25 settembre 2012

Discorso del Presidente Barack Obama all'Assemblea Generale dell'Onu


 

Sig. Presidente, Sig. Segretario Generale, membri delegati, signore e signori: vorrei iniziare oggi raccontandovi di un americano di nome Chris Stevens.
Chris era nato in una città che si chiama Grass Valley, California, figlio di un avvocato e di una musicista. Da giovane, Chris si arruolò nei Corpi di Pace, e insegnò inglese in Marocco. E arrivò ad amare e rispettare il popolo del Nord Africa e del Medio Oriente. Ha portato avanti quest' impegno per tutta la vita. Come diplomatico, ha lavorato dall'Egitto alla Siria, dall'Arabia Saudita alla Libia. Era conosciuto poiché camminava per le strade delle città in cui lavorava -gustando il cibo locale, incontrando quante più persone poteva, parlando arabo, ascoltando con un largo sorriso.
Chris andò a Bengasi nei primi giorni della rivoluzione libica, arrivando su una nave cargo. Come rappresentante dell'America, ha aiutato il popolo libico mentre lottavano con successo in un violento conflitto, si è preso cura dei feriti, e ha realizzato una visione per il futuro nel quale i diritti di tutti i libici sarebbero stati rispettati. E dopo la rivoluzione, ha sostenuto la nascita di una nuova democrazia, quando i libici hanno tenuto le elezioni, e costruito nuove istituzioni, e iniziato ad andare avanti dopo decenni di dittatura.
Chris Stevens amava il suo lavoro. Era orgoglioso del paese che ha servito, e ha visto la dignità nella gente che ha incontrato. E due settimane fa, si è recato a Bengasi per rivedere i piani per stabilirvi un nuovo centro culturale e ammodernare un ospedale. E' stato quando il campo americano è stato attaccato. Insieme ad altri tre suoi colleghi, Chris è stato ucciso nella città che ha aiutato a salvare. Aveva 52 anni.
Vi racconto questa storia perché Chris Stevens ha incarnato il meglio dell'America. Come i suoi colleghi del Foreign Service, ha costruito ponti su oceani e culture, ed ha avuto un incarico profondamente importante nella cooperazione internazionale che le Nazioni Unite rappresenta. Ha agito con umiltà, ma ha anche lottato per un insieme di principi -un credere che gli individui dovrebbero essere liberi di determinare il proprio destino, e vivere con libertà, dignità, giustizia, e opportunità.
Gli attacchi contro i civili a Bengasi sono stati attacchi contro l'America. Siamo grati per l'assistenza che abbiamo ricevuto dal governo libico e dal popolo libico. Non ci dovrebbe essere alcun dubbio che non ci fermeremo nel ricercare i killer per portarli davanti alla giustizia. E apprezzo anche che nei giorni recenti, i leader di altri paesi della regione -inclusi Egitto, Tunisia e Yemen- hanno adottato misure per proteggere le nostre strutture diplomatiche, e hanno invitato alla calma. E così le autorità religiose in tutto il mondo.
Ma comprendete, gli attacchi delle ultime due settimane non sono semplicemente un assalto contro l'America. Sono un assalto contro i molti ideali sui quali gli Stati uniti sono stati fondati -la nozione che il popolo può risolvere le proprie differenze pacificamente; che la diplomazia può prendere il posto della guerra; che in un mondo interdipendente, tutti noi dobbiamo partecipare alla ricerca di una maggiore opportunità e sicurezza per i nostri cittadini.
Se vogliamo davvero difendere questi ideali, non basterà mettere più guardie di fronte a un'ambasciata, o pronunciare dichiarazioni di rimpianto ed aspettare che l'offesa passi. Se davvero vogliamo difendere questi ideali, dobbiamo parlare onestamente delle cause più profonde della crisi -perché abbiamo di fronte una scelta tra le forze che intendono dividerci e le speranze che ci tengono insieme.
Oggi, dobbiamo riaffermare che il nostro futuro sarà determinato da persone come Chris Stevens -e non da chi lo ha ucciso. Oggi, dobbiamo dichiarare che queste violenza e intolleranza non hanno posto tra le nostre nazioni Unite.
Son passati meno di due anni da quando un venditore in Tunisia si diede fuoco per protesta contro l'oppressiva corruzione nel suo paese, e diede inizio alla scintilla che è divenuta nota come la Primavera Araba. E da allora, il mondo è stato affascinato dalla trasformazione che è avvenuta, e gli Stati Uniti hanno sostenuto le forze del cambiamento.
Siamo stati ispirati dalle proteste tunisine che hanno rovesciato un dittatore, perché vi abbiamo riconosciuto le nostre convinzioni nell'aspirazione degli uomini e delle donne che sono scesi nelle strade.
Abbiamo insistito sul cambiamento in Egitto, perché il nostro sostegno alla democrazia in ultima analisi ci mette dalla parte del popolo.
Abbiamo sostenuto una transizione di governo in Yemen, perché gli interessi del popolo non sono stati più serviti da uno status quo corrotto.
Siamo intervenuti in Libia a fianco a un'ampia coalizione, e con il mandato del Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite, perché abbiamo avuto la possibilità di fermare il massacro di innocenti, e perché abbiamo creduto che le aspirazioni del popolo erano più potenti di un tiranno.
E mentre ci incontriamo qui, dichiariamo di nuovo che il regime di Bashar al-Assad deve finire così che la sofferenza del popolo siriano possa finire e possa iniziare una nuova alba.
Abbiamo preso queste posizioni perché crediamo che la libertà e l'autodeterminazione non sono di una sola cultura. Questi non sono valori semplicemente americani o valori occidentali -sono valori universali. E anche se ci saranno enormi sfide nell'avvenire per una transizione verso la democrazia, sono convinto che alla fine il governo del popolo, dal popolo, e per il popolo è più probabile che porti stabilità, prosperità, e opportunità individuale che serve come base per la pace nel nostro mondo.
Perciò lasciateci ricordare che questa è una stagione di progresso. Per la prima volta in decenni, tunisini, egiziani e libici hanno votato per nuovi leader in elezioni che sono state credibili, competitive e corrette. Questo spirito democratico non è stato ristretto al mondo arabo. Durante l'anno passato, abbiamo visto pacifiche transizioni di potere in Malawi e Senegal, e un nuovo presidente in Somalia. In Birmania, un presidente ha liberato prigionieri politici e aperto una società chiusa, una coraggiosa dissidente è stata eletta in parlamento, e il popolo guarda avanti a ulteriori riforme. Nel globo, i popoli stanno facendo sentire le loro voci, insistono sulla loro dignità innata, e sul diritto di determinare il loro futuro.
W ancora la rivolta delle recenti settimane ci ricorda che il percorso verso la democrazia non finisce con l'espressione del voto. Nelson Mandela una volta disse: "Essere liberi non è solo gettar via le proprie catene, ma vivere in un modo che rispetti e valorizzi la libertà degli altri” (Applauso.)
La vera democrazia richiede che i cittadini non possano essere gettati in prigione per via di ciò in cui credono, e che un'attività commerciale possa essere aperta senza pagare una bustarella. Dipende dalla libertà dei cittadini esprimere le proprie opinioni e riunirsi senza paura, e dallo Stato di diritto il giusto processo che garantisca i diritti di tutte le persone.
In altre parole, la vera democrazia -vera libertà- è un lavoro difficile. Chi è al potere deve resistere alla tentazione di reprimere i dissidenti. In tempi economici difficili, i paesi devono essere tentati - potrebbero essere tentati di radunare il popolo intorno a potenziali nemici, in patria e all'estero, invece di concentrarsi sul paziente lavoro di riforma.
Inoltre, ci saranno sempre quelli che rifiutano il progresso umano - dittatori che si aggrappano al potere, gli interessi corrotti che dipendono dallo status quo, e gli estremisti che soffiano sul fuoco dell'odio e della divisione. Da Nord a Sud, dall'Africa alle Americhe, dai Balcani al Pacifico, abbiamo assistito a convulsioni che possono accompagnare le transizioni a un nuovo ordine politico.
Al momento, i conflitti sorgono lungo le linee di faglia di razza o tribù. E spesso sorgono dalle difficoltà di conciliare la tradizione e la fede con la diversità e l'interdipendenza del mondo moderno. In ogni paese, ci sono quelli che trovano che credenze religiose diverse siano una minaccia; in ogni cultura, coloro che amano la libertà per sé stessi devono chiedersi quanto siano disposti a tollerare la libertà per gli altri.
Questo è ciò che abbiamo visto accadere nelle ultime due settimane, mentre un video grezzo e disgustoso ha suscitato indignazione in tutto il mondo musulmano. Ora, io ho messo in chiaro che il governo degli Stati Uniti non ha avuto nulla a che fare con questo video, e credo che il suo messaggio deve essere respinto da tutti coloro che rispettano la nostra comune umanità.
E' un insulto non solo ai musulmani, ma pure all'America -poiché come la città fuori da queste mura rende chiaro, noi siamo un paese che ha accolto persone di ogni razza e di ogni fede. Siamo casa per i fedeli musulmani in tutto il nostro paese. Noi non solo rispettiamo la libertà di religione, abbiamo leggi che tutelano le persone dal poter essere danneggiate a causa del loro aspetto o di ciò in cui credono. Capiamo perché le persone si sentano offese da questo video perché milioni di nostri cittadini sono tra queste.
So che ci sono alcuni che chiedono perché non ci limitiamo a vietare tale video. E la risposta è sancita nelle nostre leggi: la nostra Costituzione tutela il diritto di esercitare la libertà di parola.
Qui negli Stati Uniti, innumerevoli pubblicazioni provocano offesa. Come me, la maggior parte degli americani sono cristiani, ma non vietiamo la bestemmia contro le nostre convinzioni più sacre. In qualità di Presidente del nostro paese e Comandante in capo del nostro esercito, accetto che la gente voglia dirmi cose terribili ogni giorno - (risate) - e difenderò sempre il loro diritto di farlo. (Applausi)
Gli americani hanno combattuto e sono morti in tutto il mondo per tutelare il diritto di tutti a esprimere le loro opinioni, anche opinioni con le quali siamo profondamente in disaccordo. Non lo facciamo perché sosteniamo i discorsi pieni d'odio, ma perché i nostri fondatori capirono che senza tali protezioni, la capacità di ogni individuo di esprimere le proprie opinioni e di praticare la propria fede possono essere minacciati. Lo facciamo perché in una società diversa, gli sforzi per limitare la parola possono facilmente diventare uno strumento per mettere a tacere i critici e opprimere le minoranze.
Lo facciamo perché data la forza della fede nella nostra vita, e la passione che le differenze religiose può infiammare, l'arma più potente contro i discorsi pieni d'odio non è la repressione, ma è il far parlare di più -le voci della tolleranza che manifestano contro il bigottismo e la blasfemia, e alzano i valori della comprensione e del rispetto reciproco.
Ora, so che non tutti i paesi di questa società condividono questa concezione particolare della tutela della libertà di espressione. Ce ne rendiamo conto. Ma nel 2012, in un momento in cui chiunque con un cellulare può diffondere opinioni offensive in tutto il mondo con il clic di un pulsante, l'idea che siamo in grado di controllare il flusso di informazioni è obsoleta. La domanda, allora, è come rispondiamo?
E su questo dobbiamo essere d'accordo: non c'è discorso che giustifichi la violenza insensata. (Applausi) Non ci sono parole che possano scusare l'uccisione di innocenti. Non c'è video che giustifichi un attacco di un'ambasciata. Non c'è calunnia che fornisca al popolo una scusa per bruciare un ristorante in Libano, o distruggere una scuola a Tunisi, o causare morte e distruzione in Pakistan.
In questo mondo moderno, con le moderne tecnologie, per noi rispondere in questo modo al discorso pieno d'odio autorizza qualsiasi persona che si impegna in tale discorso a creare il caos in tutto il mondo. Autorizziamo il peggio di noi, se questo è il modo in cui rispondiamo.
Più in generale, gli eventi delle ultime due settimane parlano anche della necessità per tutti noi di affrontare onestamente le tensioni tra l'Occidente e il mondo arabo che si sta muovendo verso la democrazia.
Ora, voglio essere chiaro: così come non possiamo risolvere tutti i problemi del mondo, gli Stati Uniti non hanno e non cercheranno di dettare l'esito di transizioni democratiche all'estero. Non ci aspettiamo che le altre nazioni siano d'accordo con noi su ogni questione, né pensiamo che la violenza delle ultime settimane e i discorsi pieni d'odio di alcuni individui rappresentino il punto di vista della stragrande maggioranza dei musulmani, non più di quanto il punto di vista del popolo che ha prodotto questo video rappresenta quello degli americani. Tuttavia, credo che sia obbligo di tutti i leader di tutti i paesi parlare con forza contro la violenza e l'estremismo. (Applausi)
