Non è passata ancora neanche una settimana e sappiamo quasi tutto. In cinque giorni hanno trovato tre covi -che poi, uno era casa sua- ci hanno raccontato della madre, della sorella, della figlia, del cugino, dell'autista, del medico. Di colui che gli ha "prestato" l'identità ci hanno fatto vedere in primo piano, sul supermegaschermo, la carta d'identità: altezza, colore degli occhi e dei capelli, segni particolari e stato civile. Hanno nascosto solo l'indirizzo, salvo rivelarlo all'urbe e all'orbi due secondi più tardi, con tanto di nome della via, numero civico, numero dell'interno dell'appartamento, colore della facciata e inquadratura in primo piano. Oggi, ci hanno mostrato la macchina, desolatamente rimasta nel parcheggio, preda degli uomini del RIS.
Tutte
informazioni non richieste, di cui personalmente faccio volentieri a meno.
Al momento, manca solo una cosa che non si sa di lui: a che ora andava in bagno. La mattina presto, dopo pranzo o dopo cena? I segugi di tutte le testate sono già a caccia. Per quelli che stanno lì, in trepidante attesa, tranquilli, manca poco, un po' di pazienza e ve lo faranno sapere: ce lo spiattelleranno con tre o quattro collegamenti in un quarto d'ora, a pranzo o prima di cena.
Questo essere è un delinquente della peggior specie, che non si è mai pentito di quello che ha fatto nella sua vita e della sua vita, né mostra di avere voglia di farlo; per più di trent'anni ha vissuto nell'ombra, portando il buio, il suo buio, nella vita di tanti. L'ha fatto non visto né sentito da tutti coloro che non dovevano e/o volevano né vederlo né sentirlo.
In cinque giorni, adesso, i mezzi d'informazione -tutti, nessuno escluso- lo hanno portato alla ribalta manco fosse il più grande benefattore al mondo. Gli hanno regalato decine di troni sui social, il monopolio delle notizie in tv e in radio e paginate e paginate di giornali, che quasi inchiostro non ce n'è più. Basta, piantatela!
Che se ne stia dove sta adesso, finalmente. Quello è il suo posto. Per ora e per tutto il tempo in cui riterrà di rimanere quello che è stato finora: un essere da dimenticare.
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