04 agosto 2009

LO SCOGLIO DI ULISSE, SAN FRANCESCO DI PAOLA E...I SCIGGHITANI

Il periodo più importante della 'stati scigghitana è quasi alle porte. Agosto è appena scuminciatu e già c'è nu pocu di movimentu nel paisuzzu.
A dispettu di quello che dicunu le statistiche, standu a quantu si sente in giru, pensioni, alberghi e, soprattutto Bed&Breakfast (la nuova frontiera dell'economia paisana) sono tutti (o quasi) esauriti.
Esauriti come prenotazioni. Esauriti però anche da alcune situazioni che non depongono certo a favuri di coloro che pensano di viniri a passari le loro ferie in riva allu Strittu, giustu appuntu nel nostro beneamatu Scigghiu.
Vuliti un esempiu? Vardati 'sti fotu:


Ma mannaia... a chiddhu chi vindi 'a nivi! E' mai possibili, in pieno Agosto, nel periodo clou -comu ricivunu i 'ntichi- o megghiu "nto chiovu" -come dicono a Oxford- della stagiuni turistica scillesi, assistiri a sceni come quelle che vedete nei ritratti di cui sopra!?
Sfido chiunque, sia esso paisanu o furisteri, a ristari indifferenti davanti a cotanto spettaculu. Ma comu si faci a non farsi acitiari 'u sangu?
E, infatti, c'è chi, come noi, non rinesci a digeriri tuttu 'stu triatu e lu dici: chiaru e tundu.
Proprio ieri, abbiamo avutu uno scambio di battute via internet con un collega blogger riggitano, Francesco Biacca. Sintiti cosa scrivi in un post dal titolo emblematico, "Scilla: un esempio di "turismo" in Calabria:

"A Scilla c’è anche un porto turistico, ben organizzato (ma sicuramente non grazie al Comune di Scilla). Ieri ho cercato di raggiungerlo, invano. Invano perchè a fine giugno il Comune ha dato inizio a dei lavori e nelle migliori delle tradizioni reggine-calabresi-italiane ha lasciato i lavori non terminati con conseguenti cantieri aperti ed un traffico pazzesco.

In qualsiasi altra parte del mondo, lavori di questo tipo si sarebbero programmati nei mesi invernali per poter giungere pronti ad accogliere i turisti nel periodo estivo. A Reggio Calabria e provincia no, qui si pensa a fregarli i turisti non a farli innamorare. E questo, ahimè, è sempre più un dato di fatto."

Indubbiamente, si fa fatica a dargli torto. Tantu è veru che il iorno appresso, il nostro simpaticu amicu ha dicisu di andarsene indovinate un po' dove? A Tropea!, che secondo lui "...è la dimostrazione che basta quel minimo di senso turistico per poter sfondare". Siamo certi che l'amicu riggitanu non ha fattu confusioni, comu a chiddhi di "Gente di Mare" (vi ricurdati, oh sbinturati!)

Chi diri? Pirdimmu 'n turista! Cogliamo pirciò la "mala'ccasione", per circari di capisciri il perché cu veni a Scilla, non viri l'ura mi si ndi fui.

I lavori tuttora in corso, rientrano nell’ambito dell'APQ "Emergenze Urbanistiche e Territoriali -Azioni di valorizzazione del paesaggio e interventi sugli ecomostri". L’abbattimento del famoso “ecomostro” di Scilla, lo Scoglio di Ulisse, ebbe inizio -con tanto di super pubblicità su tutti i mezzi d'informazione locale e non- nel marzo 2007.

E qui c'è un'altra stranezza. La convenzione con la quale il Comune di Scilla ha usufruito dell'opera, dell'importo di € 600.000, è stata stipulata con la Regione solo il 26.4.2007. In realtà, come già testimoniato direttamente su questo blog, l'opera di demolizione dei vecchi manufatti è iniziata il 12 Marzo 2007 ed è stata portata a termine poco più di dieci giorni dopo!

Poi si è proseguito un po' a "rassa e pigghia". Dopo una lunga pausa, sono quindi ripresi ad aprile di quest’anno, dopo che la Via Porto ha cambiato denominazione,diventando l'attuale Via San Francesco di Paola.

Per convenzione, l'intervento di "Demolizione del fabbricato Scoglio di Ulisse con intervento di recupero paesaggistico" (come recitano gli atti ufficiali), avrebbe dovuto essere ultimato entro la fine del mese di giugno.

Infatti, prima della scadenza del termine originario fissata per il 31 Dicembre 2008, l'Amministrazione comunale scigghitana "ha richiesto una congrua proroga" per l'ultimazione dei lavori. Con Decreto n. 22492 del 22.12.2008, veniva fissata la nuova scadenza al 30 Giugno 2009. [Supplemento Straordinario n. al Bollettino Ufficiale n. 7 del 16.4.2009]
Sono passati circa 40 giorni dalla nuova scadenza, ma ancora i lavori continuano. Anzi, si presentano in "stati d'avanzamento" piuttosto diversi, considerato che lato galleria si sta già predisponendo il cordolo del nuovo marciapiedi, mentre all'inizio della strada, venendo da Marina Grande, devono essere ancora gettati in opera i muretti di protezione, dei quali si vede solo l'armatura.