E 'tempo di emarginare coloro che -anche se non ricorrendo direttamente alla violenza- usano l'odio contro l'America, o l'Occidente, o Israele, come principio organizzativo centrale della politica. Poiché ciò costituisce solo una copertura, e qualche volta una scusa, per coloro che fanno ricorso alla violenza.
Quel marchio di politica -che oppone Est contro Ovest, e il Sud contro il Nord, musulmani contro cristiani e indù e ebrei- non può mantenere la promessa di libertà. Ai giovani, offre solo una falsa speranza. Bruciare una bandiera americana non fa nulla per dare ad un bambino un'istruzione. Distruggere un ristorante non riempie lo stomaco vuoto. Attaccare un'ambasciata non crea un solo posto di lavoro. Quel marchio di politica rende solo più difficile raggiungere ciò che dobbiamo fare insieme: educare i nostri figli, e creando le opportunità che meritano; tutelare i diritti umani, ed estendere la promessa della democrazia.
Capite che l'America non potrà mai ritirarsi dal mondo. Porteremo giustizia a coloro che fanno del male ai nostri cittadini e ai nostri amici, e staremo con i nostri alleati. Siamo disposti a collaborare con i paesi di tutto il mondo per approfondire i legami commerciali e di investimento, e la scienza e la tecnologia, l'energia e lo sviluppo - tutti gli sforzi che possono innescare la crescita economica per tutto il nostro popolo e stabilizzare il cambiamento democratico.
Ma questi sforzi dipendono da uno spirito di reciproco interesse e reciproco rispetto. Nessun governo o società, nessuna scuola o ONG saranno sicuri lavorando in un paese in cui la sua gente è in pericolo. Perché la collaborazione commerciale sia efficace i nostri cittadini devono essere sicuri e il nostro impegno deve essere accolto.
Una politica basata solo sulla rabbia - basata sulla divisione del mondo tra "noi" e "loro"- non solo fa arretrare la cooperazione internazionale, mina in definitiva quelli che la tollerano. Tutti noi abbiamo interesse a tener testa a queste forze.
Ricordiamo che i musulmani hanno sofferto di più per mano dell'estremismo. Lo stesso giorno in cui i nostri civili sono stati uccisi a Bengasi, un agente di polizia turca è stato assassinato a Istanbul solo pochi giorni prima del suo matrimonio, più di 10 yemeniti sono stati uccisi in un attentato a Sana'a, diversi bambini afgani sono stati pianti dai genitori pochi giorni dopo esser stati uccisi da un kamikaze a Kabul.
L'impulso verso l'intolleranza e la violenza può essere inizialmente focalizzato sull'Occidente, ma nel corso del tempo non può essere contenuto. Gli stessi impulsi verso l'estremismo vengono utilizzati per giustificare la guerra tra sunniti e sciiti, tra tribù e clan. Non conduce a forza e prosperità, ma al caos. In meno di due anni, abbiamo visto grandi proteste pacifiche portare più cambiamenti nei paesi a maggioranza musulmana di un decennio di violenza. E gli estremisti lo capiscono. Perché non hanno nulla da offrire per migliorare la vita delle persone, la violenza è il loro unico modo per avere rilevanza. Loro non costruiscono, distruggono soltanto.
E 'tempo di lasciare alle spalle il richiamo della violenza e la politica della divisione. Su molte questioni, ci troviamo di fronte a una scelta tra la promessa del futuro, o le prigioni del passato. E non possiamo permetterci di sbagliare. Dobbiamo cogliere questo momento. E l'America è pronta a collaborare con tutti coloro che sono disposti ad abbracciare un futuro migliore.
Il futuro non deve appartenere a chi bersaglia i cristiani copti in Egitto -deve essere richiesto da coloro che in piazza Tahrir, cantavano "musulmani, cristiani, noi siamo una cosa sola." Il futuro non deve appartenere a chi usa violenza alle donne - deve essere plasmato da ragazze che vanno a scuola, e da coloro che lottano per un mondo in cui le nostre figlie possano vivere i loro sogni, proprio come i nostri figli. (Applausi)
Il futuro non deve appartenere a quei pochi corrotti che rubano le risorse di un paese -deve essere vinto da studenti e imprenditori, dai lavoratori e titolari di aziende che cercano una più ampia prosperità per tutti i popoli. Queste sono le donne e gli uomini con cui sta l'America, perché la loro è la visione che sosterrà.
Il futuro non deve appartenere a coloro che calunniano il profeta dell'Islam. Ma per essere credibili, chi condanna quella calunnia deve anche condannare l'odio che vediamo nelle immagini di Gesù Cristo che sono profanate, o le chiese che vengono distrutte, o l'Olocausto che viene negato. (Applausi)
Dobbiamo condannare l'incitamento contro i musulmani sufi e i pellegrini sciiti. E' tempo di dar retta alle parole di Gandhi: "L'intolleranza è di per sé una forma di violenza e un ostacolo per la crescita di un vero spirito democratico". (Applausi) Insieme dobbiamo lavorare per un mondo in cui siamo rafforzati dalle nostre differenze, e non definiti da loro. Questo è ciò che l'America incarna, questa è la visione che sosterremo.
Tra israeliani e palestinesi, il futuro non deve appartenere a coloro che voltano le spalle a una prospettiva di pace. Lasciamoci dietro coloro che vivono di conflitto, coloro che rifiutano il diritto di Israele ad esistere. La strada è dura, ma la destinazione è chiara -un sicuro stato ebraico di Israele e un'indipendente, prospera Palestina. (Applausi) Comprendiamo che una tale pace deve passare attraverso un giusto accordo tra le parti, l'America camminerà al fianco di tutti coloro che sono disposti a fare questo viaggio.
In Siria, il futuro non deve appartenere a un dittatore che massacra il suo popolo. Se c'è una causa che grida protesta nel mondo di oggi, protesta pacifica, è un regime che tortura i bambini e spara razzi ai condomini. E dobbiamo proseguire l'impegno per far sì che ciò che era iniziato con i cittadini che chiedevano i loro diritti non si esaurisca in un ciclo di violenza settaria.
Insieme, dobbiamo stare con quei siriani che credono in una visione diversa -una Siria che sia unita e solidale, dove i bambini non hanno bisogno di temere il proprio governo, e tutti i siriani hanno voce in capitolo su come sono governati- sunniti e alawiti, curdi e cristiani. Questo è ciò che l'America lotta. Questo è il risultato per cui lavoreremo -con sanzioni e conseguenze per coloro che perseguitano, e l'assistenza e il supporto per coloro che lavorano per il bene comune. Perché crediamo che i siriani che abbracciano questa visione avranno la forza e la legittimità di essere da guida.
In Iran, vediamo dove porta il percorso di un'ideologia violenta e inspiegabile. Il popolo iraniano ha una storia straordinaria e antica, e molti iraniani desiderano godere di pace e prosperità assieme ai loro vicini. Ma proprio come limita i diritti del suo popolo, il governo iraniano continua a sostenere un dittatore a Damasco e sostiene gruppi terroristici all'estero. Di volta in volta, non è riuscito a cogliere l'occasione per dimostrare che il suo programma nucleare è pacifico, e a rispettare gli obblighi nei confronti delle Nazioni Unite.
Permettetemi di essere chiaro. L'America vuole risolvere questo problema attraverso la diplomazia, e crediamo che ci siano ancora il tempo e lo spazio per farlo. Ma che il tempo non è illimitato. Rispettiamo il diritto delle nazioni di aver accesso pacifico all'energia nucleare, ma uno degli scopi delle Nazioni Unite è quello di vedere che sfruttiamo questa potenza per la pace. E non facciamo errori, un Iran dotato di nucleare non è una sfida che può essere contenuta. Minaccerebbe l'eliminazione di Israele, la sicurezza delle nazioni del Golfo, e la stabilità dell'economia globale. Si rischia di innescare una corsa agli armamenti nucleari nella regione, e lo sbrogliarsi del trattato di non proliferazione. È per questo che una coalizione di paesi sta tenendo il governo iraniano responsabile. Ed è per questo che gli Stati Uniti faranno quel che dobbiamo per impedire all'Iran di ottenere un'arma nucleare.
Sappiamo per dolorosa esperienza che il percorso per la sicurezza e la prosperità non sta al di fuori dei limiti del diritto internazionale e del rispetto dei diritti umani. Ecco perché dalle macerie del conflitto è stata istituita questa assemblea. È per questo che la libertà ha trionfato sulla tirannia nella guerra fredda. E questa è anche la lezione degli ultimi due decenni.
La storia dimostra che la pace e il progresso arrivano per chi sa fare le scelte giuste.
Nazioni in ogni parte del mondo hanno percorso questo cammino difficile. L'Europa, il più sanguinoso campo di battaglia del 20° secolo, è unita, libera e in pace. Dal Brasile al Sud Africa, dalla Turchia alla Corea del Sud, dall'India all'Indonesia, persone di diverse razze, religioni e tradizioni si sono sollevato a milioni dalla povertà, nel rispetto dei diritti dei loro cittadini e facendo fronte alle loro responsabilità come nazioni.
Ed è per il progresso cui ho assistito nella mia vita, il progressi cui ho assistito dopo quasi quattro anni come Presidente, che mi rimanere sempre la speranza per il mondo in cui viviamo. La guerra in Iraq è finita. Le truppe americane sono tornate a casa. Abbiamo iniziato una transizione in Afghanistan, e l'America e i suoi alleati concluderanno la nostra guerra come da programma nel 2014. Al Qaeda è stata indebolita, e Osama bin Laden non c'è più. Le nazioni si sono unite per bloccare i materiali nucleari, e l'America e la Russia stanno riducendo i propri arsenali. Abbiamo visto le difficili scelte fatte - da Naypyidaw al Cairo a Abidjan - per mettere più potere nelle mani dei cittadini.
In un momento di sfida economica, il mondo si è riunito per ampliare la prosperità. Attraverso il G20, abbiamo collaborato con i paesi emergenti per mantenere il mondo sulla via del recupero. L'America ha perseguito un programma di sviluppo per la crescita e per interrompere la dipendenza, e ha lavorato con i leader africani per aiutarli a nutrire le loro nazioni. Nuove partnership sono state forgiate per combattere la corruzione e promuovere un governo che sia aperto e trasparente, e sono stati presi nuovi impegni attraverso il partenariato degli Equal Futures per garantire che le donne e le ragazze possano partecipare pienamente alla politica e perseguire opportunità. E più tardi oggi, discuterò dei nostri sforzi per combattere la piaga del traffico di esseri umani.
Tutte queste cose mi danno speranza. Ma ciò che mi dà più speranza non sono le nostre azioni, non le azioni dei leader -è la gente che ho visto. Le truppe americane che hanno rischiato la loro vita e sacrificato i loro arti per gli stranieri dall'altra parte del mondo, gli studenti a Jakarta o Seul desiderosi di utilizzare le loro conoscenze a beneficio dell'umanità, le facce in una piazza di Praga o di un parlamento in Ghana che vedono la democrazia dar voce alle loro aspirazioni, i giovani nelle favelas di Rio e nelle scuole di Mumbai i cui occhi brillano di promesse. Questi uomini, donne e bambini di ogni razza e di ogni fede mi ricordano che per ogni folla inferocita che viene mostrata in televisione, ci sono miliardi in tutto il mondo che condividono simili speranze e sogni. Ci dicono che c'è un battito cardiaco comune per l'umanità.
Prestiamo così tanta attenzione nel mondo a ciò che ci divide. E' quello che vediamo nei notiziari. E' quello che consuma i nostri dibattiti politici.
Ma quando lo si strappa via tutto, le persone in tutto il mondo anelano per la libertà di determinare il proprio destino, la dignità che viene dal lavoro, il conforto che viene dalla fede, e la giustizia che esiste quando i governi servono il proprio popolo - e non il contrario.
Gli Stati Uniti d'America lotteranno sempre per queste aspirazioni, per il nostro popolo e per i popoli in tutto il mondo. Questo è stato il nostro scopo fondante. Questo è ciò che la nostra storia dimostra. Questo è ciò per cui Chris Stevens ha lavorato per tutta la vita.
E vi prometto questo: molto tempo dopo che gli assassini saranno assicurati alla giustizia, l'eredità di Chris Stevens continuerà a vivere nelle vite che ha toccato -nelle decine di migliaia di persone che hanno marciato contro la violenza per le strade di Bengasi; nei libici che hanno cambiato la loro foto su Facebook con una di Chris; nei cartelli che recitano, semplicemente, "Chris Stevens era un amico di tutti i libici".
Loro dovrebbero darci speranza. Loro dovrebbero ricordarci che fin tanto che lavoriamo per questo, giustizia sarà fatta, che la storia è dalla nostra parte, e che una crescente ondata di libertà non può essere invertita.
Grazie mille. (Applausi)
[Traduzione dal testo originale tratto da: http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/09/25/remarks-president-un-general-assembly]














































