelli matematici, utilizzando formule e teoremi fondati su ipotesi per assurdo (ma non assurde, si badi bene) o su dati statistici sperimentali.

Ciò che potrebbe sembrare un discorso difficile è in realtà piuttosto semplice. Prendiamo ad esempio il caso (a me più noto, ma ve ne sono molti altri che potrei citare) dei calcoli strutturali di un fabbricato che deve essere costruito in zona sismica (tipu Scilla).

Ebbene, esso viene rappresentato -sintiti! sintiti!- con un modello matematico del tutto simile a quello di una massa attaccata a una molla, sottoposta ad oscillazioni smorzate.

Voi direte: “E chi è 'sta cosa?” Beh, avete presente i “calciatori” dei primi subbuteo moderni? Praticamenti 'i stessi! Non è banale?!

Con questa metodologia, praticamente ispirata alla filosofia del "Cchiù semplici!" tanto cara a un mio amico parrucchiere (anche se personalmente non mi serbu ndi iddhu, ma solo per la mia mancanza di...materia prima), si è quindi favorita la modernità. Incredibbuli!

E, modernizziti oggi, modernizziti dumani, arriviamo ai giorni nostri, dominati dai computer. Ma, 'u sapiti comu funzionunu?

Come ho avuto modo di ribadire qualche giorno fa a un'amica 'ngignera, dando un'occhiata alle lezioni di informatica che aveva preparato per i suoi studenti, sono convinto che il computer sia la macchina più stupida che l'ingegno umano abbia mai potuto sparmentare. Perché? Perchè per fare una semplice addizione tra due numeri -chi ormai 'a sannu fari puru i figghioli 'ill'asilu- ha bisogno di fare ben nove moltiplicazioni, alternate per 0 e per 1! L'unica differenza tra l'uomo e la macchina è quindi il tempo di esecuzione dell'operazione. Non è banale?

Fatto sta che, schirzandu schirzandu, per risparmiare tempo (e ne vogliamo risparmiare sempre di più), affidandoci alle macchine corriamo il serio rischio di banalizzare tutto.

Sul nostro MalanovaForum, Laura si chiedeva simpaticamente: “...quando si dice fuga dei cervelli s'intende che i soggetti portatori sani di cotanta materia grigia sa fuiunu all'esteru...allura pirchì per il mio capo prufissuri i gridu 'u ciriveddhu nci fuiu sulu ra scatola cranica e a iddhu u rassau ccà?”

Secondo me, per quanto ho detto sopra, non c'è poi tanto da meravigliarsi. Col passare del tempo, anche le parole e le espressioni cambiano significato.

Oggi, poiché abbiamo raggiunto un alto grado di banalizzazione, non potendo quasi più andare oltre (ma mai mettere limiti alla ...Scienza), è propriu 'u ciriveddhu chi si ndi fui...in vacanza! E finu a chi vai in vacanza mi poti puru stari beni.

Ci sono molti casi (in preoccupante aumento), in cui si può constatare che, purtroppo, 'u ciriveddhu ndu vindimmu, rimanendo pertanto con la scatola cranica desolatamente vuota.

A ripensarci, mi viene da sorridere, ai tempi in cui assistevamo a lunghe discussioni ('na vota ndi passammu un interu Pascuni!) tra l'amico parrucchiere di cui sopra e un'altra amica che sarebbe poi diventata ingeniera.

L'uno, metteva in evidenza la necessità di vivere la vita in maniera pratica; l'altra ribatteva, sottolineando l'importanza dello studio e della conoscenza scientifica.

In realtà però, pur sembrando distanti ed opposti nei loro ragionamenti, si basavano entrambi sulla stessa filosofia.

Vi era una sola differenza: quello che per il parrucchiere [ciao, Carmelo!] è “Cchiù semplici!”, per l''ingeniera [ciao, Carla!] “E' banale!”

17 giugno 2007

IL FUOCO DELL'IGNORANZA

[foto by Gianluca]

Ero indeciso se scrivere qualcosa o meno su quanto avvenuto venerdi pomeriggio, 15 Giugno 2007.
Volevo evitare di fare "pubblicità" a un gesto che si commenta da solo.
Poi però ho pensato che tutti, ma proprio tutti, devono poter verificare con i propri occhi in che razza di società (e non parlo solo di Scilla) stiamo vivendo.

Un coltello, avvolto in qualche straccio cui è stato dato fuoco, è stato conficcato nel portone del Palazzo Municipale in piazza San Rocco.

A preoccuparmi non è tanto il gesto in sè, che mi ha fatto tornare in mente quei film degli attacchi medievali alla Robin Hood, quanto la circostanza che il fatto sia accaduto in pieno pomeriggio, nel fine settimana e in un luogo dove puru quandu 'u malutempu veni ru faru, o u sciroccu ndi leva, c'è sempre qualcuno che si ferma a chiacchierare o a scambiare un saluto, senza che nessuno abbia notato niente di strano!

