27 dicembre 2008

E' NATALI? 'U CASTEDDHU CHIURI!

Fora iabbu!
E' periudu di vacanzi e, comu mi capita o' spissu, mi piaci passiari peri peri cu l'amici per le strade del nostro paisuzzo, comu fussi nu turista chi veni da fora.
Aieri, messi fuori strada da una soffiata rivelatasi infondata, ndi calammu o' portu e poi a' Chianalea, dove era passata vuci si sarebbe organizzato un prisepiu sulle barche. Cu' sapi pirchì, supr' e barchi non vittimu nenti, tuttu o' scuru.
Gli unici presepi che abbiamo potuto ammirare, sono stati un paio fatti direttamente sui davanzali delle finestre, ra parti i fora, supr' 'a strata.

Datosi il tema natalizio, arrivati a' Nunziata e basciata a cresia i San Giuseppi, ndi turnammu arretu e abbiamo decisu di nchianari o' casteddhu, per ammirare una mostra sui presepi viventi fatti nella provincia di Reggio Calabria, di cui abbiamo sintutu la pubblicità.
Il soggetto della mostra è sicuramenti interessanti ma, non facimu mancu a tempu mi 'rrivamu davanti 'a porta ru casteddhu Ruffo, che una malasorpresa ci accoglie.
E' una comunicazioni firmata dal sindico in pirsona pirsonalmenti, il quale ci informa chi nei giorni di 25-26 dicembre, il castello rimarrà chiuso. Ma comu!?

Pochi giorni fa, all'arioportu di Roma succiriu nu parapigghia, con genti bloccata ddhà pi ddu' iorna 'i fila a causa di uno sciopiro stranu assai. La sala partenze dell'arioportu pariva 'na moderna Torre di Babele, aundi ognunu si sfogava lanciando malanove a destra e a sinistra in tutte le lingue del mondo. E' dovuta interveniri perfinu la Protezioni Civili, pirchì la cosa si è trasformata in una emergenza nazionali!
Alla fini, il Ministro, ricurdatusi ch'era Natali, periudu dell'annu in cui la genti evidentementi si sposta più del solitu, ha dovuto precettare gli sciopiranti, i quali sono tornati al lavoro, ripristinando cusì 'na pocu di normalità.

Ma se a Roma 'u Ministru precetta, a Scilla 'u Sindicu autorizza gli operatori che tenunu 'pertu il nostro castello Ruffo a starsene a casa, a... 'mpastari zippuli e a iucari a stuppa.

Certu, a Scilla non ci sarannu mai centinaia di migliaia di cristiani in visita ma è comu se a Riggiu il Sindicu -o meglio la Soprintendenti competenti- autorizzassi coloro che vi lavorano a chiudere il Museo della Magna Grecia.

Per un paisi che ietta u bandu ammunti e abbasciu di essiri turisticu, che nc'è di megghiu se non 'ssicutari coloro che hanno l'infelici pinzata di passarsi 'na menza iurnata natalizia nto Scigghiu?

Ma se 'u casteddhu era chiusu, 'a mostra -organizzata nei locali del CE.RE.RE. era aperta. Pirciò nchianammu e siccomu 'a testa l'haiu dura, mi mintìa 'i poprositu, a cuntari le firme sul registro dei visitatori nei due giorni del 25-26. Ndi cuntaia 114 (salvu errori).

Ora, considerandu chi non tutti firmunu e facendu 'na proporzioni minima di una firma ogni tri cristiani visitanti, veni fora chi nta ddu' iorna o' casteddhu nchianaru pocu menu di 350 visitatori. Vulendu tradurri il tuttu in termini economici, facendu finta chi nu bigliettu custa 5 €, significa chi 'u Cumuni 'i Scilla ha avutu un mancatu incasso di circa € 1.500 nta ddu' iorna! Si viri chi non ndavi bisognu!

E cusì, mentri o' Cannateddhu e a Firritu nci su' i strati tutti illuminati; al Palazzo ducale Ruffo di Bagnara c'è la sagra del torrone. Mentri nta ogni paisi vicinu si organizza una qualchi manifestazioni natalizia, a Scilla nenti. Mancu un arbiru i Natali: evidentementi ndi scuntammu quell'anno in cui il Comune l'albero lo fece a ddu' piani. Vi ricurdati?

Se non fussi per l'iniziativa isolata di qualche cittadino che -come ogni anno- iarmau nu picculu ed originali presepi all'angolo tra via San Rocco e Via Sinuria, o per luci festive accese nto balcuni o nta facciata di qualche abitazione privata (cresia Matrici a parti), a Scilla si fa davvero fatica a percepire l'atmosfera natalizia, pari cchiù 'n'aria da venerdi santu. Tant'è che l'atru iornu in piazza un ragazzo ironicamente chiedeva:"Ma chi è, Pasca o Natali?".

