11 gennaio 2022

DEMOCRAZIA VUOL DIRE FIDUCIA


 

Dopo l'undici settembre, l'undici gennaio è un'altra data nera.

Ventitré anni fa come oggi, ci lasciava Fabrizio De Andrè, artista unico, poeta e cantore dell'Italia degli ultimi, dei messi da parte; di un Paese dalla democrazia malata, nel quale la malavita prende il posto delle istituzioni nel farsi carico -non per servizio ma per il proprio tornaconto- dei problemi della povera gente.

 

Per uno strano caso del destino, oggi, stesso giorno, ci ha improvvisamente lasciato David Sassoli, giornalista prima, volto notissimo del tg1 che gli ha dedicato tutte le sue edizioni, politico dopo, Presidente del Parlamento Europeo dal 2019. La commozione dei suoi colleghi, giornalisti e politici, è la commozione di tutti gli italiani che vogliono bene a questo Paese.

A contrassegnare questa mesta giornata, il dolore della sua famiglia, la commozione dei suoi amici e quella dei molti, come me, che l'hanno conosciuto soltanto attraverso lo schermo della tv, che "bucava" come pochi.

Era una persona buona David, lo capivi da quella sua espressione semplice, dolce, dal sorriso sincero, contagioso. Aveva la faccia da bravo ragazzo, al quale avresti affidato senza problemi le chiavi di casa, sapendo che erano in buone mani.

In un suo discorso al Parlamento Europeo, affermò:
"È molto difficile costruire la democrazia, ma è anche facile perderla se non ce ne prendiamo cura. La natura della democrazia si fonda essenzialmente sulla fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni. Questa fiducia deve essere rinnovata ogni giorno, fatta crescere come un capitale e curata come il miglior investimento".

 

Non è stato un caso che tanti cittadini, prima italiani e poi di tutta Europa, gli abbiano affidato la carica più alta nella massima assemblea rappresentativa continentale. L'hanno fatto perché si fidavano di lui, delle sue capacità, della sua competenza, fermezza e determinazione nel prendersi cura della democrazia, ponendo all'attenzione del mondo i problemi degli ultimi, di quelli che si rifugiano nelle fredde foreste dell'Est Europa per poter riassaporare la libertà o di quelli ingiustamente detenuti e privati dello stesso diritto.

E' stato un esempio David, ha incarnato l'istituzione nella maniera più alta, quella della politica fatta per servire, parlando in modo chiaro, diretto, semplice. E' questo che l'ha fatto arrivare sempre alla gente, senza filtri. Dovremo sforzarci, noi italiani per primi, per non dimenticarlo.

 

Tra pochi giorni il Parlamento italiano voterà per eleggere il successore del Presidente Mattarella. Avremo bisogno di un uomo altrettanto forte, deciso, equilibrato, di cui potersi fidare. Avremo bisogno di un uomo a cui affidare la custodia della nostra democrazia. 

Penso che David Sassoli sarebbe stato certamente in grado di assolvere a tale alto compito, perché era un uomo che ispirava fiducia. Aveva già annunciato di non voler proseguire il suo mandato come Presidente del Parlamento Europeo e sono convinto che molti tra i Grandi Elettori sarebbero stati pronti ad affidargli la guida del nostro Paese. Senza di lui, scegliere il nuovo Presidente della Repubblica sarà ancora più difficile.

Ciao David, riposa in pace.

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