Cu 'na facci di 'mpigna da competizione, i catanzarisi continuano a iucari a "l'asu pigghiatuttu".
Non sunnu ancora sazi dopo l'abbuffata iniziata da trentasette anni, durante i quali si cugghiru capoluogo e relativi assessorati regionali, l'aeroporto internazionale (che, non avendu largu nte cimi ri muntagni aundi sunnu, hanno dirottato a Lamezia, nto chianu), ecc., ecc.
Ora si pigghiaru, trionfanti, puru la sede regionale dell'Agenzia delle Dogane. Panza mei, fatti catoiu!
Una sentenza del Tar del Lazio ha infatti annullato la determinazione della stessa Agenzia del 26 settembre 2007 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre), con la quale veniva istituita la Direzione Regionale a Reggio Calabria, con sede nell'area del porto riggitano.
La cosa però pare malamente motivata dai giudici e lascia qualche spiranzella, poiché un articolo del regolamento dell'Agenzia, pur stabilendo che la sede deve essere nei capoluoghi di regione, ha trovato già un'eccezione, quella di Bolzano che è stata "equiordinata a Trento in quanto sede del consiglio e degli uffici della Regione" [da "Gazzetta del Sud" di ieri].
Ma scusati, il Consiglio Regionale della Calabria non si riunisce forse a Reggio Calabria, nella sede di palazzo Campanella?
Se siamo in Italia e la legge è (dovrebbe essere) uguale per tutti, pirchì a Bolzano sì e a Riggiu no?
E' noto che per conoscere un popolo se ne deve conoscere la storia. Ripercorriamola, allora, la storia di Catanzaro.
Secondo la leggenda, era Skilletion, (la latina Scolacium), un'antica colonia greca, fondata sul mare (dov'è l'odierna Catanzaro Lido), da Ulisse di passaggio dalla terra dei Feaci, nel VI secolo a.C..
Ma sicundu vui, Ulissi aviva 'u tempu per fondare una città?
E poi, stando alle ultime ricerche, la terra dei Feaci, pare fosse la Sardegna!
Presi di schiantu dagli arabi Saracini, gli abitanti, virendula curta e malapavata, si ndi fuiru verso l'entroterra, guidati da due soldati greci: Cataro e Zaro.
Girovagarono per le colline, propriu comu e' zingari (senz'offesa), finché solo nel 793 si rigittarono e, chitandusi i sensi, vi impiantarono quattru casi pi parti, su tre distinti cocuzzoli, previa approvazione del progetto fatta direttamente dall'imperatore di Costantinopoli, mica da una soprintendenza qualsiasi, chi vi cririti!
Nacque accussì 'na cosa nova, che in onore dei due "capozingari", fu battiata Catanzaro, ma vista la posizione geografica, l'etimologia potrebbe significare "'insediamento sorto al di là del fiume", cioè lo Zaro (oggi chiamato Fiumarella). E se già 'u nomu indica un "insediamento" e non una città, ci sarà un motivo!
Reggio invece vanta una storia che si perde davvero nella notte dei tempi, ma la sua fondazione viene fatta risalire a una data certa: 14 luglio del 730 a.C.
Sin da allora, l'antica colonia dei Calcidesi ha rappresentato sempre la città principale della Calabria e almeno da un punto di vista storico, può esserne considerata la "capitale".
Lasciando da parte le considerazioni politiche, è innegabile che tra le due città non c'è paragone.
Riggiu è piana, squatrata, ha il chilometro più bello d'Italia (è veru, mica a gnattu!), non ti puoi perdere mancu se 'u fai apposta. E' città di mari, è provincia di mari, lo tocchi, lo senti, lo respiri.
C'è 'u portu (i Gioia Tauro), l'aeroportu (chi funziona e non funziona). E' città -e provincia intera- con sicuramente il più alto movimento di merci in tutta la Calabria.