19 settembre 2012

OSPEDALE DI SCILLA. IL CONSIGLIO DI STATO: ECCO LA CHIAVE PER RIAPRIRE L’OSPEDALE

A chi puntu simu cu ‘spitali?”

E’ stata questa la domanda che mi sono sentito rivolgere da un amico. Proviamo dunque  a fare un breve riassunto e ad aggiornare un po’ la situazione.

Dopo la manifestazione dello scorso marzo che ha avuto l’indubbio merito di porre all’attenzione di politici e amministratori il problema della chiusura dello “Scillesi d’America” e nonostante la Regione Calabria abbia proseguito imperterrita nell’attuazione del famoso Piano di Rientro sanitario, il lavoro svolto dalle associazioni ha prodotto alla fine qualche frutto.

Dopo aver atteso invano e per mesi di essere ricevuti dal Presidente Scopelliti, si è deciso di creare una commissione con funzione di collegamento tra le associazioni scillesi –per mezzo di quattro loro rappresentanti- e l’amministrazione comunale –per mezzo di un consigliere di maggioranza e uno di minoranza- con il Sindaco a farsi portavoce diretto presso le istituzioni regionali delle istanze scillesi.

La Regione, come dicevamo, ha proseguito nell’adottare decreti la cui logica sfugge anche alla mente più allenata a districarsi fra le carte e gli articoli di legge. In particolare:

- a fine Marzo, un decreto dell’ASP di Reggio Calabria aveva  formalmente sancito la chiusura dell’ospedale “Scillesi d’America” e l’avvio del processo di riconversione. In verità, la riconversione in Centro di Assistenza Primaria Territoriale, entro fine marzo doveva essere inderogabilmente completata!

-Con il Decreto n° 98 del 18 Giugno 2012, si procedeva definitivamente alla “Disattivazione del Presidio Ospedaliero di Scilla dell’ASP di Reggio Calabria”. Lo stesso decreto dispone di procedere alla stima della riduzione dei costi in conseguenza della cessazione del presidio.

Dunque, negli atti ufficiali la riconversione è stata avviata il giorno prima rispetto al termine entro il quale doveva concludersi. E non è ancora conclusa, né vi è un cronoprogramma ufficiale in merito. E il Presidio Ospedaliero è stato disattivato da metà Giugno scorso.

Cosa tragicomica, l’analisi dei costi per stabilire se la chiusura del presidio di Scilla costituisse un risparmio, viene disposta solo “a cose fatte” e non prima, come sarebbe stato logico!

Il modo in cui questi provvedimenti sono stati adottati, il modo in cui ciò che in essi vi era previsto non sia stato poi attuato o attuato con fortissimo ritardo, tanto da comportare disagi di ogni tipo alla popolazione di un vasto comprensorio, ha spinto la commissione a chiedere al Sindaco che venisse esaminata la possibilità di presentare ricorso al TAR competente per l’annullamento degli stessi, salvando così le funzioni ospedaliere dello “Scillesi d’America”.

Questa richiesta è stata trasformata in formale proposta dal gruppo di opposizione e discussa nel Consiglio Comunale dello scorso 7 Agosto, che l’ha approvata.

Inoltre, durante il periodo della festa di San Rocco, una delegazione di scillesi emigrati negli Stati Uniti ha consegnato nelle mani del Sindaco un documento con il quale anche gli americani chiedono che sia scongiurata la chiusura dello storico presidio scillese.

Per dovere di cronaca, diciamo che, nel perdurante granitico immobilismo regionale, è stata la provincia di Reggio di Reggio Calabria a presentare a Palazzo Campanella una proposta di legge con la quale viene prospettata la possibilità di procedere –senza alcun costo aggiuntivo- all’accorpamento della struttura scillese con l’azienda sanitaria di Reggio Calabria.

In verità è una proposta vecchia, poiché nel proprio articolato ricalca in tutto e per tutto una proposta fatta a fine Marzo dal sindacato FIALS. Perciò risultano piuttosto comici gli ossequiosi ringraziamenti rivolti ai politici provinciali e regionali, con in testa il presidente Scopelliti o qualche assessore regionale che fin dal primo momento avevano chiaramente dichiarato: a Scilla, ‘u ‘spitali v’u putiti sperdiri!

Ma rassamuli stari, ch’è megghiu.

Passate le ferie, con Delibera di Giunta del 10 Settembre scorso, è stato conferito l’incarico a un legale del foro di Reggio Calabria per la presentazione del ricorso.

Che possibilità ci sono di avere ragione?

A questa domanda possiamo rispondere dicendo che ci sono buonissime possibilità di spuntarla.

Infatti, è di pochi giorni fa la notizia che il Consiglio di Stato, confermando una sentenza del TAR di L’Aquila in merito a un ricorso presentato dal Comune di Tagliacozzo, in Abruzzo (regione sottoposta, come la Calabria, a Piano di Rientro) contro la chiusura del proprio ospedale, ha di fatto sancito dei principi importanti che in breve e senza entrare troppo nel tecnico, cerchiamo di chiarire.

La decisione del massimo organo di giustizia amministrativa, ha di fatto confermato l’esecutività di una sentenza del TAR abruzzese del 9 Giugno 2011, sulla base di due elementi fondamentali condivisi con i giudici di primo grado:

1) Sulla decisione adottata grava la questione di costituzionalità relativa a una norma citata in tutte le delibere (art. 17.4 D.L. 98/2011 e successiva Legge di conversione n° 111/2011). Tale disposizione ha consentito di dare forza di legge a tutti i provvedimenti adottati con gli atti amministrativi mediante i quali è stato attuato il Piano di Rientro, approvandone formalmente il Programma Operativo.

Secondo i giudici abruzzesi questa “sanatoria legislativa” presenta però numerosi aspetti di incostituzionalità. Essa infatti:

- interferisce con principi già fissati da precedenti pronunce dei giudici, violando i rapporti tra potere legislativo e potere giurisdizionale in riferimento alla tutela di diritti e interessi legittimi (violazione degli artt. 24-103-113 della Costituzione);

-non determina principi fondamentali, (in tal caso la Regione vi si sarebbe dovuta adeguare con legislazione propria) e pertanto vi è una “violazione delle competenze legislative regionali” (violazione degli artt. 117-120 della Costituzione), per di più “accentuata dall’immotivata abrogazione implicita delle leggi regionali incompatibili” con l’applicazione del Piano di Rientro (cosa prevista nella Legge Finanziaria 2010).

Su questi aspetti dovrà esprimersi la Corte Costituzionale, pertanto il Consiglio di Stato non ha deciso nel merito, rimanendo in attesa del parere dei giudici della Consulta.

 

2) Nel contempo, i giudici precisano che la competenza ad eliminare eventuali leggi che impediscono l’attuazione del Piano è solo del Consiglio Regionale (e nel caso questo sia inadempiente, il Consiglio dei Ministri). Il Commissario ad acta ha solo il compito di segnalare al Consiglio l’effettiva necessità di agire in tal senso, ma non può farlo con atti propri.

E a ciò aggiungono che il programma operativo attraverso il quale viene attuato il Piano di Rientro, non incide sulle leggi vigenti modificandole, sospendendole o abrogandole, poiché è stato semplicemente predisposto “per dare attuazione a un accordo” tra Stato e Regioni.

Su questi solidi presupposti giuridici, i giudici del TAR di L’Aquila hanno accolto il ricorso del Comune di Tagliacozzo con specifico riferimento al fatto che –come a Scilla- il loro ospedale era stato disattivato e trasformato in PTA (Presidio Territoriale di Assistenza), in pratica una variante linguistica del CAPT previsto per Scilla.

Scrivono i giudici che <<I poteri del Commissario erano limitati alla “prosecuzione del piano di rientro”, il cui contenuto non contempla la disattivazione bensì la riconversione dei c.d. piccoli ospedali….il che implica il mantenimento della loro natura ospedaliera che invece viene meno con la trasformazione in PTA, strutture prive di reparti di degenza e di pronto soccorso, quest’ultimo sostituito da PPI (punti di primo intervento)>>.

Il Consiglio di Stato ha accolto in pieno questo orientamento dei giudici di primo grado e nella recente Ordinanza n° 5756/2012 dello scorso 1 Settembre, ha confermato l’ordinanza con la quale aveva disposto il mantenimento della struttura del pronto soccorso dell’ospedale, assicurandone la necessaria piena funzionalità (compresa l’attrezzatura tecnologica occorrente per la diagnostica di primo intervento)

 

Come si legge dunque, le pronunce del TAR di L’Aquila e le Ordinanze del Consiglio di Stato che le hanno accolte e confermate, costituiscono un precedente importantissimo cui poter fare riferimento per il ricorso relativo all’annullamento di tutti i decreti che hanno riguardato il presidio ospedaliero di Scilla e ne hanno comportato la chiusura.

A questo confortante quadro giuridico che si ormai delineato con chiarezza e in sostanza fornisce la chiave che può spalancare nuovamente le porte dell’ospedale (chiuse dalla fine di marzo), occorre non dimenticare un altro elemento fondamentale, formale ma sostanziale: quello della proprietà della struttura ospedaliera.

Finora, nonostante le tante occasioni in cui si è avuto modo di sottolineare la necessità di definire tale aspetto, nulla è stato fatto al riguardo. Ma confidiamo che prima o poi, qualcuno se ne accorga.

La Regione ha certificato con propri atti ufficiali che lo “Scillesi d’America” non fa parte del patrimonio dell’ASP e ne ha dato conferma pochi mesi fa, quando ha presentato alla stampa e al pubblico l’ultimo rapporto regionale sul patrimonio delle varie aziende sanitarie calabresi: dell’Ospedale di Scilla non vi è traccia.

07 settembre 2012

DISCORSO DI BARACK OBAMA PER L’ACCETTAZIONE DELLA CANDIDATURA ALLA CONVENTION NAZIONALE DEMOCRATICA

Charlotte, North Carolina, 6 Settembre 2012

Grazie. -- Grazie. Grazie. Molte grazie. Grazie.
Grazie tante. Grazie. Molte grazie, a tutti. Grazie.
Michelle, ti amo tantissimo.
Poche sere fa, è stato ricordato a tutti quanto sia un uomo fortunato.
Malia e Sasha, siamo così orgogliosi di voi. E sì, voi dovete andare a scuola la mattina.
E Joe Biden, grazie per essere il migliore dei vice presidente che avrei mai potuto sperare – e per essere un amico forte e leale.
Signora presidente, delegati, io accetto la vostra candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.
Ora, la prima volta che ho parlato a questa convention, nel 2004, ero un uomo più giovane – un candidato del Senato dall'Illinois che parlava di speranza, non cieco ottimismo, non pensieri pieni di desideri ma speranza di fronte alla difficoltà, speranza di fronte all'incertezza, quella fede tenace nel futuro che ha fatto andare questa nazione anche quando le disuguaglianze sono grandi, anche quando la strada è lunga.
Otto anni dopo quella speranza è stata testata dal costo della guerra, da una delle peggiori crisi economiche nella storia e dallo stallo politico che ci ha lasciato a chiederci se è ancora possibile affrontare le sfide del nostro tempo. So che le campagne possono sembrare piccole, anche stupide a volte.
Cose banali diventano grandi distrazioni. Gravi problemi diventano slogan. La verità viene sepolta sotto una valanga di soldi e pubblicità. E se siete stufi di sentirmi dire “approvare questo messaggio”, credetemi, lo sono anch'io
Ma quando tutto è detto e fatto, quando si prende in mano quella scheda per votare, si dovrà affrontare la più chiara scelta di tutti i tempi in una generazione. Nel corso dei prossimi anni a Washington saranno prese grandi decisioni riguardo ai posti di lavoro, all'economia, alle tasse e al deficit, all'energia, all'istruzione, alla guerra e alla pace –- decisioni che avranno un impatto enorme sulla nostra vita e sulla vita dei nostri figli per i decenni a venire.
E su ogni questione, la scelta che affronterete non sarà solo tra due candidati o due partiti. Sarà una scelta tra due diversi percorsi per l'America, una scelta tra due visioni fondamentalmente diverse per il futuro. La nostra è una lotta per ripristinare i valori che hanno costruito la più grande classe media e l'economia più forte che il mondo abbia mai conosciuto - i valori che mio nonno difese come soldato nell'esercito di Patton, i valori che hanno guidato mia nonna a lavorare in una catena di montaggio di un bombardiere mentre lui non c'era più. Sapevano di essere parte di qualcosa di più grande - una nazione che ha trionfato sul fascismo e la depressione, una nazione in cui le imprese più innovative producono i migliori prodotti del mondo, e tutti hanno condiviso l'orgoglio e il successo, dall'ufficio d'angolo al pavimento della fabbrica.
I miei nonni hanno avuto la possibilità di andare al college e di comprarsi la casa - la propria casa e realizzare l'occasione fondamentale al centro della storia americana, la promessa che il duro lavoro pagherà, che la responsabilità sarà premiata, che ognuno ottiene una possibilità giusta e tutti fanno la loro parte e giocano con le stesse regole, dalla Main Street a Wall Street, a Washington, DC
E mi sono candidato alla presidenza perché ho visto che l'occasione fondamentale stava sfuggendo. Ho iniziato la mia carriera aiutando la gente all'ombra di un'acciaieria chiusa in un momento in cui troppi buoni posti di lavoro iniziavano a trasferirsi all'estero. E nel 2008 abbiamo visto quasi un decennio in cui le famiglie lottavano con i costi in continuo aumento, ma gli stipendi no, la gente accumulava sempre più debiti solo per contrarre il mutuo o pagare le tasse scolastiche, per mettere la benzina o il cibo sulla tavola. E quando il castello di carte è crollato nella Grande Recessione, milioni di americani innocenti hanno perso il lavoro, le loro case, i loro risparmi di una vita, una tragedia da cui stiamo ancora lottando per recuperare.
Ora, i nostri amici giù a Tampa alla convention repubblicana erano più che felici di parlare di tutto ciò che pensano sia sbagliato in America. Ma non hanno avuto molto da dire su cosa farebbero di buono. Vogliono il vostro voto, ma non vogliono che conosciate il loro piano. E questo perché tutto quello che hanno da offrire sono le stesse ricette che hanno avuto negli ultimi 30 anni. Abbiamo un surplus? Proviamo con un taglio delle tasse. Il deficit è troppo alto - proviamone un altro.
Sentite che arriva il freddo? Prendete due tagli fiscali, ripristinate alcune regole, e chiamateci la mattina.
Ora, ho tagliato le tasse per coloro che ne avevano bisogno -famiglie della classe media, piccole imprese. Ma non credo che un altro giro di tagli alle tasse per i miliardari portera buoni posti di lavoro sui nostri lidi, o ripianerà il nostro deficit non credo che licenziare gli insegnanti o togliere l'aiuto finanziario agli studenti farà crescere l'economia -- o ci aiuterà ad essere competitivi con gli scienziati e gli ingegneri che arrivano dalla Cina. Dopo tutto quello che abbiamo passato, non credo che riportare indietro le regole a Wall Street aiuterà la piccola imprenditrice a espandersi, o l'operaio edile licenziato a mantenere la sua casa.
Ci siamo stati, abbiamo provato, e non stiamo andando indietro. Ci stiamo muovendo in avanti, America.
Ora, non farò finta che il percorso che sto offrendo sia rapido o facile. Non l'ho mai fatto. Non mi avete eletto per dirvi ciò che volevate sentire. Mi avete eletto per dirvi la verità.
E la verità è che ci vorrà più di qualche anno per noi per risolvere i problemi che si sono accumulati nel corso di decenni. Sarà necessario uno sforzo comune, responsabilità condivisa, e il tipo di coraggiosa, persistente sperimentazione che Franklin Roosevelt perseguì durante la sola crisi peggiore di questa.
E tra l'altro, quelli di noi che portano avanti l'eredità del suo partito dovrebbero ricordare che non tutti i problemi possono essere eliminati con un altro programma di governo o dettato da Washington.
Ma sappi questo, America: i nostri problemi possono essere risolti. Le nostre sfide possono essere affrontate. Il percorso che offriamo può essere più difficile, ma conduce a un posto migliore, e vi sto chiedendo di scegliere quel futuro.
Vi sto chiedendo di stringersi attorno a una serie di obiettivi per il vostro paese, obiettivi nel settore manifatturiero, nell'energia, nell'istruzione, nella sicurezza nazionale e nel deficit, veri e propri piani raggiungibili, che porteranno a nuovi posti di lavoro, a più opportunità e ricostruiranno questa economia su una base più forte. Questo è ciò che possiamo fare nei prossimi quattro anni, ed è per questo che sono in corsa per un secondo mandato come presidente degli Stati Uniti.
Possiamo scegliere un futuro in cui esportiamo più prodotti e esternalizziamo meno posti di lavoro. Dopo un decennio che è stato definito da ciò che abbiamo acquistato e preso in prestito, si torna alle origini e a fare quello che l'America ha sempre fatto meglio. Stiamo di nuovo fabbricando le cose. Ho incontrato i lavoratori di Detroit e di Toledo che temevano -- che non avrebbero mai costruito un'altra macchina americana. E oggi non riescono a costruirla abbastanza velocemente perché abbiamo reinventato un settore auto morente che è di nuovo sul tetto del mondo. Ho lavorato con i leader aziendali che stanno portando posti di lavoro in America non perché i nostri lavoratori hanno meno stipendio, ma perché facciamo prodotti migliori - perché lavoriamo di più e in modo più intelligente di chiunque altro.
Ho firmato accordi commerciali che stanno aiutando le nostre imprese a vendere più prodotti a milioni di nuovi clienti, beni che sono timbrati con tre fiere parole: "Made in America"
E dopo un decennio di declino, questo paese ha creato più di mezzo milione di posti di lavoro nel settore manifatturiero negli ultimi due anni e mezzo. E ora avete una scelta. Possiamo concedere più tagli delle tasse alle corporations che spostano i posti di lavoro all'estero –- o possiamo cominciare a premiare le aziende che aprono nuovi impianti e formano i nuovi lavoratori e creano nuovi posti di lavoro qui negli Stati Uniti d'America. Siamo in grado di aiutare le grandi fabbriche e le piccole imprese a raddoppiare le loro esportazioni. E se scegliamo questa strada, siamo in grado di creare un milione di nuovi posti di lavoro nel settore della produzione nei prossimi quattro anni. Voi potete fare che questo accada. È possibile scegliere quel futuro.
È possibile scegliere il percorso in cui abbiamo più controllo della nostra energia. Dopo 30 anni di inattività, abbiamo innalzato gli standard di combustibile in modo che entro la metà del prossimo decennio, le automobili e i camion andranno due volte più lontano con un gallone di benzina. Abbiamo raddoppiato il nostro utilizzo di energia rinnovabile, e migliaia di americani hanno oggi posti di lavoro per la costruzione di turbine eoliche e batterie a lunga durata. Solo nell'ultimo anno, abbiamo tagliato le importazioni di petrolio di un milione di barili al giorno, più di ogni altra amministrazione nella storia recente. E oggi gli Stati Uniti d'America sono meno dipendenti dal petrolio straniero che in qualsiasi altro momento negli ultimi due decenni.
Così ora avete una scelta tra una strategia che inverte questo progresso o uno che si basa su di esso.
Abbiamo aperto milioni di ettari per la ricerca di petrolio e gas negli ultimi tre anni, e apriremo ancora. Ma a differenza del mio avversario, non permetterò che siano le compagnie petrolifere a scrivere il piano energetico di questo paese o che mettano in pericolo le nostre coste o che raccolgano altri 4 miliardi di dollari di welfare aziendale dai nostri contribuenti. Stiamo offrendo un percorso migliore.
Stiamo offrendo un percorso migliore in cui -- un futuro in cui continuare a investire in eolico e solare e nel carbone pulito, in cui gli agricoltori e gli scienziati sfruttano nuovi biocarburanti per alimentare le nostre auto e i nostri camion, in cui i lavoratori edili costruiscono le case e fabbriche che sprecano meno energia, in cui -- in cui sviluppiamo per centinaio di anni una fornitura di gas naturale che è proprio sotto i nostri piedi. Se si sceglie questo percorso, siamo in grado di tagliare della metà le nostre importazioni di petrolio entro il 2020 e sostenere più di 600.000 nuovi posti di lavoro dal solo gas naturale.
E sì, il mio piano continuerà a ridurre l'inquinamento da anidride carbonica che sta riscaldando il nostro pianeta, perché il cambiamento climatico non è una bufala. Più siccità e inondazioni e incendi non sono uno scherzo. Sono una minaccia per il futuro dei nostri figli.
E in queste elezioni, si può fare qualcosa al riguardo. Si può scegliere un futuro in cui più gli americani abbiano la possibilità di acquisire le competenze di cui hanno bisogno per essere competitivi, non importa di che età siano o quanti soldi abbiano.
L'istruzione è stata per me la porta d'ingresso verso l'opportunità. E 'stata la porta d'ingresso per Michelle. E 'stata – è stata la porta d'ingresso per la maggior parte di voi. E ora più che mai, è la porta d'ingresso per una vita borghese.
Per la prima volta in una generazione, quasi ogni Stato ha risposto alla nostra proposta per migliorare i propri standard per l'insegnamento e l'apprendimento. Alcune delle peggiori scuole del paese hanno fatto progressi reali in matematica e lettura. Milioni di studenti oggi stanno pagando di meno per l'università, perché abbiamo finalmente sfidato un sistema che ha sprecato miliardi di dollari dei contribuenti per le banche e gli istituti di credito.
E ora avete una scelta. Siamo in grado di sviscerare istruzione, oppure possiamo decidere che negli Stati Uniti d'America, nessun bambino dovrebbe rinviare i suoi sogni a causa di una classe affollata o di una scuola fatiscente. Nessuna famiglia dovrebbe dover mettere da parte una lettera di accettazione del college perché non ha soldi. Nessuna azienda dovrebbe cercare lavoratori all'estero perché non è stato possibile trovarne con le giuste competenze qui a casa nostra. Questo non è il nostro futuro. Questo non è il nostro futuro.
Un governo ha un ruolo in questo. Ma gli insegnanti devono essere d'ispirazione. I presidi deve essere da guida. I genitori devono instillare la sete per l'apprendimento. E gli studenti, dovete lavorare. E insieme, vi prometto che possiamo istruire e competere con ogni nazione sulla terra.
Perciò aiutatemi. Aiutatemi a reclutare centomila insegnanti di matematica e scienze entro 10 anni e a migliorare l'educazione della prima infanzia. Aiutatemi a dare a 2 milioni di lavoratori la possibilità di acquisire le competenze nei loro college che li condurranno direttamente ad un lavoro. Aiutateci a lavorare con i college e le università per tagliare della metà la crescita dei costi dell'istruzione per i prossimi 10 anni.
Siamo in grado di raggiungere questo obiettivo insieme. È possibile scegliere questo futuro per l'America. Questo è il nostro futuro.
Sapete, in un mondo di nuove minacce e nuove sfide, è possibile scegliere la leadership che è stata testata e provata. Quattro anni fa ho promesso di porre fine alla guerra in Iraq. L'abbiamo fatto. Ho promesso di concentrarci sui terroristi che ci hanno attaccato l'11 settembre, e lo facciamo. Abbiamo spuntato lo slancio dei talebani in Afghanistan e nel 2014, la nostra guerra più lunga sarà finita. Una nuova torre si erge sullo skyline di New York, Al Qaeda è sulla via della sconfitta e Osama bin Laden è morto.
E stasera rendiamo omaggio agli americani che fanno ancora servizio in zone pericolose. Siamo sempre in debito con una generazione il cui sacrificio ha reso questo paese più sicuro e più rispettato. Non vi dimenticheremo mai, e fino a quando sarò comandante in capo, sosterremo il più forte esercito che il mondo abbia mai conosciuto. Quando smetterete l'uniforme, vi serviremo così come voi ci avete servito, perché nessuno che combatte per questo paese dovrà lottare per un posto di lavoro o per un tetto sopra la testa o per le cure di cui hanno bisogno quando tornano a casa casa.
In tutto il mondo, abbiamo rafforzato vecchie alleanze e forgiato nuove coalizioni per fermare la diffusione delle armi nucleari. Abbiamo ribadito il nostro potere attraverso il Pacifico e ci siamo levati contro la Cina per conto dei nostri lavoratori. Dalla Birmania alla Libia al Sudan del Sud, che hanno fatto avanzare i diritti e la dignità di tutti gli esseri umani -- uomini e donne, cristiani e musulmani ed ebrei.
