19 gennaio 2025

HALLELUJAH!


Alexandra Imelda Cecelia Ewan Burke, conosciuta semplicemente come Alexandra Burke, era un fagottino di nemmeno tre mesi quando, il 15 novembre 1988, ad Algeri l’Autorità Nazionale Palestinese guidata da Yasser Arafat proclamò la nascita dello Stato palestinese e contestualmente riconobbe quello israeliano.

Vent’anni dopo, nel 2008, Alexandra Burke trionfò a X Factor in Inghilterra, regalandoci con la sua voce potente una delle versioni più belle di "Hallelujah", poema in musica, sospeso tra il sacro e il profano, tra amore e perdita, tra gioia e disperazione. Un gioiello composto da Leonard Cohen, cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese –di origine ebrea, deceduto nel 2016.


Come l’ha definita la cantautrice Regina Spektor, il brano è “una preghiera contemporanea” e “un manuale per la sopravvivenza moderna”. «“Hallelujah” si ispira a storie bibliche e ai testi sacri ebraici, che cantano l’umana debolezza del Re Davide, suonatore di corde d’arpa segrete e vittima della tentazione della bellezza di Betsabea, illuminata dai raggi lunari tra le acque di un bagno. Cohen canta un Davide devoto e peccatore, che perde il controllo per amore di una donna ma reagisce alle difficoltà cantando l’Hallelujah, la preghiera a Dio.» [tratta da www.capital.it]

La parola ebraica Halleluyah  -che si traduce letteralmente "preghiamo/lodiamo Yah" (forma abbreviata di Yahweh, il dio del popolo ebraico) è il massimo ringraziamento, esprime la massima gioia e trionfo anche per noi cristiani.

Oggi, questa nuova tregua tra israeliani e palestinesi, raggiunta dopo 468 giorni di bombardamenti, devastazioni e lutti, per quanto essa sia fragile, non può che essere salutata da tutti, anche da Dio, con un Hallelujah!

Mi ergerò davanti al Dio della Canzone

E dalle mie labbra altro non uscirà che Alleluja.


Questa è la traduzione del testo completo della canzone [tratta da www.capital.it]

HALLELUJAH -di Leonard Cohen

Ho sentito di un accordo segreto

suonato da David e gradito al Signore

Ma a te della musica non importa poi molto, vero?

Beh, fa così:

Il quarto, il quinto

Il minore scende, il maggiore sale

Il re perplesso compone l’Alleluja

Hallelujah

La tua fede era salda ma avevi bisogno di una prova

La vedesti fare il bagno dalla terrazza

La sua bellezza e il chiaro di luna ti vinsero

Lei ti legò alla sedia della cucina

Ti spaccò il trono, ti rase i capelli

E dalle labbra ti strappò l’Alleluja.

Hallelujah

Dici che ho pronunciato il Nome invano

Ma se non lo conosco nemmeno il Nome

Ma anche se fosse, a te poi cosa importa?

C’è un’esplosione di luce in ogni parola

E non importa se tu abbia sentito

Il sacro o il disperato Alleluja

Hallelujah

 Ho fatto del mio meglio, non era granché

Non provavo nulla, così ho provato a toccare

Ho detto il vero, non sono venuto per prenderti in giro

E anche se è andato tutto storto

Mi ergerò davanti al Dio della Canzone

E dalle mie labbra altro non uscirà che Alleluja

Hallelujah, Hallelujah…


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