14 febbraio 2007

CHIDDHU CH'E' 'U MEI, MU PIGGHIU!

  • E' arrivata! L'aspettavamo tutti per la fine di dicembre dello scorso anno e invece lei si è presentata con ben un mese e mezzo di ritardo. 'A MAREGGIATA!
  • E' stata una vera iornata di malutempuni, con vento forte, mare con onde a tre piani, il tutto guarnito con spruzzatine di nivi squagghiata che sgargiava la facci.
  • E' da ieri che in paese è un continuo andare avanti e indietro di Vigili del Fuoco, Polizia, ecc. Effettivamente la situazione è stata un po' delicata, considerato che -secondo fonti giornalistiche- a Chianalea è stato necessario evacuare due abitazioni.
  • Stamattina, allungando il collo per un attimo oltre lo 'ffacciaturi, mi si è presentato un panorama ben noto: la via Marina china china di sabbia, petri e 'mmazzacani, finu a sutta e scoli; 'a spiaggia china di...tutto!
  • Ironia della sorte, proprio il 28 dicembre scorso la Regione Calabria con apposito decreto -pubblicato il 7 u.s.-aveva concesso un contributo (naturalmente non richiesto dal Comune di Scilla) di € 2.622 (complimenti per la precisione o' ragiuneri ra Regioni! Mi raccumandu i ddu' euri), quale anticipo per la stagione 2007. Sempre per la precisione, è bene ricordare che tale contributo, per l'anno 2005 è stato di € 5.700, mentre per il 2006 si è scesi a € 2.850.
  • Domanda: per cosa sono stati utilizzati questi soldi, visto che -a memoria, ma potrei sbagliarmi- di pulizia della spiaggia se n'è vista ben poca? I proprietari dei lidi potranno meglio confermare.
  • Alla luce degli eventi verificatisi però, una spiegazione sembra esserci. Sì, per una volta il Comune fu davveru priviggenti.
  • Infatti, loro sapevano che prima o poi -come ogni anno, d'altra parte-si sarebbe scatinato il tirribilio e che perciò, a fare pulizia ci avrebbe pensato il mare. Ergo, perché mai sprecare i soldi (non richiesti) che la Regione ha appositamente stanziato? E bravi!
  • Evidentemente i nostri ammnistratori conoscono bene un vecchio detto chianalioto, secondo il quale, il mare, rivolgendosi al marinaio che si apprestava a prendere il largo, dice:
    "Veni, veni, chi non ti fazzu nenti. Ma ricorditi: chiddhu ch'è 'u mei, mu pigghiu!"

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