Pubblicità radiofonica: per informazioni sul traffico consultare il sito stradeanas.it. Per chi viaggia sulla “A3 –Salerno-Reggio Calabria”, chiamare il numero verde 800 290 092”
In queste poche parole è nascosto il dramma che vivono milioni di italiani che hanno la malsana idea/necessità di spingersi nelle desolate lande suddole per trascorrere pochi giorni di riposo estivo.
Per capire perché il viaggio sia una vera e propria avventura verso l’ignoto, basta un piccolo esempio: quello che mi è successo ieri mattina.
Partenza da casa alle 8:20; arrivo allo svincolo e mi immetto sull’autostrada cinque minuti dopo. A tranquillizzarmi, la presenza di una pattuglia della stradale, con i poliziotti che evidentemente avevano preso servizio da poco, in quanto scendono dalla macchina e si stiracchiano più per svegliarsi che per scaldare i muscoli.
Fatti neanche 50 metri, il blocco. Nessuna possibilità di andare avanti. Poi, finalmente, quando la coda di auto aveva raggiunto e superato il centinaio di metri, la pattuglia si sveglia e va a vedere cosa è successo dentro le gallerie, seguita a breve da altri due “Chips”.
Le gallerie. Meriterebbero un capitolo a parte. Buio, totale, quello che con una felice espressione scigghitana chiamiamo “scuru-limbu”. Oltre al buio, numerosi i punti in cui dalla volta l’acqua viene giù come quando piove, anche nei giorni di normale siccità estiva. Il tutto, avviene in pseudogallerie dove –per via della caduta del masso nello scorso mese di maggio- si transita a doppio senso, con le auto costrette a far uso degli abbaglianti anche incrociando altri veicoli, in barba al codice della strada.
Comu fu e comu non fu, mentre chi è ancora nei pressi dello svincolo riesce a fare marcia indietro e qualcun altro preferisce fare inversione a U e dirigersi verso Bagnara, i poliziotti riescono a far andare avanti la fila quel tanto che basta per consentirci di arrivare alla rampa posta vicino l’ingresso della prima galleria, che collega le due carreggiate Nord-Sud e permette l’uscita allo svincolo di Scilla. Così, dopo 35 minuti, riesco a tornare indietro da dov’ ero partito.
A questo punto, non mi resta che prendere la Strada Statale 18 fino a Villa San Giovanni e da lì, proseguire in direzione Reggio, dove arrivo cu l’occhi ‘i fora, stanco, sudato e con la nerbatura smuvuta chi non vi ricu, alle 9:40 dopo 80 minuti, alla fantastica media di 17,2 Km/h!
Più che fare il numero verde, credo che chi si trova a percorrere la “A3” farà il numero sì, ma verde di rabbia!
E poi, visto l’andazzo, a parere di chi scrive, il fantastico slogan dell’esodo 2010 che campeggia sul sito dell’anas, suonerebbe meglio così: “Parti col piede giusto, viaggia appiedato!”
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