- Sezione 1 (San Giorgio): SI: 52 ; NO: 324; Votanti: 57,95%
- Sezione 2 (San Giorgio-Ieracari): SI: 64 ; NO: 385; Votanti: 58,17%
- Sezione 3 (Via Tripi-quarteri 'ndiginu-'Spitali): SI: 67 ; NO: 327; Votanti: 50,57%
- Sezione 4 (Chianalea-Marina Grande): SI: 75 ; NO: 248; Votanti: 49,92%
- Sezione 5 (Solano Sup.): SI: 43 ; NO: 97; Votanti: 24,30%
- Sezione 6 (Favazzina): SI: 15 ; NO: 34; Votanti: 35,33%
- Sezione 7 (Melia): SI: 34 ; NO: 168; Votanti: 38,63%
- TOTALI: SI: 350 (18,11%); NO: 1583 (81,89%, media Calabria 82% ); VOTANTI: 47,11% -praticamenti: i menzi!!
News, pensieri e parole (non di Battisti) dallo Scigghio calabrese. ‘Chi non vive per servire, non serve per vivere’
30 giugno 2006
RISULTATI REFERENDUM COSTITUZIONALE A SCILLA
Eccovi le statistiche del referendum costituzionale:
29 giugno 2006
ANARCHIA A ….PARKING CITY
Cari paisani, amici, amiche e parenti –vicini e lontani- collegati in rete, eccovi un breve aggiornamento della situazione scigghitana.
La temperatura ha raggiunto livelli impensabili, l’umidità è maggiore di quella esistente nto cori della foresta amazzonica e nelle ore diurne, per forza di cose, le attività intellettive praticamente sono ridotte al lumicino. Ecco quindi spiegato perché mi ritrovo a immettere in rete queste news ad ora così tarda.
Da dove cominciare? Del referendum, il cui esito in Calabria è stato unanimemente (e giustamente, secondo il sottoiscritto) rivolto al NO, vi fornirò i dati ufficiali del Comune. Solo qualche ora di pacenzia.
Per il resto, eccovi una breve panoramica:
CONSIGLIO COMUNALE E…DINTORNI
Si è insediato il nuovo Consiglio Comunale che, udite udite, si è riunito per ben tre volte nel breve arco di poco più di otto giorni.
La prima seduta è stata dedicata al giuramento del Sindico ed alla proclamazione degli eletti. Il primo cittadino, evidentemente a causa della "troppa abitudine" a certe pratiche istituzionali, ha dimenticato di fare esporre nella sala sia la bandiera –davanti alla quale avrebbe dovuto giurare, come massimo emblema dello Stato- che il gonfalone del Comune. Fu così che la "forma" o il "protocollo" –chiamatelo come volete- è andata a farsi strabenedire. Tipica nonchalance scigghitana!!!
Nella seconda seduta (il giorno seguente), il Consiglio è stato riunito a scarpa a zoccula in quanto si doveva deliberare in merito alla rinegoziazione di alcuni mutui contratti fino al 1996. In pratica, il comune dovrebbe così pagare di meno verso la banca e risparmiare ben 60-70.000 euro all’anno. Complimentoni!!
Infine, la terza convocazione si è resa necessaria perché scadeva il termine per l’adesione a un bando relativo al recupero dei centri storici. Orbene, riguardo a Scilla sono stati presentati due progetti: il primo, relativo all’ormai mitico ascensore che dovrebbe collegare piazza San Rocco a Marina Grande. Il secondo è relativo invece alla galleria artificiale di Chianalea. L’importo complessivo dei lavori si aggira sui 3-4 milioni di euro. Piccolo particolare: della somma messa a disposizione dal bando –non ben specificata- già il 50% sarà destinato ai comuni della locride. Il che significa che agli altri –tra cui noi- toccherà dividersi l’altra metà che, comunque sarà ben lontana dal coprire l’intera spesa necessaria per la realizzazione delle due opere.
Preso da questa iperattività consiliare, il Sindaco comunque, a distanza ormai di un mese dalle elezioni, non ha ancora assegnato ufficialmente le deleghe ai consiglieri della sua maggioranza. Ciò si traduce in una pressoché totale paralisi dell’attività amministrativa. Si aggiunga che, contemporaneamente, alcuni uffici chiave (vedi ufficio tecnico) sono attualmente soggetti a cambiamenti e/o ridefinizioni d’organico e di personale in tutto o in parte. Tale stato di cose, sicuramente senza pari negli altri comuni della provincia (per non andare troppo lontano), è definibile con una sola, sintetica, cruda, parola: anarchia.
