T'ho vista ridere, serena e felice,
gioire di piccole cose
con l'entusiasmo di una bambina.
Ho ascoltato la tua voce
ansiosa di raccontare,
calma e dolce nel comprendere.
T'ho vista irrequieta, addormentarti
lasciandoti vincere dalla stanchezza,
e fare chissà quali sogni,
cullata da piccoli vuoti d'attrito.
T'immagino, in viaggio,
sentire il gusto della libertà,
nel vento che ti accarezza
e che ti fa amare la vita.
T'immagino danzare,
muoverti al ritmo di una canzone
che odora di terra d'Africa,
che ha il sapore di un'isola lontana,
oltre l'alba di là dal mare.
T'ho vista diventare isola,
per essere, esistere, in un mare
conosciuto ma estraneo
e riempirti gli occhi del tuo mondo,
nel quale gli altri non sono
che ombre su un muro.
T'ho vista far della tua isola
uno scudo, contro il male che viene
da questa terra ma è costretto
ad arrendersi di fronte al mare.
T'ho vista piangere
al cospetto della santità
e ho voltato le spalle,
per rispetto alla tua intimità,
alle emozioni liquide,
frammenti di segreti, sgorgati
come piccole gocce dal tuo cuore.
T'ho vista, ascoltata, immaginata
e ti vedo, adesso, qui:
sorridi e sei,
semplicemente, tu.
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