14 febbraio 2010

SUPERMAN vs THE BIG TUNA? WHY NOT?

Fannu a gara. I nostri rappresentanti regionali fannu a gara: a cu' potti 'u cchiù.

Se cliccati ccà, scoprirete tutte le belle cose fatte dalla Regione Calabria negli ultimi cinque anni di cuvernu (a pagina 229, trovate in elenco l'ecomostro scigghitano). 
Non c'è nenti da fari: la logica berlusconiana del governo ha infettato tutta l'Italia. Gli interventi dei politici si susseguono quotidianamente, su tutti i canali, su tutti i mezzi d'informazione, a ogni ora del giorno e della notte. Aundi girati girati, è solo un continuo ripetere di cifre ("x" latitanti arrestati, "y" leggi antimafia approvate; noi abbiamo fatto...ecc.), in una sorta di spot pubblicitario dalla durata infinita, stili elezioni 'mericani.

Esaminiamo gli "attori" di questo spot infinito, per i quali voteremo a fine marzo per la carica di governatore.

Pepp(on)e Scopelliti, il (super) sindaco di Reggio Calabria che, per il PDL, che cerca di ripetere a livello regionale l'eccezionale performance delle ultime elezioni comunali riggitane, dove ottenne un clamoroso 70% dei voti che l'ha portato a essere uno dei sindaci migliori d'Italia (ma se spiati a Rriggiu, non tutti su' d'accordu). 
 

Stando ai pronostici e al "vento" che tira, il Pepp(on)e riggitano dovrebbe vincere a mani basse -tantu, 'i quantu è iatu, si viri 'u stessu!
Un piccolo brivido ci sarebbe potuto essere qualora l'UDC avesse deciso di allearsi con il PD o, addirittura di correre da solo, seguendo la dottrina "chinottiana" del leader Casini, il quale nei giorni scorsi ha affermato: "Diamo fastidio perché siamo fuori dal coro".
In realtà, il brivido non ci sarà. In Calabria hanno deciso di salire sul carro del (probabile) vincitore e ripetere così l'esperienza (nefasta)  già fatta all'epuca della giunta Chiravalloti.

Il vincitore in pectore, (almeno nella provincia reggina),  il nostro (nel senso 'ndiginu del termini) supersindaco, sarebbe il primo espresso dalla nostra provincia in circa 40 anni di esistenza dell'ente regionale! E' sicuro però che una tale eventualità, spingerà la restante parte dei calabresi (cosentini e catanzarisi) un po' più verso altre soluzioni.
Pepp(on)e è forte dell'esperienza fatta a Rriggiu e dell'alta considerazione di cui gode presso i centri decisionali romani (rampollo finiano, è apprezzato anche dal Sig. B), che hanno immediatamente certificato la sua candidatura.
Scopelliti non è nuovo nel panorama politico regionale, essendo stato stato sia assessore regionale che presidente della massima assemblea elettiva calabrese. 
E, comu o cristianu, non è nuovo nemmeno lo slogan “E' ora di cambiare, insieme si può. Forsi, il Peppone riggitanu è a curtu di fantasia o forsi è nu pochiceddhu scaramantico, poiché il suo motto sa tantu del "Yes we can" di Obamiana invenzione, che tanto bene ha portato all'attuale Presidente americano.
Ma tant'è. Dopo i cieli reggini, vedremo sfrecciare il Supersindaco con tanto di mantello da supererore anche nei restanti cieli calabri, come un novello Superman?
  
E per il PD?  Dopo un tira e molla duratu un misi, durante il quale è svanita la possibilità di accordo con l'UDC di Casini (come se non ne avessimo già abbastanza), dopo i paventati capricci e le tentazioni autonome del solito Loiero, il PD ha deciso di tenere le primarie, il nuovo toccasana della democrazia partitica in Italia. Ieri il risultato: poco memo di 68.000 calabrisi (potevano essere di più se questi malitempi l'avessero permesso) hanno (ri)scelto Loiero.
Il disastrato PD, dilaniato da incomprensioni, indecisioni, imbarazzi, passi avanti e clamorose marce indietro. Per un mese ha dato vita a un tiraemolla davvero poco edificante. Alla fine, come detto, in uno slancio di new democracy alla calabrisi, quelli del PD alla fine  provano a prolungare la permanenza Loieriana in quel di Catanzaro,  evidentemente ispirati dalla recente assoluzione che ha dato nuova energia al governatore uscente. Why not?

Pippo Callipo, il re del tonno, patron dell'omonima squadra di pallavolo e rappresentante della Calabria che lavora, con il movimento "Io resto in Calabria", collegato all'Italia dei Valori.
Callipo rappresenta la vera novità di questa tornata elettorale. L'imprenditore vibonese è stato il primo a annunciare la sua candidatura e con largo anticipo rispetto a tutti gli altri. Qualche giorno fa, in vista delle elezioni, ha aperto le sue segreterie politiche in ciascuna delle cinque provincie calabre. Sulu chi, rappresentando la novità, non poteva utilizzare un termine oramai 'desueto' e legato a una concezione della politica da prima Repubblica. Cusì, le segreterie politiche Callipiane sono state battezzate "centri d'ascolto", proprio perché è intenzione dell'imprenditore e Vibu dare ascolto alle istanze provenienti dalla popolazione.
Ci riuscirà? Da uomo e imprenditore pratico e capace, Callipo potrebbe rappresentare la sorpresa di queste elezioni. La provincia di Vibo dovrebbe essere sua, in automatico. Nelle altre, a parti Rriggiu, potrebbe fare da guastatore nei confronti di Loiero.
Per somiglianza caratteriale con Bill Parcells -un noto allenatore di football americano (serio, deciso, a volte anche un po' burbero)- e per assonanza tra il suo soprannome e l'attività commerciale del candidato governatore , potremmo considerarlo come il nostro Charlie, il Big Tuna calabrese.


E parafrasando lo spot della ditta americana da cui il nomignolo deriva (StarKist was not looking for tuna with good taste but rather for tuna that tasted good), la Calabria non cerca un governatore che abbia buon gusto ma piuttosto un governatore che sia di buon gusto, che sia di gradimento della gente, cioè si comporti e agisca facendo ciò di cui i calabresi hanno realmente bisogno.
Ci auguriamo solo di trovarlo.

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