LAVORI IN CORSO
Numerose le novità (o quasi).
Sono in fase di ultimazione i lavori di completamento della nuova illuminazione della via Sinuria, con lampioni similpiazza. A dir la verità non è che ce ne fosse tanto bisogno, considerando la particolare luminosità fluorescente della pietra con la quale sono stati rivestiti i muri di sostegno e di cui ho già riferito a suo tempo.
Nella via Fontana delle Grazie (per capirci, quella che dalla via Nazionale permette l’accesso alla Via Marina), dove erano stati abbattuti alcuni alberi che fungevano da spartitraffico, sono stati ora realizzati due ampi marciapiedi laterali della larghezza di circa 2,00 metri. Conseguenza: la strada, la cui larghezza era di circa 8-9 metri, si è ridotta a poco più della metà, praticamenti nu bureddhu, che dovrà "accogliere" i visitatori (chiamarli turisti sembra effettivamente eccessivo) provenienti sia da Nord (lato Bagnara) che da Sud (lato Villa).
In più, sono stati ripresi e ammodernati alcuni marciapiedi esistenti e si è proceduto ad asfaltare parte della via Marina e zone limitrofe. Certo, non c’è che dire, sono lavori altamente indicati in questo periodo dell’anno! Per di più con temperature dell’aria vicine ai 40° nelle ore centrali della giornata (l’asfalto nuovo sfiorerà i 70°-80°, se non più). Nota a margine: il cantiere per l’esecuzione di questi lavori "essenziali" per la buona riuscita dell’estate scillese, è stato installato in largo San Nicola, alle spalle delle scuole elementari. Conseguenza: si è ridotto al lumicino l’unico spazio effettivamente utilizzabile per il parcheggio dei residenti. Mah!
Altra opera in fase di avvio: la via De Zerbi (sempre per capirci: a scalunata chi vai ra Chiazza finu a Matrici, o viceversa). La scalinata dovrebbe essere completamente smantellata e ricostruita, completa d’impianto elettrico –sempre similpiazza- e di pavimentazione in pietra. Auguriamoci però che non sia come quella realizzata a Chianalea, dove –cosi ri pacci!- perfino i gatti (dopo turisti e visitatori vestiti in abito da cerimonia) evitano di camminare sui ciottoli appuntiti, vermanete spaccaita, e preferiscono percorrere –anche a senso alternato in caso di incroci- le piccole e strette strisce laterali.
PARCHEGGI
Oltre al ben noto progetto relativo a parcheggi multipiano (a Chianalea, Vallone Livorno e chissà dove altro ancora), fonti confidenziali del tutto ufficiose -ma ben informate- riferiscono che sarebbe in via di soluzione -e quindi di finanziamento- anche un altro progetto che prevede la realizzazione di un parcheggio... rintra o muru ra stazioni!
Altro parcheggio, per il quale esiste anche un altro progetto già presentato -o comunque in corso di definizione- è quello che si dovrebbe realizzare in località "Pacì", sotto l'attuale acquedotto, quasi completamente inserito nella montagna soprastante e quindi quasi invisibile dall'esterno, tipu postazioni antiaerea ra sicunda verra mondiali, il che però non guasta dal punto di vista paesaggistico-ambientale (e menu mali!).
Alla luce di tutto questo, propongo un referendum popolare: visto che facciamo parte dell'Europa, perché non aggiungere alla nostra Perla anche un nome inglese? Park(ing) City!!
Alla prossima!
La temperatura ha raggiunto livelli impensabili, l’umidità è maggiore di quella esistente nto cori della foresta amazzonica e nelle ore diurne, per forza di cose, le attività intellettive praticamente sono ridotte al lumicino. Ecco quindi spiegato perché mi ritrovo a immettere in rete queste news ad ora così tarda.
Da dove cominciare? Del referendum, il cui esito in Calabria è stato unanimemente (e giustamente, secondo il sottoiscritto) rivolto al NO, vi fornirò i dati ufficiali del Comune. Solo qualche ora di pacenzia.
Per il resto, eccovi una breve panoramica:
CONSIGLIO COMUNALE E…DINTORNI
Si è insediato il nuovo Consiglio Comunale che, udite udite, si è riunito per ben tre volte nel breve arco di poco più di otto giorni.
