E' notorio che Calabria e Sicilia non siano combinate tanto bene dal punto di vista dei rispettivi bilanci regionali.
Sia noi che i dirimpettai siculi combattiamo con vistosi buchi nei rispettivi bilanci regionali e, per il futuro, non si prevede niente di buono, tenuto conto che -almeno la Regione Calabria- come primo atto della nuova giunta ha provveduto a bloccare tutte le somme che erano state stanziate per l'esecuzione di opere pubbliche, recuperando poco più del 30% del disavanzo.
Ma i buchi, non sono solo nel bilancio.
In particolare, la zona dello Stretto di Messina da qualche anno a questa parte è stata davvero ridotta male, tanto che in alcuni casi si stenta a riconoscere perfino le originarie fattezze del paesaggio nostrano.
Ndi sbucaru i muntagni per il passaggio della nuova A3 (anche se continuano a pigliarci in giru, parlando di ammmodernamento).
Ndi inchiru 'i vaddhuni con ogni genere di rifiuto terrifero proveniente dai suddetti lavori, che ha originato la nascita di piccole spiaggiole che sono durate appena 'na stagiuni (vedasi la malaspiaggia alla foce del Favazzina l'anno scorso).
Nd' hannu a sbucari 'a muntagna supra Favazzina, per farci passare i cavi del nuovo elettrodotto (sono già stati autorizzati da un anno).
Ndi stannu sbucandu piazza San Rocco per la realizzazione dell'ascensore, la cui ultimazione è prevista per il prossimo anno. Qualcuno, preoccupato, già si chiedeva di quanto sarà abbreviato il percorso del trionfino il prossimo 22 agosto.
L'ultima novità, viene dal lato siculo. Tra Punta Faro e Ganzirri sono iniziate le trivellazioni per sondaggi e studi geologici in vista del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto.
Insomma, come se non bastassero i bilanci delle nostre finanze regionali, ora è tuttu nu sbuca-sbuca. Il motivo?
Qualche giorno fa, Vittorio Zucconi, commentando un'uscita cervellotica del nostro napoleonico capo del governo disse: "Se non siamo allo scolapasta in testa, é chiaro che l’ acqua sta bollendo."
Sappiamo bene che il Silvio nazionale ha una sola cosa in cima ai suoi pensieri: inaugurare il Ponte sullo Stretto.
Ecco l'unico motivo per cui siamo nella sua testa: siamo il suo scolapasta!
Ndi inchiru 'i vaddhuni con ogni genere di rifiuto terrifero proveniente dai suddetti lavori, che ha originato la nascita di piccole spiaggiole che sono durate appena 'na stagiuni (vedasi la malaspiaggia alla foce del Favazzina l'anno scorso).
Nd' hannu a sbucari 'a muntagna supra Favazzina, per farci passare i cavi del nuovo elettrodotto (sono già stati autorizzati da un anno).
Ndi stannu sbucandu piazza San Rocco per la realizzazione dell'ascensore, la cui ultimazione è prevista per il prossimo anno. Qualcuno, preoccupato, già si chiedeva di quanto sarà abbreviato il percorso del trionfino il prossimo 22 agosto.
L'ultima novità, viene dal lato siculo. Tra Punta Faro e Ganzirri sono iniziate le trivellazioni per sondaggi e studi geologici in vista del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto.
Insomma, come se non bastassero i bilanci delle nostre finanze regionali, ora è tuttu nu sbuca-sbuca. Il motivo?
Qualche giorno fa, Vittorio Zucconi, commentando un'uscita cervellotica del nostro napoleonico capo del governo disse: "Se non siamo allo scolapasta in testa, é chiaro che l’ acqua sta bollendo."
Sappiamo bene che il Silvio nazionale ha una sola cosa in cima ai suoi pensieri: inaugurare il Ponte sullo Stretto.
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