Ma pur con tutti i progressi che abbiamo fatto, le sfide rimangono. Le trame terroristiche devono essere interrotte. La crisi dell'Europa dev' essere contenuta. Il nostro impegno per la sicurezza di Israele non deve vacillare, e neanche la nostra ricerca della pace. Il governo iraniano deve affrontare un mondo che rimane unito contro le sue ambizioni nucleari. Il cambiamento storico che soffia in tutto il mondo arabo non deve essere definito dal pugno di ferro di un dittatore o dall'odio degli estremisti, ma dalle speranze e dalle aspirazioni della gente comune che cerca gli stessi diritti che noi celebriamo qui oggi.
Perciò ora abbiamo una scelta. Il mio avversario e il suo compagno di candidatura sono nuovi della politica estera.
Ma da tutto quello che abbiamo visto e sentito, vogliono riportarci a un'epoca di tempeste di conduzioni maldestre che costano tanto caro all'America.
Dopo tutto, non si chiama Russia il nostro nemico numero uno -- non Al Qaeda, Russia -- a meno che non si è ancora con la mente bloccata in un ordito di Guerra Fredda.
Potreste non essere pronti per la diplomazia con Pechino se non è possibile visitare le Olimpiadi senza insultare il nostro alleato più vicino.
Il mio avversario -- il mio avversario ha detto che è stato tragico porre fine alla guerra in Iraq. E non ci dirà come finirà la guerra in Afghanistan. Beh, io lo faccio, e lo farò. E mentre il mio avversario spenderebbe più soldi per l'hardware militare di quanto il Capo di Stato Maggiore nemmeno voglia, userò i soldi che non spendiamo più per la guerra per pagare il nostro debito e mettere più persone al lavoro – ricostruire strade e ponti e scuole e piste, perché dopo due guerre che ci sono costate migliaia di vite umane e più di un trilione di dollari, è il momento di costruire la nazione proprio qui a casa.
È possibile scegliere un futuro in cui riduciamo il nostro deficit senza attaccare la classe media. Gli esperti indipendenti dicono che il mio piano taglierebbe il nostro deficit di 4 trilioni di dollari. E la scorsa estate ho lavorato con i repubblicani in Congresso per tagliare un miliardo di dollari di spesa, perché quelli di noi che credono che il governo possa essere una forza per il bene, dovrebbe lavorare più duramente di chiunque altro per riformarlo in modo che sia più snello e più efficiente e più rispondente al popolo americano.
Voglio riformare il codice tributario in modo che sia semplice, equo e chieda alle famiglie più abbienti di pagare tasse più alte sui redditi superiori a 250.000 dollari -- lo stesso tasso che abbiamo avuto quando Bill Clinton era presidente, lo stesso tasso che avevamo quando la nostra economia ha creato quasi 23 milioni di nuovi posti di lavoro, il più grande surplus nella storia e un sacco di persone che si avviavano a diventare milionari.
Ora, desidero ancora raggiungere un accordo sulla base dei principi della mia commissione bipartisan sul debito. Nessun partito ha il monopolio della saggezza. Nessuna democrazia funziona senza compromessi. Voglio arrivare a fare questo, e lo possiamo fare.
Ma quando il governatore Romney e i suoi amici del Congresso ci dicono che possiamo in qualche modo ridurre il nostro deficit spendendo migliaia di miliardi in più in nuove maggiori agevolazioni fiscali per i ricchi, beh – come l'ha chiamata Bill Clinton? Fate l'aritmetica. Fate i conti.
Mi rifiuto di essere d'accordo con questo, e fino a quando sarò presidente, non lo farò mai. Mi rifiuto di chiedere alle famiglie della classe media di rinunciare alle deduzioni per possedere una casa propria o allevare i loro figli solo per pagare un altro taglio alle tasse di un milionario. Mi rifiuto di chiedere agli studenti di pagare di più o di togliere i bambini dai programmi Head Start [programma del ministero della salute e dei servizi sociali che fornisce una formazione completa su salute e nutrizione, con il coinvolgimento dei genitori e dei servizi per bambini a basso reddito e le loro famiglie -ndr], di eliminare l'assicurazione sanitaria per milioni di americani che sono poveri e anziani o disabili tutti, così chi ha di più può pagare di meno. Io non sono d'accordo con questo.
E non lo farò mai - Non trasformerò Medicare in un voucher. Nessun americano dovrebbe mai passare i propri anni d'oro in balia delle compagnie di assicurazione. Tutti dovrebbero andare in pensione con la cura e la dignità che si sono guadagnati. Sì, riformeremo e rafforzeremo Medicare a lungo raggio, ma lo faremo attraverso la riduzione dei costi di assistenza sanitaria, non chiedendo agli anziani di pagare migliaia di dollari in più.
E manterremo la promessa della Previdenza Sociale prendendo misure responsabili per rafforzarla, non per rigirarla su Wall Street.
Questa è la scelta che abbiamo di fronte. Questo è ciò a cui si riduce l'elezione. Più e più volte, ci è stato detto dai nostri avversari che tagli fiscali più grandi e meno norme sono l'unico modo, che poiché il governo non può fare tutto, esso dovrebbe fare quasi nulla. Se non potete permettervi l'assicurazione sanitaria, sperate di non ammalarvi. Se una ditta rilascia sostanze tossiche nell'aria che i bambini respirano, beh, questo è il prezzo del progresso. Se non potete permettervi di avviare un'impresa o di andare al college, seguite il consiglio del mio avversario e prendete in prestito i soldi dai vostri genitori.
Sappiate una cosa, non è così che siamo. Non è così che è questo paese. Come americani, crediamo di essere dotati dal Creatore di certi diritti inalienabili, diritti che nessun uomo o governo può togliere. Insistiamo sulla responsabilità personale, e celebriamo l'iniziativa individuale. Non abbiamo diritto al successo. Dobbiamo guadagnarcelo. Onoriamo chi si sacrifica, i sognatori, chi si prende dei rischi, gli imprenditori che sono sempre stati la forza trainante dietro il nostro sistema di libera impresa, il più grande motore di crescita e prosperità che il mondo abbia mai conosciuto.
Ma crediamo anche in qualcosa chiamato cittadinanza -- cittadinanza, una parola nel cuore della nostra fondazione, una parola nell'essenza stessa della nostra democrazia, l'idea che questo paese funziona solo quando accettiamo alcuni obblighi l'un con l'altro e per le generazioni future.
Noi crediamo che quando un amministratore delegato paga abbastanza i suoi lavoratori dell'auto per poter comprare le auto che costruiscono, tutta la compagnia va meglio.
Noi crediamo che quando la famiglia non può più essere ingannata a firmare un mutuo che non può permettersi, quella famiglia è protetta, ma lo è anche il valore delle case di altre persone -- e quindi lo è l'intera economia.
Crediamo che la bambina cui è stata offerta una via di fuga dalla povertà da un grande maestro o da una borsa di studio per il college potrebbe diventare il prossimo Steve Jobs o lo scienziato che cura il cancro o il presidente degli Stati Uniti - ed è nel nostro potere darle questa possibilità.
Sappiamo che le chiese e le associazioni di beneficenza spesso possono fare più di una differenza di un solo programma di povertà. Non vogliamo elemosina per le persone che si rifiutano di aiutare se stessi, e di certo non vogliamo salvataggi per le banche che infrangono le regole.
Non credo che il governo possa risolvere tutti i nostri problemi, ma non credo che il governo sia la fonte di tutti i nostri problemi -- non più di quanto i nostri beneficiari dell'assistenza sociale o le società o i sindacati o gli immigrati o i gay o qualsiasi altro gruppo ci è stato detto di biasimare per i nostri problemi -- perché -- perché America, ci rendiamo conto che questa democrazia è la nostra.
Noi, il popolo -- riconosciamo di avere delle responsabilità nonché diritti; che i nostri destini sono legati insieme; che una libertà che chiede soltanto, cosa c'è per me?, una libertà senza un impegno per gli altri, una libertà senza amore o carità o dovere o patriottismo, non è degna dei nostri ideali fondanti, e di coloro che sono morti in loro difesa.
Come cittadini, ci rendiamo conto che l'America non è cosa si può fare per noi. E' ciò che può essere fatto da noi, insieme - attraverso il duro e frustrante, ma necessario lavoro di auto-governo. Questo è ciò in cui crediamo.
Quindi, vedete, l'elezione di quattro anni fa non ha riguardato me. Ha riguardato voi. Miei concittadini -– voi siete stati il cambiamento.
Voi siete la ragione per cui c'è una bambina con una malattia cardiaca a Phoenix, che avrà l'operazione di cui ha bisogno, perché una società di assicurazioni non può limitare la sua copertura. L'avete fatto voi.
Voi siete la ragione per cui un giovane in Colorado che non ha mai pensato che sarebbe stato in grado di permettersi il suo sogno di guadagnarsi una laurea in medicina è in procinto di avere questa possibilità. L'avete reso possibile voi.
Voi siete la ragione per cui un giovane immigrato che è cresciuto qui ed è andato a scuola qui e ha promesso fedeltà alla nostra bandiera non sarà più espulso dall'unico paese che abbia mai chiamato casa -- perché soldati altruisti non saranno espulsi dal servizio militare a causa di quello che sono o di come si chiamano, perché migliaia di famiglie sono finalmente state in grado di dire ai loro cari che ci hanno servito con tanto coraggio, benvenuti a casa. Benvenuti a casa. L'avete fatto voi. L'avete fatto voi.
Se ve ne andate via adesso -- se ve ne andate via adesso, se riprendete il cinismo che il cambiamento per cui abbiamo combattuto non è possibile, beh, il cambiamento non ci sarà. Se abbandonate l'idea che la vostra voce possa fare la differenza, allora altre voci riempiranno il vuoto, i lobbisti e gli interessi speciali, le persone con gli assegni da 10 milioni di dollari che stanno cercando di comprare questa elezione e quelli che stanno cercando di rendervi più difficile votare, i politici di Washington che vogliono decidere chi potete sposare o controllare le scelte che le donne dovrebbero fare per la loro salute. Solo voi potete assicurarvi che questo non accada. Solo voi avete il potere di farci andare avanti.
Sapete, mi rendo conto che i tempi sono cambiati da quando parlai per la prima volta a questa convention. I tempi sono cambiati, e così io. Non sono più solo un candidato. Sono il presidente.
E –- e questo –- E questo –- e questo vuol dire che so cosa significa mandare in battaglia giovani americani, poiché ho tenuto tra le mie braccia le madri e i padri di quelli che non sono tornati.
Ho condiviso il dolore delle famiglie che hanno perso le loro case, e la frustrazione dei lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro. Se sono giuste le critiche secondo cui ho preso le mie decisioni in base ai sondaggi, allora non devo essere così bravo a leggerli.
E mentre sono orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto insieme –- sono ancora più attento ai miei fallimenti, sapendo con esattezza cosa intendeva Lincoln quando disse, "Sono stato messo in ginocchio molte volte dall'opprimente convinzione che non avevo nessun altro posto dove andare."
Ma, mentre sono qui stasera, non sono mai stato così pieno di speranza riguardo all'America. Non perché penso di avere tutte le risposte. Non perché sono ingenuo circa la portata delle nostre sfide. Sono pieno di speranza a causa vostra.
La giovane donna che ho incontrato a una fiera scientifica che ha vinto il riconoscimento nazionale per la sua ricerca in biologia mentre viveva con la sua famiglia in un rifugio per senzatetto –- lei mi dà la speranza.
L'operaio che ha vinto la lotteria dopo che il suo stabilimento auto ha quasi rischiato di chiudere, ma continua ad andare a lavoro ogni giorno, e ha comprato le bandiere per l'intera sua città e una delle automobili che ha costruito per fare una sorpresa alla moglie –- lui mi dà la speranza.
L'impresa familiare di Warroad, Minnesota, che non ha lasciato andare uno solo dei loro 4.000 impiegati quando la recessione ha colpito –- anche quando i loro concorrenti hanno chiuso migliaia di fabbriche, anche quando ha significato per il proprietario rinunciare a qualche vantaggio e a qualche paga perché capissero che la loro più grande risorsa era la comunità e i lavoratori che avevano aiutato a costruire quell'impresa – loro mi danno la speranza.
Penso al giovane marinaio che ho incontrato al Walter Reed Hospital che era ancora in fase di riabilitazione dopo un attacco a colpi di granata che gli ha causato l'amputazione della gamba sopra il ginocchio. E sei mesi fa l'abbiamo visto entrare alla Casa Bianca alla cena in onore di coloro che hanno prestato servizio in Iraq – alto e più pesante di 10 chili, entrare precipitosamente con la sua uniforme, con un grande e largo sorriso sul volto, vigoroso sulla sua nuova gamba. E ricordo come pochi mesi dopo che l'ho visto su una bicicletta, in una gara con i compagni guerrieri feriti in un brillante giornata di primavera, essere d'ispirazione per altri eroi che avevano appena iniziato il duro percorso che lui aveva fatto. Lui mi dà la speranza.
Non so a quale partito appartengano questi uomini e queste donne. Non so se voteranno per me. Ma so che il loro coraggio ci definisce. Mi ricordano, nelle parole della Scrittura, che il nostro è un futuro pieno di speranza. E se condividete con me questa fiducia, se condividente con me questa speranza, vi chiedo stasera il vostro voto.
Se rigettate la nozione che la promessa di questa nazione sia riservata a pochi, la vostra voce si deve sentire in questa elezione.
Se rigettate la nozione che il nostro governo sia per sempre obbligato verso colui che offre di più, dovete avere coraggio in questa elezione.
Se credete che nuove industrie e fabbriche possono punteggiare il nostro paesaggio, che nuova energia può dar forza al nostro futuro, che nuove scuole possano fornire scale di opportunità a questa nazione di sognatori, se credete in un paese in cui ognuno ha una buona occasione, e ognuno fa la propria parte e ognuno gioca con le stesse regole, allora ho bisogno che voi votiate il prossimo Novembre.
America, non ho mai detto che questo viaggio sarebbe stato facile, e non lo prometterò adesso. Sì il nostro percorso è più difficile, ma conduce a un posto migliore. Sì, la nostra strada è più lunga, ma la percorreremo insieme. Non ci voltiamo indietro. Non lasciamo nessuno dietro. Ci spingiamo a vicenda. Traiamo forza dalle nostre vittorie. E impariamo dai nostri errori. Ma teniamo gli occhi fissi su quell'orizzonte lontano sapendo che la provvidenza è con noi e che siamo sicuramente benedetti per essere cittadini della più grande nazione sulla terra.
Grazie, Dio vi benedica e Dio benedica questi Stati Uniti.
Barack Obama
[Testo tradotto dall’originale  tratto da http://www.nytimes.com/interactive/2012/09/04/us/politics/democratic-convention-speeches-annotated.html]






















