Se sia il gesto isolato di qualcuno, magari leggermente "su di giri" che non aveva nient' altro da fare, o sia qualcosa di più, non lo so.
So soltanto che episodi del genere contribuiscono ad alimentare le maldicenze gratuite nei confronti di noi meridionali che, nonostante tutto, troviamo la forza di scherzarci (anche se c'è davvero poco da scherzare) sopra, tanto da basare una campagna pubblicitaria
per la quale la Regione Calabria sta spendendo ben € 200.000 in due anni [vedere sulla home page del sito], dal titolo "Gli ultimi saranno i primi".
Il titolo esprime certo una speranza ma per episodi come questo,alimentati (qualunque ne sia il motivo)solo dal fuoco dell'ignoranza, non v'è dubbio che continuiamo ad essere gli ultimi, anche se i primi a vergognarcene.

12 giugno 2007

SCILLA VOLLEY: E' SERIE D!!!

Da più parti, soprattutto negli ultimi giorni, sento dire che sul nostro sito si leggono solo notizie "cattive" sul nostro paisuzzo.
Alcuni si sono lamentati anche del fatto che non riferiamo mai quello che di buono si fa in paese.


A ben vedere (e quel che abbiamo scritto su blog, forum, speciali, ecc. da un anno e mezzo a questa parte, lo dimostra) non è che Scilla sia stata quel pozzo di buone notizie da sbandierare ai quattro venti e di cui poter essere orgogliosi.
Stavolta, però, le cose cambiano. Una volta ogni tanto, la "perla" della Costa Viola viene citata per un'occasione speciale.

Si è infatti concluso il campionato di pallavolo femminile di prima divisione che -sintiti! sintiti!- è stato STRAVINTO dalle ragazze dello Scilla Volley, che il prossimo anno potranno così disputare il CAMPIONATO REGIONALE DI SERIE D!!!!!


Complimentissimi da parte di tutto il nostro sito alle valenti scigghitan girls della presidentessa Antonella Gioffrè, sapientemente dirette dalla panchina da Franca Donato.

Quella delle nostre ragazze è stata davvero una cavalcata, tipu l'Inter di quest'anno: tutte vittorie e solo due sconfitte!!

Si rinnova così la tradizione che ha visto Scilla primeggiare nel volley femminile anche negli anni passati.

L'impresa è da considerarsi davvero notevole se si considerano le solite "traversie" economiche nonché logistiche (la palestra della scuola media adesso sta veramente stretta!), che la picco
la società ha dovuto affrontare lungo tutto il campionato, in attesa di contributi ovviamente difficilissimi da trovare. Si spera che grazie a questo risultato la "musica" cominci a cambiare.

Nell'intervista -raccolta dall'amico Rocco Bellantone- che potete leggere sul sito dei fratelli Arbitrio- la presidente Gioffrè paventa un futuro lontano dal nostro paese.
Infatti, con la promozione in serie D, lo Scilla Volley dovrà disputare tutti gli incontri in un impianto omologato dalla federazione, impianto che -come sappiamo- a Scilla non esiste.

Insomma, falla comu la voi, sempri scigghitani simu. Non vorrei passare pi ceddhu i mal'accuriu, ma solo un a
nno fa, anche la "Scillese" ha disputato il suo campionato di serie D a...Villa San Giovanni, con le conseguenze che tutti conosciamo (praticamenti, scumpariu).

Nella medesima intervista, la signora Gioffrè afferma al riguardo: "
...La Provincia aveva stanziato un finanziamento per la costruzione di un nuovo impianto coperto a Scilla, ma l’iniziativa non è andata in porto per la mancanza di un progetto che doveva essere presentato dal comune".

Per quanto è a mia conoscenza invece, il Comune il progetto ce l'ha bello e pronto da diverso tempo (ricordo che la notizia era stata a suo tempo pubblicata anche sulla Gazzetta del Sud). Detto progetto, prevedeva la costruzione di un piccolo (ma non tanto) Palazzetto dello Sport, con campi di pallacanestro, pallavolo, ecc. L'opera dovrebbe essere ubicata nell'area adiacente l'attuale campo sportivo di Ieracari, nello spiazzo esistente lato Bagnara.
Per completezza, dirò anche che il ritardo accumulato nella realizzazione dell'opera è dovuto a diversi fattori (economici in primis), tra i quali la mancata conclusione -a quasi trent'anni dal suo avvio!- delle procedure relative all'esproprio dell'area.

Credo però che una realtà sportiva così promettente non meriti di essere mandata "a quel paese" a disputare i suoi incontri, ma abbia piuttosto diritto a tutto l'appoggio e il supporto necessari per poter competere nel migliore dei modi nel nuovo impegnativo campionato, così da renderci tutti sempre più fieri della nostra Scilla.

Sarebbe quindi il caso di valutare l'opportunità di accelerare la definizione dell'annosa malanovissima quistione espropri e di andare letteralmente a caccia di euru presso tutti gli Enti competenti (CONI compreso), per poter avviare la costruzione del palasport, il cui progetto è finora rimasto a prender polvere nel cassetto.

Nel rinnovare i complimenti alla società Scilla Volley in tutte le sue componenti, mi sento di dare sin da ora la disponibilità del nostro sito per ogni eventuale supporto nella divulgazione al pubblico scillese (naturalmente, compreso anche quello che trovasi fuori dai confini calabri) della prossima campagna abbonamenti.

ECCO LE NOSTRE CAMPIONESSE!