E' qui che ha senso che esista una sede dell'Agenzia delle Dogane (cioè l'Ufficio deputato a riscuotere le tasse sugli scambi commerciali).
Provate ad andare a Catanzaro. Io ci ho vissuto (costretto dalla Patria) per quasi un anno (e menu mali chi non fu un annu sanu!)
I tre cocuzzoli e il quartiere marinaro sono legati tra loro, letteralmente avvolti da una serie di ponti chi mancu Los Angeles, vi pigghia 'u friddu sulu m' i viriti. La strada principale, Corso Mazzini, è 'i calata; la piazza principale, Piazza Matteotti, è 'i calata, per giunta sovrastata da un monumento alquanto enigmatico, che Vittorio Sgarbi ha classificato tra i più brutti d'Italia. E 'u mari? Si viri dai tre cocuzzoli, sì, ma sulu cu binoculu!
Come fare dunque per non restare chiusi tra le montagne, isolati dal mondo, dopo che era stato scongiurato il pericolo Saraceno?
Hanno dovuto aspettare un bel po', ma poi, trentasette anni fa, ecco la loro grande occasione: la nascita della Regione Calabria.
Fu accussì chi quel qualcosa chi non era 'na città, non era 'n paisi, non era nenti, è diventato capoluogo di regione, alla faccia 'i ddhi fissa i nu' autri riggitani (provincia compresa).
Da allora però, non si sono più fermati. Mi viene il sospetto che questa bramosia, derivi dagli avi dei catanzarisi di oggi, abituati a "zingariari" peri peri e ad accasarsi dove gli conveniva, prendendosi tutto, anche quello che non gli apparteneva. Ah, le colpe della storia!
Vo viriri chi "l'asu pigghiatuttu" l'hanno inventato i vecchi abitanti di Scolacium, per passare il tempo tra 'na zingariata e l'autra!?
Ma turnamu a nui. Ci siamo dimostrati ancora una volta un populu di fissa, sì, "cchiù fissa ra funtana 'i Riggiu", come diceva il grande Nicola Giunta.
Fissa (inteso come "non furbi", nell'accezione moderna del termine), perché memori della civiltà che ci siamo portati dietro dalla Grecia, speriamo sempre nella Legge, perché vogliamo fare sempre le cose per bene -come la famosa ditta di latticini- salvo poi rimanere...cu 'na manu davanti e una d'arretu!
Adesso, per risolvere la "questione Dogane", il Comune di Reggio, per valere quei diritti che ha maturato con la sua storia, dovrà presentare ricorso al Consiglio di Stato, fondando tutto sul precedente bolzanino.
L'unica differenza è che il Trentino Alto Adige è una Regione a statuto speciale e quindi alcune "deroghe" -diciamo così- alla legge se le può permettere. La Calabria no. Come fare?
Un'idea ce l'avrei. All'epoca della rivolta del 1970 era stato promosso un referendum per costituire la "Regione della Calabria del Sud" e, solo a Reggio erano state raccolte 65.000 firme [da "La rivolta di Reggio Calabria -tra cronaca e mass media" di Francesco Scarpino -pag. 71]
Ora, visto chi 'na sula provincia non poti fari 'na regione, la soluzione ideale sarebbe quella di chiedere l'annessione alla Sicilia, con la quale abbiamo profondi legami culturali, economici, perfino di criminalità. Cosa vogliamo di più?
Così facendo, ci pareremmo anche il...le spalle contro eventuali altre sorprese di questo genere, in quanto anche la Sicilia è regione a statuto speciale, come il Trentino.
L'idea, secondo me, non è poi così peregrina. E' da quando sono nato che sento parlare di conurbazione Reggio-Messina. In fondo, se nci pinzati, siamo una cosa sola, con un braccio di mare in mezzo. Provate per un attimo a far finta che il mare non ci sia...
Sì, proprio come ha fatto ieri il vento che, futtendusini di Nettuno, ha trasportato la cinniri dell'Etna fin dentro le case dello Scigghio!
