11 marzo 2023

LA STORIA CHE SI RIPETE DEGLI INEDUCATI

 


 

E' cosa nota che la storia si ripete.

Ora, è stato annunciato che il Governo intende condurre una campagna informativa nei Paesi di provenienza delle persone che arrivano con ogni mezzo in grado di galleggiare, pure a stento, sulle onde del Mediterraneo. Il fatto è che si tratta di Paesi del mondo terracqueo come la Siria, semidistrutta da oltre dieci anni di guerra interna e occasionali bombardamenti israeliani (di cui il mondo terracqueo non ha mai trovato l'occasione per indignarsi); l'Afghanistan, dal quale siamo scappati a' scarpa a' zoccula in un non-sogno (purtroppo!) di mezza estate, un paio d'anni fa, e che adesso è presidiato da quei simpaticoni barbuti che si dicono studenti del Corano ma lo applicano in maniera tutta loro, negando ogni diritto possibile e immaginabile -tranne quello di starsene a casa- alle loro donne; Egitto e Tunisia, paesi nei quali il sogno della primavera araba è stato spezzato da dittature e governi incapaci; paesi del corno d'Africa e dell'Africa subsahariana nei quali guerre e siccità hanno reso impossibile la vita per uomini, animali e piante.

Ma siccome la storia si ripete, considerato che le nostre ambasciate in quegli stessi paesi faranno una fatica boia (senza chi molla) ad instaurare rapporti bilaterali ufficiali con i loro omologhi, la campagna informativa sarà probabilmente condotta con appositi aeroplani pilotati dagli eredi di Gabriele D'Annunzio e Italo Balbo, che provvederanno ad inondare di volantini il suolo di queste terre costellate di macerie ed aride, o anche le tende e i tuguri dei campi profughi dei milioni di sfollati tra Siria e Turchia. I volantini saranno del seguente tenore: non venite in Italia, ché il mare è brutto, ci sono gli scogli e finisce male. E dite ai vostri scafisti che abbiamo inasprito le pene e che abbiamo introdotto un nuovo reato nel codice penale della nazione italica (che noi di codice penale ce ne intendiamo, visto che quello in vigore l'abbiamo fatto noi 92 anni fa, ed è fatto talmente bene che sempre quello è), per il quale si rischiano trent'anni di carcere.

Altro annuncio, a tipu Papa, ma non all'urbi et all'orbi, ma -sintiti! Sintiti!- ancora di più: <<Questo Governo andrà a cercare gli scafisti, lungo tutto il globo terracqueo!>>, Giorgiuzza dixit.

Ora, due cose mi vengono in mente.

  1. Il globo, in quanto tale, non è in 2D ma in 3D, perciò non è solo lungo ma è anche largo ed alto. Pertanto, occorrerà cercare non solo in lunghezza ma lungo tutte e tre le direzioni. Occorrerà, cioè, per capirci meglio, Giorgiuzza, uno sforzo triplice (chi a tia, 'u sacciu, 'sta parola ti piaci).
  2. Sempre per il fatto che la storia si ripete, ricordo che l'ultima volta che qualcuno si definì "poliziotto del mondo" fu più di vent'anni fa, dopo la strage del 11 settembre 2001. Fu Jorge Bush a giurare vendetta a Osama Bin Laden, promettendogli che gli avrebbe dato la caccia in tutto il mondo. Altrettanto promise ai talebani, nell'intento di ripristinare la democrazia. La promessa faceva parte di un intento ancora maggiore: esportare la democrazia in tutto il mondo e farsene garante, a dispetto di tutto e di tutti. Tutti sappiamo come è andta a finire: a parte Osama, chi muriu 'mmazzatu, i talebani sono ancora in Afghanistan e la democrazia mondiale è sempre più in crisi. E' evidente anche un bimbo innocente che l'Italia non ha né gli uomini né i mezzi né, soprattutto, il diritto di andare, di sua spontanea volontà, a rompere i cabasisi all'Africa intera o all'Afghanistan. Con quale mandato internazionale? A nome di chi? Non è dato sapere.

 

Ultima annotazione: dopo aver accuratamente disertato i luoghi del luttuoso naufragio di Cutro ed aver, con altrettanta occuratezza, evitato di incontrare i parenti delle vittime, Giorgiuzza nostra, pensando di fare 'na cosa 'ngarbata, ha invitato i parenti delle vittime a Roma, a Palazzo Chigi, in un estremo tentativo di riparare alle mancanze di questi giorni.

La maggior parte dei parenti delle vittime ha rifiutato l'invito. E si capisce!

Quando muore qualcuno, educazione vuole che per rispetto verso il morto e verso la sua famiglia, si vada al lutto a casa del morto o nel luogo presso il quale è temporaneamente custodita la salma. La visita a casa è un semplice omaggio alla persona deceduta. In Calabria è spesso accompagnata da semplici omaggi materiali, tipu 'n paccu 'i zzuccuru o 'i cafè, 'na guantera 'i pastetti (ché il dolce aiuta a sopportare il dolore) o 'na buttigghia 'i Tombolini. I parenti stretti, invece, sono soliti offrire colazione, pranzo o cena nei giorni del lutto, secondo il grado di parentale vicinanza. Ciò perché quando sei colpito da un lutto, a tuttu pensi meno che alle cose di tutti i giorni, mangiare compreso.

 

Ora, non dicu che Giorgiuzza doveva portare a Crotone pacchi di zzuccuru, cafè o di buttigghi 'i Tombolini, né tantu menu vassoi e teglie con colazione, pranzo e cena, cumbigghiati ca stagnola. No, a questo ci hanno pensato già le comunità di Cutro e di Crotone, senza alcuna ostentazione.

Però, invitare i parenti dei morti di Cutro a Palazzo Chigi è come invitarli a casa propria, per di più dopo non essere andati a manifestare il rispetto dovuto a tutti i morti. Che senso ha?! Nessuno. E' solo un altro segno, l'ennesimo, che manifesta una diffusa ineducazione istituzionale, che poi si traduce in ineducazione a governare.

 

*N.B.: nella foto, tratta da www.raicultura.it, Italo Balbo con Gabriele D'Annunzio

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