Non parliamo poi delle condizioni in cui versa il sito dell'ex "Scoglio d'Ulisse", all'interno dell'area portuale. Un cantiere nel quale, allo stato attuale, a parte il rivestimento dell'alto muraglione, non vi è niente, ma proprio niente di ultimato!

In tutto questo periodo, e in particolare dal mese di aprile scorso, la popolazione di Chianalea ha vissuto e vive pesantissimi disagi. Molti sono stati i giorni in cui -a causa dei lavori sulla Via Porto- i chianalioti sono stati impossibilitati a raggiungere San Giorgio, se non esclusivamente a piedi.

Ma, a bonu cuntu, in che cosa consiste il tanto decantato intervento di "recupero paesaggistico"?

Nell'area portuale dove si trovavano i due vecchi "casaleni" abbattuti, sono state realizzate due scalinate in cemento armato puro, che conducono alla parte alta del vecchio Scoglio di Ulisse, dove dovrebbe essere realizzato un belvedere, con vista sull'imboccatura Nord dello Stretto di Messina.

La parte più "temeraria" del progetto è però quella che riguarda l'allargamento dell'attuale Via San Francesco di Paola, nel tratto che va dalla fine dell'attuale marciapiedi del lungomare di marina Grande, fino all'ingresso della galleria che conduce al porto e, quindi, a Chianalea.

Infatti, la sede stradale dovrebbe essere allargata, fino ad avere una larghezza media di 5 metri e, lato mare, passando letteralmente sopra gli attuali scogli (che sono stati già in parte "rifilati"), è in fase di realizzazione una struttura a sbalzo -sempre in cimentu armatu- che ospiterà il nuovo tratto di marciapiede, della larghezza di circa 1,00-1,20 mt. Lo sbalzo sarà realizzato in maniera tale da favorire il deflusso dell'onda battente. Infine, gli attuali muretti di protezione saranno ricostruiti e dotati di una maggiore altezza.

Il tutto, realizzato sfidando apertamente le onde del mare che, in special modo in quel tratto, raggiungono altezza e forza piuttosto considerevoli in caso di mareggiate.

Questo è ciò che si sarebbe dovuto realizzare entro fine Giugno.

Lo "scenario" però è ben lungi dall'essere quello definitivo. Al danno sofferto dai residenti e dai turisti, si è aggiunta la beffa, costituita dalla cattiva interpretazione della comunicazione presente sul sito del Ministero, che parla di inibizione della balneazione della costiera di Scilla -cioè l'intero tratto interessato dai lavori, 221 metri- "per motivi diversi dall'inquinamento".

Non sarebbe stato più facile e immediato parlare di...lavori in corso!!!???

E' in questo "scenario" fatto di cacinazzi, fossi, ferri 'i fora, carpenterii, butuneri e signali vari, che si svolgeranno gli eventi in programma nei prossimi giorni.

Dal 7 al 9, avrà luogo la XXVI edizione della Sagra del Pescespada, classico appuntamento con la storia di questa pesca particolare e unica al mondo e delle prelibatezze culinarie ad essa collegate.

Il 22, per questa strada -o sarebbe meglio chiamarla mulattera- ci sarà la processione del nostro Santo Patrono, San Rocco. La sera seguente, il 23, l'appuntamento è invece con i tradizionali fuochi d’artificio.

Salvo accelerazioni nell'andamento dei lavori, che avrebbero certamente del miracoloso, non è difficile prevedere che ci sarà un vero e proprio manicomiu ri 'mmendulari!

Consigliamo quindi, per chi volesse venirci, di raggiungere Scilla esclusivamente via mare.

Non oso immaginare le reazioni di quei poviri sbinturati che, non sapendulu, si avventureranno ad arrivare a Marina e Chianalea in macchina.

Chi glielo spiegherà chi tuttu 'stu fracellu di lavuri, ritardi, blocchi, ecc., si sta facendu solo e soltanto per cercare di...strappare al mare circa 1 metro di strada?

Eh sì, pirchì, forsi suggestionati dal friscu cangiamento di toponomastica che ci richiama alla mente il famoso miracolo di San Francesco di Paola, pretendiamo di imitarne -in modo moderno ma senz'altro molto più pagano- le gesta.

Il Santo cui la strada è dedicata, attraversò le acque dello Stretto navigando sul suo mantello.

Noi scigghitani, sfidando le mostruose fauci della famelica Scilla, passeremo a piedi sulle onde del mare su un mant(ell)o...d'asfalto!

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