Con un'articolata richiesta presentata oggi al Sig. Sindaco del nostro comune, circa un centinaio di cittadini scillesi (per la precisione sono 106 i firmatari, oltre quelli che hanno firmato la nostra petizione on line), hanno chiesto di poter “essere resi partecipi della situazione progettuale” dell'elettrodotto “Sorgente-Scilla-Rizziconi”, così come peraltro espressamente previsto dall'art. 6 della bozza di protocollo d'intesa approvata con la delibera del 26 gennaio u.s.
Tale richiesta, ripropone molti dei temi che si erano illustrati nei post dei giorni scorsi e che potete leggere nell'apposita pagina del nostro sito.
Secondo quanto è stato possibile sapere, il sindaco avrebbe già programmato un'apposita riunione che si svolgerà a Favazzina sabato 24 marzo alle ore 18:00 -presso i locali del bar.
A tal proposito, permettetemi però di fare alcune considerazioni.
Premesso che il fatto che si parli del problema è positivo se consideriamo che da quando questa storia è iniziata (anno 2004) è la prima volta che ciò accade, non può non porsi in risalto un aspetto della questione che è un ulteriore indice del grado di civiltà che si registra nel nostro paisuzzo.
Avevamo infatti annunciato che era stata avanzata apposita richiesta per la convocazione di un Consiglio Comunale aperto al pubblico e dedicato a questo tema che sta diventando sempre più spinoso. Orbene, il sindaco ha ritenuto che questa convocazione non fosse necessaria, tanto che il Consiglio Comunale si è riunito sì, ma per parlare di tutt'altre questioni (per carità, sempre importanti: l'aumento dell'ICI sulla prima casa, la revisione di alcuni regolamenti comunali, ecc.) e ha ritenuto che per parlare del problema riguardante anche (ma non solo) Favazzina, sarebbe stato sufficiente programmare una semplice riunione...a domicilio.
Siccome cerco sempre di trovare il lato umoristico delle cose, ho pensato che questa scelta fatta dal nostro sindaco sia stata dettata dal fatto che l'estensione urbana della nostra frazione marina è notoriamente limitata, tanto che quand'eravamo figghioleddhi ripetevamo a cantilena: Favazzina, quattru casi e 'na cantina! Così, ha preso due piccioni con una fava: parla di un problema che sta “elettrizzando” tutti e, nel contempo, tramanda ai più giovani le nostre tradizioni.
Vorrei però semplicemente far notare che tra i numerosi firmatari della lettera (e della petizione, che sarà portata in sede di riunione), non ci sono solo favazzinoti e/o persone che hanno la casa a Favazzina, ma ci sono anche molti cittadini residenti a Scilla centro. Questo dimostra solo una cosa: il problema elettrodotto non riguarda Favazzina oppure Melia o Solano, L'ELETTRODOTTO E' UN'OPERA CHE INTERESSA SCILLA, intesa ra Marina finu a Nardeddhu e 'i San 'Grioli a' Chiusa!
Per questo -e per nessun' altra ragione- ritengo che una discussione così importante -perché ha implicazioni dirette sull'assetto urbanistico, sociale ed economico dell'intero territorio comunale e sul suo (e quindi nostro) futuro- si sarebbe dovuta tenere in un luogo solo a ciò deputato: il Consiglio Comunale.
Invece no, si è preferito andare a parlarne a Favazzina, al bar (!), magari sorseggiando una buona granita.
E se, mettiamo caso, la medesima richiesta fosse stata avanzata -come peraltro sarebbe legittimo- principalmente dai cittadini di Melia? Si andava a parlare tutti o' friscu, sutt' a 'n peri 'i castagnara?
E se invece l'iniziativa fosse partita da Solano? Se ne parlava a menz' e 'ncannati ri fasciolari?
No, secondo me non è questo il modo. Non viviamo a compartimenti stagni, sarà un luogo comune ma è vero: non è cchiù comu a 'na vota, quandu a Mulia si 'nchianava a peri e a Sulanu si iava cu sceccu.
Oggi, se succede qualcosa in Afghanistan, lo sappiamo a Scilla dopo 10 secondi, basta solo un clic su internet. E allora, come potremmo-noi che viviamo nel centro urbano- non essere interessati a ciò che succede a Favazzina, Melia o Solano? Il solo pensarlo sarebbe quanto meno, poco intelligente.
E allora basta, finiamola di tenere tutto in un ambito ristretto; finiamola di comportarci come Giufà, che voleva evitare che le mosche entrassero nella sua proprietà, chiudendo il cancello!
Per evitare che lo sappiano i vicini, potremo chiudere il cancello prima a Favazzina, poi a Melia, poi a Solano e via di seguito...ma finiremo per avere il comune infestato di mosche.
Lo ripeto:il fatto che finalmente si parli di questo benedetto elettrodotto è estremamente positivo. Dispiace però vedere che un problema così serio, venga trattato dai politici cittadini con un atteggiamento che piuttosto che da amministratori, intesi cioè come rappresentanti del popolo scillese tutto, mi sembra sia più da rappresentanti semplici, come quelli (non me ne vogliano codesti pazienti lavoratori), che vanno bussando di porta in porta, per vendere le pentole e, naturalmente, i relativi coperchi!
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