La prima seduta è stata dedicata al giuramento del Sindico ed alla proclamazione degli eletti. Il primo cittadino, evidentemente a causa della "troppa abitudine" a certe pratiche istituzionali, ha dimenticato di fare esporre nella sala sia la bandiera –davanti alla quale avrebbe dovuto giurare, come massimo emblema dello Stato- che il gonfalone del Comune. Fu così che la "forma" o il "protocollo" –chiamatelo come volete- è andata a farsi strabenedire. Tipica nonchalance scigghitana!!!
Nella seconda seduta (il giorno seguente), il Consiglio è stato riunito a scarpa a zoccula in quanto si doveva deliberare in merito alla rinegoziazione di alcuni mutui contratti fino al 1996. In pratica, il comune dovrebbe così pagare di meno verso la banca e risparmiare ben 60-70.000 euro all’anno. Complimentoni!!
Infine, la terza convocazione si è resa necessaria perché scadeva il termine per l’adesione a un bando relativo al recupero dei centri storici. Orbene, riguardo a Scilla sono stati presentati due progetti: il primo, relativo all’ormai mitico ascensore che dovrebbe collegare piazza San Rocco a Marina Grande. Il secondo è relativo invece alla galleria artificiale di Chianalea. L’importo complessivo dei lavori si aggira sui 3-4 milioni di euro. Piccolo particolare: della somma messa a disposizione dal bando –non ben specificata- già il 50% sarà destinato ai comuni della locride. Il che significa che agli altri –tra cui noi- toccherà dividersi l’altra metà che, comunque sarà ben lontana dal coprire l’intera spesa necessaria per la realizzazione delle due opere.
Preso da questa iperattività consiliare, il Sindaco comunque, a distanza ormai di un mese dalle elezioni, non ha ancora assegnato ufficialmente le deleghe ai consiglieri della sua maggioranza. Ciò si traduce in una pressoché totale paralisi dell’attività amministrativa. Si aggiunga che, contemporaneamente, alcuni uffici chiave (vedi ufficio tecnico) sono attualmente soggetti a cambiamenti e/o ridefinizioni d’organico e di personale in tutto o in parte. Tale stato di cose, sicuramente senza pari negli altri comuni della provincia (per non andare troppo lontano), è definibile con una sola, sintetica, cruda, parola: anarchia.
LAVORI IN CORSO
Numerose le novità (o quasi).
Sono in fase di ultimazione i lavori di completamento della nuova illuminazione della via Sinuria, con lampioni similpiazza. A dir la verità non è che ce ne fosse tanto bisogno, considerando la particolare luminosità fluorescente della pietra con la quale sono stati rivestiti i muri di sostegno e di cui ho già riferito a suo tempo.
Nella via Fontana delle Grazie (per capirci, quella che dalla via Nazionale permette l’accesso alla Via Marina), dove erano stati abbattuti alcuni alberi che fungevano da spartitraffico, sono stati ora realizzati due ampi marciapiedi laterali della larghezza di circa 2,00 metri. Conseguenza: la strada, la cui larghezza era di circa 8-9 metri, si è ridotta a poco più della metà, praticamenti nu bureddhu, che dovrà "accogliere" i visitatori (chiamarli turisti sembra effettivamente eccessivo) provenienti sia da Nord (lato Bagnara) che da Sud (lato Villa).
In più, sono stati ripresi e ammodernati alcuni marciapiedi esistenti e si è proceduto ad asfaltare parte della via Marina e zone limitrofe. Certo, non c’è che dire, sono lavori altamente indicati in questo periodo dell’anno! Per di più con temperature dell’aria vicine ai 40° nelle ore centrali della giornata (l’asfalto nuovo sfiorerà i 70°-80°, se non più). Nota a margine: il cantiere per l’esecuzione di questi lavori "essenziali" per la buona riuscita dell’estate scillese, è stato installato in largo San Nicola, alle spalle delle scuole elementari. Conseguenza: si è ridotto al lumicino l’unico spazio effettivamente utilizzabile per il parcheggio dei residenti. Mah!
