15 novembre 2007

'U 'SPITALI CHIURI E 'I SCIGGHITANI? AMBATULA NCI FRISCHI

Ripetute segnalazioni, interventi, forum, dossier, lettere di denuncia. Nenti, non c'è nenti 'i fari. 'U scigghitanu non di mangia e non ndi 'mbivi.
E -cu rispettu parrandu
e senza offesa per nessuno- è risaputu chi quandu 'u sceccu non voli 'mbiviri, ambatula nci frischi.

Nonostante tutto però, da puro testa 'i 'ncunia di calabrisi chi sugnu e siccomu 'a Natura non mi teni,continuo a parlarvi del Piano Sanitario Regionale,
Venerdi scorso, come preannunciato, la Giunta regionale ha approvato il discutibilissimo Piano Sanitario Regionale, che prevede la chiusura dell'ospedale "Scillesi d'America". Regione-Scilla 1-0 e palla o' centru.
Il documento dovrà ora passare all'esame del Consiglio Regionale e, stando alle reazioni registrate in questi giorni, forse ci sono ancora flebili spiragli per arrivare a un compromesso tra le preterse di razionalizzazione portate avanti dalla Regione e le esigenze di 50.000 cittadini, scigghitani in primis.

"Infattamente" (come direbbe il noto Laqualunque), anche l'ex assessore De Gaetano -dimessosi dall'incarico soltanto da poche settimane- ha lanciato l'allarme contro la chiusura dello "Scillesi d'America", dichiarandosi contrario alla decisione assunta dalla Giunta di cui faceva parte.
Niente di personale contro l'ex assessore De Gaetano, fin da ragazzo, tra l'altro, assiduo frequentatore estivo del nostro paese.
Mi chiedo soltanto:
aund'era iddhu
quando Loiero, la Lo Moro e il resto della Giunta discutevano dell'assetto che avrebbe dovuto avere il P.S.R.?

Sono seguite diverse dichiarazioni politiche, a sostegno del Piano Sanitario approvato.
Al mio occhio, di semplice cittadino, esse appaiono essere oltre che "di parte" anche palesemente contraddittorie, fino a sfiorare il tragicomico.
Di seguito, ve ne offro un esempio, tratto dal documento diffuso dall'area Salute dell'Ulivo e riportato dall'agenzia ASCA, che potete leggere sul malaforum, nel post pubblicato dal nostro GMV -sezione "MALUSPITALI:ORE DECISIVE"
.

"...Rappresenta uno strumento di equilibrio territoriale della sanita'...."
E' equilibrato costringere a spostarsi a Reggio circa 50.000 persone puru pi 'na pungitura? Credo proprio di no, a meno che non s'indenda rivoluzionare le leggi della statica.
Un tale spostamento, provocherà, al contrario, uno squilibrio. E se la "macchina sanitaria" perde l'equilibrio, va' a finiri chi 'ncappotta.

"...Non si sono effettuati tagli, non si sono chiusi ospedali ma, per alcuni, se ne e' modificata la funzione in modo integrato..."
Ah no? A Scilla 'u 'spitali 'u chiuriru per fare posto a un centro di ricerca. Con quale altra struttura si dovrebbe integrare questo nuovo centro, se la più vicina è sempri a Riggiu, a 25 km di distanza?

"...Obiettivi primari del Piano sono: la riduzione della mobilita' passiva e delle liste d'attesa...l'equa distribuzione delle risorse su tutto il territorio regionale...".
Ah sì? Ma se un medico di famiglia può avere al massimo 1500 pazienti, com'è chi nu mericu ru 'spitali 'i Riggiu, oltre a quelli assistiti attualmente, dovrà prendersi cura di altri 50.000 pazienti.
Me li vedo già: 50.000 cristianeddhi -cu' zoppu, cu' sciancatu, cu' asmaticu,cu' malatu 'i cori ecc.- a fare file interminabili pirchì costretti mi vannu tutti nta nu 'mericu. Pazienti sì, ma chi pacenzia nci voli?!
Sicuramente poi, avranno poco spazio per muoversi -considerato l'affollamento. Inoltre, visto e considerato com'è ridotta la sanità calabrese, per scrivere il loro nome sulle lunghissime liste d'attesa, dovranno utilizzare la regale carta igienica di una nota pubblicità che attualmente imperversa in tv.

"...L'indirizzo assunto dal Piano di spostare l'asse dell'assistenza sanitaria verso il territorio...".
Sì, quello del Comune di Reggio Calabria. Si sposta l'asse? Ma comu? e lo "strumento di equilibrio territoriale" di cui si è parlato qualche riga prima? Niente paura: va solo a farsi strabenedire.

"...L'area di criticita' maggiore che interessa il sistema Welfare riguarda prevalentemente le azioni socio assistenziali''
Eh già, mai affermazione fu più veritiera. Ma che efficacia potrà avere l'azione socio-assistenziale di un solo ospedale nei confronti di un numero spropositato e irragionevole di richieste di prestazioni, cui dovranno far fronte medici e infermieri già sul piede di guerra, perché preoccupati da un futuro prossimo a dir poco incerto?

E come gli operatori sanitari, anche la sezione AVIS di Scilla è preoccupata [vedi lettera]. Noi di www.malanova.it siamo preoccupati, ogni giorno di più.

'U scigghitanu no, campa tranquillu, è pigghiatu 'i "rassimi stari", come quel personaggio di Rocco Barbaro, si ndi futti.
Aspetta, per risvegliarsi, solo l'occasione propizia per fare pettegolezzo spicciolo, cattivo, fine a se stesso e perciò inconcludente. O mi sbaglio? Lo spero proprio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido a pieno quello che hai scritto. Si è fatto un gran parlare di barricate, manifestazioni di interesse, comitati pro-ospedali, ma in fin dei conti non si è mosso nessuno. L'unico che ha cercato di smuovere le acque secondo me è stato il sindacalista Nuccio Azzarà, per il resto si è assistito solo ad una parata di buoni propositi. Si profila un triste epilogo per una struttura che invece dovrebbe essere prima ristrutturata, ripulita e sistemata seriamenete e, successivamente, potenziata per curare la gente. La ricerca è indispensabile, ma obiettivamente Scilla in questo momento ha bisogno di poter contare su una struttura seria. Rocco Bellantone

Anonimo ha detto...

Purtroppo è una dura realtà questa. Io credo che l'ospedale è molto importante perchè non adiuva soltanto gli scillesi, ma anche i paesi vicini, i quali sennò dovrebbero andare più lontano. Mio padre ci lavora a Scilla, e penso di sapere abbastanza di questa situazione, ma comunque, come dice mia madre, è una vita che lo vogliono chiudere quest'ospedale. In effetti è un pò carente, ma il pronto soccorso è importante e poi sarebbe inutile, secondo me, tramutarlo in un centro di ricerca. Comunque si vedrà...
Ti saluto