News, pensieri e parole (non di Battisti) dallo Scigghio calabrese. ‘Chi non vive per servire, non serve per vivere’
19 luglio 2011
OSPEDALE DI SCILLA:LA COMMISSIONE PARLAMENTARE RICONOSCE L’IMPORTANZA DELLO ‘SCILLESI D’AMERICA’
L’occasione per tornare a parlare dello ‘spitale scigghitano ci viene offerta dalla pubblicazione da parte della COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUGLI ERRORI IN CAMPO SANITARIO E SULLE CAUSE DEI DISAVANZI SANITARI REGIONALI della ‘Relazione sullo stato della Sanità nella Regione Calabria’.
Lasciamo da parte, in questa sede, i vari obbrobri riscontrati direttamente dalla Commissione Parlamentare nelle sue visite calabresi. Anche perché (ma questo non può certo consolare), da altre parti accade anche di peggio. Di molto peggio.
Concentriamoci invece sulle conclusioni cui è giunta la Commissione.
Secondo quanto affermato in una recente nota dal Segretario questore del Consiglio regionale, On. Giovanni Nucera “I risultati positivi del presidio ospedaliero scillese, facilmente rilevabili dai dati forniti dalla Commissione parlamentare sugli errori sanitari, confermano la necessità e l’utilità di mantenere attivo un presidio che, nel corso del 2010, ha incrementato il suo volume di attività per circa il 20%…”
L’On. Nucera fa poi delle considerazioni che, senza vuliri fari i saputi, da queste bande avevamo già fatto fin da quando si è cominciato a parlare di Piano Sanitario Regionale, nel DOSSIER MALUSPITALI, che vogliamo sia tenuto sempre presente da quanti hanno a cuore la struttura ‘spitalifira paisana.
Nel documento, partendo dalle stesse considerazioni fatte oggi dall’On. Nucera, si faceva presente in sostanza che –a parte numerose perplessità legate alla stessa proprietà della struttura in sé, vista la particolare genesi dell’ospedale scillese- “Il dato più attendibile e senz'altro più oggettivo che occorrerebbe prendere in considerazione è la densità di popolazione” e che secondo le previsioni originarie del P.S.R. l'offerta di posti letto nell'ambito della nuova Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria è il 31% in meno rispetto a quelli necessari!!! [vedi pagina 11 del Dossier Maluspitali]
Proprio da considerazioni oggettive, peraltro riscontrate dai numeri in tutta la loro drammatica evidenza, nasceva e si rafforzava in noi la convinzione che la struttura scillese deve continuare a esistere.
Nelle sue conclusioni, la Commissione Parlamentare prende atto che la riorganizzazione programmata delle reti assistenziali (ospedaliera, emergenza-urgenza e territoriale) è un provvedimento valido dal punto di vista generale, ma il fulcro della riorganizzazione sanitaria calabrese è rappresentato dal cronoprogramma dei processi di riconversione delle strutture esistenti (la metà delle quali dovrebbe essere chiusa!), operazione nella quale, inevitabilmente, rientra anche il nosocomio scillese, la cui riconversione dovrebbe avvenire entro il 30 Marzo 2012.
La parte più importante però, la Commissione la riserva nelle ultime due pagine. E non è un caso se proprio nella penultima pagina, scrive:
Dalla lettura di quanto sopra, dunque, emerge finalmente quel dato oggettivo su cui tanto abbiamo insistito e che oggi viene –vivaddio!-riscontrato da una Commissione Parlamentare:
per la tutela del diritto alla salute dei cittadini è necessario il miglior utilizzo possibile delle strutture esistenti, e tra di esse vi è certamente lo “Scillesi d’America”, del quale si chiede di “valutare l’effettiva esigenza della chiusura”.
Partiamo da qui, da questo importante riconoscimento tributato –seppur in maniera indiretta- all’Ospedale di Scilla da una Commissione Parlamentare.
Non è cosa da poco e –a nostro parere- bisognerà farla pesare in maniera forte e decisa in tutte le sedi opportune e con tutti gli Enti coinvolti nella decisione finale, prima fra tutte la Regione cui toccherà, malgrado tutto, la scelta definitiva.
07 luglio 2011
SCILLA: FINANZE A TEMPERATURA….POLARE
Negli ultimi tempi, e soprattutto nel periodo pre-elettorale, numerose ed altrettanto discordanti erano le voci circa lo stato di salute del bilancio del Comune di Scilla.