Altra opera in fase di avvio: la via De Zerbi (sempre per capirci: a scalunata chi vai ra Chiazza finu a Matrici, o viceversa). La scalinata dovrebbe essere completamente smantellata e ricostruita, completa d’impianto elettrico –sempre similpiazza- e di pavimentazione in pietra. Auguriamoci però che non sia come quella realizzata a Chianalea, dove –cosi ri pacci!- perfino i gatti (dopo turisti e visitatori vestiti in abito da cerimonia) evitano di camminare sui ciottoli appuntiti, vermanete spaccaita, e preferiscono percorrere –anche a senso alternato in caso di incroci- le piccole e strette strisce laterali.
PARCHEGGI
Oltre al ben noto progetto relativo a parcheggi multipiano (a Chianalea, Vallone Livorno e chissà dove altro ancora), fonti confidenziali del tutto ufficiose -ma ben informate- riferiscono che sarebbe in via di soluzione -e quindi di finanziamento- anche un altro progetto che prevede la realizzazione di un parcheggio... rintra o muru ra stazioni!
Altro parcheggio, per il quale esiste anche un altro progetto già presentato -o comunque in corso di definizione- è quello che si dovrebbe realizzare in località "Pacì", sotto l'attuale acquedotto, quasi completamente inserito nella montagna soprastante e quindi quasi invisibile dall'esterno, tipu postazioni antiaerea ra sicunda verra mondiali, il che però non guasta dal punto di vista paesaggistico-ambientale (e menu mali!).
Alla luce di tutto questo, propongo un referendum popolare: visto che facciamo parte dell'Europa, perché non aggiungere alla nostra Perla anche un nome inglese? Park(ing) City!!
Alla prossima!
16 giugno 2006
LA DESERTIFICAZIONE DELLA CALABRIA
Come avrete potuto leggere dalle cronache di questi ultimi giorni –riportate con risalto anche sulla home page del nostro sito- si moltiplicano in Calabria gli episodi di criminalità ai danni di operatori commerciali (che siano di piccole o grandi dimensioni poco importa).
Un’altra incresciosa vicenda, che ha trovato ampio spazio su giornali e tv locali, un po’ meno sulla stampa nazionale, è quella relativa alla chiusura forzata di un altro noto locale nei pressi di Santa Trada, il ristorante "Al Valentine".
Anche in questo caso, nonostante le segnalazioni alle autorità competenti (polizia, carabinieri, magistratura, ecc.) a seguito di attentati, o meglio "avvertimenti" sempre più pressanti, con intensità e pericolosità via via crescenti, i proprietari e gestori del locale, nella consapevolezza di non poter garantire l’incolumità della clientela, hanno dovuto preparare le valigie ed abbandonare la loro terra, dirigendosi verso la Francia.
Lì, lontano dall’aria della provincia reggina -che diventa ogni giorno sempre meno respirabile- cercheranno di rifarsi una vita, sperando di poter sfruttare le loro capacità imprenditoriali nella sicurezza, nella pace e nella serenità che solo una società civile –prima delle forze dell’ordine e della magistratura- può garantire.
Unico loro conforto (seppur praticamente inefficace), la solidarietà espressa dai ragazzi di Locri e da pochi altri.
Hanno chiuso, hanno gettato la spugna in lacrime, addolorati, spaventosamente impotenti e –quel che fa più male- quasi fossero loro a doversi vergognare di quello che avevano fatto, a dover scappare di corsa, come ladri, per non essere acciuffati.
Non dalla polizia, (che fatica ad acciuffare il 29° latitante più pericoloso, solo per far entrare nella famosa lista dei trenta colui che era al 31° posto), bensì dalla "pulizia" operata da quella gente che pensa di poter fare e disfare, creare e distruggere a proprio piacimento, senza alcun rispetto per la persona e la vita umana.
E’ solo gente malata. Sì, malata dell’effimera illusione di essere onnipotente, dell’effimera illusione di poter gestire a proprio piacimento ogni attività economica, da cui succhiare come parassiti l’unica cosa che la fa sentire viva, che crede di possedere ma da cui, in realtà è posseduta: il denaro.
Ma questa illusione durerà ancora per poco. Non perché le Autorità –e quindi lo Stato- riusciranno ad avere la meglio. Non perché ci sarà ancora qualcuno disposto a fare l’eroe, a sacrificare la propria vita per denunciare uno stato di cose di cui tutti noi siamo già perfettamente a conoscenza.
Questa illusione durerà poco perché, continuando di questo passo, finirà con l’autodistruggersi. Come? Proseguendo in questa costante, imperterrita opera di desertificazione.