06 settembre 2012

IL DISCORSO DI BILL CLINTON ALLA CONVENTION NAZIONALE DEMOCRATICA

Charlotte, North Carolina, 5 Settembre 2012

ObaClinton
(APPLAUSO)
Grazie.
(APPLAUSO)
Ora, Sig. Sindaco, compagni Democratici, siamo qui per nominare un presidente...
(APPLAUSO)
... e ne abbiamo uno in mente.
(APPLAUSO)
Voglio nominare un uomo la cui stessa vita ha conosciuto la sua bella quota di avversità e incertezza. Voglio nominare un uomo che si era candidato alla presidenza per cambiare il corso di una già debole economia e poi, proprio sei settimane prima della sua elezione, ha visto soffrire il più grande collasso dalla Grande Depressione, un uomo che ha fermato la scivolata nella depressione e ci ha messo sulla lunga strada del recupero, pur sapendo che non importa -– non importa quanti posti di lavoro abbia salvato o creato, ce ne saranno ancora milioni in attesa, preoccupati di come dar da mangiare ai propri figli, che cercano di tenere vive le loro speranze.
Voglio nominare un uomo che è freddo esteriormente...
(APPLAUSO)
... ma che dentro di sé arde per l'America.
(APPLAUSO)
Voglio – Voglio un uomo che crede senza dubbio che possiamo costruire una nuova economia da sogno Americano, guidata da innovazione e creatività, dall'istruzione e, sì, dalla cooperazione.
E tra l'altro, dopo ieri sera, voglio un uomo che ha avuto il buonsenso di sposare Michelle Obama.
(APPLAUSO)
Sapete...
(APPLAUSO)
Io -- Io...
(APPLAUSO)
Voglio – Voglio che Barack Obama sia il prossimo presidente degli Stati Uniti. E...
(APPLAUSO)
... Lo nomino con orgoglio quale alfiere del Partito Democratico.
(APPLAUSO) Ora, amici, a Tampa pochi giorni fa, abbiamo sentito un sacco di discorsi...
(RISATA)
... tutti riguardo a come il presidente e i Democratici non credono veramente nella libera impresa e nell'iniziativa individuale, di come vogliamo che ognuno sia indipendente dal governo, di quanto siamo un male per l'economia. Questo resoconto Repubblicano, questo universo alternativo dice che...
(APPLAUSO)
... ognuno di noi in questa stanza che equivale a niente, ci siamo tutti completamente fatti da soli. Uno dei più grandi presidenti che il Partito Democratico abbia mai avuto, Bob Strauss, diceva che ogni politico vuole che ogni elettore creda di essere nato in una capanna di legno che si è costruito da solo.
(RISATA)
Ma, come ammetteva poi Strauss, non è così.
(RISATA)
Noi Democratici, pensiamo che il paese funzioni meglio con una classe media forte, con vere opportunità per la gente povera di farsi strada, concentrandosi continuamente sul futuro, con le imprese e il governo che lavorino davvero insieme per promuovere la crescita e una prosperità ampiamente condivisa. Vedete, crediamo che “Siamo tutti sulla stessa barca” è una filosofia di gran lunga migliore che “Te ne stai da solo.”
(APPLAUSO)
Perciò chi ha ragione? Beh, dal 1961, per 52 anni oggi, i Repubblicani han tenuto la Casa Bianca 28 anni, i Democratici 24. In questi 52 anni, la nostra economia privata ha prodotto 66 milioni di posti di lavoro nel settore privato. Qual è il risultato dei posti di lavoro? Repubblicani: ventiquattro milioni. Democratici: quarantadue.
(APPLAUSO)
Ora, c'è – c'è un motivo per questo. Si scopre che far avanzare uguali opportunità e responsabilizzazione economica è sia moralmente giusto che buono per l'economia. Perché? Perché povertà, discriminazione, e ignoranza limitano la crescita.
(APPLAUSO)
Quando si soffoca il potenziale umano, quando non s'investe in nuove idee, non ci si limita a fermare le persone che sono colpite. Fa male a tutti noi.
(APPLAUSO)
Sappiamo che gli investimenti in istruzione e infrastrutture e nella ricerca scientifica e tecnologica incrementano la crescita. Incrementano i buoni posti di lavoro, e creano nuova ricchezza per tutti gli altri.
(APPLAUSO)
Ora, c'è una cosa che ho notato ultimamente. Probabilmente anche voi. Ed è questa. Forse perché sono cresciuto in un periodo diverso, ma sebbene sia spesso in disaccordo con i Repubblicani, non ho mai veramente imparato a odiarli nel modo in cui l'estrema destra che ora controlla il loro partito sembra odiare il nostro presidente e tanti altri Democratici.
(APPLAUSO)
Io -- ciò – ciò sarebbe impossibile per me, perché il Presidente Eisenhower mandò le truppe federali nel mio stato per integrare la Little Rock Central High School. Il Presidente Eisenhower costruì il sistema di autostrade interstatali. Quand'ero governatore, ho lavorato con il Presidente Reagan nella sua Casa Bianca alla prima parte della riforma dello stato sociale e con il Presidente George H.W. Bush sugli scopi dell'istruzione nazionale.
(APPLAUSO)
Sono davvero molto grato a – se vedeste da un film cosa faccio oggi, devo essere grato – e dovreste esserlo anche voi – che il Presidente George W. Bush abbia appoggiato il Piano Presidenziale d'Emergenza per la Liberazione dall'AIDS. Ha salvato le vite di milioni di persone nei paesi poveri. E...
(APPLAUSO)
... Ho avuto l'onore di lavorare con entrambi i Presidenti Bush sui disastri naturali in seguito allo tsunami del sud asiatico, l'uragano Katrina, l'orribile terremoto di Haiti. Tramite la mia fondazione sia in America che in tutto il mondo, lavoro sempre con Democratici, Repubblicani, e indipendenti. A volte non potrei dirvi per la vita di chi sto lavorando perché ci si concentra per risolvere i problemi e cogliere le opportunità e non a combattere tutto il tempo.
(APPLAUSO)
E – ecco cosa voglio dirvi. E ecco cosa voglio che pensi la gente a casa. Quando i tempi sono difficili e la gente è frustrata e arrabbiata e sta male ed è insicura, la politica del conflitto costante può essere buona, ma ciò che è buona politica non necessariamente funziona nel mondo reale. Ciò che funziona nel mondo reale è la cooperazione.
(APPLAUSO)
Ciò che funziona nel mondo reale è la cooperazione, imprese e governo, fondazioni e università. Chiedete ai sindaci che sono qui.
(APPLAUSO)
Los Angeles sta diventando verde e Chicago sta avendo una banca delle infrastrutture perché Repubblicani e Democratici stanno lavorando insieme per ottenerli.
(APPLAUSO)
Non si sono controllati il cervello sulla porta. Non hanno smesso di essere in disaccordo. Ma il loro fine è stato di ottenere qualcosa.
Ora, perché questo è vero? Perché la cooperazione funziona meglio del conflitto costante? Perché nessuno ha sempre ragione, e un orologio rotto è giusto due volte al giorno.
(APPLAUSO)
E ognuno di noi – ognuno di noi e ognuno di loro, siamo costretti a spendere le nostre vite fugaci tra questi due estremi, sapendo che non avremo sempre ragione, e sperando di aver ragione più di due volte al giorno.
(RISATA)
Sfortunatamente, la fazione che adesso domina il Partito Repubblicano non la vede così. Pensano che il governo sia sempre il nemico, che hanno sempre ragione, e che il compromesso sia debolezza. Proprio nelle ultime due elezioni, hanno sconfitto due eminenti senatori Repubblicani perché hanno osato cooperare con i Democratici su temi importanti per il futuro del paese, anche la sicurezza nazionale.
Bastonano un membro del Congresso Repubblicano con un record di quasi il 100 per cento dei voti su ogni istanza conservatore perché ha detto di essersi reso conto che non doveva odiare il presidente per non essere d'accordo con lui. Ragazzi, non era un titolare, e l'hanno buttato fuori.
(RISATA)
Uno dei motivi principali per cui dobbiamo rieleggere il Presidente Obama è perché è ancora impegnato nella cooperazione costruttiva.
(APPLAUSO)
Guardate i suoi atti. Guardate i suoi atti. Ha nominato Repubblicani segretari alla difesa, Esercito, e trasporti. Ha nominato un vice presidente che si era candidato contro di lui nel 2008. E ha avuto fiducia in quel vice presidente per sovrintendere alla buona fine della guerra in Iraq e all'attuazione del Recovery Act (Legge per il Recupero).
(APPLAUSO)
E Joe Biden -- Joe Biden ha fatto un gran lavoro in entrambi i casi.
(APPLAUSO)
Ora – Ora, il -- Presidente Obama – il Presidente Obama ha nominato diversi membri del suo gabinetto, anche se avevano appoggiato Hillary alle primarie. Caspita, ha anche nominato Hillary.
(APPLAUSO)
Ora, aspettate un attimo. Sono – Sono molto orgoglioso di lei. Sono orgoglioso del lavoro che lei e il gruppo della sicurezza nazionale hanno fatto per l'America.
(APPLAUSO)
Sono grato che abbiano lavorato insieme per renderla più sicura e più forte per costruire un mondo con più amici e meno nemici. Sono grato per le relazioni di rispetto e amicizia di cui lei e il presidente hanno goduto. E del segnale che manda al resto del mondo, che la democrazia non ha un -– non dev'essere uno sport sanguinoso, può essere un'impresa onorevole che fa avanzare l'interesse pubblico.
(APPLAUSO)
Ora, oltre al gruppo per la sicurezza nazionale, sono molto grato agli uomini e alle donne che hanno servito il nostro paese in uniforme in questi tempi pericolosi.
(APPLAUSO)
E sono specialmente grato a Michelle Obama e a Jill Biden per il loro sostegno alle famiglie di militari mentre mentre i loro cari erano all'estero...
(APPLAUSO)
... e per il loro sostegno ai nostri veterani quando sono tornati a casa, quando tornano a casa con le ferite subite in guerra o hanno bisogno d'aiuto per trovare istruzione o posti di lavoro o una casa. L'insieme di atti del Presidente Obama sulla sicurezza nazionale è un tributo alla sua forza, alla sua capacità di giudizio, e alla sua preferenza per l'inclusione e l'associazionismo rispetto alla partigianeria. Ce ne serve ancora di più a Washington, D.C.
(APPLAUSO)
Sappiamo tutti che ha anche cercato di lavorare con i Repubblicani al Congresso sulla riforma sanitaria, sulla riduzione del debito, e sui nuovi posti di lavoro. E non ha funzionato tanto bene.
(RISATA)
ma può esser stato perché, come ha detto il leader Repubblicano al Senato, in uno straordinario momento di candore, ben due anni prima dell'elezione, la loro priorità numero uno era quella di non far tornare a funzionare l'America. Era non far funzionare il lavoro del presidente.
(APPLAUSO)
(FISCHI)
Beh – aspettate un attimo. Senatore, mi dispiace fartelo notare, ma abbiamo intenzione di mantenere in carica il presidente Obama.
(APPLAUSO)
Siete disposti a lavorare per questo?
(APPLAUSO)
Aspettate un attimo.
PUBBLICO: Quattro anni ancora! Quattro anni ancora! Quattro anni ancora! Quattro anni ancora! Quattro anni ancora!
CLINTON: A Tampa...
PUBBLICO: Quattro anni ancora! Quattro anni ancora! Quattro anni ancora!
CLINTON: A Tampa -- a Tampa, avete visto la loro convention? Io sì.
(RISATA)
A Tampa, l'argomento Repubblicano contro la rielezione del presidente è stato davvero molto semplice, sbrigativo. E' stato qualcosa del genere: “Gli abbiamo lasciato un casino totale. Non ha fatto pulizia abbastanza velocemente, perciò licenziamolo e rimettiamoci dentro noi.”
(RISATA)
(APPLAUSO)
Ora -- ma – però l'hanno fatto bene. Sembravano belli, suonavano bene. Mi hanno convinto...
(RISATA)
... che tutti loro amano le loro famiglie e i loro bambini, e siamo grati che siano nati in America, e e tutti – davvero, non sto – l'hanno fatto.
(RISATA)
E questo è importante. Mi hanno convinto che erano persone onorevoli che credono a quel che hanno detto e hanno intenzione di mantenere ogni promessa che hanno fatto. Dobbiamo solo assicurarci che gli Americani sappiano quali siano quelle promesse.
(APPLAUSO)
Perché -- perché per sembrare un'accettabile, ragionevole, alternativa moderata al Presidente Obama, non hanno detto molto sulle idee che hanno offerto negli ultimi due anni. Non hanno potuto, perché in primo luogo vogliono tornare indietro alla stessa, vecchia politica che ci ha messo nei guai.
Vogliono tagliare le tasse agli Americani con il reddito alto più di quanto abbia fatto il Presidente Bush. Vogliono sbarazzarsi di quei fastidiosi regolamenti finanziari intesi a prevenire un altro incidente e vietare salvataggi federali. Vogliono effettivamente aumentare le spese per la difesa di 2 miliardi di dollari in dieci anni più di quanto il Pentagono abbia richiesto, senza dire su cosa li spenderanno. E vogliono fare enormi tagli al resto del bilancio, specialmente ai programmi che aiutano la classe media e i bambini poveri. Come disse una volta un altro presidente, eccoli di nuovo.
