Quella di oggi 16 agosto 2025 è stata per molti aspetti una processione storica.
Correva l'anno 2010 quando, a causa di un detrito di dimensioni ridotte venuto giù dal castello lato Chianalea, si decise in corso d'opera di modificare il percorso della processione del sabato.
La storia, seppur con qualche variante, si è ripetuta a distanza di quindici anni, ma stavolta era tutto previsto: a causa di fenomeni franosi che hanno interessato la rocca del castello nel versante lato Marina Grande, un'ordinanza emessa il 21/10/2024 ha istituito il "divieto di circolazione veicolare e pedonale sulla Via San Francesco da Paola [ex Via Porto -n.d.r.], in prossimità della galleria artificiale di accesso all’area portuale" e non essendo stata revocata, è tuttora in vigore. Ragion per cui, come già accaduto per le processioni in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe (lo scorso marzo) e San Francesco (lo scorso maggio), anche per la processione di San Rocco è stato necessario modificare il percorso.
A tale modifica, che comunque era stata già testata quindici anni fa, ci è aggiunta l'incognita delle previsioni meteorologiche: i bollettini davano allerta meteo per temporali distribuiti lungo l'intero arco della giornata. Non è stato un caso il fatto che, appena arrivati allo scalo di alaggio, si è sollevato un forte vento dal mare, accompagnato sullo sfondo da lampi e tuoni che non facevano presagire nulla di buono.
Arrivati al porto, dove c'è stata l'inversione di marcia della processione, davanti ai nostri occhi uno scenario stranissimo, quasi invernale: lato mare lampi e tuoni; lato monte, le coline avvolte in una nebbia che saliva rapida, formando dei veri e propri "cannoli" di nuvole che si adagiavano sulle colline. Chianalea era compresa giusto al centro di questo atipico scenario. Ciò ha consentito di raggiungere Piazza Duomo sfidando le prime gocce di pioggia e la prudenza ha consigliato prima di ricoverare la statua di San Rocco all'interno della Chiesa Madre e poi di interrompere la processione, in attesa che le condizioni meteo consentissero di prendere una decisione definitiva: continuare verso Marina Grande, come previsto, tornare in Piazza San Rocco, terminare definitivamente la processione, lasciando la statua del Santo Patrono all'interno della Chiesa Madre?
Quando si ha la responsabilità di qualche migliaio di persone, capita di dover prendere decisioni che intimamente non si vogliono prendere ma che vengono dettate dalla così detta "diligenza del buon padre di famiglia", volgarmente nota come comune buonsenso. Si è deciso, a mio parere giustamente, di proseguire la processione, ma per fare subito ritorno in Piazza San Rocco e quindi in chiesa.
Si tenga presente che secondo il programma, avrebbero dovuti essere percorsi ancora poco meno di quattro chilometri -con la chiesa dello Spirito Santo distante circa 800 mt- e ci sarebbe voluta quasi un'ora e mezza, un arco di tempo troppo ampio per poter permettere una processione tranquilla, in condizioni meteorologiche così incerte.
Così, escludendo forse una o due volte in cui la processioni non ebbe nemmeno inizio per via della forte pioggia e del maltempo, per la prima volta -almeno a mia memoria, ma potrei sbagliarmi- San Rocco non ha percorso le vie di Marina Grande. Un "sacrificio", quello di tutto il quartiere che, come ha tenuto a precisare il parroco Don Nicola, sarà gradito a San Rocco.
Nel contempo, per la prima volta dopo trentacinque anni, San Rocco ha fatto ritorno dentro la Chiesa Matrice. Era il 16 agosto del 1990, quando la statua del Santo Patrono lasciò la Chiesa Matrice per fare ritorno nel tempio a lui dedicato, che proprio quel giorno fu inaugurato e riaperto al culto dopo decenni nel corso dei quali, tra diverse traversie, fu ricostruito.
E' stata la prima volta anche per alcuni giovani portatori, che si sono cimentati con la dolce fatica del peso della vara anche nei tratti più duri del percorso. Lo hanno fatto sempre col sorriso e con la gioia di servire San Rocco.
Due immagini, infine, mi restano impresse nella memoria: il momento di totale silenzio e di raccoglimento in preghiera da parte di tutti i portatori, ai piedi di San Rocco. E poi, la <<carezza di San Rocco>> che Don Nicola ha invitato a portare nelle nostre famiglie. Non è solo un gesto "fisico", quanto un gesto che presuppone bontà d'animo, espressione di quella santità a cui tutti aspiriamo ma che è così difficile da raggiungere. Per questo, per aiutarci a raggiungerla, chiediamo l'intercessione dei santi e, da scillesi, di San Rocco in particolare.
E a proposito di esempio dei Santi, un'ultima annotazione: in quasi dieci mesi di vigenza dell'ordinanza, il divieto di percorribilità della Via San Francesco da Paola -ancorché mal segnalato- è stato osservato solo da tre Sante Persone: Giuseppe da Betlemme, Francesco da Paola, Rocco di Montpellier. Forse faremmo bene a prendere esempio da loro anche per questo e comportarci tutti in maniera più civile, senza prendercela con chi è chiamato a decidere nel nostro interesse.
N.B.: le foto di San Rocco all'interno della Chiesa Matrice, sono tratte dalle pagine Facebook di Pasquale Arbitrio e Rocco Panuccio.