23 gennaio 2016

LETTERA A UN BIMBO CHE TRA POCHI MESI NASCERA’


feto3

Ciao Piccolino,

ti chiedo scusa se non scrivo il tuo nome ma sai, ancora non lo conosco, anche perché, probabilmente, un nome tu ancora non ce l'hai.

Sono passati solo pochi mesi dal tuo concepimento e al momento in cui scrivo, sei al sicuro, in un posto caldo e tranquillo, con la tua mamma.

Eh già, te ne stai lì, al calduccio, nutrito e coccolato da chi -lo scoprirai- ti vorrà sempre bene, più di ogni altro.

Non lo sai ancora, ma sono sicuro che tu, pur così piccolo, visibile solo attraverso le immagini poco nitide rimandate da uno schermo, sei colui che ha già cambiato la vita a tante persone: i tuoi genitori, i tuoi nonni, i tuoi zii e i tuoi cuginetti sono lì fuori, forse puoi sentirli confusamente, ti stanno aspettando. Stanno aspettando di conoscerti, di sapere di che colore sono i tuoi occhi e i tuoi capelli, com'è il tuo viso, le manine, le gambette e i piedini. Sono tutti lì a immaginarti e a scommettere a chi somiglierai di più, prendendosi benevolmente in giro a vicenda.

Ti chiederai di certo: ma chi sei?

Scusami ancora, Piccolino, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Francesco Rocco Picone e abito a Scilla, un posto poco lontano da quello in cui vedrai per la prima volta la luce del mondo. Scilla è un paese speciale, dove mito, storia e leggenda si sono mischiate nei secoli, come le onde del mare su cui, come un'aquila di pietra, è adagiata da millenni; è un posto la cui bellezza è stata cantata da poeti, raccontata dagli scrittori e immortalata da scultori, pittori e artisti provenienti da ogni parte del mondo, su tele e supporti del materiale più vario.

A proposito! Mentre ti scrivo, mi viene in mente che anche tu eri già in un quadro: raffigurava una donna il cui manto copriva il suo viso e tutto ciò che ella ha di più prezioso, i piccoli frammenti di gioia che fanno una vita. Vedi, Piccolino, a illuminare quella donna e i suoi frammenti di gioia nascosti, c'era solo la luna, che diffondeva i frammenti della sua luce proprio come fa sul mare di Scilla nelle notti calme, sia d'estate che d'inverno. Ecco, Piccolino, sono sicuro che nascosto, al sicuro dietro quel manto, nella mente e nell'abbraccio di quella donna, la tua mamma, c'eri anche tu: il frammento più splendente della sua vita.

Sappi, Piccolino, che lei sta vivendo e vivrà ogni giorno per te, per vederti crescere forte e sano, preparato e sicuro, cittadino del mondo.

Sai, Piccolino, le bugie non si dicono, specie ai bambini. Perciò mi tocca dirti che non è un posto molto tranquillo il mondo, specie attualmente. Eppure, chi ti ha concepito ti ha ugualmente prima chiesto in regalo al buon Dio. Lo so, potrà sembrarti una cosa da egoisti, ma non è così. Dio li ha ascoltati e ha esaudito la loro richiesta, e sai perché l'ha fatto, Piccolino? Perché solo i piccoli come te, i bimbi, possono dare al mondo una speranza nuova.

E tu lo hai già fatto, sai?! Ti chiederai: com'è possibile?

Semplicemente perché i tuoi genitori, la tua famiglia, non vivono già più per loro stessi, ma vivono per te, che hai rinnovato -o forse dovrei scrivere rivoluzionato- le loro vite. Da quando hanno saputo che ci sei, piccolo ospite di tua madre, loro vivono per procurare il tuo bene, fremono gioiosi perché fai loro compagnia e non vedono l'ora di conoscerti, di abbracciarti.

Sai, ho saputo di te solo da una ventina di giorni, eppure anch'io, ti confesso, non ho potuto fare a meno di farmi le stesse domande che si stanno ponendo i componenti della tua famiglia, anche se non ne faccio parte. Sapere che ci sei ha cambiato anche la mia di vita. I loro sentimenti, sono gli stessi che sono nel mio cuore dal momento in cui ho saputo della tua esistenza. Perciò, sarò molto felice se vorrai continuare a cambiare anche un po' la mia vita, permettendomi di avere, tra i pochi, un nuovo amico a cui voler bene con l’anima e il cuore.

Voglio che tu sappia che pur se da lontano, ti sarò vicino col pensiero, specie ogni volta che la luna si specchierà nel mare della mia Scilla, diffondendo i suoi frammenti di luce tra le onde, anche se tu sarai oltre la linea dell’orizzonte, invisibile ai miei occhi, come quand’eri dentro quel quadro.

A presto, Piccolino!

Con affetto, tuo

Francesco Rocco