Desertificazione del territorio, poiché proseguendo in quest’opera di far terra bruciata attorno a chi non è di loro gradimento, in Calabria finiranno col rimanerci solo loro: gli illusi schiavi del denaro.
La gente onesta, che lavora, che si fa in quattro per guadagnarsi da vivere, che è disposta a mettere la propria intelligenza al servizio della collettività andrà –seppur certo a malincuore- a seminare il germe del progresso da un’altra parte.
In Calabria resterà la terra nuda, spoglia di iniziative, di idee, di progetti, di vita. La terra, sola, dura come pietra.
La pietra delle lapidi di cui gli onnipotenti dell’effimero hanno già lastricato gran parte del nostro territorio. La pietra di cui hanno rivestito il loro cuore e quello di coloro che supinamente, vigliaccamente, si adeguano, vittime (anche loro) di una progressiva, umanamente gravissima ed inaccettabile desertificazione delle coscienze.
Un’altra incresciosa vicenda, che ha trovato ampio spazio su giornali e tv locali, un po’ meno sulla stampa nazionale, è quella relativa alla chiusura forzata di un altro noto locale nei pressi di Santa Trada, il ristorante "Al Valentine".
Anche in questo caso, nonostante le segnalazioni alle autorità competenti (polizia, carabinieri, magistratura, ecc.) a seguito di attentati, o meglio "avvertimenti" sempre più pressanti, con intensità e pericolosità via via crescenti, i proprietari e gestori del locale, nella consapevolezza di non poter garantire l’incolumità della clientela, hanno dovuto preparare le valigie ed abbandonare la loro terra, dirigendosi verso la Francia.
Lì, lontano dall’aria della provincia reggina -che diventa ogni giorno sempre meno respirabile- cercheranno di rifarsi una vita, sperando di poter sfruttare le loro capacità imprenditoriali nella sicurezza, nella pace e nella serenità che solo una società civile –prima delle forze dell’ordine e della magistratura- può garantire.
Unico loro conforto (seppur praticamente inefficace), la solidarietà espressa dai ragazzi di Locri e da pochi altri.
Hanno chiuso, hanno gettato la spugna in lacrime, addolorati, spaventosamente impotenti e –quel che fa più male- quasi fossero loro a doversi vergognare di quello che avevano fatto, a dover scappare di corsa, come ladri, per non essere acciuffati.
Non dalla polizia, (che fatica ad acciuffare il 29° latitante più pericoloso, solo per far entrare nella famosa lista dei trenta colui che era al 31° posto), bensì dalla "pulizia" operata da quella gente che pensa di poter fare e disfare, creare e distruggere a proprio piacimento, senza alcun rispetto per la persona e la vita umana.
E’ solo gente malata. Sì, malata dell’effimera illusione di essere onnipotente, dell’effimera illusione di poter gestire a proprio piacimento ogni attività economica, da cui succhiare come parassiti l’unica cosa che la fa sentire viva, che crede di possedere ma da cui, in realtà è posseduta: il denaro.
Ma questa illusione durerà ancora per poco. Non perché le Autorità –e quindi lo Stato- riusciranno ad avere la meglio. Non perché ci sarà ancora qualcuno disposto a fare l’eroe, a sacrificare la propria vita per denunciare uno stato di cose di cui tutti noi siamo già perfettamente a conoscenza.
Questa illusione durerà poco perché, continuando di questo passo, finirà con l’autodistruggersi. Come? Proseguendo in questa costante, imperterrita opera di desertificazione.
Desertificazione del territorio, poiché proseguendo in quest’opera di far terra bruciata attorno a chi non è di loro gradimento, in Calabria finiranno col rimanerci solo loro: gli illusi schiavi del denaro.
La gente onesta, che lavora, che si fa in quattro per guadagnarsi da vivere, che è disposta a mettere la propria intelligenza al servizio della collettività andrà –seppur certo a malincuore- a seminare il germe del progresso da un’altra parte.
In Calabria resterà la terra nuda, spoglia di iniziative, di idee, di progetti, di vita. La terra, sola, dura come pietra.
La pietra delle lapidi di cui gli onnipotenti dell’effimero hanno già lastricato gran parte del nostro territorio. La pietra di cui hanno rivestito il loro cuore e quello di coloro che supinamente, vigliaccamente, si adeguano, vittime (anche loro) di una progressiva, umanamente gravissima ed inaccettabile desertificazione delle coscienze.
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