Oggi si vota in Calabria ed Emilia Romagna. I media hanno dato risalto per il 95% del loro tempo a quello che succede in Emilia Romagna, regione storicamente "rossa", che rischia di registrare un clamoroso ribaltone da parte della Lega, anche se lì ci saranno le Sardine a provare a mettere il sale sulla coda di Salvini.
In Calabria, invece, di salato c'è sulu 'u mari. Per ammissione degli osservatori più attenti, siamo la regione meno considerata d'Italia, ultima in quasi tutte le classifiche, tranne quella della criminalità: possiamo "vantare" l'organizzazione criminale più pericolosa al mondo.
I giornali si interrogano sulla violazione del silenzio elettorale nella giornata che precede il voto (violato da Salvini con un tweet). La legge attuale sanziona solo le violazioni fatte via radio o in tv, non quello via internet, sui social. Il fatto è che la legge è vecchia e nessuno dei nostri politici ha mai pensato di aggiornarla per un semplice motivo: la campagna elettorale via internet, sui social che pesano sempre di più nella formazione del pensiero degli elettori, è del tutto gratuita.
Se l'attenzione della stampa nazionale è stata rivolta soltanto al Nord (tanto che per qualche emittente straniera si vota solo in Emilia Romagna) è anche e soprattutto per la battaglia quotidiana che si registra sui social network, Twitter in testa. Sul microblog più famoso del mondo, ciascuno di noi può seguire i personaggi (politici e dello spettacolo) o i mezzi d'informazione che più gli aggradano, che sono più in sintonia col suo modo di pensare. Pochi, i più intelligenti, seguono anche chi la pensa diversamente.
Così, quasi senza accorgercene, segui uno oggi e l'altro domani, siamo arrivati ad avere la nostra personale parrocchietta, sì, un luogo dove ognuno...si senti a so' missa.
Questo modo (si potrebbe anche dire questa moda) di seguire ciò che avviene, mostra con ancora maggior evidenza i suoi limiti nel campo della politica e della relativa propaganda. Siamo passati dai politici di lungo corso, in SPE -"Servizio Permnente Effettivo- della Prima Repubblica, ai politici di oggi, che dimostrano di essere in CPE, "Comizio Permanente Effettivo". Un bombardamento quotidiano che ha prodotto come risultato il rincretinimento generale e l'atrofizzazione delle capacità cerebrali di organizzare il pensiero in ognuno di noi (o quasi).
Una volta, in occasione delle elezioni di qualunque livello, i comizi si facevano sui palchi nelle piazze, che conservavano, pertanto, la loro storica funzione sociale. Era un bene, poiché chi era interessato aveva modo di ascoltare le proposte di tutti, per poi decidere secondo i propri principi, la propria coscienza.
Oggi no, i comizi in piazza sono finiti, sostituiti da quelli su Twitter o Facebook giorno dopo giorno, senza soluzione di continuità. Ti vengono recapitati inviti ad incontri con il politico di turno direttamente sul telefono. Sono incontri che si svolgono in luoghi chiusi, generalmente di capienza limitata, che hanno la sola funzione di far verificare al politico di turno la consistenza numerica della propria parrocchietta, del proprio sostegno servile.
E' la politica moderna, si dirà. A me non piace. Non ci si può fare un'idea se si ascolta solo chi ci dirà le cose che ci piace sentirci dire; non puoi decidere se la verità te la raccontano solo da una parte; non saprai mai cosa accade davvero, qual è la verità vera.
Così, andiamo a votare "forti" della nostra verità, convinti -tutti- di fare la scelta giusta. Beh, se si guarda la Calabria negli ultimi quindici anni, non credo di poter dire che abbiamo scelto bene, che abbiamo avuto ragione ad agire così.
News, pensieri e parole (non di Battisti) dallo Scigghio calabrese. ‘Chi non vive per servire, non serve per vivere’
26 gennaio 2020
14 gennaio 2020
CARTA E MATITA
E' noto che ci sono diversi tipi di matite, sono indicate con sigle e/o numeri diversi secondo la durezza/morbidezza della punta. Come forse avete avuto modo di verificare, non tutte sono in grado di scrivere sullo stesso foglio di carta. Secondo il tipo di grafite, lasciano sulla carta segni diversi, più o meno leggibili.
Ci sono matite che "incontrano" pezzi di carta sui quali si muovono leggere, scorrendo senza difficoltà sulla superficie liscia o più o meno ruvida. Riescono, così, a realizzare capolavori, opere d'arte, sia scritte che grafiche. E non sai mai, non riesci a distinguere se sono merito della matita o della carta o chi ha più merito tra tutte e due.
Ci sono matite, invece, che stentano, che su quello stesso foglio di carta scivolano, lasciando tracce minime, illegibili, che si scolorano subito e si perdono dopo poco tempo. Evidentemente perché per loro (le matite), quel foglio di carta non va bene. Ce ne vuole di un altro tipo.
Ci sono matite, poi, la cui grafite si rompe, indipendentemente dal tipo di carta con cui vengono a contatto, perciò inadatte a qualsiasi uso.
Dall'altro lato, anche la carta non è da meno in quanto a varietà, per cui il discorso fatto sopra può essere visto da un punto di vista ribaltato. I matematici parlerebbero di corrispoondenza biunivoca tra matite e fogli di carta. Se da un lato, infatti, c'è la matita che si rompe, dall'altro c'è la carta sulla quale non si può scrivere, che è inadatta a tale uso.
Ogni matita ha la sua carta, così come ogni carta ha la sua matita. Ma ci sono matite che non avranno mai la loro carta e carta che non avrà mai la sua matita.
Così sono i rapporti umani tra uomo e donna: chi è matita, chi è carta. Insieme possono fare della loro vita un capolavoro, o a vivere insieme possono rivelarsi inadatti.
Ci sono matite che "incontrano" pezzi di carta sui quali si muovono leggere, scorrendo senza difficoltà sulla superficie liscia o più o meno ruvida. Riescono, così, a realizzare capolavori, opere d'arte, sia scritte che grafiche. E non sai mai, non riesci a distinguere se sono merito della matita o della carta o chi ha più merito tra tutte e due.
Ci sono matite, invece, che stentano, che su quello stesso foglio di carta scivolano, lasciando tracce minime, illegibili, che si scolorano subito e si perdono dopo poco tempo. Evidentemente perché per loro (le matite), quel foglio di carta non va bene. Ce ne vuole di un altro tipo.
Ci sono matite, poi, la cui grafite si rompe, indipendentemente dal tipo di carta con cui vengono a contatto, perciò inadatte a qualsiasi uso.
Dall'altro lato, anche la carta non è da meno in quanto a varietà, per cui il discorso fatto sopra può essere visto da un punto di vista ribaltato. I matematici parlerebbero di corrispoondenza biunivoca tra matite e fogli di carta. Se da un lato, infatti, c'è la matita che si rompe, dall'altro c'è la carta sulla quale non si può scrivere, che è inadatta a tale uso.
Ogni matita ha la sua carta, così come ogni carta ha la sua matita. Ma ci sono matite che non avranno mai la loro carta e carta che non avrà mai la sua matita.
Così sono i rapporti umani tra uomo e donna: chi è matita, chi è carta. Insieme possono fare della loro vita un capolavoro, o a vivere insieme possono rivelarsi inadatti.
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