13 aprile 2008

TU CHIAMALE SE VUOI...ELEZIONI

Vutastu?
Al momento in cui scrivo, ha votato il 49% del totale. Se vui ancora non l'avete fatto, aviti tempu finu a lunedi alle 15:00.
Certu, abbiamo avutu 'na campagna elettorali pisanti: ndi bumbardaru ra matina a' sira, attraverso giurnali, radio e televisioni, evidenziando la semplificazione del quadro politico rispetto alle elezioni precedenti, attuata tra 'na Pizza (l'ultimo DC) e 'na muzzarella di bufala alla diossina.
Entrambe le cose (la semplificazione e la diossina), si sono rivelate solo una...bufala.

Di comizi, ddhi belli comizi 'i 'na vota,con le bandiere al vento, se ne sono visti pocu e nenti. Per dirla tutta, a Reggio, una volta montato il palco in Piazza Duomo, a parlare agli elettori alla vecchia maniera sono stati solo Fini, Storace e i candidati "locali" del PD, all'ultimu minutu.
I "pezzi grossi" del calibro di Veltroni e Bertinotti hanno invece preferito usare i cinima o i teatri. Come dar loro torto, visto che la politica italiana è da tempo un veru triatu!?

Il centrodestra, ripropone ancora una volta l'alleanza Berlusconi-Fini-Bossi, praticamente "'i tri ra vineddhazza".

O' solitu, l'Umberto minaccia di usare fucili e relative munizioni per ottenere il federalismo fiscale, allo scopo di salvaguardare la ricchezza prodotta in terra padana. Ma, nci vuliva diri: se tutti i meridionali che contribuiscono alla formazione di questa ricchezza, trasferissero la propria residenza nelle loro regioni d'origine, le tasse le dovrebbero pagare proprio in Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, ecc. Così, al Senatur non rimarrebbe che tuffarsi nelle acque del Po, cu tutti 'i fucili.

Il Cavalier Berlusca, a Reggio non s'è fatto proprio vedere e si è fermato a...Catanzaro.
Vabbò che si compiace di somigliare sempre di più a una divinità, se non di superarla (ma non certo in altezza), però visto che oramai Eboli l'aviva passata, putiva fari un altro piccolo sforzo e farsi vedere puru in riva allo Stretto.

Forse, sapendo che a Reggio la destra (sì, pirchì oramai è più a destra lui di Fini), è predominante, avrà ritenuto di poter fare a meno di scendere a mostrare da vicino ai suoi osannanti elettori la sfavillante camicia nera che ha contraddistinto il suo abbigliamento in questo periodo.
Piccatu! ma sulu pirchì non abbiamo potuto ascoltare l'inno elettorale che lo accompagna, del quale riporto una strofa, diciamo così, molto eloquente:
La stessa frase ha ispirato anche un sito apposito, il cui scopo primario è comunque quello di raccogliere fondi, mediante la vendita di gadgets vari (dischi, magliette, spille, spillette, ecc.), sullo stile della campagna elettorale 'mericana.

E, in un evidente impeto di sfrenata fantasia, all'America si è ispirato anche il candidato premier del PD, Veltroni, il quale ha semplicemente tradotto in italiano lo slogan che accompagna la campagna elettorale di Barack Obama, candidato del partito democrsatico per le presidenziali U.S.A.
Il "Yes, we can" di Obama è stato infatti veltronianamente interpretato come "Si può fare".
Si sa che Veltroni è stato sempre attratto dal sistema politico 'mericanu, cui il "nuovo" (?) PD si ispira, ma c'è un piccolo problema: quello che è successo in questi ultimi 15 anni in Italia ha dimostrato che lo schema "semplificato" che vede due soli grandi partiti (conservatore e progressista) non fa per noi.

Attorno ai due schieramenti maggiori, dalle pericolose similitudini in quanto a nome (PD-PDL) e riferimenti agli States,gravitano le "ritrovate alleanze".

La sinistra, distinta ancora in arcobaleni (guidati da Bertinotti) e in formazioni minori -frutto delle ennesime scissioni- fatte di "critici" e "difensori dei lavoratori".
I socialisti,con Boselli, finalmente riuniti dopo la diaspora conseguente al "giustizialismo" politico subito negli anni novanta, che confidano nella loro tradizione storica.
I centristi (CDU e Rosa Bianca) esclusu Mastella -chi luvau 'a furia pi tutti e si darà al giornalismo, con Casini che si è smarcato (era ura!) dal Silvio e tenta di correre da solo, confidando nei suoi valori cristiani.
La destra, dove a parte Forza Nuova (che poi nuova non lo è affatto), c'è Storace 'mbilinatu che, al grido di: "Ammunti e abbasciu, viva 'u Fasciu!", vuol dare una lezione a Fini, dimostrandogli di essere lui il vero erede di coloro che non rimpiangono il ventennio. Per farlo, punta sulla figura fimminina della Santanché, la quale è entrata in polemica con il Silvio su una questione di estrema importanza: la giusta posizione della donna è verticale o orizzontale? (ma non pinsati a mali).
A far da corollario, come dire, pi 'nzalata, movimenti dei consumatori, e grilli parlanti.

Se avistu la pacenzia di seguirmi finu a ccà, nda tuttu stu parapigghia, vi starete chiedendo: "Ma, pi cu' è vutari?". Niente paura, non vi sprimiti 'u ciriveddhu.

Ci hanno già pensato i nostri stessi politici, non cambiando una legge elettorale che ci ha costretto a votare dopo meno di due anni. Le liste dei candidati ce le hanno fornite loro, con i candidati posizionati come sulla griglia di partenza di un gran premio, magnificando il loro operato, fondato (a loro dire) sul rinnovamento della politica!
Piccatu che i veri volti nuovi, espressione della società civile (come dicono quelli che parlano bene), sono relegati ben lontano dai primi posti, per lo più occupati da deputati e senatori uscenti.

Forse sbaglierò paragone, ma questo sistema mi appare piuttosto "cubano".
A ben vedere, le differenze tra le recenti elezioni svoltesi a Cuba e le odierne consultazioni elettorali italiche sono due: nell'isola caraibica la lista era solo una e l'ampiamente annunciato dittatore...ehm...vuliva diri vincitore finale, non portava la camicia nera!

1 commento:

Anonimo ha detto...

caro nonnu al momento che leggerai questo commento saprai già il nome del vincitore....come possiamo dire "ABBIAMO IL GOVERNO" e il governatore....che dopo l'indimenticabile bandana del 2000 ritorna con una "commovente" e nostalgica camicia nera! Il grande seduttore, così come lo definisce la televisione americana, spopola per la terza volta, e TRE è il numero perfetto!!! Insomma siamo nelle mani di dio e Dio, quello terreno e quello divino...anche se io mi fido più di quello divino...eheheh!!! caro nonnu ormai è fatta, la mia bandiera sventola fuori dalla porta...mio figlio è salvo i comunisti mangia bambini sono fuori...da tutte le porte,eheheh non aver paura di niente Cuba è ancora lontana spero!? (ma non ne sono convinta) e poi ndi leva prima u terremotu.... Ma ti ricordi i bei tempi? quelle belle sane "sciarre" che ci siamo fatti 2 anni fà alle precedenti elezioni...quelli si che erano comizi....FORZA ITALIA!!!