Non sunnu ancora sazi dopo l'abbuffata iniziata da trentasette anni, durante i quali si cugghiru capoluogo e relativi assessorati regionali, l'aeroporto internazionale (che, non avendu largu nte cimi ri muntagni aundi sunnu, hanno dirottato a Lamezia, nto chianu), ecc., ecc.
Ora si pigghiaru, trionfanti, puru la sede regionale dell'Agenzia delle Dogane. Panza mei, fatti catoiu!
Una sentenza del Tar del Lazio ha infatti annullato la determinazione della stessa Agenzia del 26 settembre 2007 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre), con la quale veniva istituita la Direzione Regionale a Reggio Calabria, con sede nell'area del porto riggitano.
La cosa però pare malamente motivata dai giudici e lascia qualche spiranzella, poiché un articolo del regolamento dell'Agenzia, pur stabilendo che la sede deve essere nei capoluoghi di regione, ha trovato già un'eccezione, quella di Bolzano che è stata "equiordinata a Trento in quanto sede del consiglio e degli uffici della Regione" [da "Gazzetta del Sud" di ieri].
Ma scusati, il Consiglio Regionale della Calabria non si riunisce forse a Reggio Calabria, nella sede di palazzo Campanella?
Se siamo in Italia e la legge è (dovrebbe essere) uguale per tutti, pirchì a Bolzano sì e a Riggiu no?
E' noto che per conoscere un popolo se ne deve conoscere la storia. Ripercorriamola, allora, la storia di Catanzaro.
Secondo la leggenda, era Skilletion, (la latina Scolacium), un'antica colonia greca, fondata sul mare (dov'è l'odierna Catanzaro Lido), da Ulisse di passaggio dalla terra dei Feaci, nel VI secolo a.C..
Ma sicundu vui, Ulissi aviva 'u tempu per fondare una città?
E poi, stando alle ultime ricerche, la terra dei Feaci, pare fosse la Sardegna!
Presi di schiantu dagli arabi Saracini, gli abitanti, virendula curta e malapavata, si ndi fuiru verso l'entroterra, guidati da due soldati greci: Cataro e Zaro.
Girovagarono per le colline, propriu comu e' zingari (senz'offesa), finché solo nel 793 si rigittarono e, chitandusi i sensi, vi impiantarono quattru casi pi parti, su tre distinti cocuzzoli, previa approvazione del progetto fatta direttamente dall'imperatore di Costantinopoli, mica da una soprintendenza qualsiasi, chi vi cririti!
Nacque accussì 'na cosa nova, che in onore dei due "capozingari", fu battiata Catanzaro, ma vista la posizione geografica, l'etimologia potrebbe significare "'insediamento sorto al di là del fiume", cioè lo Zaro (oggi chiamato Fiumarella). E se già 'u nomu indica un "insediamento" e non una città, ci sarà un motivo!
Reggio invece vanta una storia che si perde davvero nella notte dei tempi, ma la sua fondazione viene fatta risalire a una data certa: 14 luglio del 730 a.C.
Sin da allora, l'antica colonia dei Calcidesi ha rappresentato sempre la città principale della Calabria e almeno da un punto di vista storico, può esserne considerata la "capitale".
Lasciando da parte le considerazioni politiche, è innegabile che tra le due città non c'è paragone.
Riggiu è piana, squatrata, ha il chilometro più bello d'Italia (è veru, mica a gnattu!), non ti puoi perdere mancu se 'u fai apposta. E' città di mari, è provincia di mari, lo tocchi, lo senti, lo respiri.
C'è 'u portu (i Gioia Tauro), l'aeroportu (chi funziona e non funziona). E' città -e provincia intera- con sicuramente il più alto movimento di merci in tutta la Calabria.
E' qui che ha senso che esista una sede dell'Agenzia delle Dogane (cioè l'Ufficio deputato a riscuotere le tasse sugli scambi commerciali).
