08 giugno 2024

ELEZIONI EUROPEE: A CACCIA DELL'ULTIMO VOTO TRA FALSE CANTANTI E FRUTTIVENDOLE

 Un mese fa, alla presentazione delle liste per le elezioni europee che si svolgeranno in questo weekend, è venuta fuori la genialata.

Per votare la nostra (per me è ancora una donna) Presidente del Consiglio Meloni sarà sufficiente scrivere sulla scheda soltanto "Giorgia", perché nelle liste elettorali la onnipresente presidente del Consiglio dei Ministri si è registrata come Meloni Giorgia, detta Giorgia.

In passato, i casi più famosi furono quelli di Giacinto Pannella detto Marco e di Domenico Minniti, detto Marco. La precisazione era d'obbligo poiché i due erano conosciuti con il nome di Marco, pur avendo un nome diverso all'anagrafe.

Anche a Scilla ci sono diverse persone che non vengono chiamate con il loro nome ma con il nome del loro padre -spesso perché deceduto quando loro erano in tenera età.

Ora, se putacaso mi venisse mai la gana di candidarmi, il mio nome sulla lista sarebbe Picone Francesco Rocco detto Francesco, perché moltissimi mi conoscono solo con il primo nome di battesimo e pochissimi sanno che ho due nomi. Perciò, la precisazione sarebbe perfettamente logica.

Ma se tu ti chiami Giorgia Meloni, non c'è nessun motivo logicamente spiegabile a un soggetto dotato di normale intelletto, per cui ci sia la necessità di precisare il "detta Giorgia". Ti chiamassero Giorgina o Giorgiuzza, allora sì che dovresti precisare "detta Giorgina" o "detta Giorgiuzza", a tipu Gigino e Gigetto.

Ma....la verità viene sempre dopo il ma, la logica è una cosa, la politica è un'altra: lì, tutto è possibile, per qualche voto in più. Senza vergogna.

E così, oggi e domani, troveremo sulle schede il "detta Giorgia". Ora, pensavo una cosa: non è che molti la confonderanno con la cantante e, siccome è brava e piace a molti -la cantante, intendo- in tanti le daranno il voto pensando che sia quella che ha vinto Sanremo nel 1995?

Forse, per evitare omonimie ingannevoli sarebbe stato meglio usare il sostantivo con il quale la stessa Presidente del Consiglio si è autodefinita presentandosi al Governatore campano, l'ineffabile Vincenzo De Luca. In quella occasione, poche settimane fa, Giorgia-Giorgina-Giorgiuzza ebbe il (per lei sola) simpatico ardire di autodefinirsi "la stronza della Meloni". 

Ecco, credo che siccome a chiunque piace sentirsi chiamare per come effettivamente si sente, sarebbe stato meglio se sulla scheda invece che "detta Giorgia" ci fosse stampato "Meloni Giorgia detta La Stronza". Forse hanno evitato perché avrebbe saputo molto di romanaccio boccaccesco -pur essendo il termine "stronzo", etimo di origine longobarda (poteva essere altrimenti?!)- e trattandosi di elezioni europee, al di là delle Alpi non tutti avrebbero afferrato l'inaspettata autoironia della nostra -ahimè!- Presidente del Consiglio. 

Sono certo, però, che in molti avrebbero messo il segno di croce su "La Stronza", solo per togliersi lo sfizio di aiutare Giorgia-Giorgina-Giorgiuzza a comprendere che non è solo un'autodefinizione ma, in effetti, lo scrivo con tutto il dovuto rispetto, è il modo in cui Ella, Sig.ra Presidente del Consiglio, viene percepita da gran parte della popolazione italica (avente e non avente diritto di voto).

Ah, un'altra cosa ho pensato. Nel giorno che precedette lo scorso turno elettorale che poi la portò a capitanare l'attuale Governo, giorno che avrebbe dovuto essere di silenzio per riflettere,  Giorgia-Giorgina-Giorgiuzza si fece fotografare con in mano due meloni -di quelli buoni col prosciutto crudo, per intenderci. Oggi, sui social, è spuntata un'altra foto, nella quale  Giorgia-Giorgina-Giorgiuzza è a fianco di un banco di ciliegie, qualità "Giorgia". Ecco, un'alternativa a "detta Giorgia" che fosse meno volgare de "La Stronza", avrebbe potuto essere "detta La Fruttarola d'a Garbatella", Probabilmente lo userà per le prossime elezioni politiche.

Intanto, preferisco persone che la precisazione nel nome ce l'hanno per motivi seri, come per esempio Domenico Lucano, detto Mimmo. Mi suona logico, ci riconosco la storia personale di un uomo che vive con un'idea precisa della società e mi viene facile guardare da quella parte delle liste, anche perché da mancino naturale -ra testa e' peri- l'altra metà della scheda elettorale non l'ho mai nemmeno guardata. 

A voi che avete avuto la pacenzia di leggere fin qui, comunque la pensiate, auguri di buon voto.




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