13 agosto 2008

'SPITALI: LA REGIONE AMMETTE L'ERRORE

"Abbiamo fatto un errore".

Con queste quattro letterali parole, pronunciate durante un'intervista a RTV, l'on. Demetrio Naccari Carlizzi, assessore regionale al Bilancio e Patrimonio della Regione Calabria (nonché ex vicisindico di Reggio Calabria), ha onestamente ammesso il grande abbaglio preso dalla Regione nella redazione dell'oramai famosissimo Piano Sanitario Regionale che, lo ricordiamo, prevedeva la chiusura dell'ospedale "Scillesi d'America" e la sua aggregazione ai Riuniti di Reggio Calabria, nonché la sua riconversione a centro specialistico per la ricerca sulle cellule staminali.
Evidentemente, la pausa estiva che i nostri politici hanno appena 'ccuminciato ha portato consiglio.
Forti sono state -almeno a parole- le proteste e gli appunti sollevati in merito, contro una decisione presa a tavolino, in maniera troppo semplicistica e che rischiava di penalizzare ben 50.000 poviri cristianeddhi, Scigghitani in primis.

Pure sull nostro sito -alla nostra manera- avevamo messo in particolare evidenza la penalizzazione che gli scillesi e gli abitanti di una decina di comuni limitrofi avrebbero avuto se quel Malanova di P.S.R. sarebbe stato approvato in via definitiva.
Soltanto adesso, la Regione scopre che le due strutture (ospedale e centro per la ricerca sulle cellule staminali) possono coesistere (nci mmancava, cu sei piani 'i 'spitali ch'avimu!).
In particolare, secondo quanto riferito sempre dall'assessore Naccari, l'ospedale scigghitano sarebbe destinato alle cure di "primo livello", considerato che il nosocomio scigghitano è già dotato di sale operatorie funzionanti, lasciando ai Riuniti di Reggio quelle specialistiche di "secondo livello".
Nel contempo, dovrebbe realizzarsi presso lo "Scillesi d'America" anche il progetto previsto nel P.S.R. in merito alla costituzione di questo centro di ricerca sulle staminali.
Si perverrebbe così a una effettiva valorizzazione del presidio sanitario scigghitano.
Dunque, meglio tardi che mai. Nonostante la calura estiva, ancora c'è cu' usa nu pocu 'u ciriveddhu.
Per adesso è tutto, carissimi paisani.
Ovunque voi siate (ca testa sutt'acqua, a panza all'aria, o' friscu sutta a 'n peri 'i castagnara), buona continuazioni di ferii.

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