05 luglio 2010

SULLA BUONA STRADA

 

vm_logoA volte, le migliori notizie rimangono sempre nascoste tra le pieghe del giornale.

Oltre ai titoloni sull’ennesima operazione compiuta dalle forze dell’ordine reggine contro questo o quel sodalizio ndranghetistico, c’è anche chi la sua battaglia la conduce con queste sole armi: l’iniziativa, la condivisione, la cooperazione.

Quest’ultima, in particolare, se attuata e praticata bene, è la migliore dimostrazione di cosa siano capaci gli uomini quando hanno in mente di raggiungere uno scopo comune.

Mi riferisco in particolare alla “Valle del Marro”, la cooperativa sociale promossa dall’associazione “Libera” di don Luigi Ciotti, che da anni opera nella Piana di Gioia Tauro.

“Olio, pane e legalità”. Sono questi i prodotti dei terreni confiscati alla ndrangheta, che la Valle del Marro cerca di esportare in tutta Italia, resistendo finora a tutti i tentativi di intimidazione più o meno gravi subiti nel corso di questi ultimi anni.

La “Gazzetta del Sud” dell’altro ieri ha dedicato un ampio articolo alla cooperativa e alla visita –rigorosamente sotto scorta- che don Luigi Ciotti ha fatto proprio nei campi, insieme ai ragazzi toscani che attualmente vi lavorano.

La parte migliore è in fondo all’articolo. La riporto testualmente:

“….don Luigi ci ha raccontato che giorni fa, in un carcere, ha chiesto di incontrarlo un vecchio boss della 'ndrangheta reggina per dirgli che è disposto ad indicare tanti altri ettari di terreni di sua proprietà, ma non intestati a lui, in quanto sugli appezzamenti di terra che gli erano stati confiscati, grazie a Libera, stanno lavorando giovani calabresi.”

Il coraggio, la forza e la determinazione di questi ragazzi, sono riusciti a far comprendere a quel vecchio boss –che di certo non è fissa- che la nostra terra, se sfruttata in maniera onesta e trasparente, può rappresentare in maniera permanente una ricchezza per tutti noi. Viceversa, se rimane solo il simbolo di un passeggero, ubriacante ma effimero senso di potere di pochi, conduce solo alla rovina.

Lo capiranno anche gli altri? Siamo sulla buona strada. Forse.

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