26 aprile 2007

LA TERNA E L'ARCOBALENO

Oggi è andata in onda una nuova puntata di quella che si annuncia essere una lunga telenovela: Scilla e l'elettrodotto incompreso.
Dietro apposita sollecitazione regionale, alcuni rappresentanti del costituendo comitato [vedi sotto per informazioni], tra i quali il sottoscritto, hanno incontrato sia i tecnici regionali della Commissione V.I.A., sia alcuni tecnici della TERNA, la società che sta eseguendo il progetto dell'elettrodotto "Sorgente-Scilla-Rizziconi" che -come ormai tutti quelli che frequentano questo malanova di sito sanno- dovrebbe approdare sulla terra ferma giusto a Favazzina, a una sputazzata dall'impianto della SNAM, per poi inerpicarsi dentro la montagna, lungo il canalone del vallone "Favagreca" fino alla centrale di smistamento di Melia, con un salto di 600 metri in 3,5 Km (pendenza media, dicono costante, del 17,14%).
Ecco le "novità" apprese sia dalla TERNA che dalla Regione Calabria:
1. Il tratto che dalla stazione di Sorgente dovrebbe arrivare a Favazzina via mare (tipu le uova bulgare della colomba Cocozza della premiata pasticceria omonima), è di ben 38 km! Autru chi ponti supr' o' Strittu! A detta dei Ternini, costituisce un UNICUUUM, un vero record a livello europeo se non mondiale. Complimentoni.
2. Si è scelto di localizzare l'approdo giusto a ridosso dell'impianto della Snam, poiché l'intero ambito ambientale è già seriamente compromesso. Per la serie: 30 e 1, 31!
3. La suddetta localizzazione è stata quella ritenuta ottimale dopo aver attentamente (?) valutato ogni possibile alternativa. Tra di esse, lo abbiamo ricordato, c'era l'ipotesi di far approdare i cavi all'altezza del vallone Condoleo .
4. Sempre i tecnici della Terna -per la verità dimostratisi molto disponibili- hanno assicurato il pieno rispetto dei limiti massimi di esposizione previsti dalla normativa in vigore (la più restrittiva a livello europeo), tanto che uno di loro ha assicurato che non esiterebbe a portare la propria famiglia al mare e a piantare l'ombrellone proprio sopra il punto in cui passa il cavo da 380.000 Volts! Coraggiusu (?).

Nonostante i chiarimenti e le assicurazioni fornite dai tecnici della Terna, ai quali, sostanzialmente, i tecnici della commissione regionale -stranamente- non hanno opposto nessun rilievo particolare (salvo chiedere informazioni riguardo anche a quello che dovrebbe essere il loro territorio) e, in ogni caso, senza necessità di visionare alcun tipo di documentazione (su' tantui bravi chi l'avivunu stampata nto ciriveddhu), nonstante tutto questo, dicevo, i dubbi e le perplessità che c'erano rimangono e, se possibile, crescono ancora di più, considerato che:
A. La Snam non ha ancora fornito alcun parere ufficiale riguardo alle possibili (temute) interferenze sia nella zona dell'approdo che lungo il percorso della galleria, tra i loro impianti e il progettando elettrodotto. Solo da poco è iniziato il relativo iter burocratico, che non è detto non possa concludersi con qualche prescrizione. Finora, la Snam ha dato un assenso (se è possibile considerarlo tale) soltanto a livello verbale.
B. La soluzione del Vallone Condoleo è stata scartata perché lo stesso è percorso da un torrente. Ma come? Prima ci si vanta di percorrere in subacquea l'imboccatura dello Stretto di Messina per ben 38 km, e poi non si trovano le soluzioni tecniche per superare (anche salendo da uno dei versanti) un piccolo torrentello, per di più di portata assolutamente modesta? Ciò è davvero poco credibile.
C. In sede di sopralluogo, abbiamo quindi prospettato un'ulteriore soluzione, che prevederebbe l'approdo a "Trunca", precisamente poco dopo (andando verso Favazzina) del ponte di ferro della ferrovia. In questo particolare punto, vi sono molte similitudini con Favazzina: per le caratteristiche della sede stradale, della sede ferroviaria, del dislivello con la spiaggia, ecc. e inoltre, il percorso in galleria sarebbe pari a poco meno della metà (circa 1700 metri). Il problema principale dichiarato dalla Terna di difficilissima soluzione: sulla spiaggia non vi è lo spazio necessario per fare arrivare i mezzi che dovrebbero materialmente fare il buco. Mi chiedo: che differenza c'è nell'appoggiare i sostegni di una fresa sulla sabbia della spiaggia o su quella in prossimità della riva?
Altro problema quasi insormontabile:l'attraversamento del muraglione delle ferrovie, di cui non si conoscono la consistenza e la stabilità. Chiedere alle FF.SS. è difficile? In ultimo, secondo la Terna, nel tratto di mare antistante passerebbero ben cinque tubazioni del metanodotto, mentre a Favazzina, solo due. Mi chiedo: possibile che sia così complicato attraversare (sempre se ci sono davvero) ben tre tubi in più del previsto?
Obiettivamente, questa soluzione (che non presenta i rischi di Condoleo) è più dispendiosa dal punto di vista tecnico. Comunque, non dovrebbe rappresentare un aggravio dal punto di vista economico, atteso che il risparmio di percorso (e quindi di soldini necessari per scavare la montagna) è considerevole. Nello stesso sito di Trunca, si può affermare con certezza che non esistono impedimenti di nessuna natura né sui fondali marini (batimetria, correnti, ecc.), né di percorso vero e proprio, poiché non vi sono impluvi da superare e nella parte più alta, in corrispondenza del puntone Le Selle, esiste già una strada che potrebbe essere utilizzata anche come strada di servizio per la necessaria manutenzione, con altro risparmio nell'esecuzione delle opere accessorie.

