02 aprile 2009

SEMPRE CARO MI FU QUEST'ERMO SCIGGHIO

Di sicuru, la Malaletterina a Babbo Natale inviata nel bellissimo "porco d'aprile" del nostro malasito, potrebbe sicuramente far parte del libro dei sogni.
Ma i sogni, dalle nostre parti è facile, quando si riaprono gli occhi, si trasformano in incubo: la realtà che viviamo.
Cugghiutu da un attaccu di pessimismu non cosmico (Leopardi è sempri Leopardi), ma calabro-scigghitanu (chi, cu tuttu 'u rispettu, è centu voti peggiu), ne approfitto per fare, in un sol colpo, un rapido aggiornamento della malasituazioni.

  • Per le strade si fa ancora quella che ho ribattezzato la gimk(fr)ana.
  • U suli non di voli sapiri mi nesci (vedi post precedente).
  • Nonostante un presidente-ferroviere (cu tantu di birritta), le ferrovie italiane sborsano migliaia di euro di rimborsi per aver fatto viaggiare i passeggeri su vagoni-freezer e i giovani emigrati cuntinuano a prendere i carri-bestiame per il Nord.
  • Nta chiazza non c'è mancu 'n'anima viva.
  • Speriamo che la nera "barriera corallina" scigghitana non faccia la fine di chiddha australiana.
  • L'Ostello della Gioventù dimostra ogni giorno di più la sua...senilità.
  • E' l'ala degli scrittori e soprattutto degli studenti locali che, invece di essere costretta a prendere il volo dallo Scigghio, vorrebbe tanto avere a disposizione una biblioteca.
  • 'A storia ru 'spitali è caduta nel silenzio più totale. E lo Scillesi d'America cade... a pezzi.
  • Quello di Iercari non è un campo sportivo, bensì un campo-scuola. Sì, scuola-guida per aspiranti patentati.
  • La Scillese è solo un ricordo tramandato ai ragazzi attraverso qualche fotografia.
  • Ad oggi, navigando nei pressi di Morselli, l'unica rete chi putiti utilizzari è chiddha... ru sciabacheddhu.
  • Il museo della pesca è una vecchia idea...rimasta tale; i Bronzi di Riace di calabrisi avranno solo...Gattuso che gli fa la pubblicità ca manu nto cori; u pani 'i 'ranu ra Mulia? Beh, se siti ancora vivi dopo lo slalom tra le frane e n'o 'rrivati friddu...
  • Lo Scilla Volley da un anno ormai è Villa Volley.
  • L'anfiteatro: passau quasi un annu da quando doveva essere inaugurato. Più che spettatori, i scigghitani sono e restano ancora "aspettatori" che ciò avvenga.
  • Purtroppo, riguardo le grotte di Tremusa non ci sono né seminari, né itinerari che ivi conducano. Perché? Semplice: perché non ci sono più nemmeno le grotte, dimenticate da tutti.
  • Lo Scilla Cine Film Festival: l'emblema delle cose scigghitane, ovvero è stato bello ma è durato poco.
  • Puntuale, con la primavera, 'rrivau puru u sciroccu, chi ndi macina i ciriveddhi. Di energia alternativa però, non se ne vede. Non sarà che si ha paura di fare girare le...pale...a qualcuno?
  • L'Emilia è troppo indietro rispetto a noi. La raccolta differenziata è in fase di avanzata sperimentazione tra Ieracari e Tripi: lavandini, lavatrici, divani, poltroni, tv con tubo catodico (una rarità), e..chi più ne ha, più ne ietta!
  • Dopo essiri passata per Bagnara e per Tropea, vuoi vedere che ora, con l'area metropolitana in corso di formazioni ndi fannu passari puru pi Riggiu? Il titolo della nuova fiction: gente metroplitana!
  • L'autoripascimento della spiaggia di Favazzina e la creazione della nuova “Malanova's beach” sono il frutto di quella gran testa di... cristianazzu (chi vi pinzavu?) di Lunardi che, con la Legge Obiettivo (Legge 443/2001, art. 1 comma 17), ha legalizzato la pratica (già sperimentata ed adottata con successo in territorio calabro-scigghitano) di smaltire il materiale proveniente dagli scavi per i lavori dell'autostrada, castrariandulu peri peri, scaraventandulu vaddhuni vaddhuni. 'A sciumara i Favazzina, ritenuta essere dagli antichi Crateide, la madre di Scilla, ha fatto il resto, tenendo fede al suo mito.
  • Dopo la gran truvata pubblicitaria della campagna contro gli ecomostri, al porto tutto s'è fermato. Stanno ancora completando il rivestimento del muraglione dopo la galleria. La quali, con la salsedine (in una continua battaglia giornaliera) è già ai ferri...ruggiati.
  • Dell'antica arte della seta a Scilla, non ci sono né bachi, né telai, né gelseti. Ristaru sulu i...supali!
  • Certu che ci danno la bandiera blu sulla fiducia. D'altra parti, scigghitani non fa rima con ...Galbani?
  • Infini, il depuratore potrà essere smantellato, tantu s'è dimostrato inefficace, inutile: continuando così, siamo ogni giorno di più nella m....
Per ora mi fermo qui. Ma potrei continuare, all'infinito...