In compenso, anche le iniziative volte a ricordarci la bellezza del Natale viene snobbata, non presa minimamente in considerazione; passa nel più assoluto silenzio.

Ma se questo silenzio non dice niente alle orecchie ru scigghitanu, esso alle orecchie di un turista -che venga dalla provincia o da più lontano, non fa differenza- verso il quale dimostriamo ogni giorno di più di non nutrire il benché minimo rispetto, che si vede trattato così male, fino a sentirsi quasi colpevole mi veni mi ndi "nzurta" nta casa, questo silenzio dicevo, si trasforma in imprecazioni il cui significato -a differenza di quelle all'arioportu i Roma- siamo in grado di comprendere e condividere benissimo, tanto che (ricurdandumi ch'è Natali) non mi veni altro da dire che: fora iabbu!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro nonno, sono daccordo con te, a Scilla abbiamo passato un natale di merda...
Prendiamo esempio da Bagnara, guarda cosa ha organizzato l'olimpia, cioé la pallavolo:
http://www.olimpiabagnara.it/immagini/Natale%20Solidale08/NataleSol08.htm

u nonnu ha detto...

Davvero una bella iniziativa quella bagnarota, accompagnata dalla giusta coreografia per le vie cittadine.
Complimenti alla Olimpia Bagnara che -a quanto leggo dal volantino- non è solo una squadra di pallavolo ma un'associazione culturale.
A Scilla, le poche associazioni culturali si dibattono tra mille difficoltà, mentre la squadra di pallavolo -come detto in altri interventi lo scorso anno- si ndavipp' a fuiri pi Villa.
Chiudo con un saluto agli amici bagnaroti dell'associazione IRC (alcuni dei quali ho riconosciuto anche dalle foto). Buon anno a tutti!

Anonimo ha detto...

Caro Nonno,
per prima cosa complimenti x il blog, davvero caratteristico e carino...
Permettimi di entrare nella discussione... Anche a Bagnara un tempo (ma anche oggi molte) le associazioni aprivano la bocca per criticare, filosofeggiare e non facevano nulla di concreto...
Bé, oggi la situazione è diversa: coloro che sono da anni in associazioni e quindi esperti, sn ancora alla stessa situazione ma non vengono per nulla considerati, mentre nuove persone da definire "dilettanti" si sono buttate da protagonisti nella vita di Bagnara e invece di parlare sono entrate nel mondo associativo rivoluzionandolo e agendo in modo concreto. Ora le associazioni a Bagnara organizzano il Natale, sono parte attiva dell'estate bagnarese ecc. Mentre le solite "associazioni NO" sono sempre a parlare, e non riescono più nemmeno a conquistarsi qualche articolo nel giornale...
Ecco, fai un'appello affinché gli Scillesi di buona volontà si insediano in queste associazioni e facciano rinascere Scilla da questo momento buoio!!! E' scandaloso che la Pro Loco di Scilla, che ricordo fa parte del Consorzio delle Pro Loco Costa Viola, è senza presidente da più di un anno... Scillesi riaprite la Pro Loco e cercate di fare il bene del paese e non parlate troppo, agite invece!!!
Grazie nonno, spero pubblicherai il mio punto di vista!!!
Un saluto da un socio della Pro Loco di Bagnara.

u nonnu ha detto...

Ringrazio Luigi per il suo intervento e, soprattutto per il suo incoraggiamento.
Di certo non mi stancherò mai di mettere in evidenza le tante attuali manchevolezze del mio paese.
Allo stesso tempo, non mi stancherò però di sollecitare e pungolare, in ogni modo, tutti coloro che intendono dare un aiuto concreto per il miglioramento sociale e culturale dello Scigghio.
Non c'è bisogno di grandi risorse o di ingenti capitali.
Serve solo trovare la forza e la fiducia per far sì che tutte le idee positive si trasformino in realtà.
Lo dico a ragion veduta, prove alla mano.
Mi basta qui ricordare la bella esperienza del 2007, quando si può dire dal nulla,e proprio con la collaborazione degli amici di I.R.C. di Bagnara, abbiamo realizzato un'edizione dello Scilla Cinefilm festival che è stata apprezzata da tutti, in particolare dagli addetti ai lavori.
E' stata un'esperienza che a Scilla, purtroppo -e lo dico con grande rammarico- non abbiamo potuto ripetere, o meglio, non siamo stati in grado di ripetere.
Di questi temi parlavamo in piazza giusto pochi giorni fa.
I riferimenti non mancano, perché è da queste esperienze positive che si deve partire per cercare di mantenere quanto di buono è stato fatto negli anni precedenti e per lanciare nuove idee, magari poche, ma buone.