In questi ultimi anni, erano state diffuse voci via via sempre più allarmanti, ma mai c’era stato fatto sapere quale fosse la situazione reale.
Finalmente oggi sappiamo. E ci vengono i brividi per la “temperatura polare” che registra il termometro delle finanze scigghitane. Brrrrr!!!
L’Amministrazione comunale ha reso nota per mezzo di un manifesto pubblico, la situazione finanziaria delle casse comunali alla data del 30 Giugno 2011.
Dopo poco meno di due mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione, si è proceduto all’esame del bilancio e, come potete vedere dal manifesto riprodotto qui sotto, la situazione non è poi tanto allegra.
Nelle ultime notizie che avevamo dato in merito (gennaio 2011) si parlava di circa 11 milioni di debiti.
La cifra è llevitata ancora nu pocu, tanto da sfiorare i -20 milioni!
Perplessità:
-il punto 2 (€ 2,8 mln) –fatture non pagate per lavori effettuati con contributi regionali e provinciali. Domanda d’obbligo: che fine hanno fatto questi contributi che dovevano essere utilizzati solo ed esclusivamente per pagare quei lavori?
-il punto 3 (€0,2 mln) .Occupazione demaniale per il lungomare di Marina Grande. Ebbene sì, il Comune (non) paga allo Stato anche l’attuale sede stradale della via Cristoforo Colombo e impianti annessi. La vicenda però, pare sia destinata a concludersi positivamente.
Ciò comporterà l’acquisizione di tutta l’area al patrimonio del Comune, che potrebbe poi regolare le eventuali occupazioni (a quel punto di suolo comunale) da parte di privati, con relativi nuovi introiti. Si spera!
-il punto 4 (€ 0,7 mln). Fornitura energia elettrica. Nell’era in cui potremmo essere ricchi grazie all’energia del nostro sole, Scilla non havi mancu i sordi mi pava ‘a luci!
-il punto 8 (€ 3,5 mln) –Fornitura di acqua potabile. Per logica, i soldi il Comune li dovrebbe prendere dai cittadini. Ma è evidente che l’acqua, a Scilla, non la paga nessuno (o quasi)
-i punti 9-10 (€ 1,4 mln): mancato pagamento del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e mancato pagamento per la manutenzione del depuratore La ditta che prima svolgeva il servizio raccolta RSU è stata ‘gentilmente’ messa da parte lo scorso anno. Ma evidentemente ancora l’hannu a pavari. Sulla voce depurazione, rassamu stari: è un discursu i mmer….
-i punti 12-13: Indennità d’esproprio e citazioni in giudizio per danni (€0,3 mln). se pensiamo che, a più di trent’anni di distanza, non è ancora completamente risolta la ‘grana’ dell’esproprio del campo sportivo, mi pigghia ‘u friddu!
-il punto 17 (€ 2,3 mln) –Somme incassate per l’esecuzione di lavori (opere pubbliche). Tra queste dovrebbero rientrare, per esempio, i lavori per l’ascensore. Domanda: siamo sicuri che, una volta realizzati (quandu sarà!), queste opere fruttino più di quanto si è speso per realizzarle? Ho il fondato timore che solo per ammortizzare queste cifre, ci si impiegherà decine di anni.
-il punto 18 (€ 0,7 mln). Debiti con la banca. Dovrebbero essere anche il frutto –marcio- dei famosi contratti derivati e/o simili di cui in passato ha tanto parlato Report. C’è da stare all’erta per i prossimi trent’anni.
Questo, in breve, il quadro complessivo ri cunti ‘ill’ogghiu scigghitani.
E’ un olio che prima era bbonu, ma, col passare del tempo, sta diventando sempre più acido.
A dare qualche barlume (fioco) di speranza ci sono quei 5 milioni e rotti di euro che si pensa di poter incassare da imposte e tasse comunali non pagate.
Sarebbe una boccata d’ossigeno non da poco ma, se quei 5 milioni sono stati calcolati sulla base delle ultime bollette recapitate per l’ICI, allora stiamo freschi! Perché quella cifra dovrebbe essere letta almeno pari alla metà, se non addirittura ancora di meno.
Non ci sono alternative: dobbiamo metterci una mano sulla coscienza e l’altra… sul portafogli!