(APPLAUSO)
Ora, preferisco...
(APPLAUSE)
Io – preferisco molto di più l'argomento per la rielezione del Presidente Obama. Eccolo. Ha ereditato un'economia profondamente danneggiata. Ha messo un pavimento sotto il crollo. Ha iniziato la lunga, difficile strada per il recupero e gettato le basi per un'economia moderna, più bilanciata che produrrà milioni di buoni nuovi posti di lavoro, nuove vibranti imprese, e tanta nuova ricchezza per gli innovatori.
(APPLAUSO)
Ora, siamo dove vogliamo essere oggi? No. Il presidente è soddisfatto? Naturalmente no. Ma stiamo meglio di quanto eravamo quando ha assunto l'incarico?
(APPLAUSO)
Ascoltate. Ascoltate. Tutti
(APPLAUSO)
Tutti... quando il Presidente Barack Obama assunse l'incarico, l'economia era in caduta libera. Il PIL totale si era appena ridotto del 9%. Perdevamo 750.000 posti di lavoro al mese. Oggi stiamo facendo meglio di allora?
PUBBLICO: Sì!
CLINTON: La risposta è sì. Ora, guardate. Ecco la sfida che affronta e la sfida che affrontate tutti voi che lo sostenete. Lo so. Lo so. Ci sono stato. Un sacco di Americani sono ancora arrabbiati e frustrati per questa economia. Se si guardano le cifre, si sa che l'occupazione è in crescita, le banche cominciano a far credito di nuovo, e in un sacco di posti, i prezzi delle case hanno iniziato ad andar su.
Ma troppe persone ancora non se ne accorgono. La stessa cosa successe nel 1994 e all'inizio del ‘95. Potevamo vedere che la politica funzionava, che l'economia cresceva, ma molte persone ancora non lo percepivano. Per fortuna, dal 1996, l'economia era ruggente, ognuno lo sentiva, ed eravamo a metà della più lunga espansione in tempo di pace degli Stati Uniti. Ma...
(APPLAUSO)
... la differenza stavolta è puramente nelle circostanze. Il Presidente Obama ha iniziato con un'economia molto più debole rispetto a quanto abbia fatto io. Ascoltatemi adesso. Nessun presidente, nessun presidente – né io, né nessuno dei miei predecessori – nessuno avrebbe potuto riparare completamente tutto il danno che ha trovato in soli quattro anni.
(APPLAUSO)
CLINTON: Ora – ma lui ha – ha messo le basi per una nuova, moderna economia di prosperità condivisa che avrà successo. E se rinnoverete il contratto presidenziale, ve ne accorgerete. Ve ne accorgerete.
(APPLAUSO)
Amici, su questo, se il popolo Americano crede a ciò che ho appena detto o no si gioca l'intera elezione. Voglio che sappiate che io ci credo. Con tutto il cuore, io ci credo.
(APPLAUSO)
Ora, perché ci credo? Sono determinato a dirvi perché. Ci credo perché l'approccio del Presidente Obama incarna i valori, le idee, e la direzione che l'America deve prendere per costruire una versione da 21° secolo del sogno Americano, una nazione di opportunità condivise, responsabilità condivise, prosperità condivisa, un senso di comunità condiviso.
Ma torniamo alla storia. Nel 2010, quando è iniziato il programma di recupero del presidente, le perdite di posti di lavoro si fermarono e le cose sono cominciate a cambiare. La Legge per il Recupero ha salvato o creato milioni di posti di lavoro e tagliato le tasse –-lasciatemelo ripetere-- tagliato le tasse per il 95% del popolo Americano.
(APPLAUSO)
E negli ultimi 29 mesi, la nostra economia ha prodotto circa 4,5 milioni di posti di lavoro nel settore privato.
(APPLAUSO)
Avremmo potuto far meglio, ma lo scorso anno i Repubblicani hanno bloccato il piano per l'occupazione del presidente, il che è costato all'economia più di un milione di posti di lavoro. Dunque ecco un altro risultato sul lavoro. Presidente Obama: più 4,5 milioni. Repubblicani del Congresso: zero.
(APPLAUSO)
Durante questo periodo – durante questo periodo, più di 500.000 posti di lavoro nel settore manifatturiero sono stati creati con il Presidente Obama. E' la prima volta che i posti di lavoro nel settore manifatturiero sono aumentati dagli anni '90.
(APPLAUSO)
E vi dirò di più. La ristrutturazione dell'industria automobilistica ha funzionato. Ha salvato...
(APPLAUSO)
...Ha salvato più di un milione di posti di lavoro, e non solo alla General Motors, alla Chrysler, e alle loro concessionarie, ma nella manifattura di componenti d'auto in tutto il paese. Ecco perché anche i costruttori di auto che non rientravano nella legge l'hanno sostenuta. Avevano bisogno di salvare anche i fornitori di componenti. Come ho detto, siamo tutti sulla stessa barca.
(APPLAUSO)
Quindi cos'è successo?? Ora ci sono 250.000 persone in più che lavorano nell'industria automobilistica del giorno in cui le aziende sono state ristrutturate.
(APPLAUSO)
Allora – ora, tutti noi sappiamo che il Governatore Romney si è opposto al piano per salvare la General Motors e la Chrysler. Quindi ecco un altro risultato sul lavoro. State ascoltando in Michigan e Ohio e in tutto il paese?
(APPLAUSE)
Ecco -- ecco un altro risultato sul lavoro. Obama: 250.000. Romney: zero.
PUBBLICO: Zero!
(APPLAUSO)
CLINTON: Ora, l'accordo che l'amministrazione ha fatto con la proprietà, il sindacato, e i gruppi ambientalisti per raddoppiare il chilometraggio delle auto, è stato un buon accordo. Sarà tagliato della metà il costo del gas, la vostra bolletta del gas. Non importa quale sia il prezzo, se raddoppiate il chilometraggio della vostra auto, la vostra bolletta sarà metà di quanto avrebbe dovuto essere. Ciò ci renderà più indipendenti dal punto di vista energetico. Si ridurranno le emissioni di gas serra. E stando a numerose analisi, per i prossimi 20 anni, ciò porterà altri 500.000 buoni, nuovi posti di lavoro nell'economia Americana.
(APPLAUSO)
La strategia energetica del presidente, che lui chiama tutto-al di sopra, è altresì d'aiuto. Il boom nella produzione di petrolio e di gas, combinato con una più grande efficienza energetica, ha portato l'importazione di petrolio al punto più basso in quasi 20 anni e la produzione di gas naturale al massimo di ogni epoca. E la produzione di energia rinnovabile è raddoppiata.
(APPLAUSO) (APPLAUSO)
Naturalmente, abbiamo bisogno di molti nuovi posti di lavoro in più, ma ci sono già più di 3 milioni di posti di lavoro disponibili e non occupati in America, la maggior parte perché le persone che ne fanno richiesta non hanno ancora le capacità richieste per farlo. Quindi anche se abbiamo più posti di lavoro Americani, dobbiamo preparare più Americani per i nuovi posti di lavoro che in realtà si stanno creando. La vecchia economia non torna. Dobbiamo costruirne una nuova e istruire le persone a fare quei lavori.
(APPLAUSO)
Il presidente e il suo segretario all'istruzione hanno sostenuto le università e i datori di lavoro nel lavorare insieme per formare le persone per posti di lavoro realmente disponibili nella loro comunità. E cosa ancora più importante, dopo un decennio nel quale l'esplodere dei costi del college ha aumentato il tasso di abbandono, tanto che la percentuale dei nostri giovani con il diploma di scuola superiore è sceso così tanto che siamo scesi al 16° posto nel mondo nella percentuale di giovani con diploma di scuola superiore.
Perciò, la riforma del presidente dei prestiti agli studenti è più importante che mai. Ecco quello che fa. Ecco quello che fa. Ecco quello che fa.
(APPLAUSO)
Questo dovete dirlo a ogni elettore dove vivete. Si abbassa il costo dei prestiti federali agli studenti. E cosa ancora più importante, si da agli studenti il diritto di rimborsare tali prestiti sotto forma di una chiara, fissa, bassa percentuale del loro reddito per un massimo di 20 anni.
(APPLAUSO)
Ora, cosa significa questo? Cosa significa questo? Pensateci. Significa che nessuno dovrai mai abbandonare la scuola superiore per paura di non poter ripagare il proprio debito.
(APPLAUSO)
E significa – e significa che se qualcuno vuole prendere un lavoro dal salario modesto, come un insegnante, un ufficiale di polizia, se vogliono diventare il dottore di un piccolo paese in una piccola area rurale, non dovranno abbandonare questi lavori perché non vengono pagati abbastanza per rimborsare il debito. L'obbligazione legata al loro debito sarà determinata dal loro salario. Questo cambierà il futuro per i giovani Americani. (APPLAUSO) (APPLAUSO)
CLINTON: Non so voi, ma per tutti questi problemi, so che stiamo meglio perché il presidente Obama ha preso le decisioni che ha preso.
Ora, questo mi porta al sistema sanitario.
(APPLAUSO)
E i Repubblicani lo chiamano, deridendolo, “Obamacare.” Dicono che sia un'acquisizione del governo, un disastro, e che se solo li eleggiamo, lo abrogheranno. Bene, hanno ragione?
PUBBLICO: No!
CLINTON: Diamo un'occhiata a quanto è accaduto finora. Primo, persone fisiche e imprese hanno già ottenuto più di un miliardo di dollari in rimborsi dalle compagnie assicurative poiché la nuova legge richiede che tra l'80% e l'85% del vostro premio vada al vostro sistema sanitario, senza utili o promozione. E...
(APPLAUSO)
I guadagni sono ancora più grandi, perché un gruppo di compagnie di assicurazione hanno chiesto di abbassare i loro tassi per rispettare il requisito.
Secondo, più di 3 milioni di giovani tra 19 e 25 anni sono assicurati per la prima volta poiché le polizze dei loro genitori riescono a coprirli.
(APPLAUSO)
Terzo, milioni di anziani stanno ricevendo cure preventive, in tutti i campi dagli esami per il cancro al seno ai testi per problemi cardiaci e decine di altre cose, e le stanno avendo anche i giovani.
Quarto, presto le compagnie assicurative – non il governo, le compagnie assicurative – avranno milioni di nuovi clienti, molti di loro persone della classe media con condizioni preesistenti che non prima non hanno mai potuto avere un'assicurazione.
(APPLAUSO)
Ora, infine, ascoltate. Negli ultimi due anni, dopo essere aumentati il triplo del tasso d'inflazione per un decennio, negli ultimi due anni, i costi del sistema sanitario sono stati sotto il 4 percento in entrambi gli anni per la prima volta negli ultimi 50 anni.
(APPLAUSO) (APPLAUSO)
Perciò lasciate che vi chieda una cosa. Stiamo meglio perché il Presidente Obama ha combattuto per la riforma del sistema sanitario? Potete scommetterci che lo siamo.
(APPLAUSO)
Ora, ci sono stati altri due attacchi al presidente a Tampa che penso meritino una risposta. Prima, sia il Governatore Romney sia il membro del Congresso Ryan hanno attaccato il presidente con l'accusa di “furto al Medicare” di 716 miliardi di dollari. E' lo stesso attacco condotto contro il Congresso nel 2010, e hanno guadagnato un sacco di voti su questo. Ma non è vero.
Guardate, ecco cos'è successo realmente. Sarete voi il giudice. Ecco cos'è successo realmente. Non ci sono stati affatto tagli ai benefici, nessuno. Quel che il presidente ha fatto è stato risparmiare denaro secondo le raccomandazioni di una commissione di professionisti di tagliare i sussidi ingiustificati ai fornitori e alle compagnie di assicurazione che non stavano rendendo migliore la salute dei cittadini e non erano necessari per consentire ai prestatori di fornire il servizio.
(APPLAUSO)
E invece di razziare Medicare, ha usato i risparmi per chiudere il buco della ciambella nel programma dei farmaci di Medicare.
(APPLAUSO)
E – dovete ascoltare attentamente. Questo è davvero importante – e per aggiungere otto anni alla vita del fondo fiduciario del Medicare così sarà solvente fino al 2024. Perciò...
(APPLAUSO)
Perciò il Presidente Obama e i Democratici non hanno indebolito il Medicare. Hanno rafforzato il Medicare.
(APPLAUSO)
Ora, quando il membro del Congresso Ryan ha guardato in quella telecamera e ha attaccato i risparmi su Medicare del Presidente Obama come, cito, “il più grande, il più freddo gioco di potere”, non sapevo se ridere o piangere...
(RISATA)
... perché quei 716 milioni di dollari sono esattamente al centesimo la stessa somma dei risparmi di Medicare che ha nel suo bilancio!
(APPLAUSO)
Dovete concedere una cosa: ci vuole un po' di sfacciataggine per attaccare uno che ha fatto ciò che hai fatto.
(RISATA)
(APPLAUSO)
Ora -- quindi – aspettate un attimo.
(APPLAUSO)
Ora vi state divertendo, ma la cosa si fa seria, e voglio che ascoltiate.
(RISATA)
