Domenica scorsa hanno trasmesso il Padrino 2, film che -non per caso- ha ottenuto numerosi oscar.
Una scena in particolare ha attirato la mia attenzione. Mike Corleone (erede di Don Vito), si reca a Cuba, dove in quegli anni la mafia controllava gran parte delle attività commerciali dell'isola, più o meno legali che fossero.
A L'Avana, incontra un amico del padre, che "sovrintende" alle operazioni per conto della famiglia. Il rituale pranzo d'affari, si conclude naturalmente con il dolce: una bella, grande, torta.
Mentre i camerieri vanno avanti e indietro a servire, il padrone di casa definisce con gli ospiti quella che sarà la futura ripartizione degli "affari", indicando a ciascuno, con poche parole quella che sarà la sua "fetta di torta".
Quello che è successo a Duisburg lo scorso ferragosto, rientra in un momento particolare, di "riequilibrio" che era stato ampiamente previsto dagli investigatori di Reggio Calabria e comunicato ai Ministri competenti, già da alcuni mesi.
Certo, l'aver agito "in trasferta" è una novità nella storia della 'ndrangheta ma, proprio questa novità potrebbe ritorcersi contro coloro che hanno organizzato e portato a termine il sanguinoso agguato. Sì, perché,come dicono i giornali (purtroppo a ragione), la Germania non è la Calabria. Infatti, mentre a San Luca pare che la gente neanche esca per strada, a Duisburg le indagini procedono spedite, grazie alla collaborazione di numerosi testimoni.
Ho fatto un giro su internet: la notizia della "strage di ferragosto" è arrivata in tutto il mondo. Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Argentina, Brasile, Australia, Sud Africa.
Inserendo la parola "ndrangheta" nei motori di ricerca interni dei maggiori giornali, ovunque nel mondo si parla (male) della Calabria.
Alla parola "ndrangheta" sono abbinate circa 710.000 pagine; a Tropea e Scilla 2.300.000-2.400.000 (ma ovviamente non tutte si riferiscono alle rispettive città); Locri (627.000); Gerace (712.000); area grecanica (48.900); Santuario di Polsi (44.400); Pentidattilo (15.500); cascate di Bivongi (859).
Noi, per ora, possiamo solo registrare questi dati di fatto: il fenomeno ndrangheta è molto più conosciuto di alcune della maggiori attrazioni turistiche della provincia di Reggio Calabria.
Un boccone amaro, duro da digerire, che nessuna fetta di torta potrà cancellare.
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