03 luglio 2007

DALLE BIGHE ROMANE AL "DBA"

Non so in altre parti d'Italia (magari i miei amici che vivono al di fuori dei calabri confini, ndi virunu puru 'i peggiu), ma a Reggio Calabria il Codice della Strada è praticamente ribaltato.
La precedenza ce l'ha, nell'ordine:
- chi proviene da sinistra, anche se alle ultime elezioni la destra ha preso più del 70% dei voti!;
-chi ha lo stop, pirchì (nel 99% dei casi al volante c'è un essere umano di geniri fimmininu): havi l'acqua supr' o' focu oppuru hav' a girari 'a frittata 'i patati!;'ccumincia a sunari ddhu clacson chi 'a sentunu puru i Catania, pirchì havi a iari mi pigghia 'u figghiolu chi nesci ra scola o ra piscina;
-chi ha il semaforo rosso, tantu poi,'a multa na pava 'u stessu, stracatafottendosene altamente di tutte le telecamere che sono state installate di recente.

Ho appositamente lasciato per ultimi quella gran moltitudini (masculeddhi e fimmineddhi senza distinzioni) che, saccomu si sono oramai civilizzati -o almeno credono- non fanno più uso delle frecce.


Si da il caso però -e qualcuno glielo dovrebbe spiegare- che le frecce non sono mica quelle che usavano i nativi d'America (meglio noti come "indiani") bensì quelle che a scuola guida -almenu finu a 17 anni fa, quandu praticaia ieu- venivano tecnicamente definiti "indicatori di direzione".


Ricordate il famosissimo film di "Ben Hur"? C'è una scena che mi è tornata in mente oggi: è la corsa delle bighe, durante la quale un romano alquanto scorretto cerca di "speronare" la biga del nostro eroe, facendo uso di appuntiti aculei di ferro.

Ebbene, avrei voluto tanto averli a disposizione sulla mia macchina!

Se fossimo nell'epoca dell'Impero romano, li avrei sicuramente usati oggi, in modo scorretto sì ma credo giustificato, contro quella caterba di automobilisti appartenenti alla suddetta
razza (in rapida e pericolosa espansione), che ogni iornu caminunu nta strata rallentando (fin quasi a fermarsi): in autostrada perché devono uscire a qualche svincolo oppure, in città, svoltando all'improvviso per entrare (letteralmente) nel forno a prendere il pane o in una gelateria - o meglio, dentro la vitrina dei gelati- evidentemente per combattere un attacco di strura subitania.
Caminunu comu se fussiru suli, patruni ra strata e tu, poviru cristu chi nci 'mbatti d'arretu, ti devi spremere il ciriveddho, magari cercando anche di scrutare l'espressione del guidatore che ti precede attraverso il suo specchietto retrovisore, solo per capire quali sono le sue intenzioni o, meglio ancora, quali possono essere le sue nicissità in considerazione dell'orario e delle condiziioni meteo.

Poiché siamo in epuca definita "moderna", lancio un'idea che, chissà, potrà essere raccolta da qualche 'ngignusu 'ngigneri di meccanica.

Cuntinuandu 'i 'stu passu, mi sa che oltre al navigatore satellitare, sulla parte posteriore delle nuove autovetture dovrebbero montare -direttamente collegatu cu ciriveddhu- una sorta di analizzatore cerebrale del conducente, in grado di svelare quali sono le intenzioni di manovra del guidatore.

Se vuliti, ho pure pronto l'acronimo: DBA. Pi chiddhi chi sannu l'inglesi sta per Driver's Brain Analiser. In scigghitanu: Dimmi (chi vo' fari) Bestia d'Autista.


Così, chi ha la sbintura di capitare dietro un conducente di tal risma,
ne trarrebbe sicuramente un doppio beneficio: risparmio di calendari con i quali "santiare"; risparmio della relativa produzione di bile e conseguente minore affaticamento epatico!

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