E' importante, perché molte persone credono a questa roba. Ora, almeno su questo problema, su questo problema, il Governatore Romney è stato coerente. Ha...
(RISATA)
Ha anche attaccato il Presidente Obama, ma in realtà vuole abrogare tali risparmi e restituire i soldi alle assicurazioni.
(FISCHI)
Vuole tornare al vecchio sistema, il che significa che riapriremo il buco della ciambella e costringeremo gli anziani a pagare di più per le medicine, e ridurremo la vita del fondo fiduciario del Medicare di otto anni.
(FISCHI)
Perciò se sarà eletto, e farà ciò che ha promesso di fare, Medicare andrà in rovina nel 2016. pensateci. Questo significa che dopo tutto non dovremo aspettare fino a che inizi il loro programma di voucher, nel 2023, per vedere la fine di Medicare così come lo conosciamo. Hanno intenzione di farcela prima di quanto pensassimo.
(APPLAUSO)
Ora, amici, è una cosa seria, perché c'è di peggio. E non riderete quando finirò di dirvi questo. Vogliono anche bloccare il sovvenzionamento del Medicaid e tagliarlo di un terzo nei prossimi 10 anni. Naturalmente, ciò colpirà davvero un sacco di bambini poveri.
Ma non è tutto. Un sacco di gente non lo sa, ma quasi due terzi del Medicaid viene speso per l'assistenza domiciliare degli anziani del Medicare che possono beneficiare del Medicaid.
(APPLAUSO) (APPLAUSO)
Si ha l'intenzione di porre fine al Medicare come lo conosciamo. E molti di quei soldi vengono spesi anche per aiutare persone con disabilità, incluse...
(APPLAUSO)
… tante famiglie della classe media i cui bimbi hanno la sindrome di Down o l'autismo o altre gravi condizioni.
E, onestamente, pensateci. Se questo accade, non so cosa faranno quelle famiglie. Però so cosa farò io: farò tutto quel che posso per vedere che ciò non accada. Non possiamo lasciare che succeda. Non possiamo.
(APPLAUSO)
Ora, aspettate un attimo. Guardiamo...
PUBBLICO: Quattro anni ancora! Quattro anni ancora! Quattro anni ancora!
CLINTON: Guardiamo l'altra grande accusa fatta dai Repubblicani. E' una vera e propria fesseria.
(RISATA)
Hanno attaccato davvero e mandano in onda annunci che dicono che il Presidente Obama vuole indebolire i requisiti di lavoro nel disegno di legge di riforma dello stato sociale che ho firmato, che ha spostato milioni di persone dal welfare al lavoro. Aspettate. Dovete sapere, ecco cos'è successo.
(RISATA)
Nessuno vi dirà mai cos'è successo veramente. Ecco cos'è successo. Quando alcuni governatori Repubblicani chiesero se potevano avere deroghe per cercare nuovi modi per far tornare al lavoro le persone che erano nel welfare, l'amministrazione Obama ha ascoltato, perché tutti sappiamo che è difficile anche per le persone con buone storie lavorative ottenere posti di lavoro oggi, perciò spostare la gente dal welfare al lavoro è una vera sfida. E l'amministrazione ha accettato di dare deroghe a quei governatori e agli altri solo se avevano un piano credibile per aumentare l'occupazione del 20 per cento e potevano mantenere le deroghe solo se facevano aumentare l'occupazione.
Ora, sono – sono stato chiaro? Il requisito era avere più lavoro, non di meno.
(APPLAUSO)
Questo è qualcosa di personale per me. Abbiamo spostato milioni di persone dal welfare. E' stata una delle ragioni per cui, negli otto anni in cui sono stato presidente, abbiamo avuto 100 volte tanto più persone che sono uscite dalla povertà e sono entrate nella classe media di quanto fosse successo nei 12 anni precedenti, 100 volte tanto. E' un grande accordo.
(APPLAUSO)
Ma vi dico, l'affermazione che il presidente Obama abbia indebolito i requisiti di lavoro della riforma del welfare non è vera. Ma continuano a pubblicare annunci che lo affermano.
Volete sapere perché? Il sondaggista della loro campagna ha detto: "Non abbiamo intenzione di lasciare che la nostra campagna sia dettata da verificatori di fatto."
(RISATA)
(APPLAUSO)
Ora, finalmente posso dire: questo è vero.
(RISATA)
(APPLAUSO)
Io -- Io – non avrei potuto dirlo meglio.
(RISATA)
E spero che voi e tutti gli Americani a portata della mia voce lo ricordino ogni volta che vedono uno di questi annunci, e si trasformi in un annuncio per rieleggere Barack Obama e mantenere i principi fondamentali del conferimento dei poteri personali e spostare tutti quelli che possono ottenerlo verso un posto di lavoro il più presto possibile.
(APPLAUSO)
Adesso parliamo del debito. Oggi, i tassi d'interesse sono bassi, più bassi del tasso d'inflazione. Le persone ci stanno praticamente pagando per prendere in prestito denaro, e tenere per loro i loro soldi. Ma diventerà un grosso problema quando l'economia crescerà e i tassi di interesse cominceranno a salire. Dobbiamo affrontare questo grande problema a lungo termine del debito o lui si occuperà di noi. Si mangerà una percentuale sempre più grande del bilancio federale che preferiremmo spendere per l'istruzione e la salute e la scienza e la tecnologia. Noi - dobbiamo affrontarlo.
Ora, che cosa ha fatto il presidente? Egli ha offerto un piano ragionevole di 4 miliardi di dollari di riduzione del debito in oltre un decennio, con 2500 miliardi dollari provenienti da - per ogni 2500 miliardi di dollari in tagli alla spesa, si realizza un dollaro in nuove entrate, 2,5 a 1. E ha uno stretto controllo sulla spesa futura. Questo è il tipo di approccio equilibrato proposto dalla commissione Simpson-Bowles, una commissione bipartisan.
Ora, penso che questo piano sia di molto migliore del piano del Governatore Romney. Primo, il piano Romney non supera il primo test di responsabilità fiscale: i numeri non tornano.
(RISATA)
Voglio dire, considerate questo. Cosa fareste se aveste questo problema? Qualcuno dice: "Oh, abbiamo un grosso problema del debito. Dobbiamo ridurre il debito." Allora, qual è la prima cosa che dice che intendiamo fare? “Beh, per ridurre il debito, avremo altri 5 trilioni di dollari di tagli fiscali, che incideranno pesantemente sui redditi alti. Quindi renderemo il buco del debito più grande prima di cominciare ad uscirne."
Adesso, quando direte, “Cosa ne farete di questi 5 trilioni di dollari che avete aggiunto?” Loro dicono, "Oh, ce la faremo eliminando le scappatoie del codice tributario." Allora chiederete: "Beh, quali scappatoie? E quanto?" Sapete cosa dicono? "Ci vedremo in merito dopo le elezioni."
(RISATA)
Non me lo sto inventando. Questa è la loro posizione. “ Ci vedremo in merito dopo le elezioni.”
Ora, la gente mi chiede sempre come abbiamo avuto quattro surplus di bilancio di fila. Quali nuove idee abbiamo portato a Washington? Do sempre una risposta di una parola: aritmetica.
(APPLAUSE)
Se -- aritmetica.
(APPLAUSO)
Se rimangono con questo piano di tagli fiscali per 5 trilioni di dollari in un piano di riduzione del debito, l'aritmetica ci dice, non importa quel che si dice, succederà una di queste tre cose. Uno, ammesso che cerchino di fare quello che dicono che faranno - sbarazzarsene - coprirlo con deduzioni, tagliando tali deduzioni - uno, dovranno eliminare tante di quelle deduzioni, come quelle per i mutui casa e le donazioni, che le famiglie della classe media vedranno salire le loro imposte di una media di 2.000 dollari, mentre chiunque realizza 3 milioni di dollari o più, vedrà scendere il proprio onere fiscale di 250.000 dollari.
(FISCHI) O, due, dovranno tagliare così tanto le spese, che faranno cancellare il bilancio per i parchi nazionali, per garantire aria pulita, acqua pulita, alimenti sicuri, viaggi aerei sicuri. Taglieranno le sovvenzioni federali del Pell per gli studenti, i prestiti universitari, l'educazione della prima infanzia, i programmi di nutrizione per bambini, tutti i programmi che aiutano a potenziare le famiglie della classe media e ad aiutare i bambini poveri. Oh, taglieranno gli investimenti in strade e ponti e la scienza e la tecnologia e la ricerca biomedica. Questo è quello che faranno. Colpiranno la classe media e i poveri e metteranno il futuro in attesa, per dare sgravi fiscali alle persone con redditi alti che li hanno già ottenuti.
O, tre, a dispetto di tutta la retorica, faranno solo quello che hanno fatto per più di 30 anni. Taglieranno le tasse più di quanto taglieranno le spese, soprattutto con quel grande aumento per la difesa, e faranno esplodere il debito e indebolire l'economia, e distruggeranno la capacità del governo federale di aiutarvi lasciando che l'interesse si mangi tutti i vostri pagamenti delle imposte.
Non dimenticatelo mai, quando li sentirete parlare di questo, che la politica economica dei Repubblicani ha quadruplicato il debito nazionale prima che io assumessi l'incarico, nei 12 anni prima che io assumessi l'incarico...
(APPLAUSO)
... e raddoppiato il debito negli otto anni successivi al mio mandato, poiché si è sfidata l'aritmetica.
(RISATA)
E' stata una cosa molto scomoda per loro nei nostri dibattiti che fossi solo un ragazzo di campagna dell'Arkansas e che venissi da un posto dove la gente ancora pensa che due e due facevano quattro.
(APPLAUSO)
E' aritmetica. Semplicemente non possiamo permetterci di dare le redini del governo a qualcuno che raddoppierà la sua scommessa sulla teoria del trickle-down [concessione di agevolazioni come i tagli fiscali per i ricchi a beneficio di tutti i livelli della società, stimolando l'economia -ndr].
(APPLAUSO)
Adesso, pensateci. Il Presidente Obama...
(APPLAUSO)
Il piano di tagli del debito del Presidente Obama, onora i nostri valori, illumina il futuro dei nostri figli, le nostre famiglie, e la nostra nazione. Caspita è un sacco meglio. Passa il test dell'aritmetica e, ancora più importante, passa il test dei valori.
(APPLAUSO)
Amici Americani, tutti noi in questa grande sala e tutti quelli che guardano da casa, al momento di votare in queste elezioni, decideremo in che tipo di paese vogliamo vivere. Se desiderate un vincitore pigliatutto, sarete in una società per conto vostro, dovrete sostenere il ticket repubblicano. Ma se volete un paese ricco di opportunità condivise e responsabilità condivisa, una società dove siamo tutti insieme, dovrete votare per Barack Obama e Joe Biden.
(APPLAUSO)
Se voi...
(APPLAUSO)
Se volete – se volete che l'America – se volete che ogni American voti e pensate che sia sbagliato cambiare le procedure di voto...
(APPLAUSO)
...solo - solo per ridurre il tasso di partecipazione degli elettori più giovani, più poveri, delle minoranze, e degli elettori disabili, dovrete sostenere Barack Obama.
(APPLAUSO)
E se pensate – se pensate che il presidente avesse ragione ad aprire le porte dell'opportunità Americana a tutti quei giovani immigrati portati qui quand'erano giovani così che possano fare il militare o andare all'università, dovrete votare per Barack Obama.
(APPLAUSO)
Se –- se volete un futuro di proseprità condivisa, in cui la classe media cresca e la povertà diminuisca, in cui il sogno Americano sia di nuovo davvero vivo e bello, e in cui gli Stati Uniti mantengano la leadership come forza per la pace, la giustizia e la prosperità in questo mondo altamente competitivo, dovrete votare per Barack Obama.
(APPLAUSO)
Guardate, io amo tantissimo il nostro paese. E so che stiamo tornando. Per più di 200 anni, in ogni crisi, siamo sempre tornati. La gente ha sempre previsto la nostra morte da quando George Washington è stato criticato per essere un mediocre geometra con una brutta partita di legno, denti finti. E finora ogni singola persona che ha scommesso contro l'America ha perso i soldi, perché torniamo sempre.
(APPLAUSO)
Abbiamo superato ogni fuoco un po' più forti e un po' migliori. E lo facciamo perché, alla fine, abbiamo deciso di sostenere la causa per cui i nostri fondatori hanno impegnato le loro vite, le loro fortune, il loro sacro onore, la causa di formare una più perfetta unione
(APPLAUSO)
Amici Americani, se ciò è quello che volete, se ciò è quello che credete, dovete votare e dovete rieleggere il Presidente Barack Obama.
(APPLAUSO)
Dio vi benedica. E Dio benedica l'America.

Bill Clinton

[testo tradotto dall’originale, tratto da http://www.washingtonpost.com/politics/dnc-2012-bill-clintons-speech-at-the-democratic-national-convention-excerpt/2012/09/05/f208865e-f7a4-11e1-8253-3f495ae70650_story.html?tid=pm_pop@gditom]