07 dicembre 2008

PROVACI ANCORA SCIGGHIU

Faci friddu. Oramai si nisciru cuperti, piumoni, plaid e chi più ne ha, più ne metta. Si pulizzaru i canni fumarii e i caminetti, soprattuttu 'a sira, crepitano e mandunu nu pocu i caluri.
Nele nostre case, che notoriamente non sono il massimo in fatto di contenimento delle dispersioni termiche (in barba a ogni moderna normativa), è normale avere la caldaia a GPL, o le stufe a gas, oppuru, i camini (o stufe) che bruciano un combustibile moderno: il pellet (non è altro chi trucioli di legno). Altri ancora, si sono avventurati nell'installazione dei pannelli solari.

E 'u metanu? Chi è questo sconosciuto?

Eppuru, proveniendo direttamenti dall'Africa, ndi passa 'i tutti i parti: a mari, davanti e' mussa, (c'è addirittura l'impianto a Favazzina); ammunti (gran parte di Melia è attraversata dai tubi segnalati dai cartelli gialli); a Est (stanno cominciando a fare la rete anche a Bagnara) e a Ovest (stessa cosa dicasi per Villa San Giovanni).

Scilla ristau nto menzu, un caccioffulu paratu addritta.

La storia risale alla fine degli anni '80, quando il nostro Comune si trovò accuss' 'ndebitatu da vedersi pignorare poi perfino i quadri che erunu 'mpisi nella sala del Consiglio Comunale.

All'epoca si cominciò a parlare di metano e diversi comuni calabresi aderirono ad un Consorzio, "Calabria 30", il cui fine era quello di realizzare la rete di distribuzione metanifera nei nostri territori. Al momento di concludere l'accordo con la Snam -società che ha poi realizzato i lavori- il nostro Scigghio s'è ritrovato comu si dici "a pà", vali a diri senza 'na lira mi sa 'zzicca nta 'n occhiu.

Scilla dovette quindi abbandonare il Consorzio e fu cusì chi ristammu, finu ad oggi, senza metanu.

Finu a oggi però, pirchì pari chi ci sia qualche novità al riguardo.
Dopo tantu parrari e diri, sembra chi tutti i paisi vicini, Bagnara, Villa, ecc., comu i migliori amici, non possano fari a menu della prisenza scigghitana al loro fianco. Cusì, l'atru iornu, hanno votato all'unanimità l'ingresso -o per meglio diri il reingresso- di Scilla nel famoso Consorzio metanifero.
Certu, sarebbi ì'na bella cosa. Vuliti mentiri m'avimu i casi caddiati comu si devi, risparmiandu nu bellu pocu i dinari? (il GPL va a circa 65-70 centesimi, il metano a circa 40 centesimi)
Mi pongo però due domande:
  1. Se tra due-tre anni arriverà il metano, significa chi tutte le strade del nostro paese saranno aperte "a libru" per consentire il passaggio della rete, proprio come è successo a Reggio. Certo, il disagio sarà temporaneo ma come la mettiamo con tutti quei tratti di paisi che sono stati rinnovati (e più volte ripizzati) di recente, sfruttando i finanziamenti regionali offerti dai fondi europei?Chi fini farannu le pavimentazioni di Chianalea, di Piazza San Rocco, della via Panoramica, di Via Canalello e -se ultimati prima- quelle previste per i vicoli di Via Umberto I e via Nucarella, annunciate poco tempo fa, nell'ambito del progetto riguardante i centri storici?
  2. Con quali soldi saranno rifatte le suddette opere? Poi, soprattutto, ci sono stavolta le disponibilità economiche richieste da un progetto del genere? Il dubbio esiste, è reale, atteso che -nonostante si stia facendo di tutto per minimizzare- è notorio che le casse comunali non versino in una situazione florida.
Se qualcuno ha le risposte a queste domande, ce lo faccia sapere, lo ringrazio fin d'ora.

Per intanto, scusatimi, ma questa vicenda mi fa viniri in menti la trama di un film vecchiu quantu a mia, tratto da una commedia di Woody Allen: "Provaci ancora Sam".

Provate a fare queste sostituzioni: al posto del protagonista maschile ci mettete il Comune di Scilla; al posto degli amici, i Comuni di Bagnara e Villa; al posto delle donne le varie opere sopra richiamate; al posto della protagonista femminile, la tubazione del metano.

Ne viene fuori la storia che ho appena ricordato e che si potrebbe riassumere con "Provaci ancora Scigghiu".
L'augurio di tutti è che il finale, stavolta, sia diverso.

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