Alexandra Imelda Cecelia Ewan Burke, conosciuta semplicemente come Alexandra Burke, era un fagottino di nemmeno tre mesi quando, il 15 novembre 1988, ad Algeri l’Autorità Nazionale Palestinese guidata da Yasser Arafat proclamò la nascita dello Stato palestinese e contestualmente riconobbe quello israeliano.
Vent’anni dopo, nel 2008, Alexandra Burke trionfò a X Factor in Inghilterra, regalandoci con la sua voce potente una delle versioni più belle di "Hallelujah", poema in musica, sospeso tra il sacro e il profano, tra amore e perdita, tra gioia e disperazione. Un gioiello composto da Leonard Cohen, cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese –di origine ebrea, deceduto nel 2016.
Come l’ha definita la cantautrice Regina Spektor, il brano è “una preghiera contemporanea” e “un manuale per la sopravvivenza moderna”. «“Hallelujah” si ispira a storie bibliche e ai testi sacri ebraici, che cantano l’umana debolezza del Re Davide, suonatore di corde d’arpa segrete e vittima della tentazione della bellezza di Betsabea, illuminata dai raggi lunari tra le acque di un bagno. Cohen canta un Davide devoto e peccatore, che perde il controllo per amore di una donna ma reagisce alle difficoltà cantando l’Hallelujah, la preghiera a Dio.» [tratta da www.capital.it]
La parola ebraica Halleluyah -che si traduce letteralmente "preghiamo/lodiamo Yah" (forma abbreviata di Yahweh, il dio del popolo ebraico) è il massimo ringraziamento, esprime la massima gioia e trionfo anche per noi cristiani.
Oggi, questa nuova tregua tra israeliani e palestinesi, raggiunta dopo 468 giorni di bombardamenti, devastazioni e lutti, per quanto essa sia fragile, non può che essere salutata da tutti, anche da Dio, con un Hallelujah!
Mi ergerò davanti al Dio della Canzone
E dalle mie labbra altro non uscirà che Alleluja.
Questa è la traduzione del testo completo della canzone [tratta da www.capital.it]
HALLELUJAH -di Leonard Cohen
Ho sentito
di un accordo segreto
suonato da
David e gradito al Signore
Ma a te
della musica non importa poi molto, vero?
Beh, fa
così:
Il quarto,
il quinto
Il minore
scende, il maggiore sale
Il re
perplesso compone l’Alleluja
Hallelujah
La tua fede era salda ma avevi bisogno di una prova
La vedesti
fare il bagno dalla terrazza
La sua
bellezza e il chiaro di luna ti vinsero
Lei ti legò
alla sedia della cucina
Ti spaccò il
trono, ti rase i capelli
E dalle
labbra ti strappò l’Alleluja.
Hallelujah
Dici che ho pronunciato il Nome invano
Ma se non lo
conosco nemmeno il Nome
Ma anche se
fosse, a te poi cosa importa?
C’è
un’esplosione di luce in ogni parola
E non
importa se tu abbia sentito
Il sacro o
il disperato Alleluja
Hallelujah
Non provavo
nulla, così ho provato a toccare
Ho detto il
vero, non sono venuto per prenderti in giro
E anche se è
andato tutto storto
Mi ergerò
davanti al Dio della Canzone
E dalle mie
labbra altro non uscirà che Alleluja
Hallelujah,
Hallelujah…
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