1 commento:

Giovanni Panuccio ha detto...

Toccando ciò che più si desidera, pare che almeno il secondo alinea possa essere cassato. Il sole - il 2 ed il 3 aprile - è tornato su Scilla, riuscendo perfino a scrollarsi di dosso la soffocante amicizia del suo indegno compare scirocco.
Il 2 aprile, giorno del tuo onomastico, è stato un bel pomeriggio per gli scillesi e per gli amanti di Scilla. Ne parlo qui:

http://giovannipanuccio.blogspot.com/2009/04/un-pomeriggio-da-incidere-nelle-menti-e.html

La via che unisce il lungomare Colombo con il porto non è stata sottoposta, se non alcuni anni addietro, a restauri. Ma, almeno, è stata dedicata a San Francesco da Paola. Figura cara particolarmente agli "scillesi di mare" ma, sotto sotto, simpatica pure a quelli "di collina".
Ed è bello che tale dedicazione sia avvenuta con un certo criterio ed un certo decoro, nella distinzione e, al tempo stesso, nell'integrazione del momento civile in quello religioso. Se, infatti, le note del "Canto degli Italiani" (o inno di Mameli) eseguite dalla "Città di Scilla" ci hanno ricordato che siamo italiani e che, in fondo, non è poi una cosa così spiacevole, il nuovo nome dato ad una vecchia via ci ha ricordato, con l'"acattolico" Benedetto Croce, che "non possiamo non dirci cristiani".
Basta questo ad attenuare il tuo pessimismo comico (quello cosmico, come hai fatto bene a ricordare, lo lasciamo a Leopardi)? Certamente no, ma a me piace constatare che le fratture causate alle coscienze degli scillesi dall'ottusa pervicacia di una persona, con il guasto che ne è derivato per molti rapporti interpersonali, paiano, quanto meno, risolvibili e che Scilla possa finalmente riappropriarsi della propria storia e della propria identità. Presupposti - parafrasando la tipetta che ha vinto "San Remo-Giovani" - imprescindibili anche solo per sognare una riscossa civile, culturale, sociale ed economica. Almeno a parere di chi scrive.
Quanto al ripascimento delle coste, senza addentrarmi in tecnicismi che mi farebbero fare una pessima figura, la mia impressione è che sia necessario se non altro per difenderle dalla costante erosione e che la politica dei decenni passati di divieto assoluto di scarico in mare di qualsiasi materiale di risulta - anche previamente controllato e verificato compatibile sul piano ecologico - non abbia fatto bene. E che, quindi, una correzione di rotta fosse necessaria. Forse il rimedio s'è dimostrato peggiore del male. Ma, secondo me, va corretto il rimedio, non ripristinato il male.

Giovanni Panuccio