Provate ad andare a Catanzaro. Io ci ho vissuto (costretto dalla Patria) per quasi un anno (e menu mali chi non fu un annu sanu!)
I tre cocuzzoli e il quartiere marinaro sono legati tra loro, letteralmente avvolti da una serie di ponti chi mancu Los Angeles, vi pigghia 'u friddu sulu m' i viriti. La strada principale, Corso Mazzini, è 'i calata; la piazza principale, Piazza Matteotti, è 'i calata, per giunta sovrastata da un monumento alquanto enigmatico, che Vittorio Sgarbi ha classificato tra i più brutti d'Italia. E 'u mari? Si viri dai tre cocuzzoli, sì, ma sulu cu binoculu!
Come fare dunque per non restare chiusi tra le montagne, isolati dal mondo, dopo che era stato scongiurato il pericolo Saraceno?
Hanno dovuto aspettare un bel po', ma poi, trentasette anni fa, ecco la loro grande occasione: la nascita della Regione Calabria.
Fu accussì chi quel qualcosa chi non era 'na città, non era 'n paisi, non era nenti, è diventato capoluogo di regione, alla faccia 'i ddhi fissa i nu' autri riggitani (provincia compresa).
Da allora però, non si sono più fermati. Mi viene il sospetto che questa bramosia, derivi dagli avi dei catanzarisi di oggi, abituati a "zingariari" peri peri e ad accasarsi dove gli conveniva, prendendosi tutto, anche quello che non gli apparteneva. Ah, le colpe della storia!
Vo viriri chi "l'asu pigghiatuttu" l'hanno inventato i vecchi abitanti di Scolacium, per passare il tempo tra 'na zingariata e l'autra!?
Ma turnamu a nui. Ci siamo dimostrati ancora una volta un populu di fissa, sì, "cchiù fissa ra funtana 'i Riggiu", come diceva il grande Nicola Giunta.
Fissa (inteso come "non furbi", nell'accezione moderna del termine), perché memori della civiltà che ci siamo portati dietro dalla Grecia, speriamo sempre nella Legge, perché vogliamo fare sempre le cose per bene -come la famosa ditta di latticini- salvo poi rimanere...cu 'na manu davanti e una d'arretu!
Adesso, per risolvere la "questione Dogane", il Comune di Reggio, per valere quei diritti che ha maturato con la sua storia, dovrà presentare ricorso al Consiglio di Stato, fondando tutto sul precedente bolzanino.
L'unica differenza è che il Trentino Alto Adige è una Regione a statuto speciale e quindi alcune "deroghe" -diciamo così- alla legge se le può permettere. La Calabria no. Come fare?
Un'idea ce l'avrei. All'epoca della rivolta del 1970 era stato promosso un referendum per costituire la "Regione della Calabria del Sud" e, solo a Reggio erano state raccolte 65.000 firme [da "La rivolta di Reggio Calabria -tra cronaca e mass media" di Francesco Scarpino -pag. 71]
Ora, visto chi 'na sula provincia non poti fari 'na regione, la soluzione ideale sarebbe quella di chiedere l'annessione alla Sicilia, con la quale abbiamo profondi legami culturali, economici, perfino di criminalità. Cosa vogliamo di più?
Così facendo, ci pareremmo anche il...le spalle contro eventuali altre sorprese di questo genere, in quanto anche la Sicilia è regione a statuto speciale, come il Trentino.
L'idea, secondo me, non è poi così peregrina. E' da quando sono nato che sento parlare di conurbazione Reggio-Messina. In fondo, se nci pinzati, siamo una cosa sola, con un braccio di mare in mezzo. Provate per un attimo a far finta che il mare non ci sia...
Sì, proprio come ha fatto ieri il vento che, futtendusini di Nettuno, ha trasportato la cinniri dell'Etna fin dentro le case dello Scigghio!