Infine, numerose sono state le considerazioni svolte riguardo alla concertazione con gli enti locali e alla situazione più specificamente urbanistica di Favazzina.

Abbiamo umilmente fatto notare che della osannata concertazione -di cui i tecnici della TERNA sono (giustamente) forti sostenitori- i cittadini di Scilla non hanno “sentito” nemmeno una nota! Personalmente ho infatti la convinzione (riferita sia ai tecnici regionali che della società interessata) che se a favazzina qualcosa s'è mosso, quando a Melia o a Solano pianteranno il primo traliccio, i proprietari non se ne staranno di certo con le mani in mano. Sulla situazione urbanistica di Favazzina, è da registrare la promessa (positiva) che tutto il materiale di risulta proveniente dallo scavo per la realizzazione della galleria sarà utilizzato per il ripascimento della spiaggia (sicuramente meglio della sabbia, compatibile ma inquinata, che dovrebbe arrivare dal porto di Gioia Tauro). Inoltre, il tanto desiderato sviluppo turistico della frazione nonché la realizzazione dell'ormai famosa via Marina di cui si parla da anni e che si dovrebbero attuare mediante il nuovo PRG, sono state definite da uno degli ingegneri della Regione “Pura fantascienza”, atteso che lo strumento urbanistico è stato redatto sulla base di una cartografia vecchia di circa un ventennio e non più attuale. Al che, s'è fatto rispettosamente notare che la Regione, che pure sta spendendo fior di quattrini per l'elaborazione di una nuova cartografia: 1) non ha ancora dotato i Comuni di una cartografia decente da poter utilizzare; 2) quel piano, “pura fantascienza”, l'ha approvato definitivamente non più di un anno e mezzo fa!

Chiudo, segnalando che nella stessa serata di oggi, si sono gettate formalmente le basi per la costituzione di un comitato che si occuperà di tutti gli aspetti legati all'ambiente dell'intero territorio comunale, e quindi anche delle questioni relative all'elettrodotto o agli impianti di telefonia cellulare. E' stata elaborata una prima bozza di statuto che sarà più approfonditamente vagliata in una riunione che si svolgerà venerdì pomeriggio. Chiunque volesse aderire, può farlo anche contattandomi, oltre che personalmente, anche sul sito tramite i commenti nella sezione "Malablogs -U blog ru nonnu" o tramite email all'indirizzo: unonnu@malanova.it
Per il suddetto comitato, si è scelto anche un nome particolare: ARCOBALENO. Mai denominazione fu più appropriata. Sì, perché -oltre quello che ho raccontato finora- sono sicuro che tra elettrodotto e telefonini, ne vedremo davvero... di tutti i colori!

N.B.: Per sapere tutto sulla vicenda, consulta la pagina del "Malelettrodotto"

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