13 settembre 2009

IL BERLUSCA: MI VANTU E MI VANTEU...

Ma comu s'avi a fari?
Non passa iornu che il nostro Presidente del Consiglio, il cavalier Berlusca, non ne inventa una o ne spara un'altra.
Sarà la vecchiaia che avanza? Non si sa. Fattu sta che il Silvio nazionale non perde occasione per rimarcare tutte le sue "virtù" e i suoi record personali.

Ora, avvicinandosi l'anniversario dei 150 dall'unità d'Italia, il Berlusca ha pensato bene di andarsi a sfogliare i libri di storia e ha fatto una scoperta sensazionale: è rimasto al potere più di Camillo Benso conte di Cavour e più di Alcide De Gasperi!
Un doppio sorpasso mancu fussi 'u megghiu pilota 'i formula 1: praticamenti megghiu puru 'i Michael Schumacher e Felipe Massa a Montreal l'anno scorso.

P'amuri 'i Diu, non voglio fari polemichi inutili. Mi limito solo a osservari che -pu giustu e pu sbagghiatu, il conte di Cavour l'Italia l'ha fatta e resa una nazione sola; il governo del cavaliere, in molte sue leggi e modifiche costituzionali o anche in comportamenti e atti, -per carità, alcune giustificate dal mutar dei tempi- non ha dato proprio l'impressione di volerla salvaguardare.
Che dire poi di De Gasperi. E' un personaggio la cui grandezza -politica e morale- è sicuramente fuori discussione. Il Papa Benedetto XVI, ricordandone la figura, ha detto di lui: fu un modello di fede e di coscienza morale, sia di stimolo a coloro che guidano l'Italia.
Rimanere al potere per un tempo maggiore rispetto a queste grandi figure storiche, non vuol dire però essere migliori.

Comunque, al Cavaliere questo non sembra interessare. Ciò che invece sembra interessarlo di più, è scrivere il suo nome su tutti i libri dei record, di qualunque tipo: politici, governativi, giudiziari (in più di un'occasione ha scherzato sul numero di provvedimenti emessi
a suo carico dalla magistratura).

Chi di voi negli anni '80 era figghiolu comu a mia, ricorderà di sicuru "Gli impossibili": tre supereroi, Coilman (l'uomo molla), Fluiman (l'uomo che si trasforma in liquido) e infine Multiman, l'uomo in grado di creare perfetti cloni di se stesso.
Ebbene, il cavaliere ha assunto in questi anni diverse sfaccettature ma è rimasto sempre fedele al suo ruolo di leader, in ogni settore: dal presidente-cantante al presidente-imprenditore; dal presidente-ferroviere, al presidente-operaio/muratore. Si può quindi dire con assoluta certezza che il cavaliere ha anche un altro record: Silvio ha battuto perfino Multiman!

L'ultima veste sotto la quale si è presentato in questi giorni è quella del presidente-conquistatore.
Non del Paese, quello ce l'ha già in mano da più di quindici anni, ma di donne.
Il nostro Silvio, novello Re Sole d'Italia, dice di averne conquistate parecchie e fare il conquistatore gli piace. Eccome se gli piace.

E come ogni grande conquistatore, tombeur de femmes, Silvio si piace così com'è e non perde occasione per vantarsene.

Di coloro che però si vantano sempre, di come sono, della loro immagine, di qualunque cosa facciano, ho imparato a diffidarne fin da bambino, tenendo bene in mente quello che -nei suoi commenti lapidari, diretti ed efficaci- diciva me' nonna: mi vantu e mi vantéu, chi bellu sceccu chi sugnu ieu!

Il Silvione nazionale da l'impressione di volersi sentire un giovincello, uno di quelli che -come dicevano i nostri antenati- 'u specchiu 'u rumpunu.
E' un po' un Dorian Gray dei moderni tempi italici. E questa sua politica fondata sull'immagine (come potrebbe essere altrimenti?), al momento lo sta ripagando ampiamente: "Gli italiani mi vogliono così".
Ma gli italiani non sunnu fissa. Almeno non tutti.
Se ne avessi la possibilità, come Lord Wotton, con il dovuto rispetto vorrei chiedergli: "Ora, ovunque andiate, voi incantate il mondo. Sarà sempre come oggi?... "

Nessun commento: